L’anno scorso iniziai la preview con una frase: “Nelle Carolinas si apre l’era Frank Reich con una certezza di base: peggio di Matt Rhule difficilmente si può fare”. Mai stato così in errore, perchè non solo Frank Reich ha fatto peggio, ma ha fatto molto peggio. In maniera davvero inauspicabile, data la sua esperienza in NFL, Reich è riuscito a portare i Panthers alla seconda peggiore stagione di sempre, chiusa con un 2-15, record che condivide con Chris Tabor, HC ad hinterim succeduto a Reich quando Tepper ha capito di aver fatto l’ennesima scelta sbagliata, e lo ha cacciato a stagione in corso. Non è questa la sede per sciorinare i perchè di questo disastro: è avvenuto, e ora si guarda al futuro, e a un ennesimo rebuild della franchigia nero – blu – argento.
Parlando di futuro è necessaria una doverosa premessa: in questi anni giocatori e HC sono succeduti dopo gli anni d’oro di Cam Newton e Rivera, e hanno tutti fallito e sono stati cacciati. L’unica costante in questi anni disastrosi è una: David Tepper, ed è chiaro ormai a tutti a questo punto che è vero quanto si dice: il pesce puzza dalla testa. Possiamo fare valutazioni sulle persone, analizzare statistiche, visionare filmati, disquisire sui tatticismi, ma se chi prende le decisioni non ha idea di cosa sta facendo, non ha una visione progettuale a lungo termine e non sa riconoscere i talenti, allora sarà arduo avere un vero cambiamento. Purtroppo Tepper è un uomo orgoglioso, un business man di successo nel suo campo, e ama avere il controllo dei Panthers come lo ha per i suoi affari, sarà difficile quindi che si faccia da parte, bisogna solo sperare che prima o poi lo capisca e lasci fare a chi può davvero applicare idee buone e valorizzare i talenti.
Detto questo, torniamo a oggi: altro giro, altra rivoluzione. Primo obiettivo della lista è trovare un nuovo HC e se lo specialista dei rebuild nel college ha fallito, se il veterano della NFL ha deluso, la nuova idea di Tepper sa ancora di scommessa rischiosa, puntando sul giovane ruspante con anni di esperienza in NFL ma senza esperienza da Head Coach, e in questo il profilo scelto è Dave Canales, che arriva da Tampa Bay, dove rivestiva la carica di Offensive Coordinator. Energia da vendere, mentalità offensiva, grande feeling con i giocatori, sono caratteristiche che di certo sposano con le necessità dei Panthers, che sia finalmente l’uomo giusto? Forse si ma i dubbi ci sono e sono legittimi.
Spuntata la casella HC, ora bisogna dargli una squadra e anche in questo caso, per individuare l’uomo per raggiungere questo scopo, Tepper ha usato la stessa filosofia: silurato Fitterer, l’uomo che ha buttato via McCaffrey e DJ Moore per un pugno di mosche, viene messo a capo del reparto tecnico il suo vice, Dan Morgan. Giovane, energico, ex Linebacker NFL, che ha militato anche nei Panthers stessi dal 2001 al 2007, Morgan conosce la piazza ed è stimato nelle Carolinas, oltre che aver fatto una buona gavetta a livello manageriale, anche sotto Fitterer nei tempi dei Seattle Seahawks.
Morgan si mette subito all’opera e già in free agency non mancano le sorprese, sia in entrata che in uscita. Dopo McCaffrey e DJ Moore i tifosi Panthers si sono fatti la pelle dura sugli addii dolorosi, ciò nonostante vedere andare via alcuni giocatori immagine come Frankie Luvu, Donte Jackson e soprattutto Brian Burns, considerato una vera bandiera dai fan, ha comunque fatto intristire più di una persona. Gli ultimi due, nello specifico, sono stati oggetti di trade per portare a casa qualche pick in più e anche Diontae Johnson, talentuoso WR di esperienza dagli Steelers, che va a colmare una lacuna importantissima nella offense Panthers. Sul fronte degli arrivi Morgan ha agito con il focus principale di mettere in condizioni Bryce Young di performare, quindi dargli bersagli (e quindi Johnson) e soprattutto proteggerlo.
