Attacchi in gran spolvero nel Monday Night che ha visto i Washington Commanders prevalere in casa dei Cincinnati Bengals per 33 a 38. Partita senza neanche un turnover e nemmeno un punt, non succedeva dal 1940, con segnature ad ogni drive, da una parte e dall’altra, fatta eccezione per il field goal sbagliato dalle 47 yard da McPherson.
I Bengals partono subito bene con un TD pass di 41 yard per Chase, ma i Commanders non si scompongono e Kingsbury mette in campo un attacco uptempo che produce il primo TD di giornata grazie a una corsa di Brian Robinson Jr, dopo una splendida conversione di quarto down con un passaggio a Luke McCaffrey. Dopo il field goal sbagliato, il drive seguente si chiude con una corsa esterna di Ekeler da 24yard per il 7-14. Anche l’attacco di Cincinnati macina yard con facilità ma viene compromesso da un sack in cui si infortuna al ginocchio il right tackle Trent Brown, che verrà poi rimpiazzato da Mims, e i Bengals si devono accontentare di un field goal. C’è ancora tempo per un drive da 6 giochi per 75 yard che porta alla segnatura su corsa Daniels per il 10-21, con Cincinnati che riesce solo ad accorciare le distanze con un altro field goal per il 13-21.
Nel secondo tempo la musica non cambia e Daniels confeziona un altro touchdown con un passaggio ad un uomo di linea, Trent Scott, esattamente come avevano fatto una settimana fa i Kansas City Chiefs, della serie errare è umano ma perseverare… Questo è un esempio di come la difesa dei Bengals non fosse proprio mentalmente pronta per questa partita e come non sia mai riuscita a trovare degli aggiustamenti efficaci. Burrow con le spalle al muro riesce a trovare un touchdown con un passaggio a Iosivas, terza segnatura stagionale per lui, fissando il punteggio a una sola segnatura di distanza sul 20-28. I Commanders riescono a chiudere un drive lungo sei minuti e mezzo con un field goal e Burrow orchestra un altro TD pass per Chase in meno di 2 minuti, senza chiudere la conversione da 2 punti a causa di un’evidente interferenza difensiva su Higgins non sanzionata, lasciando così i Commanders con un vantaggio di 5 punti. Cincinnati a quel punto aveva bisogno di fermare l’attacco avversario e un sack di Hendrickson che costringeva Washington sul 2&21 sembrava l’occasione giusta, ma neanche questo è bastato, perché i Commanders sono rimasti aggressivi chiudendo un 4&4 con una presa di Ertz per 9 yard. Il drive si è chiuso magistralmente in touchdown con un passaggio da 27yard a McLaurin nonostante il blitz della safety Stone, chiudendo di fatto la partita. Inutile l’ultimo drive con il touchdown di Chase Brown e l’inefficace onside kick successivo.
I Commanders hanno sbancato Cincinnati con una prova offensiva maiuscola, con un Daniels quasi perfetto con ben 21 completi su 23 tentativi, pari al 91,3%, la miglior percentuale di completi da parte di un rookie della storia, con i suoi primi 2 TD pass in carriera, a cui si aggiungono 39 yard su corsa impreziosite da un rushing TD. Il giovane quarterback, ex Heisman Trophy da LSU come Burrow, ha messo in luce in diretta nazionale tutto il suo talento. Calmo, sempre in controllo, ha fatto tutte le cose giuste, non abusando del gioco di corsa, nonostante sia stato il miglior runner della sua squadra, e completando i lanci senza mai forzare nulla. Una prestazione sicuramente frutto della quasi totale assenza di pressione da parte della rimaneggiata DL dei Bengals che schierava i DT della practice squad, ma che lascia ben sperare per il futuro. Oggi ha potuto tenere il pallone mediamente per più di 3 secondi a snap prima di passare, diversamente da quanto visto nella sfida di domenica scorsa contro i Giants, ma è stato bravo a leggere le situazioni e fare le scelte corrette in base a quello che la difesa concedeva.
Una menzione d’onore la merita McLaurin che si è fatto trovare pronto al momento giusto, ricevendo non solo per 100yard dopo due settimane di scarso utilizzo, ma soprattutto segnando il touchdown decisivo con una double move eseguita alla perfezione. Ottimo anche l’apporto del tight end Ertz e del wide receiver McCaffrey che hanno chiuso dei quarti down decisivi e non hanno sbagliato alcuna ricezione.
