Nel tempo supplementare i Baltimore Ravens hanno la meglio dei Cincinnati Bengals per 41 a 38. Partita sempre in bilico con un finale al cardiopalma ricco di colpi di scena.
Alla fine, hanno la meglio Lamar e compagni che riescono a conquistare la vittoria grazie ad un calcio del kicker Tucker dalle 24 yard in virtù del precedente guadagno di ben 51 yard ottenuto con un’unica corsa da Henry, che era stato fino a quel momento ben limitato dalla difesa di casa. Proprio la difesa in particolare è stata, ancora una volta, il tallone di Achille della franchigia di casa allenata dall’head coach Zac Taylor; se le corse di Lamar Jackson e di Derrick Henry sono state abbastanza contenute, la secondaria in particolare ha sempre sofferto, dando la sensazione di non poter mai contrastare le avanzate avversarie.
Se nelle primissime fasi di gara, Baltimore era sembrata più convincente, segnando subito nel primo drive; Cincinnati, dopo un primo punt, risponde con un touchdown del WR Higgins per 11 yard. La risposta di Lamar Jackson non si fa attendere e, infatti, dopo un bel drive in controllo, il QB da Louisville, lancia il WR Bateman che riceve indisturbato in end zone per il 14 a 7 a favore degli ospiti. Poco dopo, è la volta di Cincinnati a mettere punti a referto, ma questa volta grazie alla difesa, che ferma “King” Henry nella propria end zone placcato dal DE Hubbard. Cincinnati riprende palla e si porta per la prima volta in vantaggio con il touchdown del WR Chase che riceve un bel pass, per 41 yard, da parte di Joe Burrow. Con la conversione da due punti ad opera del RB Chase Brown, i padroni di casa sono avanti per 17 a 14 prima dell’intervallo.
Nel secondo tempo la partita sale di livello – o le difese si fanno più approssimative, scegliete voi – tanto che le due punt unit non entreranno più in campo, salvo quella di Cincinnati quasi allo scadere dei tempi regolamentari. Le segnature si susseguono senza soluzione di continuità. Cincinnati si porta subito sul 24 a 14 fin dal primo drive con un altro touchdown di Higgins. Il RB Chase Brown, e un altro TD del WR Chase, con una mirabile catch&run di ben 70 yard sono gli autori delle altre due segnature. I Ravens rispondono con il TE Likely, il TE Kolar ed ancora Likely che riceve, indisturbato, il pallone lanciato da Lamar mentre corre verso la sideline, inseguito da mezza difesa. Sul 38 a 35, quando mancano 5 minuti e 24 secondi, la palla è in mano a Joe Burrow. Servirebbe un altro drive perfetto, dopo i tre drive senza errore alcuno da parte del QB di casa, dove ha convertito ben 7 terzi down su 7, e invece accade quel che non ti aspetti: un intercetto al minuto 3 e 5 secondi recuperato dal CB Humphrey. Per pareggiare servirebbe un field goal del kicker Tucker che, nelle scorse partite, non era apparso il solito cecchino. Questa volta, invece, dalla linea delle 56 yard, il kicker dei Ravens non sbaglia e il punteggio è ancora in parità a 1 minuto e 35 dalla fine. Il sack subito da Joe Burrow nel primo down e il successivo incompleto nel secondo, fa abortire ogni tentativo di portare palla nella metà campo avversaria, terminando così il tempo regolare. Nel supplementare ancora colpi di scena. Il lancio della monetina sorride agli ospiti che, con un touchdown, potrebbero portare a casa la partita. Accade però l’imprevisto, ovvero un fumble provocato da uno snap inaspettato da Lamar; la palla è recuperata dal LB Germaine Pratt, fino a quel momento abbastanza sottotono, come tutti i compagni di reparto, che riesce a percorrere 9 yard portandosi sulla linea delle 38 yard avversarie. I 3 giochi successivi, tutti di corsa, giudicati troppo conservativi da molti, Chase e Higgins in primis, portano ad un guadagno di sole tre yard. Sembra fatta per i padroni di casa; con un calcio dalle 53 yard al centro dei pali, ordinaria amministrazione per il kicker dei Bengals, McPherson potrebbe mettere fine alle ostilità, e invece, gli dèi del football hanno in mente un diverso epilogo. Un pasticcio del rookie holder non consente al kicker di indirizzare il calcio tra i pali. L’errore ridà palla ai Ravens, che a questo punto non sprecano il regalo. La successiva corsa di Henry è devastante e riporta, dopo aver percorso metà campo, la palla in un’agevole zona da field goal. Anche questa volta è un gioco da ragazzi per il kicker Tucker centrare i pali siglando la vittoria per 41 a 38.