Puntellare la seconda peggiore linea della NFL non è facile ma Morgan è riuscito a portare a casa, a suon di dollaroni, due profili molto interessanti: Robert Hunt OG dai Miami Dolphins e Damien Lewis OG dai Seahawks, questi due ragazzoni dovrebbero garantire la protezione necessaria per Young e permettergli di alzare le sue statistiche. Tra le varie aggiunte difensive invece non possiamo non citare anche la S veterana Jordan Fuller dai Rams, DJ Wonnum, OLB da Minnesota, Josey Jewell, ILB dai Broncos a fare le veci del fu Luvu, ma il big name è sicuramente Jadeweon Clowney, uno che in Carolina del Sud ci è nato che avrà il compito di non far rimpiangere Brian Burns, sulla carta ne ha tutte le capacità, ma gli infortuni e l’incostanza di rendimento fanno sorgere qualche legittimo punto di domanda.
Arriviamo al Draft. I Panthers si presentano senza avere il primo round, data la trade con i Bears che ha portato alla prima pick dello scorso anno per prendere Young ma perdendo il primo giro di quest’anno (e DJ Moore). Ovvio che con il senno di poi la cosa si è rivelata disastrosa nell’economia della squadra, ma se si crede ancora in Young, forse il tutto si rivaluterà nel futuro. Ma ecco il colpo di scena: perchè Morgan va a fare trade up con i Bills per avere la 32sima e quindi l’ultima del primo giro, e con questa mossa si va a prendere il miglior WR possibile, che risponde al nome di Xavier Legette, nativo del Sud Carolina (anche lui, pare proprio che il fattore casa quest’anno sia all’interno della strategia “di mercato”) e draftato dall’Università di South Carolina, sembra proprio che il destino abbia tenuto in serbo per lui quello di giocare nei professionisti nella sua hometown. Di certo un profilo interessante, nella top 10 dei wr della classe 2024, ma la speranza è di essere da subito un’arma per Young e sul quale si possa fare affidamento negli anni a venire. Dopo di lui arriva Jonathon Brooks, RB da Texas University, ed è considerato da molti il miglior RB del draft, chiamato a dare un boost al reparto, per poi prenderne le redini e sviluppare un gioco di corsa che negli ultimi anni ha lasciato a desiderare. Occhio poi a Trevin Wallace, LB da Kentucky e Ja’Tavion Sanders, TE da Texas U, compagno di Brooks.
OFFENSE
Se parliamo di attacco è quanto mai ovvio che tutto gira intorno alla figura di Bryce Young. Il QB di Philadelphia ha chiuso il suo rookie year con 2877 yard, 11 TD e 10 INT, poco, troppo poco per pensare che il pesante investimento su di lui si stato ripagato. Tuttavia la storia è piena di rookie che toppano il primo anno per poi diventare QB d’elite, e inoltre, è opinione comune tra agli addetti ai lavori che l’Heisman Trophy 2023 non sia stato messo nelle condizioni di performare, con una linea d’attacco colabrodo che ha causato più di 60 sacks e ricevitori che hanno mancato sul fondamentale della separazione, con la sola eccezione di Thielen. Il nodo da sciogliere sta proprio nel capire se il problema è Young o di chi gli sta intorno e per questo gli sono stati dati strumenti, sulla carta, migliori: una linea più affidabile e ricevitori che si fanno trovare al posto giusto senza gente addosso. Se gli innesti si riveleranno solidi ma ancora Young mancherà allora non ci saranno più scuse e di certo verrà rimesso in discussione, e non sono pochi i suoi detrattori che lo aspettano al varco.
