Il riassunto di week 8 della NCAA 2024

Ormai i weekend di college football NCAA appaiano tutti uguali, è qualcosa di negativo? Assolutamente no: rimonte incredibili, invasioni di campo, risultati impronosticabili e le classiche, intramontabili, gaffe arbitrali. Un riassunto, per voi, di Week 8.

La prima sorpresa è arrivata da Austin dove andava in scena lo scontro tra Texas e Georgia. Nonostante non si possa certo dire che i Bulldogs non meritano ogni credito possibile, in pochi avevano pronosticato una vittoria per la squadra di Kirby Smart; un allenatore che si è inventato più volte il ruolo di underdog per motivare i suoi ha avuto, finalmente, la possibilità di lasciare che fosse il mondo esterno a dare la giusta spinta ai suoi ragazzi. E così è stato. Primo tempo dominato da UGA con i pass rusher in cattedra (Jalon Walker, Mykel Williams, Damon Wilson II) ai quali la linea offensiva di Texas non ha saputo dare una risposta.

La difesa di Smart ha creato i fantasmi che hanno mandato completamente fuori giri Quinn Ewers tanto da fargli perdere, momentaneamente, il posto in favore di Arch Manning per un paio di drive. Solo un Carson Beck impreciso (come lo è stato per tutta la partita) ha permesso ai Longhorns di abbozzare una rimonta. Rimonta imbenzinata da un pastrocchio arbitrale che rischia di creare un precedente abbastanza scomodo: una DPI nega inizialmente a Texas un cospicuo ritorno post intercetto che avrebbe posto la squadra di Sarkisian sulle 9 yard di Georgia, il pubblico insorge con lanci di ogni oggetto sul campo e gli arbitri, già in confusione (la DPI non rientra nella casistica delle giocate “reversibili” con l’instant replay) annullano la penalità ai Longhorns che vanno a segnare un TD rivelatosi poi inutile vista la pronta risposta dei Bulldogs. La vittoria finale rilancia Georgia in una SEC sempre più caotica ed incerta, per una volta aveva ragione Smart: abbiamo sottovalutato la sua squadra.

Pubblicità

C’è qualcosa che non quadra a Tuscaloosa. Dopo la clamorosa sconfitta contro Vanderbilt e la partitaccia (vinta a fatica) contro South Carolina, Alabama lascia nuovamente le penne in una partita di conference questa volta contro Tennessee che fa quanto basta per approfittarsi della pochissima disciplina (15 penalità) della squadra di De Boer che, dal suo canto, si starà rendendo conto di come questo lavoro sia un “animale differente” rispetto a tutti gli altri. 24-17 il finale.

Cresce invece LSU che batte Arkansas con convinzione (34-10). Grande novità rispetto alle prime uscite della squadra di Brian Kelly è il ritrovato gioco sulle corse grazie al freshman CadenDurham (101 yard e 3 TD) e una ottima tenuta della linea offensiva. In tutto il marasma della conference che si autoproclama, con buone ragioni, la migliore di tutte la vincitrice tra LSU e Texas A&M di sabato prossimo si prenderà la testa della SEC in solitaria.

Torniamo a parlare di un crollo che ormai appare verticale: quello di Oklahoma. Mai in partita contro South Carolina (35-9 il finale) e con un attacco che non esce da una crisi infinita. A farne le spese all’indomani dell’ennesima prova sterile è l’offensive coordinator Seth Litrell che è stato allontanato, inutile dire che, archiviata ormai questa stagione, la scelta del prossimo OC sarà anche quella che deciderà le sorti di Venables come capo-allenatore dei Sooners.

WINDIANA! Distrutta Nebraska per 56-7 con una sonora lezione al Mahomes del Discount sotto tutti i punti di vista, siamo arrivati al punto in cui dobbiamo parlare degli Hoosiers come una delle squadre più impressionanti di tutto il panorama collegiale. Un attestato sul lavoro, incredibile, che Curt Cignetti ha fatto in pochissimi mesi.

Un’altra squadra in Big Ten che continua a macinare buoni risultati e a sorprendere è Illinois che, con delle divise nostalgiche ma decisamente rivedibili, batte Michigan per 21-7.

