L’offseason 2024 dei Minnesota Vikings è stata burrascosa a dir poco, con gli addii di giocatori che avevano fatto la storia recente del club, come il regista Kirk Cousins o il defensive end Danielle Hunter e, ad inizio luglio, le cose si sono fatte addirittura drammatiche con l’incidente stradale che è costato la vita al cornerback appena scelto al quarto giro nei draft Khyree Jackson. Tutto questo, unito al k.o. che ha di fatto “cancellato” la stagione del qb prima scelta J. J. McCarthy prima ancora dell’inizio del campionato, poteva veramente avere un contraccolpo durissimo su un team che invece, a sorpresa, è imbattuto dopo due turni.
OFFENSE
Molti tifosi dei Vichinghi saranno, credo, rimasti quantomeno perplessi quando hanno scoperto che in cabina di regia, in attesa della maturazione di McCarthy, ci sarebbe stato Sam Darnold. Il prodotto da USC è stato fra il negativo ed il disastroso sia nell’esperienza con i Jets, che lo draftarono come terzo assoluto nel 2018, che poi con Carolina, tanto che è finito a fare la riserva di Purdy a San Francisco. Invece, in questo 2024, dopo due gare, il buon Sam ha il 72% di completi, con un QB rating di 111, entrambi valori nettamente superiori alle medie del resto della carriera dell’ex Trojans. Vero, sono appena due partite e, vero, Darnold aveva iniziato bene anche la sua avventura con i Panthers però, soprattutto la sua prestazione di domenica contro una difesa davvero temibile come quella dei 49ers e con un reparto ricevitori in difficoltà, ha stupito molti, con un Darnold che è sembrato giocare con una confidenza che non si era quasi mai vista nella sua carriera.
Il suo bersaglio principale sarà naturalmente il formidabile Justin Jefferson che è già quasi a 200 yard ricevute pur avendo dovuto saltare l’ultimo quarto della gara con San Francisco per un problema al quadricipite. Tra l’altro, proprio durante la partita di domenica, il td pass da 97 yard sull’asse Darnold-Jefferson è stato il più lungo concesso dalla difesa dei 49ers nella loro storia. Opposto a Jefferson c’è Jordan Addison che dopo un’ottima stagione da rookie ha il non facile compito di ripetersi. Dopo le tre ricezioni del turno inaugurale, Addison è stato fermato da un infortunio alla caviglia ed ha saltato la gara dello scorso turno.
In attesa che rientri il bravo tight end T. J. Hockenson, che sta recuperando dopo il grave infortunio al ginocchio subito lo scorso dicembre e dovrebbe essere pronto ad ottobre, nella classifica per numero di ricezioni troviamo, alle spalle di Jefferson, Aaron Jones, Johnny Mundt e Jalen Nailor, tre atleti che non potrebbero essere più diversi. Il trentenne runner Jones è arrivato in estate dopo una vita passata con gli arcirivali Packers, con la dirigenza in viola che ha puntato sull’esperienza e la duttilità dell’ex Green Bay sperando che sia rimasta un po’ di “benzina” nel suo motore. Il tight end Mundt, anche lui a quota 30 primavere, è stato per tanti anni più che altro un bloccatore con i Rams e non è mai andato oltre le 19 ricezioni in una stagione. Nailor infine, l’unico receiver dei tre, ha giocato molto sporadicamente nel suo anno da rookie e poi nel 2023 diversi guai fisici gli hanno fatto saltare due terzi di stagione mentre si spera che in questo 2024 il ragazzo possa diventare un solido ricevitore numero 3 e intanto ha già messo a segno due touchdown.
Il gioco di corsa del team in viola è invece nelle mani di Aaron Jones e Ty Chandler che dovrebbero più o meno equamente dividersi le portate. Il ventiseienne nativo di Nashville ha disputato un buon 2023 (102 portate per 461 yard e tre mete) e la dirigenza di Minnesota conta sul fatto che la presenza dell’esperto Jones sia utile per far crescere ancor di più il più giovane collega. Nelle due gare giocate finora, Jones ha fatto meglio nel match di esordio contro i Giants, mentre Chandler si è rifatto contro i 49ers in una partita in cui, oltre a tutto, un fumble di Jones sulla 1 yard di San Francisco ha rischiato di fare perdere la gara ai ragazzi in viola.
La linea offensiva ha nel tackle di sinistra Christian Darrisaw sicuramente il punto di forza ma c’è una curiosità che riguarda l’intero gruppo: tutti e cinque i titolari, infatti, sono stati scelti via draft dai Vikings. Al centro gioca quel Garrett Bradbury che è stato a lungo un punto debole del quintetto ma che al sesto anno di NFL sembra aver finalmente trovato una sua solidità. L’altro tackle è Brian O’Neill, atleta esperto che ha sempre giocato su buoni livelli. Guardia a sinistra è Blake Brandel giocatore più valido nel running game che non nel proteggere il QB, mentre la guardia a destra è Ed Ingram, nel complesso l’anello debole del gruppo, che finora ha deluso le aspettative dopo essere stato scelto al secondo giro nel 2022.
