I Seattle Seahawks battono nettamente i Miami Dolphins orfani di Tua Tagovailoa, in un match dallo svolgimento inusuale e pieno di interruzioni.
Padroni di casa che sfruttano un Lumen Field particolarmente rumoroso, ma soprattutto una difesa ancora protagonista e un attacco che ha saputo superare le difficoltà.
La difesa di Mike MacDonald
Per far capire quanto è stato dominante il reparto difensivo dei Seattle Seahawks bastano pochi numeri: 1 su 12 nei terzi down, 205 yards di total offense, 30 yards in 11 portate per De’Von Achane e Tyreek Hill con tre sole ricezioni per 40 yards.
Certo, non sarebbe corretto parlare solo di numeri senza ricordare che i Dolphins erano senza il loro QB titolare Tua Tagovailoa, in IR a seguito della concussion subita contro i Bills, e che anche il backup Skylar Thompson è dovuto uscire per infortunio al torace, lasciando il posto a Tim Boyle.
Tuttavia, seppur penalizzati dagli infortuni ad inizio match prima di Leonard Williams (costole) e poi di Byron Murphy (hamstring), i Seattle Seahawks hanno imperversato nel backfield dei Miami Dolphins per tutto l’arco della partita, non consentendo mai alla offense guidata da Frank Smith di poter sviluppare né il gioco di corsa (65 yard totali) né di rifornire i due fortissimi WR Hill e Waddle.
Seattle Seahawks current rankings on PFF:
1st overall on PFF in the NFL: 87.5
1st overall defense: 82.5
1st overall coverage: 89.9 pic.twitter.com/irFHGIzRcV— Sami ON Tap (@SamiOnTap) September 23, 2024
Entusiasmante la prova di Derick Hall, che non si è fatto sfuggire l’occasione di dimostrare il suo valore con un po’ più di snap a disposizione. Autore di due sack e ben 4 QB hits, ha dato man forte a Boye Mafe, anch’egli protagonista di un’altra partita molto solida.
E’ doveroso citare anche Rayshawn Jenkins, ben 10 tackles e Tyrel Dodson, che oltre ad essere puntuale come sempre in copertura, ha impreziosito la sua prova con un sack e un QB hit. Il numero 0 è ormai un leader del reparto, così come Julian Love in secondaria.
Flag football
Se siete amanti degli arbitri che vogliono assolutamente diventare i protagonisti di una partita, allora Seahawks vs Dolphins è stato l’evento televisivo che fa per voi.
Un inizio di partita esplosivo nel primo quarto ha portato i Seattle Seahawks sul punteggio di 17-3, punteggio che sarebbe rimasto invariato per i successivi due quarti e mezzo grazie alle innumerevoli flag lanciate dalla crew arbitrale: Seattle e Miami hanno combinato ben 22 penalità per un totale di 177 yard.
Si potrebbe affermare che la partita sia stata arbitrata in modo equo, visto che entrambe le squadre hanno commesso lo stesso numero di penalties (11 a testa).
Back again with his one I guess. Seahawks vs Dolphins: pic.twitter.com/bb76iN0VjB
— ᴄᴏʀᴇʏ (@_corey_deshun) September 22, 2024
Andando ad analizzare la natura delle infrazioni, la maggior parte delle flags dei Seahawks sono da attribuire alla linea offensiva, che ha offerto l’ennesima prestazione insufficiente, con Bradford e le sue holding a fare la parte del leone.
Dal lato Dolphins, invece, è stato lo special team a rendersi protagonista in questa particolare classifica, con ben quattro penalità nel solo primo tempo e una prestazione decisamente non all’altezza.
Running game: piccoli passi in avanti
Nelle due settimane di assenza del running back titolare Kenneth Walker III, il backup Zach Charbonnet è diventato il portatore di palla principale dei Seattle Seahawks, anche se sarebbe più corretto dire l’unico.
Nella scorsa partita contro New England, Charbonnet ha offerto una prestazione decisamente insufficiente, anche se c’è da dire che la offensive line non ha fatto niente per aiutarlo a rendersi utile.
Contro i Dolphins, il numero 26 è stato ancora una volta l’uomo che ha fatto la parte del leone nel running game. Il third stringer Kenny McIntosh ha ricevuto soltanto tre tocchi, uno dei quali peraltro annullato dall’ennesima holding di Anthony Bradford, concludendo quindi la giornata con due corse per 11 yard.
Charbonnet invece è riuscito a riscattarsi contro Miami, con 18 portate per 91 yard e due touchdown, che portano il suo totale stagionale a 4.
Ciò nonostante, lo sviluppo del gioco a terra è ancora insufficiente, Ryan Grubb riesce solo a tratti a trasmettere in campo i suoi schemi e l’impressione è che il motivo principale sia l’incapacità della linea d’attacco di portare blocchi degni di questo nome.
Dolphins, attacco inesistente
I Seattle Seahawks si sono portati sul 10-0 dopo i primi due possessi e sono andati a riposo sul 17-3.
Gli ospiti hanno avuto l’opportunità di accorciare le distanze quando Tim Boyle, uscito dalla practice squad sabato e subentrato a Thompson, ha guidato la squadra dopo un intercetto di Zach Sieler a metà campo nel quarto quarto, ma il TE Durham Smythe ha mancato per un soffio il passaggio al quarto down che avrebbe portato Miami sul 17-10.
Thompson invece è stato assolutamente inefficace, completando 13 passaggi su 19 ma per sole 107 yard e nessun TD.
https://twitter.com/ESPNNFL/status/1838221251711533311
L’anno scorso dopo tre partite i Dolphins erano 3-0 e i WR Tyreek Hill e Jaylen Waddle avevano combinato 50 target, 33 ricezioni, 576 yard e quattro touchdown. Quest’anno i Dolphins sono 1-2 e i due hanno combinato 37 bersagli, 26 ricezioni, 370 yard e un TD.
Se si aggiunge che al Lumen Field non si è riusciti neanche a sviluppare il gioco a terra, che era una delle incognite più importanti nella difesa di Mike MacDonald, la situazione per Mike McDaniel inizia ad essere davvero complicata.
I prossimi impegni
Messa in archivio la prima partita senza Tagovailoa, i Dolphins nelle prossime week dovranno affrontare i Titans (0-3), i Patriots (1-2) e i Colts (1-2). In un altro contesto, queste partite avrebbero potuto essere tre comode vittorie utili per risollevare la classifica, ma gli infortuni stanno condizionando in maniera pesantissima questo inizio di stagione, rendendo difficoltoso affrontare qualsiasi squadra. Purtroppo sostituire il QB a stagione in corso è praticamente impossibile, a meno che non si abbia già a disposizione un backup che possa garantire delle prestazioni almeno sufficienti a far girare l’attacco; tuttavia questo non sembra proprio il caso di Miami.
I Seattle Seahawks in week 4 voleranno a Detroit ad affrontare i Lions, reduci dalla sofferta vittoria contro una rinvigorita Arizona, per poi accogliere al Lumen Field prima i New York Giants e poi i San Francisco 49ers.
https://twitter.com/NFLonCBS/status/1838003084309446702
Queste tre partite ci diranno molto sulla reale caratura della squadra, in quanto sia Detroit che San Francisco si presentavano ai nastri di partenza della stagione come le due principali contenders per la NFC, mentre i Giants si sono rilanciati dopo la vittoria a sorpresa di questa settimana a Cleveland.
Per adesso, a Seattle è lecito godersi il record di 3-0 e il primato in division.