NCAA Preview 2024: Big Ten

La stagione 2024 di college football rappresenta l’inizio di una nuova Era: ci saranno i Playoff a 12 squadre per la prima volta e il conference realignement iniziato 2 estati fa si è compiuto, causando la sparizione della Pac12 e l’ingrossamento delle altre Power 4 conference.
La Big Ten è la conference che è cambiata di più rispetto alla sua versione 2023: alle squadre del 2023 (tutte confermate) si sono infatti aggiunte Oregon, Washington, USC e UCLA, ovvero 4 pesci grossi della costa pacifica che cambieranno logicamente il volto di quella che è sempre stata “la conference del Midwest”. Inoltre, da quest’anno, sarà rimossa la suddivisione in East e West Division: la classifica sarà unica e a giocarsi il titolo nella finale di conference saranno le due squadre con il miglior record.

Ma andiamo ad analizzare le squadre.

Le favorite

In questo primo Tier ci mettiamo 4 squadre: Ohio State, Oregon, Penn State e Michigan. Tra queste, le prime due sono “più favorite” delle altre due, che a stagione ancora ferma, si trovano un gradino sotto.

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Ohio State è la favorita numero uno della conference. La squadra di Ryan Day ha steccato per 3 anni consutivi nel confronto con Michigan e ora è davanti ad una stagione che sarà decisiva per il proseguio di carriera del suo coach Ryan Day. Le mosse in offseason sono state prepotenti, quasi a voler rimarcare questo sentimento da all or nothing che sembra animare la squadra di Columbus. La squadra è in termini di qualità assoliuta e di profondità del roster, probabilmente la migliore della nazione: in difesa rientrano tutti i pezzi principali a partire da J.T. Tuimolau e Jack Sawyer sulla linea e l’aggiunta di un talento come l’ex safety di Alabama Caleb Downs in secondaria potrà far elevare le prestazioni di un reparto leggeremente deficitario nel 2023.

In attacco l’aggiunta più importante è stata quella del nuovo offensive coordinator: è infatti arrivato l’ex HC di UCLA e prima di Oregon Chip Kelly, una leggenda del football collegiale e una delle menti offensive più limpide dell’ultima decade. Kelly si troverà a dover lavorare con una unità di un talento smisurato: la linea rientra per 4/5 e aggiunge il centro ex Alabama Seth McLaughlin, il pacchetto ricevitori è come sempre straordinario – Emeka Egbuka è la superstar, ma ci sono anche Carnell Tate e il freshman 5star Jeremiah Smith, mentre il due di RB è senza dubbio il migliore della nazione: a TreVeyon Henderson si è infatti aggiunto da Ole Miss Quinshon Judkins. Unico vero interrogativo sarà il QB: lo starter è l’ex QB di Kansas State Will Howard – giocatore solido, ma limitato – e alle sue spalle ci saranno Devin Brown – che ha nuovamente perso, almeno per ora, la QB battle – e Julian Sayin. Prestazioni non disastrose di Howrd dovrebbero comunque bastare per guidare questa squadra al raggiungimento dei Playoff.

La squadra più quotata a mettere i bastoni tra le ruote ai Buckeyes è Oregon, che dopo la grande stagione 2023 in Pac-12, arriva in Big Ten con un carico di entusiasmo e talento non indifferenti. I Ducks mantengono l’ossatura della passata stagione, anche se in offseason sono pesantemente intervenuti su due ruoli: la secondaria, che era stata il tallone d’Achille della squadra e che adesso è completamente nuova (i nomi più importanti aggiunti sono quelli di Jabbar Muhammad, CB da Washington, Kobe Savage, S da Kansas State, e Cormani McClain, CB da Colorado), e quello di Quarterback, dove l’uscita di Bo Nix per la NFL ha aperto le porte all’approdo dell’ex Oklahoma e UCF Dillon Gabriel e all’ex UCLA Dante Moore, che ne sarà il backup.

Alle spalle delle prime due ci sono Penn State e la campione in carica, Michigan.