Parlando di corse la scommessa da vincere è Brooks, c’è molto ottimismo intorno al talento texano, il quale appena ritornerà dal suo infortunio avrà modo di diventare presto il rushing leader della franchigia, ma anche qui lo scopriremo solo vivendo. Tutti i reparti in attacco hanno visto un upgrade rispetto allo scorso, almeno in teoria quindi ci si aspetta di vedere qualcosa di migliore rispetto allo scorso anno, e non che ci voglia molto…
DEFENSE
La difesa negli ultimi tre anni ha sempre fatto da elemento di “consolazione” nel momento di tirare le somme. Le statistiche dicono che la difesa Panthers è nella top 10, anche top 5, negli ultimi anni e difatti bene o male non ha mai subito rivoluzioni radicali. Non avrebbe senso cambiare qualcosa che funziona. Quest’anno, vuoi per motivi di rinnovi importanti e di salary cap, tanti playmaker difensivi fondamentali hanno lasciato le Carolinas, abbiamo già citato gli addii di Brian Burns, di Donte Jackson, di Frankie Luvu, pedine fondamentali nella difesa Panthers, ma potremmo inserirci Von Bell anche, insomma un bagno di sangue. Si è cercato di sostituirli come si poteva, al posto di Bell è arrivato Jordan Fuller, al posto di Frankie Luvu è arrivato Josey Jewell, al posto di Burns è arrivato Jadeweon Clowney. L’impressione generale è che gli innesti non siano all’altezza dei predecessori, ma che fungano come elementi di transizione per migliori occasioni, nel frattempo di sistemare l’attacco. Permangono infatti lacune un po’ ovunque, soprattutto al reparto CB, dove non si è riusciti a sostituire degnamente Donte Jackson e con Jaycee Horn martoriato dagli infortuni non si hanno garanzie. Punti di domanda si trovano anche sulla pass rush, Clowney se in forma può dire la sua ma mancherebbe una degna spalla, la si è cercata in DJ Wonnum, ma anche qui il feeling non è dei migliori. Il problema della “spalla” è evidente anche in linea, dove si fa veramente fatica a trovare un partner per l’ottimo Derrick Brown che ancora una volta dovrà smazzarsi gran parte del lavoro da solo. Dietro di loro le coppie Jewell – Thompson e Fuller – Woods garantiscono esperienza e possono dire la loro, in un contesto globale di impoverimento rispetto agli anni scorsi.
COACHING STAFF
Dave Canales è il settimo Head Coach della franchigia, e alla sua prima esperienza come Head Coach. Quello che sembra abbia convinto il Front Office Panthers a portarlo alla guida della squadra è la sua grande capacità di sviluppare i giocatori sul piano tecnico e di sfruttarne l’intero potenziale. Con lui a Tampa Bay tantissimi giocatori, tra cui i più importanti Mayfield, Rachaad White e Mike Evans hanno infranto i loro record personali, trascinando i Bucs a vincere la division e addirittura battere i Philadelphia Eagleas al Divisional Round. Se guardiamo i nomi dei giocatori offensivi, soprattutto negli anni scorsi, il talento è sempre stato presente nei Panthers ma non è mai stato sfruttato, e anche quest’anno bisogna dire che il talento non manca e forse qualcuno che sa capire i giocatori e sa metterli nelle migliori condizioni esaltando le loro caratteristiche è quello che serve per dare la svolta. Se Canales riesce a far esplodere Young allora sarà sicuramente canditato al Coach of The Year. E mentre Canales si occupa dei giocatori, il suo fidato Brad Idzik pensa alla tattica. Come Canales anche Idzik esordisce nel ruolo, giovanissimo e sempre allenatore di reparto, non si sa bene quanta autonomia Canales gli lascerà, quindi tutto sa di una incognita nell’incognita.
In difesa riconfermato Ejiro Evero, che ben ha fatto lo scorso anno, ma sarà interessante vedere cosa tirerà fuori con un reparto generalmente più povero, bisognerà ricorrere di certo a tutti i suoi 19 anni di esperienza NFL per farlo.
Record previsto: 6-11
I nostri voti
Offense - 6.5
Defense - 6
Coaching Staff - 6
6.2
All’interno della modesta NFC South i Falcons sembrano i più attrezzati e avanti rispetto alle rivali, il secondo posto è un obiettivo fattibile per i Panthers ma le incognite sono tantissime e le garanzie pochissime, di certo è richiesto e preteso un record meno umiliante dello scorso 2-15, sarebbe già qualcosa.