Il Capitano Kirk all’ultimo secondo, o quasi (Philadelphia Eagles vs Atlanta Falcons 21-22)

Nell’italica notte che separa il Lunedì dal Martedì (più chiari di così si muore) i Philadelphia Eagles, di rientro dalla scoppiettante trasferta brasiliana, hanno fatto l’esordio stagionale davanti al loro pubblico. Ad attenderli gli Atlanta Falcons del Capitano Kirk (Cousins), una delle formazioni più in hype dell’off-season, finalmente liberi da Arthur Smith, autori di un draft tra i più chiacchierati di sempre e con un nuovo uomo under center capace sulla carta di mettere a terra tutto il potenziale inespresso dei vari London, Pitts e Robinson.

Tuttavia, se la stagione degli Eagles era iniziata con una doppiavù portatrice di entusiasmo, quella dei Falcons era iniziata con una sconfitta casalinga patita per mano degli Steelers, sconfitta che ha messo in evidenza la bontà della difesa di Atlanta (solo 6 field goal concessi, nessun touchdown), ma anche la scarsa produttività dell’attacco.
Come se non bastasse i Falcons si sono ritrovati di colpo in una NFC South dove Buccaneers e Saints viaggiano inaspettatamente a vele spiegate, guidati da due QB che vantano, ad oggi, i due migliori passer rating della Lega.
Per conto loro gli uomini in midnight green, privi del loro WR1 indiscusso A.J. Brown, erano chiamati a fugare i dubbi lasciati dopo la vittoria contro Green Bay, dubbi specialmente legati alla difesa sulle corse, ad una secondaria non sempre all’altezza e a qualche scelta sbagliata di troppo da parte di Jalen Hurts e del coaching staff.
Insomma, tanta carne al fuoco. Andiamo rapidamente a vedere come si è sviluppata la partita per poi chiudere con un breve commento.

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Primo quarto, primi dubbi

Il primo quarto si chiude mestamente come si era aperto, attacchi a secco ed i primi dubbi iniziano ad insinuarsi, non tra i giocatori, ma dentro di me: torno a dormire? No! tengo duro.
A prendere la scena sono i due star Running Back, prima Bijan Robinson si infila più volte tra le maglie della difesa Eagles, ma il drive si esaurisce con un punt, poi Saquon Barkley che in un solo drive mette a referto quattro corse da quasi 10 yard ciascuna che, con il contributo di Gainwell, portano gli Eagles ad un passo dalla endzone. Qui Sirianni e staff si rendono protagonisti della prima scelta discutibile, decidendo di giocare un 4th&4 che si conclude con un incompleto su Goedert, anziché sporcare il foglio con un comodo field goal. Scelta che, a conti fatti, avrà eccome il suo peso.

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Secondo quarto, prime gioie

Cousins scalda le mani Drake London con un lancio da 19 yard, Allegier fa tirare il fiato a Robinson e porta i Falcons in redzone, dove però Kirk non riesce a trovare soluzioni aeree e Bijan Robinson si macchia di un Fumble poi da lui stesso ricoperto, sarà l’ottimo kicker Younghoe Koo a mettere a referto i primi 3 punti della partita.
Gli Eagles reagiscono prontamente e concludono un drive ben orchestrato con un touchdown di DeVonta Smith il quale, partendo dalla slot, corre un traccia post-in e si fa trovare aperto al centro della Endzone, pronto a ricevere un bel tracciante di Hurts. Nel lunghissimo drive che conduce all’intervallo Atlanta percorre il campo alternando corse di Bijan a lanci di medio raggio su Mooney e McCloud III, Cousins è libero di agire nella tasca senza la minima pressione e la difesa sulle corse da parte degli Eagles non è efficace. Ciò che funziona è ancora una volta la low redzone defense di Fangio, che riesce nuovamente ad arginare Kirk e compagni relegando Atlanta al secondo field goal. Il primo tempo si chiude 7-6 per i padroni di casa.