Che sia arrivato il tempo di avere una conversazione scomoda su Lincoln Riley? I suoi Trojans cadono nuovamente contro un avversario “inferiore”, Maryland, e perdono la 9 gara delle ultime 14. Un risultato che, per la mole delle risorse a cui Riley ha avuto accesso da quando arrivato a LA, non può essere accettabile. In nessun modo. Al terzo anno sono finite anche le scuse: il roster è completamente costruito dai “suoi” giocatori e avuto modo di sistemarsi lo staff a piacimento. Forse è ancora presto per parlare di hot seat ma siamo sicuri che l’investimento fatto finora da USC (e il salto da una conference all’altra) non vada di pari passo con i risultati sul campo. Da tenere d’occhio.

CARDIAC CANES! Non passa settimana senza che la partita di Miami si trasformi in una sagra delle assurdità. Gli Hurricanesbattono Louisville per 53 a 45 in una partita dominata per lunghi tratti; solo 60 secondi di delirio, in cui i Cardinals hanno segnato due TD (punt return e l’altro in seguito ad un fumble vicino alla endzone) e una difesa un po’ allegra hanno impedito a Miami di aumentare il distacco e chiudere la partita molto prima della sua stessa fine. Il tutto sulle spalle di un monumentale, e che ve lo dico a fare, Cam Ward e di una ritrovata efficacia del runninggame.

https://twitter.com/BleacherReport/status/1847730522321277039

Saltino in Big 12 dove Iowa State (in rimonta su UCF) e BYU (contro Oklahoma State) restano le uniche squadre imbattute. Sorprendentemente? Ovvio.

E anche se Colorado qualche partita l’ha persa, i Buffaloes appaiono, per la prima volta nell’era Prime, convincenti in tutte le fasi del gioco ma soprattutto in difesa: 34-7 è il risultato finale della partita contro Arizona.

Pubblicità

In molti, noi compresi, avevamo già dato per spacciati i Florida Gators ma loro, zitti zitti piano piano senza far tanto baccano, hanno cominciato ad inanellare una buona prestazione dietro l’altra. Il culmine è arrivato sabato notte con la bella vittoria, 48-20, contro Kentucky. L’infortunio che ha chiuso la stagione a Graham Mertz ha permesso a Napier di sguinzagliare definitivamente il freshman DJ Lagway che ha ripagato il proprio allenatore, e la fortuna, con dei lampi di talento impressionante che gettano una nuova luce sul futuro dell’allenatore e del suo programma.

https://twitter.com/PFF_College/status/1847811643960377595

Altri risultati in ordine sparso: Missouri batte Auburn 21-17. UCLA conquista la prima vittoria in Big Ten contro Rutgers (35-32). Clemson soffre all’inizio ma poi si libera facilmente di Virginia (48-31 il finale). Wisconsin a valanga (23-3) su Northwestern. Navy e Army continuano a vincere….e anche bene. Kansas torna alla vittoria contro Houston. NC State beffa California di misura. Notre Dame senza problemi contro Georgia Tech. Baylor distrugge Texas Tech. Texas A&M vince 34-24 contro Mississippi State. VANDY! Ancora dalla parte giusta del tabellino: 24-14 contro Ball State. Ottima la vittoria di Michigan State contro Iowa (32-20) e quella di Kansas State (45-18) contro West Virginia. Prosegue la buona striscia di SMU che batteeStanford per 40 a 10. UNLV, in crescita dopo il cambio di QB, sconfigge Oregon State. TCU in una partita non indimenticabile vince contro Utah, 13-7 il finale. Duke batte Florida State e si guadagna l’accesso alla Bowl Season: un gran bel risultato per Manny Diaz al primo anno a Durham. Oregon, nuova numero uno nel ranking, in ciabatte e con la pipa in bocca, espugna West Lafayette grazie alla vittoria contro Purdue, 35-0 il finale. Convincente la prova di Virgnia Tech: 42-21 contro Boston College.

Sta cominciando il carosello: volano le prime panchine con i licenziamenti di Will Hall (Southern Miss) e Mike Houston (East Carolina).

BONUS: a questo giro non ho ricezioni di Ryan Williams o Jeremiah Smith da farvi (ri)vedere, però beccatevi questa cosina di Jakoby Lane (USC)

BONUS-BIS: per gli amanti delle giocate difensive, il colpo con cui Maryland chiude la stessa partita della ricezione succitata.

Pubblicità
T.Shirt e tazze di Huddle Magazine Merchandising

Guido Semplici

College Football - Co-Host di Scusate il CFB, mi trovate anche su Podcast Verso il Draft e su Twitter.

Articoli collegati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.