Magnifica la partita di Lamar con ben 348 yard lanciate con un 26 su 42 e 4 touchdown. Limitato nelle corse, con sole, si fa per dire, 55 yard su 12 portate, riesce a trovare con facilità i ricevitori con guadagni mediamente pari o superiori alle 15 yard: Flowers, in particolare, con 7 ricezioni e ben 11 yard, è un’autentica spina nel fianco per la difesa di Cincinnati. Si distinguono anche Bateman con 4 ricezioni per 58 yard e i TE Kolar, Andrew e soprattutto Likely, autore di ben 2 touchdown. Henry corre per 92 yard su 15 portate. Fatta eccezione per l’ultima run da 51 yard siamo a 41 yard con 14 portate; non grandi numeri, anche considerando la safety subita nel primo tempo. Non ha brillato la difesa dei Ravens, che è lontana parente del punto di forza della passata stagione, che però si salva in extremis con l’intercetto che rimette in piedi la partita e toglie certezze a Burrow che fino a quel momento si era dimostrato infermabile.
Ottima anche la partita di Burrow, con ben 392 yard con 30 su 38 e addirittura 5 touchdown. Pur avendo giocato bene, non è ancora nella modalità implacabile che i tifosi Bengals hanno saputo apprezzare quando è stato sano e non è riuscito a chiudere la partita quando serviva, che è stato il suo principale limite di questa stagione. Ja’marr Chase è stato l’eroe di giornata con 10 ricezioni da 193 yard e ben due TD; la sua migliore prestazione in 4 anni a Cincinnati. Anche Higgins non è da meno con ben 83 yard e 2 TD. Questi due ricevitori, vista la giornata di grazia, hanno cannibalizzato tutti i target, lasciando solo 116 yard quelle ricevute dagli altri compagni.
La nota dolente dei Bengals resta comunque la difesa e in particolare la secondaria. Naturalmente Cincinnati aveva puntato tutto sul fermare le corse dei Ravens, scoprendosi inevitabilmente sul profondo, ma, non riuscendo a mettere pressione a Lamar Jackson, gli hanno dato modo di perforare la secondaria con ben 348 yard di passaggio. In particolare sui giochi rotti e nelle azioni di scramble il QB dei Baltimore ha dimostrato di essere un vero portento. Iconica l’azione dove, nonostante uno snap problematico, è riuscito a fuggire sul laterale per poi far cadere a terra con uno stiff arm magistrale il defensive end Hubbard e lanciare in end zone per il TD di Likely, lasciato solo ingiustificabilmente in mezzo a tre defensive back che lo osservavano impietriti senza intervenire. Questa azione ben rappresenta uno dei principali punti di forza dei Baltimore Ravens e l’essenza dei problemi della difesa neroarancio che, con ben 145 punti subiti, è al penultimo posto nella lega dietro solo ai Carolina Panthers (165).
Baltimore, dopo la buona prova offerta con i Bills, offre ancora un’altra prova convincente, soprattutto per la capacità di raddrizzare una partita che a un certo punto sembrava perduta. Lascia molte perplessità la prova della difesa che non sembra poter contenere gli attacchi più forti della lega, specie in secondaria. Questa vittoria mette comunque i Ravens nella posizione di favoriti per vincere la division, viste le disastrose partenze di Browns e Bengals e le problematiche offensive degli Steelers.
Sul fronte opposto, con un record di 1-4 la situazione si fa drammatica. Vista la debolezza della AFC di quest’anno, con molte squadre in crisi, ci sono ancora i margini per acciuffare una wild card, ma se non bastano gli oltre 30 punti a partita per raggiungere la vittoria, diventa difficile pensare che la stagione non possa chiudersi prima di quanto si fosse auspicato.
Sul banco degli imputati sale, ancora una volta, la difesa e il suo coordinator Lou Anarumo, che ha candidamente ammesso di aver blitzato il 50% degli snap perché doveva provare qualcosa di differente rispetto alle passate partite. Se da un lato è condivisibile provare tutte le strade per cercare di cambiare rotta, dall’altra si sa che Lamar Jackson non è il miglior quarterback per applicare questa tattica e questo testimonia come Cincinnati non sia solo lontana dal trovare una soluzione, ma addirittura sia ancora distante dall’aver individuato il problema.
Per maggiori approfondimenti e riflessioni, vi invitiamo a seguire Roarcast, il podcast italiano dei Cincinnati Bengals.