I Nittany Lions sono anche quest’anno una squadra non abbastanza forte da essere considerata una papabile al titolo nazionale, ma più forte di quelle da considerarsi a priori fuori dal discorso playoff. Quest’anno il “discorso Playoff” è diverso: l’allargamento a 12 squadre consentirà a Penn State di poterci rientrare anche dopo una stagione “normale” per quelli che sono gli ottimi standard dei Nittany Lions. Per provare a scalare posizioni all’interno della Big Ten per Penn State l’imperativo è uno: migliorare la propria produzione offensiva. Per fare questo è arrivato l’ex OC di Kansas Andy Kotelnicki, che potrà ancora contare sul talento del QB Drew Allar e sul duo di runningback composto da Nick Singleton e Kaytron Allen. Il WR corp è un po’ deficitario nonostante l’aggiunta dell’ex Ohio State Julian Fleming e la conferma del TE Tyler Warren. In difesa non sono attesi scossoni nonostante il cambio di manico: Manny Diaz è nuovo HC di Duke e al suo posto è arrivato come DC l’ex HC di Indiana Tom Allen.

Michigan è da considerarsi tra le favorite per il suo status. Perché nessuno si aspetta un tracollo dei Wolverines nonostante sul loro conto ci siano molte più domande che certezze. Il nuovo allenatore Sherrone Moore – promosso di ruolo, da DC – dovrà lavorare molto per ricostruire una credibilità soprattutto in attacco, ad una squadra che rispetto all’anno scorso ha perso il QB, il miglior rusher e il miglior ricevitore e, soprattutto, 5/5 della linea, autentico punto di forza della squadra campione nazionale. Si ripartirà verosimilmente con il dual threat Michael Orjii sotto al centro, Donovan Edwards a portare il maggior numero possibile di palloni e il TE Colston Loveland a fare un sacco di lavoro sia sporco che di fino. La difesa resterà il punto di forza della squadra: è stata impattata meno dall’offseason e anche i rimpiazzi sembrano all’altezza. Aspettiamoci una Michigan più violenta e meno spettacolare, alla ricerca di una solidità che andrà migliorando con la stagione.

Le inseguitrici

Dietro alle prime 4 c’è un nutrito gruppo di squadre che per un motivo o per l’altro destano grande interesse e potrebbero rivelarsi come sorprese della stagione.

Partirei da USC, la squadra di Lincoln Riley che, per la prima volta da quando l’ex allenatore di Oklahoma è arrivato a LA parte con fari spenti. La partenza di Caleb Williams – che verrà rimpiazzato da Miller Moss, ma attenzione anche all’ex UNLV Jayden Maiava, che potrebbe ritagliarsi uno spazio importante – farà indubbiamente fare uno step indietro all’attacco dei Trojans, ma il loro enorme punto debole era la difesa, dove l’arrivo di un nuovo coordinatore come D’Anton Lynn (ex UCLA) dovrebbe migliorare le cose. L’impatto con il football del Midwest non sarà semplice, ma attenzione a questi Trojans.

Insieme a USC c’è Iowa, che è sostanzialmente una USC al negativo. Ha perso molto in difesa, ma anche con i backup è lecito aspettarsi che quella degli Hawkeyes resterà una delle difese migliori della nazione; l’attacco arriva da anni di impotenza totale, ma cambia coordinatore – arrivato Tim Lester, ex HC di Western Michigan – e col rientro dall’infortunio del QB Cade McNamara ci si aspetta un forte balzo in avanti.

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Due squadre dai destini simili sono anche Nebraska e Wisconsin: entrambi i programmi hanno faticato molto nelle prime stagioni dei loro nuovi allenatori – 5-7 per Matt Rhule a Nebraska, 7-6 per Luke Fickell a Wisconsin – ma nel secondo anno ci si aspetta molto da entrambi. Entrambe le squadre hanno il punto di forza in difesa e un attacco da cui ci si aspetta molto nel 2024: per Nebraska la grande speranza è rappresentata dal QB Dylan Raiola, recruit 5 stelle “strappato” a Gerogia, mentre per Wisconsin la speranza è che il sistema spread che Fickell ha tentato di installare nel primo anno sia progredito, magari anche grazie all’aiuto del nuovo QB Tyler Van Dyke, in arrivo da Miami.

Per nome e status è giusto inserire in questo novero anche Washington. I vice-campioni nazionali in carica hanno perso praticamente tutto il loro attacco, oltre al loro allenatore – ora ad Alabama. Il nuovo HC Jedd Fisch dovrà ricostruire a partire dall’ex QB di Missippi State Will Rogers. In difesa le cosa vanno solo leggermente meglio: di rientro infatti saranno solo i due LB Carson Bruener e Alphonzo Tuputala, mentre il resto dell’unità andrà ricostruita. Le basi di talento sono buone, ma servirebbe la palla di vetro per capire se già dal primo anno questa nuova miscela funzionerà o meno.

