I Texans hanno ribaltato il loro destino nel giro di una stagione. Dopo aver chiuso una regular season più deludente dell’altra tra il 2020 e il 2022, Houston è riuscita a cambiare il proprio futuro con un paio di scelte fenomenali al Draft, il quarterback C.J. Stroud e il defensive end Will Anderson, e con un head coach con le idee giuste, DeMeco Ryans, a guidare il gruppo. Dopo la trasformazione dal 3-1-13 di due annate fa al fantastico 10-7 scorso, con le vittorie di AFC South e Wild Card Game contro i Browns comprese nel prezzo, ora arriva la parte paradossalmente più complicata: dimostrare di non essere solo una cenerentola, ma una solida realtà.
OFFENSE
La stagione d’esordio di Stroud in NFL, conclusasi con il meritato titolo di Offensive Rookie of the Year, è andata ben oltre ogni più rosea aspettativa: 4.108 yard con il 64% al lancio, 23 touchdown pass e appena 5 intercetti, a cui ha aggiunto altre 449 yard e 3 touchdown pass nelle due partite di playoff. Il tutto, riuscendo a valorizzare al meglio i propri compagni: Nico Collins è esploso da 481 a 1.297 yard su ricezione, con 8 touchdown rispetto ai 2 del 2022, il rookie Tank Dell ha aggiunto 709 yard in 11 partite giocate, con 7 touchdown, e il tight-end Dalton Schulz, probabilmente l’unica vera arma offensiva di prestigio alla vigilia della stagione, salito da 577 a 635 yard, con la conferma di 5 touchdown. In questa offseason, però, Houston ha deciso comunque di colmare il vuoto regalando al suo talento un nuovo, eccezionale compagno di giochi. Stefon Diggs, per i suoi standard, non ha brillato nel 2023, ma ha comunque ricevuto 107 lanci su 160 target, regalato 1.183 yard e 8 touchdown e ha tutta l’intenzione di dare una nuova scossa alla propria carriera, sempre a caccia del primo Super Bowl da giocare.
Un attacco prodigioso per via aerea non ha reso altrettanto in termini di gioco di corse, con Devin Singletary, nel frattempo volato ai Giants, fermatosi a 898 rushing yard e 4 touchdown. Al contempo, è stato evidente il passo indietro di Dameon Pierce rispetto all’incredibile stagione da rookie: le yard si sono più che dimezzate, da 939 a 416, così come i touchdown, scesi da 4 a 2. Un altro colpaccio della spettacolare offseason è, in questo senso, Joe Mixon. Il runningback, che nelle stagioni giocate per intero ai Bengals ha sempre superato le 1.000 yard su corsa, ha toccato le 1.034 con 9 touchdown nel 2022, ma dovrà provare ad alzare l’asticella rispetto alle 4 rushing yard a giocata per garantire un rendimento sugli standard dei sogni dei Texans. Resta qualche perplessità relativa alla offensive line: Laremy Tunsil è uno tra i migliori left tackle della Lega, così come Shaq Mason sul lato opposto assicura certezze, mentre resta da valutare il ritorno di Kenyon Green, che ha saltato l’intera stagione scorsa per un problema alla spalla. Dal Draft è arrivato Blake Fisher, pronto a dare il cambio a Tytus Howard.
DEFENSE
Come in attacco, anche in difesa i Texans si sono andati a ricercare i pezzi più adatti a completare un puzzle di successo. Nella disposizione 4-3 del front seven a cogliere subito l’attenzione è una linea cresciuta in maniera esponenziale, costruita a fianco di un Anderson già decisivo con 7 sack e 10 tackle for loss in una stagione che lo ha premiato a Defensive Rookie of the Year. Dai Jaguars è arrivato Foley Fatukasi, dai Titans un Denico Autry da 11.5 sack nel 2023, parte dei 59 totali in una carriera decennale, ma il vero colpaccio è l’inserimento dai Vikings di Danielle Hunter, reduce da una dominante stagione da 16.5 sack, 23 tackle for loss e 4 fumble forzati. Gli addii di Malik Collins, Sheldon Rankins e Jonathan Greenard, insomma, sono destinati a pesare meno del previsto. L’asticella si abbassa nel comparto dei linebacker, ma è possibile che i giovani talenti Christian Harris e Henry To’oTo’o migliorino il proprio rendimento e, al loro fianco, dai Titans è arrivato Azeez Al-Shaair, pronto a dare man forte. Harris, per esempio, ha dato spettacolo nelle due partite di playoff: 15 tackle, 3 tackle for loss, 1 sack, 1 pass deflected e 1 intercetto, riportato in touchdown.
