I Titans sono stati tra i grandi protagonisti in AFC, con un’invidiabile costanza, tra il 2017 e il 2021. Al termine di quell’ultima regular season, chiusa da padroni di Conference e con Mike Vrabel nominato Head Coach of the Year, però, qualcosa si è inequivocabilmente rotto al cuore della franchigia, uscita devastata da un Divisional perso malamente contro i Bengals e scomparsa nell’anonimato. Dopo le 21 sconfitte tra 2022 e 2023, costate la panchina a Vrabel, Tennessee riparte da Brian Callahan, offensive coordinator proprio della Cincinnati di Joe Burrow. Con qualche speranza e ancora tante incognite da risolvere.
OFFENSE
È proprio il reparto d’attacco quello in cui convivono le più forti contraddizioni. Callahan ha deciso di affidarsi in toto a Will Levis, che in nove partite nella propria stagione da rookie ha collezionato 1.808 passing yard con il 58.4% al lancio, 8 touchdown pass e 4 intercetti, subendo 28 sack. Alle sue spalle, infatti, non è arrivato alcun quarterback di valore, ma soltanto un discreto backup in Mason Rudolph, incapace di ritagliarsi un ruolo da protagonista nelle quattro stagioni agli Steelers. E, per altro, gli sforzi fatti per alleviare la pressione su Levis risultano insufficienti, considerando che l’offensive line di Tennessee si presenta ai blocchi di partenza della stagione come uno tra i peggiori reparti nella Lega. La stagione da rookie di Peter Skoronski, scelta numero 11 dello scorso Draft, non è stata all’altezza delle aspettative e la franchigia ha inaspettatamente scelto JC Latham con la scorsa settima scelta assoluta, lasciando per strada un prospetto più valido in Olumuyiwa Fashanu. Convince l’ingresso di Lloyd Cushenberry nel ruolo di centro, mentre la catena di destra, composta da Daniel Brunskill e Dillon Radunz, appare non più che modesta.
Allo stesso tempo, però, i Titans hanno investito e parecchio in sede di free agency, per garantire un arsenale di alto livello a disposizione di Levis. I contratti firmati da Tony Pollard, che ha brillato molto meno del previsto in un 2023 da 1.005 rushing yard in 252 portate – 4 di media – e 6 touchdown ai Cowboys, e da Calvin Ridley, 1.016 yard e 8 touchdown su ricezione, ma anche 60 target mancati su 136 totali, nella stagione del rientro in campo ai Jaguars, valgono rispettivamente quasi 22 e 92 milioni di dollari e risultano sopra la media rispetto al recente rendimento. Più oculato, invece, l’investimento annuale da 4.5 milioni per Tyler Boyd, che porta con sé 6.000 yard e 31 touchdown in otto stagioni di alti e bassi ai Bengals. Insieme a loro ci sarà DeAndre Hopkins, ancora lontano dai fasti di inizio carriera, ma tornato sopra le 1.000 yard (1.057) nella scorsa stagione, con 7 touchdown. A completare il reparto è il tight-end Chigoziem Okonkwo, vistosamente calato nel rendimento tra il 2022, in cui aveva raccolto 14.1 yard a ricezione e 3 touchdown, e il 2023, in cui è sceso a 9.8 e ha varcato una sola volta la end zone, e ora rimasto come unica opzione utile nel ruolo.
DEFENSE
Una pur risicata sufficienza fatica a essere raggiunta anche dalla difesa, scossa da un innesto col botto in offseason, ma rimasta comunque manchevole di diversi pezzi importanti. Il reparto dei Titans è stato tra i peggiori in NFL in termini di pressione sui quarterback avversari e, non a caso, ha collezionato appena 40 sack in totale, dei quali 11.5 a carico di Denico Autry, volato ai Texans in free agency. Dal lato opposto rispetto all’ottimo Jeffery Simmons, nella difesa 3-4 di Tennessee, agirà quindi Sebastian Joseph-Day, che in sei anni di carriera ha collezionato meno sack (11) di Autry nel 2023. Non si tratta di uno scenario idilliaco, insomma, considerando anche che il rookie T’Vondre Sweat, scelto al secondo giro dello scorso Draft, avrà bisogno di tempo per crescere e migliorare. L’ingresso di Kenneth Murray tra i linebacker porta 107 tackle dai Chargers, dei quali appena 7 for loss. Fortuna che, oltre a lui e al non eccezionale Jack Gibbens, a roster c’è anche un certo Harold Landry, autore di 70 tackle, 10.5 sack e 14 tackle for loss nella stagione del rientro dall’infortunio.