Ultima squadra del gruppo inseguitrici, un po’ a sorpresa, sarà Rutgers. La squadra di Greg Schiano è salita di prestazione stagione dopo stagione e l’anno scorso ha offerto ottime prove difensive, peccando un po’ di qualità in attacco. I motivi per credere in Rutgers quest’anno sono due: l’arrivo di un nuovo QB come Athan Kaliakmanis e, soprattutto, la schedule: Rutgers infatti non affronterà nessuna delle 4 squadre “favorite” e questo darà un sicuro boost al record degli Scarlets Knights.

Le altre

La prima tra le altre è Maryland: la squadra di coach Locksley ha chiuso con 8 vittorie per due stagioni consecutive e quest’anno, seppur orfana di Taulia Tagovailoa, le aspettative non sono così diverse. La difesa rientra sostanzialmente intatta ed è dunque proprio l’attacco il reparto soggetto a rivoluzione, ma è anche il reparto sul quale coach Locksley ha saputo lavorare meglio dal suo insediamento.

Appaiata a Maryland c’è Minnesota, in uscita dalla prima stagione con record negativo dal 2017. In difesa a cambiare è il manico: Corey Hetherman sarà il nuovo DC e erediterà un plotone piuttosto esperto. L’attacco invece cambia il QB: sarà il transfer da New Hampshire Max Brosmer, un ragazzo di cui si dice molto bene ma che è non è ancora stato testato ad alto livello. Il punto di forza dovrebbe essere la O Line, dove rientrano 4 titolari su 5 tra cui il tackle Aireontae Ersery, e rientrano anche il RB Darius Taylor (799 yard nel 2023) e il WR Daniel Jackson (59 ric.).

Due squadre in completo rebuilding sono Michigan State e UCLA, anche se l’umore delle due piazze è molto diverso. Gli Spartans arrivano da anni difficili e l’aria nuova portata da coach Jonathan Smith ha caricato molto la fanbase, che potrà vedere una squadra che ha aggiunto 15 transfer, tra cui il QB ex Oregon State Aidan Chiles, che ha seguito il suo coach. A UCLA la base di talento c’è, ma l’umore non è dei più alti: la fine molto particolare del regno di Chip Kelly ha lasciato degli strascichi, e la scelta di Deshaun Foster come suo successore non ha convinto a pieno esperti e tifosi. La base di talento su cui lavorare c’è – il QB Ethan Garbers è, per esempio, di ritorno, come gran parte dell’attacco, e una parte del front difensivo – ma l’impatto con la Big Ten spaventa molto. Sarà un anno di transizione in cui il nuovo coaching staff dovrà essere bravo a gettare le basi per il futuro.

In Illinois l’obiettivo è un bowl. Sia Illinois che Northwestern punteranno alle 6 vittorie in una stagione per nulla semplice. Gli Illini hanno chiuso il 2023 5-7 e hanno perso un paio di pezzi in difesa – Jer’Zhan Newton su tutti – che saranno difficilmente rimpiazzabili, mentre le speranze sono riposte nell’unità offensiva, con Luke Altmayer che ha concluso l’anno in crescendo e Patrick Bryant che sarà pronto ad essere il suo WR1. Gli Wildcats hanno fatto un mezzo miracolo nel 2023, valso la conferma di coach David Braun, ma ripetersi non sarà semplice: Braun ha cambiato entrambi i suoi coordinatori e entrambi avranno alcuni rientranti su cui contare ma altri, in posizioni chiave, da sostituire.

A chiudere la conference ci sono Indiana e Purdue. Gli Hoosiers hanno appena cambiato allenatore e il nuovo head coach Curt Cignetti è riuscito a lavorare bene sul portal portando una marea di giocatori anche interessanti, a partire dal QB Curtis Rourke (ex Ohio). La sua era a Bloomington sembra essere iniziata con buoni presupposti ma il lavoro da fare è talmente grande che difficilmente porterà frutti fin dalla prima stagione.

Purdue è probabilmente la squadra con l’aspettativa più bassa di questa conference: la prima annata di coach Ryan Walters si è chiusa 4-8. Dal portal è arrivato qualcosa ma non è detto che funzioni. Le ragioni per essere positivi sono: il rientro del QB Hudson Card e del RB Kevin Mokobee e la speranza che Walters, al suo secondo anno, riesca ad incidere di più sulla difesa e a costruire qualcosa che si avvicini alla sua difesa di Illinois 2022 – quella che lo ha reso famoso e gli ha concesso l’opportunità di diventare head coach.