In secondaria, invece, tornano a esserci parecchi nomi di grande interesse nel roster di Houston. Tra i cornerback è soprattutto Derek Stingley ad aver destato ottima impressione nella scorsa regular season, conclusa con 5 intercetti, 13 pass deflected e una crescita esponenziale rispetto all’annata da rookie. Con lui ci saranno Jeff Okudah, prospetto di altissimo livello in uscita dal college, ma mai realmente confermatosi sotto le luci della ribalta nelle esperienze con Lions e Falcons e ansioso di rivalsa, e l’interessante rookie Kamari Lassiter, scelto al secondo giro dello scorso Draft da Georgia. Un ultimo innesto è quello di Myles Bryant dai Patriots. Tutto confermato, invece, tra le safety titolari, con Jalen Pitre e Jimmie Ward vogliosi di superare i problemi fisici della passata regular season per tornare sui livelli delle stagioni precedenti. In particolare, Pitre aveva sorpreso tutti con un primo anno in NFL strepitoso da 5 intercetti, 8 pass deflected e 147 tackle, ma non è riuscito a confermarsi su questi standard nelle 15 partite giocate nel 2023.
SPECIAL TEAM
Dopo le difficoltà delle prime stagioni in carriera, Ka’imi Fairbairn si è ritagliato un ruolo da protagonista in NFL: al 93.5% nei field goal del 2022 ha fatto seguito un clamoroso 27/28 nella scorsa stagione (96.4%), con un solo errore nei sei tentativi da oltre 50 yard e un extra point fallito su 22 totali, ma nessuno in 7 successive occasioni nei playoff. Con tre anelli al dito, invece, è arrivato il punter Tommy Townsend dai Chiefs, che nell’ultima regular season ha collezionato 47.1 yard di media in 59 punt tentati, salite a 47.7 nei 15 dei playoff, conclusi con la vittoria al Super Bowl. A ritornare kickoff e punt avversari penseranno, come accaduto nel passato recente, il cornerback Desmond King e il runningback Pierce.
COACHING STAFF
La prima stagione di Ryans sulla panchina dei Texans è stata a dir poco eccezionale. Al di fuori delle dieci vittorie e dei già citati successi tra Division e playoff, Houston ha svoltato in termini di mentalità e produzione. La mente difensiva dell’ex linebacker ha prodotto un cambiamento istantaneo nel reparto, che ha concesso la bellezza di 67 punti in meno rispetto alla stagione precedente. In questo senso, anche l’apporto del defensive coordinator Matt Burke ha svolto un ruolo fondamentale. In attacco, invece, l’istantanea resa di Stroud nel ruolo di quarterback titolare è merito di un grande Bobby Slowik come offensive coordinator. Dopo le sei stagioni trascorse ai 49ers, le più delle quali a sostegno di Kyle Shanahan, al primo incarico nel ruolo Slowik è andato subito a segno, portando i Texans al settimo posto in NFL per passing yard a partita (245.4) e il proprio rookie quarterback a una tra le migliori stagioni d’esordio del passato recente. Così come Ryans, però, anche i suoi più diretti collaboratori sono attesi a una riconferma nel 2024, per portare i Texans nell’Olimpo.
Record previsto: 11-6
I nostri voti
Offense - 8.5
Defense - 8
Coaching Staff - 7.5
8
I Texans hanno ribaltato il proprio destino nel giro di una stagione e ora ne sono padroni: infarciti di talento tra attacco e difesa, con un coaching staff determinato e dalle ambizioni ben chiare, puntano a prendere possesso della AFC, dopo la clamorosa vittoria in AFC South della passata stagione.