La terza vittoria consecutiva in tre anni dei Titans contro i Dolphins, la seconda al Hard Rock Stadium, certifica che Tennessee è la bestia nera della squadra della Florida. Un MNF a tratti noioso in cui le prime cinque segnature sono state realizzate da FG, ben tre da oltre le 50 yards, e chiusa 31-12 per i Titans con solo tre TD realizzati dalle squadre, tutti su corsa. Partita che ha mostrato tutti i limiti delle due contendenti ma che ha riportato sulla scena della NFL, con gioie opposte, i due QB di riserva Mason Rudolph (9/17, 85 yards) e Tyler Huntley (14/22, 96 yards).
Come già detto, partita a tratti noiosa, in particolare nel primo quarto chiuso senza gioie per le due squadre e con due turnover nei primi due drive della partita. Il primo di Levis che, dopo aver gestito un buon drive di apertura ed essere entrato in territorio Dolphins, ha lanciato in braccio a Ogbah mancando completamente il bersaglio Hopkins. Il secondo turnover è stato uno sciagurato passaggio all’indietro di Huntley mancato dal RB con conseguente fumble ricoperto da Arden Key. Da lì a pochi snap, l’infortunio alla spalla di Levis ha costretto Callahan a giocare la carta Rudolph e per i tifosi Two Tone Blue è stato il momento fortunato della settimana. Pur senza brillare e con un gioco molto orientato sulle corse (40 giochi di corsa su 63 complessivi), con Rudolph in campo la squadra ha trovato equilibrio e gestito i possessi con maggiore tranquillità anche se i primi punti sono arrivati con tre FG (53, 52 e 47 yards) di uno strepitoso Nick Folk.
Mentre i Titans a piccoli passi hanno iniziato a mettere punti sul tabellone, i Dolphins, privi di Tua e Mostert, si fermavano contro la difesa coordinata da Dennard Wilson. Le responsabilità maggiori sono da attribuire ad una inconsistente OL che non è riuscita ad aprire varchi per Achane (solo 15 yard in 10 portate) ed ha subito costantemente la pressione di Landry e Key, con gli OT dei Dolphins incapaci di arrestate l’esuberanza atletica dei due pass rusher. Il mismatch tra Sweat e Brewer ha amplificato i problemi dell’attacco dei Dolphins e, forse, a Miami avranno finalmente capito perché Brewer è stato il peggior centro della scorsa stagione.
Le difficoltà offensive dei Dolphins, però, hanno trovato corrispondenza anche in una prestazione impeccabile della secondaria dei Titans che con Snead, McCreary e Brownlee hanno limitato al minimo uno dei migliori reparti di ricevitori della Lega, togliendo la profondità a Hill e Waddle. Fondamentale la prestazione delle safety Hooker e Diggs che coach Wilson ha schierato sempre in copertura profonda, lasciando i compiti di supporto contro le corse ed in pressione solo ai LB.
Tornando alla partita, dopo un primo tempo chiuso 9-3 per i Titans, nel secondo tempo la squadra di Callahan è riuscita a capitalizzare al meglio la tranquillità infusa dalla presenza in campo di un QB più conservativo ed esperto come Rudolph, segnando in quattro dei sei drive offensivi e coinvolgendo nel gioco ben otto target diversi. Molto bello il touchdown di Spears realizzato con una wildcats per il RB ex Tulane mentre Pollard era in motion da destra verso sinistra. Lo schema ha aperto un varco al centro della difesa dei Dolphins nel quale Spears si è infilato comodamente per il TD che ha spaccato la partita in modo definitivo. I Dolphins hanno tentato una reazione ma non sono riusciti a ad aprire varchi nella difesa dei Titans, subendo altri due FG di Folk (il secondo da 51 yard) e ritrovandosi sotto di ben 16 punti a 14 minuti dalla fine. Il primo e unico TD della squadra di McDaniel è arrivato a meno di quattro minuti dalla fine ma non ha cambiato le sorti della gara. I Titans, con un ultimo quarto perfetto dal punto vista della gestione del cronometro (12 corse su 14 giochi complessivi, esclusi gli special team), hanno controllato la gara mettendo a referto anche una safety ed il secondo TD di giornata con un sempre positivo Tony Pollard.
La prima vittoria stagionale dei Titans, prima di Callahan da HC, porta un po’ di gioia ad un ambiente che sembrava ormai depresso ed avviato verso una stagione di delusioni, ma la tempesta è ben lunga dall’essere passata. Inoltre, dopo l’ennesimo turnover di Levis e l’avvicendamento causa infortunio del giocatore, si apre in casa Titans una seria riflessione sul ruolo di QB starter con Mason Rudolph che, forte della buona prestazione del MNF, si candida prepotentemente per il posto.
In casa Dolphins, invece, la stagione della consacrazione del progetto McDaniel è in piena crisi, un po’ a causa degli infortuni e un po’ a causa di scelte piuttosto discutibili in sede di costruzione della squadra, in particolare della OL, un vero colabrodo. Ma la stagione è lunga e la speranza è l’ultima a morire.