Giocatori da seguire

Mason Graham (DT, Michigan): sophomore di 320 pound in uscita da una stagione da freshman da 7,5 TFL che gli è valsa l’inserimento nel 2nd Team All-American.

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Will Johnson (CB, Michigan): 4 intercetti – di cui uno nel Natty – e un QBR concesso ai QB avversari di 4.3 punti (scala da 0 a 100) quando hanno lanciato nella sua direzione. Sarà il leader della secondaria dei Wolverines.

Dillon Gabriel (QB, Oregon): terza scuola in 4 anni per Dillon Gabriel che è già nella storia del college football essendo in top-8 all time sia per yard lanciate (14’865) che TD-pass (125). QB mancino con buon braccio e discreto atletismo. Può non far rimpiangere Bo Nix.

Tez Johnson (WR, Oregon): senior estremamente prolifico: 86 ricezioni l’anno scorso (record dell’ateneo in una singola stagione), più di Troy Franklin che ha ricevuto le maggiori attenzioni dalla NFL.

Sebastian Castro (S, Iowa): difensore a tutto tondo: 74 tackle, 7 TFL e 3 intercetti nel suo straordinario 2023, nel quale si è distinto come eccellente difensore in coverage.

Abdul Carter (LB, Penn State): era dal 2007 che Penn State non produceva un linebacker da 6 sack e 10 TFL – nemmeno Micah Parsons, al college, aveva questi numeri.

Colston Loveland (TE, Michigan): 6-5 per 245 pound, giocatore dai piedi rapidi e le mani morbide, un’arma perfetta da usare in redzone o per le ricezioni nel traffico. 649 yard ricevute nel 2023, 45 ricezioni risultate in un primo down e/o touchdown.

Emeka Egbuka (WR, Ohio State): ricevitore straordinario after-the-catch, ottimo route runner. Con una stagione da almeno 78 ricezioni e 1’041 yard diventerebbe il primo in entrambe le categorie nella storia di Ohio State.

Jack Sawyer (DE, Ohio State): 6,5 sack, 10 TFL e 2 fumble forzati nel 2023. Ex miglior recruit della nazione per ESPN, giocatore già molto solido ma non ancora del tutto esploso, che sia questo l’anno?

Quinshon Judkins (RB, Ohio State): runningback in arrivo da Ole Miss, due volte di fila inserito a fine stagione nel first team All-SEC. Nel 2023 ha rotto ben 53 tackle, numero più alto nelle power 5 conference.

TreVeyon Henderson (RB, Ohio State): Dopo la stagione pazzesca da freshman (1’248 yard e 19 TD, di cui 4 su ricezione) la carriera di Henderson ha avuto un calo dovuto agli infortuni. Il suo 2023 è stato molto buono: 926 yard e 11 TD e la possibilità di spartirsi le portate con Judkins quest’anno potrebbe aiutare anche il suo fisico ad essere meno sfruttato e più esplosivo nei momenti del bisogno.

Jay Higgins (LB, Iowa): il centro della difesa di Iowa nel 2023. Basta un dato del suo 2023: 171 tackle (di cui 79 solo).

Donovan Jackson (OL, Ohio State): 6-4 320 pound, per il miglior lineman di una delle linee più esperte della nazione. La sua decisione di tornare a Columbus – invece di rendersi eleggibile per il Draft – è stata molto impattante sul futuro della squadra.

Airontae Ersery (OL. Minnesota): 6-6 330 pound sarà uno dei migliori tackle al prossimo Draft.

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Ricardo Hallman (CB, Wisconsin): 7 intercetti nel 2023, un incubo per ogni QB.

Kaytron Allen (RB, Penn State): 902 yard nel 2023, assieme a Nick Singleton forma un duo di runningback spaventevole per qualsiasi difesa.

Donovan Edwards (RB, Michigan): backup di Blake Corum nelle ultime due stagioni, ma con numeri interessanti, specialmente al Natty, dove è stato probabilmente il miglior giocatore di Michigan (gara che gli è valsa l’invito a comparire sulla copertina del videogioco CFB25).

Jabbar Muhammad (CB, Oregon): transfer da Washington che si è distinto come uno dei cornerback più aggressivi della nazione. 3 intercetti, 14 passaggi deflettati e anche 2 sack nella sua ultima stagione.

J.T. Tuimolau (DE, Ohio State): l’altro end, rispetto a Sawyer. Corpo imponente con braccia lunghe che arrivano spesso a disturbare e a deviare i palloni sulla linea di scrimmage. La coppia di pass rusher di OSU fa paura.

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