Corse a tutto Henry (Baltimore Ravens vs Buffalo Bills 35-10)

Gli imbattuti Bills cadono rovinosamente, più di quanto dica il punteggio, a Baltimore di fronte ai Ravens che, dopo un inizio difficile, sembrano tornati al livello atteso.

Il punteggio non é sufficiente a scrivere il divario tra le due compagini. La difesa di Buffalo ha concesso al running game di Baltimore una media di 7,97 yard per portata, confermando di non essere molto efficiente contro le corse, ma questa volta é stata permeabile anche alle poche azioni di passaggio dove ha concesso 8,21 yard/attempt. Che il gioco su corsa dei Ravens forse particolarmente efficace era cosa nota, ma nessuno immaginava che la difesa di Buffalo si rivelasse completamente incapace di fermarlo. Lamar Jackson é ricorso solo 18 volte ai passaggi, ma ne ha completati 15 per 156 yard e 2 TD, poi ha fornito il suo consueto contributo al bottino su terra con 54 yard in 6 portate. Chi ha fatto la parte del leone, anzi del Re Leone, é stato King Derrick Henry con 199 yard in 24 portate, che anche se depurate dalle 87 yard del touchdown d’apertura, fanno 112 yard in 23 portate, media 4,87, che é sempre una bella media.

Le statistiche, impietose, hanno confermato quello che agli occhi di tutti é stato evidente: l’attacco di Baltimore avanzava con facilità quasi irridente affondando nella morbida difesa di Buffalo, poi, a ruoli invertiti, si vedeva chiaramente l’estrema difficoltà dei Bills nel muovere la catena, sempre sopraffatti dai difensori in maglia purple.

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Il primo tempo in particolare é stato un calvario per i Bills che non riuscivano in nessun modo a fermare le azioni di Baltimore. La corsa di 87 yard con cui Henry é andato in endzone alla prima azione, vanamente inseguito dai difensori di Buffalo deve aver avuto un effetto devastante nell’autostima dei Bills che nel solo primo tempo hanno concesso ai Ravens 14 primi down di cui tre su tre conquistati al terzo tentativo, e 286 yard. L’inizio del secondo tempo ha visto i Bills, finalmente più determinati, costringere a un three & out l’attacco dei Ravens e poi mettere a segno un touchdown con una corsa breve di Ty Johnson dopo l’unico big play di Josh Allen che ha pescato Khalil Shakir con un passaggio di 52 yard.

Poteva essere l’inizio di un clamoroso come-back ma poi si é rivelato come un lampo isolato vanificato poco dopo da un turnover per un fumble di Josh Allen provocato da uno dei due sack di Kyle van Noy. Il successivo touchdown di Lamar Jackson con una corsa di 9 yard mette fine alle poche speranze degli uomini di Buffalo che mostrano di non crederci più e finiscono per incassare il quinto touchdown in un’azione in cui Henry commette un fumble con palla che cade nella endzone di Buffalo e viene ricoverata dal fullback viola Patrick Ricard.

In conclusione, Jackson e compagni hanno messo in evidenza lacune sia difensive che offensive che i Bills erano riusciti a nascondere nelle prime partite. Stanotte si é sentita la mancanza di un ricevitore come Stephon Diggs. Khalil Shakir é un giovane interessante, ma dietro di lui al momento non c’é nessuno ed avere un eccellente passatore come Allen senza adeguati target a lungo andare può risultare un handicap.

I Ravens invece stanno prepotentemente tornando ai livelli che gli competono. Con King Henry hanno potenziato il loro running game, cosa che sta avendo ricadute positive anche sul passing game perché magari se é vero che nelle ultime due partite si é passato poco, il 30% dei giochi offensivi, ma con il 76,4% di completi e 9,94 yard/attempt.

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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