DEFENSE
In marzo c’è stata una sorta di scambio di edge fra Minnesota e Houston con i Vikings che hanno perso il fenomenale Danielle Hunter ma hanno ingaggiato dai Texans l’ottimo Jonathan Greenard oltre al linebacker Cashman, pure lui proveniente dalla compagine rossoblù.
Nel complesso, comunque, tante sono le facce nuove per un reparto che però è sembrato trovare subito un ottimo amalgama e dopo due gare è terzo per punti subiti e, soprattutto, è nettamente primo per sack con 11 (dopo Minnesota nella graduatoria ci sono i Texans con 9 poi tutte le altre da 7 in giù). La formazione “base” prevede la presenza di tre linemen, Jonathan Bullard, Jerry Tillery e Harrison Phillips con Jonathan Greenard e Andrew Van Ginkel come edge rusher, con quest’ultimo, arrivato da Miami, che ha avuto un impatto immediato sul team visto che ha già messo a segno due sack ed un intercetto riportato in meta contro New York. Dopo un 2023 un po’ sotto tono Phillips sembra tornato l’ottimo, e spesso sottovalutato, giocatore già visto fra il 2018 ed il 2022 in maglia Bills e Vikings, mentre Jerry Tillery, scelto al primo giro dai Chargers nel 2019, dopo aver sostanzialmente deluso in terra californiana, ha vissuto un buon 2023 con Las Vegas e sembra confermare il buon momento di forma nel Minnesota. Elemento importante in linea è anche l’esperto Jihad Ward, nelle ultime due stagioni con i Giants, utilizzato soprattutto nei down di passaggio (addirittura in alcune azioni Ward è l’unico lineman con due edge rusher all’esterno) mentre della rotazione all’interno fanno part anche il rookie Taki Taimani e l’ex Rams Jonah Williams inserito a roster dalla practice squad alla vigilia della gara con i 49ers ma che ha poi domenica giocato ben 23 snap. Come edge rusher alle spalle di Greenard e Van Ginkel ci sono due giovani molto interessanti come Pat Jones, che ha già messo a segno quattro sack in appena due partite dopo averne totalizzati cinque nei suoi primi tre anni di carriera, ed il rookie scelto al primo giro Dallas Turner.
I due linebacker sono Blake Cashman e Ivan Pace, con il primo che in pochissimo tempo è diventato uno dei leader della difesa ed è il giocatore che riceve dal coaching staff le chiamate difensive mentre Pace che ha avuto una stagione di esordio nel 2023 davvero notevole, si sta facendo valere soprattutto nel running game.
La safety Harrison Smith non sarà magari più il grandissimo giocatore di qualche anno fa, ma rimane atleta di grande solidità e guida il secondario, essendo tra l’altro finora il difensore che ha giocato più snap. Mentre Smith si muove un po’ in tutto il campo e sovente è a ridosso della line of scrimmage, le altre due safety, Camryn Bynum e Josh Metellus che spesso si alternano ma qualche volta sono in campo in contemporanea, stazionano più lontano, con quest’ultimo che ha qualche compito di copertura a uomo maggiore di Bynum che invece di solito è il giocatore più in profondità.
I tre cornerback sono un altro atleta di lunghissima militanza in NFL come Stephon Gilmore, più Byron Murphy e Shaquill Griffin. Gilmore, che proprio giovedì ha spento 34 candeline, ha al suo attivo 5 convocazioni al Pro Bowl e, nonostante abbia cambiato cinque team dal 2020 rimane giocatore sicuramente in grado di offrire un buon contributo ad un reparto che in questi primi due turni ha in effetti faticato. Se da un lato infatti sono già arrivati tre intercetti, dall’altro i Vikings hanno concesso per via aerea 505 yard, dato che li pone al quint’ultimo posto nella Lega. Opposto a Gilmore gioca di solito Murphy, mentre quando il defensive coordinator Brian Flores schiera tre cornerback, quest’ultimo si sposta nello slot e Griffin gioca come secondo corner sull’esterno.
LA SORPRESA
Già domenica sarà atteso ad un banco di prova contro la coriacea difesa di Houston, ma sicuramente le prestazioni di Darnold sono fin qui l’autentica sorpresa di questo avvio di stagione
LA DELUSIONE
Onestamente difficile parlare di una vera delusione in questi primi due turni: vero il secondario sta faticando ma viste le premesse non è certo una sorpresa. Forse più che di delusione si può parlare di un pizzico di sfortuna, visto che domenica contro Houston, i Vikings rischiano di essere senza entrambi i receiver titolari (ma onestamente in NFL c’è anche chi sta peggio).