Al contrario la difesa dei Bengals è stata protagonista di una delle peggiori prestazioni della storia della franchigia, concedendo una segnatura in ogni singolo drive e non mettendo a referto nemmeno un turnover. Il Defensive Coordinator Anarumo non ha capito nulla dell’attacco di Kliff Kingsbury, che è riuscito con una tasca pulita a fare sempre la chiamata migliore, segnando un touchdown ogni volta che è entrato in red zone e completando tutti i quarti down. Anarumo si è preoccupato di chiudere le corse giocando con le safety basse e a volte con una sola safety, ma l’assenza totale di pressione della defensive line e i tanti tackle sbagliati, non hanno permesso mai di fermare l’attacco avversario che correva quando c’era bisogno, lanciava sul corto per chiudere i down e piazzava il big play quando la secondaria non se l’aspettava. L’uso di soli 11 blitz tentati testimonia la passività nel cercare di raddrizzare la partita tentando soluzioni alternative al piano iniziale. I problemi difensivi dei Bengals dell’anno passato sono rimasti tali e le scommesse fatte in offseason – puntare su Ossai e Murphy per garantire pressione sull’esterno oltre al solo Hendrickson, usare due defensive tackle più leggeri per fermare le corse e al contempo avere più sack dall’interno, la conversione di Hill da safety ad outside cornerback – si sono rivelate fallimentari e, anche al rientro degli infortunati, non si vede come ci possano essere miglioramenti significativi da poter far competere questo reparto con i migliori attacchi della lega. La scelta di giocare a zona su situazioni di corto yardaggio per chiudere il down è stata scellerata, consentendo ai ricevitori avversari delle prese non contestate.
L’attacco dei Bengals è salito invece di livello e, facendo la dovuta tara con la difesa avversaria, ha mosso bene il pallone sia su terra, 6,2 yard a portata, che su passaggio, con 324 yard ma ha faticato in red zone a causa di qualche errore di troppo nel momento sbagliato e qualche chiamata discutibile, tra cui un paio di lanci con doppia copertura di Burrow. Il Qb dei Bengals ha dimostrato ulteriori progressi anche se in un paio di occasioni ha di nuovo affrettato alcuni passaggi nonostante una tasca pulita a proteggerlo. Ottime le prestazioni dei due running back con Chase Brown che ha conquistato 62 yard con 7 possessi. L’arsenale offensivo a disposizione è impressionante, al punto che si ha la sensazione che i vari giocatori siano sottoutilizzati in proporzione al loro talento. Sale finalmente alla ribalta Chase che mette a segno 2 TD e guadagna 118 yard con 6 ricezioni su 7 target. Anche la linea offensiva ha tenuto bene concedendo però due sack, di cui uno decisivo per il proseguo del drive, ma ha aperto ottimi varchi per le corse. I margini di miglioramento per questo attacco sono ancora notevoli e sembra in grado di garantire sempre una trentina di punti a partita.
La difesa dei Commanders non ha brillato, né contro il gioco di corsa, né contro quello di passaggio, ma ha avuto il merito di fare le giocate decisive quando più è contato, garantendo quel vantaggio nel primo tempo di cui l’attacco è riuscito a far tesoro. In red zone Washington è riuscita a stringere un po’ più le maglie, ma sicuramente, specie in secondaria, serviranno prestazioni più convincenti per portare a casa buoni risultati, perché non si può sperare che l’attacco sia sempre perfetto. Questi Commanders possono sorridere dall’alto di un record 2-1 che era difficile da pronosticare visto il record dello scorso anno. L’attacco sull’asse Daniels-Kingsbury è una buona base su cui impostare il gioco futuro, ma sappiamo che l’offensive line non sempre riuscirà a garantire la prestazione vista in questo Monday Night e dovrà siuramente essere uno dei punti da rafforzare nella prossima offseason.
Per i Bengals invece è notte fonda. Dal 2000 solo una squadra è andata ai playoff partendo con un record 0-3 e anche se c’è sicuramente talento sufficiente per ripetere una simile impresa, le difficoltà difensive non sembrano risolvibili con dei semplici aggiustamenti in stagione. Se il roster rimane questo non si vede come si possa pensare di fare strada in postseason, per cui la società dovrà valutare una mossa che non ha quasi mai preso in considerazione nella sua storia: fare delle trade a stagione in corso, forte anche degli oltre 12 milioni di cap a disposizione. Il coaching staff, con Anarumo in particolare, sono sul banco degli imputati non solo per la preparazione del gameplan, ma soprattutto per l’incapacità di trasmettere la giusta aggressività a una squadra che sembra molle e incapace di vincere quando più conta. Non c’è dubbio che non ci saranno modifiche alla guida della squadra, ma senza delle variazioni nel parco giocatori sarà una stagione deludente, indipendentemente da quanto Burrow e compagni possano esprimere offensivamente.
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