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Terzo quarto, avanti Atlanta

Primo drive del terzo quarto vede nuovamente Robinson al centro della scena, già oltre le 100 rushing yard a referto. Prossimo alla endzone Cousins subisce una delle poche pressioni portate dagli Eagles, sack di Milton Williams su un 3rd&4 che porta al Field Goal di Koo. Nel drive successivo Judon risponde mettendo a segno un sack su Hurts, che però riesce con un buon ritmo a condurre Philadelphia nuovamente in Redzone. Qui, su un terzo down, un imperioso intervento della Safety Jessie Bates toglie a Smith la gioia del secondo touchdown personale, impedendogli la ricezione in Endzone di un bel lancio in scramble da parte di Hurts, un altro field gol, stavolta di Elliott: 10 a 9 Eagles. A rompere gli equilibri ci pensa nel drive successivo l’audace scelta dei Falcons di giocare un quarto down in posizione di campo insidiosa, scelta che viene premiata da un completo e dal successivo touchdown di Mooney che elude C.J. Gardners Johnson ed entra in Endzone con un pittoresco salto mortale, Atlanta fallisce il gioco da due e si chiude il quarto sul 15 a 10 per gli ospiti.

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Quarto quarto, match point e ribaltone

Il quarto si apre con un buon drive di Philly, chiuso con un quasi touchdown di Barkley, corto di una yard, tramutato in touchdown da Hurts con una magistrale Tush Push, per la gioia di grandi e piccini presenti al Linc. Gli Eagles sono ora davanti di tre punti e Gardener Johnson fa la giocata difensiva della serata per Philadelphia andando a bloccare frontalmente una prepotente corsa di Bijan Robinson e costringendo Atlanta al punt. Gli Eagles si trovano con l’ovale della vittoria tra le mani, ma proprio le mani, quelle di Saquon Barkley, tradiranno gli uomini in verde (oltre ad un play calling assai discutibile). Sanguinoso drop dell’eroe di Sao Paulo ad un passo dal touchdown che avrebbe inesorabilmente scritto la parola fine alla partita, Field Goal di Elliot che porta Philadelphia a più sei, ma il cronometro dice 1’39” al termine ed il Capitano Kirk Cousins non ci sta.
Drive magistrale di Cousins che mirando, totalmente indisturbato nella bambagia della sua tasca, uno dopo l’altro Pitts, Mooney ed ancora Mooney, culmina con un touchdown del desaparecido London che celebra “mitragliando” gli spalti del Lincoln Financial Field, 15 yards di penalità che fanno il solletico a Koo e 22-21 Atlanta. Restano 34 secondi a Jalen e compagni per trovare un field goal, ma le speranze si spengono tra le braccia di Bates (autore di un partitone) che intercetta un lancio indirizzato a Smith, su doppia copertura.

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L’upset è servito: i Falcons espungano Philadelphia 22 a 21

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Commento

Vittoria meritata dei Falcons, che senza prendere troppi rischi e concentrando il gioco su Bijan riescono a sfruttare le debolezze altrui, magistrali le prove di Bates e Mooney, da incorniciare l’ultimo drive di Cousins, Michael Phenix Jr. può aspettare.
Philadelphia: tanti problemi, non hanno funzionato né il play calling, né l’execution: la D-Line deve trovare il modo di portare pressione al QB avversario, qualcosa si è visto dagli interior lineman, ma Bryce Huff letteralmente non pervenuto. Il play calling lascia aperti dei temi: ad esempio, perché non correre su un 3rd&4 quando le corse del QB e del RB fino a quel momento avevano funzionato? Sirianni e Moore hanno sulla coscienza una gestione assai discutibile dei momenti chiave. La difesa di Fangio conferma pregi e difetti già visti all’esordio, bene a tratti benissimo la low Redzone defense, male a tratti malissimo la run defense e il reparto Safety, pressione sul QB avversario come detto: inesistente.

In ultimo, mi permetto di definire troppe le corse intraprese da Hurts, il numero uno di Philadelphia ha macinato yards importanti, ma la quantità di colpi presi rischia di non essere sostenibile nel lungo termine. Ora gli Eagles andranno ad affrontare i Saints, occorre una registrata di tutti i reparti: l’attacco dovrà trovare soluzioni per fronteggiare la molto probabile assenza di A.J. Brown, ci si aspetta di più da Dotson ed un maggiore impiego dei Tight Ends, Goedert ha fatto veramente poco per farsi trovare aperto ed offrire alternative ad Hurts. La difesa dovrà salire di livello, poiché Carr, Kamara e compagni al momento sono letteralmente “on fire”.

 

 
 
 
 
 
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A cura di Riccardo, Fly Eagles Fly Italia

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