A completare il reparto è il giramondo Arden Key, che nelle ultime tre stagioni tra 49ers, Jaguars e Titans ha collezionato 17 sack e, in particolare nell’ultima agli ordini di Vrabel, non ha demeritato. Come scelta al quarto giro del Draft, infine, c’è Cedric Gray a scalpitare per un posto nelle rotazioni. Il colpaccio della primavera a Tennessee è stato L’Jarius Sneed, reduce da due Super Bowl consecutivi vinti ai Chiefs e arrivato, con un quadriennale da oltre 76 milioni di dollari, con un carico di 303 tackle, 40 pass deflected e 10 intercetti da Kansas City. Sarà lui la stella indiscussa in secondaria, mentre l’altro nuovo arrivato tra i cornerback, Chidobe Awuzie, reduce da tre stagioni ai Bengals, è un nome che scalda assai meno i cuori degli appassionati. Il resto del reparto è rimasto invariato, con Roger McCreary e le safety Amani Hooker e Elijah Molden. E, considerando le 4.181 passing yard subite nel 2023, con 20 touchdown pass e la miseria di 6 intercetti, non è necessariamente una buona notizia.
SPECIAL TEAM
Protagonista senza sosta in NFL dal 2007 a oggi, Nick Folk ha vissuto la propria miglior annata nel 2023, la prima ai Titans. Il kicker ha centrato i pali per 29 volte su 30 tentativi totali (96.7%), con un solo errore su 12 tentativi oltre le 40 yard e due extra point falliti su 30 totali. Una certezza assoluta, insomma, per una squadra con tanti punti di domanda. A proposito di certezze, le prime due stagioni del punter Ryan Stonehouse in NFL sono state stratosferiche: 53.1 yard di media in entrambe, in 90 punt nella prima e in 53 nella seconda, rispettivamente con 30 e 28 giocate entro le 20 yard avversarie. A tutto il resto penseranno Jha’Quan Jackson, responsabile dei punt return, e Tyjae Spears, il cui compito sarà invece sui kickoff return.
COACHING STAFF
Tra le tante scelte controverse, non mancano quelle nella scelta dei principali protagonisti in panchina. L’esperienza in NFL di Callahan, al momento, risulta insufficiente per capire fino a che punto potrà avere successo nel delicatissimo ruolo di head coach. In quattro stagioni ai Bengals le soddisfazioni non sono mancate, ma il materiale a disposizione, da Burrow a Ja’Marr Chase, non era certamente di bassa qualità. Quale sia il motivo dietro la decisione? Il padre, Bill, ha un record di 18-25 in carriera da capo allenatore e, dopo aver guidato i Raiders al Super Bowl tragicamente perso contro i Buccaneers nel 2002, non ha più avuto grande successo nella Lega. Nei Titans del figlio rivestirà il ruolo di allenatore dell’offensive line. Ancor più che il padre, però, nella scelta di Callahan potrebbe aver influito il suo ruolo da offensive coordinator a Cincinnati sotto gli ordini di Zac Taylor, ex assistente di Sean McVay. A svolgere il compito nel suo staff sarà Nick Holz, anche lui alla stagione d’esordio dopo essere stato passing game coordinator ai Jaguars nel 2023. In ultimo, anche per il defensive coordinator Dennard Wilson si tratta di una prima volta, reduce da un’annata da allenatore della secondaria ai Ravens. Un tridente privo di esperienza, che difficilmente potrà trovare fin da subito la formula più adatta a far funzionare un gruppo tanto variegato.
Record previsto: 5-12
I nostri voti
Offense - 5.5
Defense - 5.5
Coaching Staff - 5.5
5.5
Qualche punta di diamante e tantissime questioni da risolvere in un roster non così ben amalgamato e con un head coach privo di esperienza al comando delle operazioni: cosa potrebbe funzionare in questi Titans per evitare un'altra stagione di anonimato sportivo in AFC?