I Milano Seamen sconfitti dagli Fehérvár Enthroners

I Milano Seamen perdono la quinta partita della stagione contro i Fehérvár Enthroners per 27 a 17. Too little, too late direbbero dall’altra parte dell’oceano per descrivere la partita dei milanesi, troppo poco in attacco e troppo tardi l’inizio di una teorica rimonta.

Inutile girarci intorno, l’attacco non riesce a performare, non è pericoloso, non crea problemi particolari agli avversari. Ogni tanto arriva un passaggio lungo che ci delizia e tutto finisce lì. Zach Bronkhorst non ha portato ai Seamen quella doppia pericolosità, corsa e passaggio, che ci si aspettava. Se nel gioco sulla terra qualcosa di buono ha mostrato, sul gioco aereo proprio no. 10 su 28 sabato per 88 yard, 1233 yard in 8 partite, 44% di completi, 55 di rating, numeri che mettono in evidenza come il QB non sia riuscito a fare non diciamo la differenza, ma quantomeno essere un fattore in campo. Terz’ultimo attacco per yard su passaggio e per total offense sono la fotografia della stagione. 
In onestà dobbiamo ammettere che Bronkhorst non ha avuto molto aiuto dalla sua linea di attacco. La nostra speranza era che l’innesto brasiliano potesse migliorare un reparto che l’anno scorso ha avuto molti problemi, ma così non è stato. Tra problemi con gli snap, porosità sui giochi di passaggio che spesso costringono il QB a correre fuori tasca e difficoltà nei giochi di corsa la OL non ha dato il contributo fondamentale che deve arrivare da un reparto cardine.
I ricevitori hanno fatto il loro quando chiamati in causa, ci ricordiamo forse 3 drop sanguinosi in 8 partite, poca cosa, e il gioco di corsa si è rivitalizzato con l’arrivo di Joques Crawford che quantomeno ci mette molta più voglia che il suo predecessore. 

Come sempre ode alla difesa che anche sabato ha mostrato che può piegarsi, vivere momenti difficili, ma mai, sottolineo mai, spezzarsi. 27 punti subiti? Un TD arriva con l’attacco avversario partito dalle 19, una goal line stand sulle 2 e un TD segnato su punt avversario. Nota negativa l’errore di marcatura che ha lasciato da solo un ricevitore ungherese per la quarta segnatura della giornata. La difesa dei Seamen è la quinta assoluta per minor numero di yard concesse, top della ELF, seconda per TD di corsa concessi, ma penultima per quelli su passaggio. Con i blitz si cerca di supplire alla poca pressione in linea, ma a volte si rivelano armi a doppio taglio perchè imbrigliato Blair si aprono varchi dei quali gli avversari approfittano. Anche i 216 punti subiti in 8 partite (27 di media) testimoniano che il reparto è la vera bella notizia di questa stagione.

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Sabato gli special team hanno fatto il loro. Felli ha segnato il field goal, Tavecchio ha ben indirizzato i kickoff (tranne il primo) e anche i punt sempre di Felli sono una certezza, un solo errore sabato, ma ci ha pensato la difesa a non concedere punti che sembravano facili. 

8 partite giocate, 3 vittorie e 5 sconfitte, quando il 4-4 era assolutamente alla portata di mano dei Seamen. La doppia sconfitta contro Mercenaries e Enthroners, battuti all’andata, ha lasciato l’amaro in bocca per un teorico 5-3 che avrebbe reso i milanesi la sesta squadra nella ELF, sognando una post season impossibile, ma teoricamente a portata di mano.
Adesso arriva la tripletta Ravens (in casa sabato), Surge e Raiders, tre partite diciamo difficili da vincere e la chiusura della stagione a Milano contro i derelitti Dragons per un teorico 4-8 finale. 

Così fosse (miracoli a parte) è incredibile come aver nettamente migliorato il record dell’anno precedente lasci comunque con l’amaro in bocca. Cosa vuol dire? Che i Milano Seamen sono a poco dal lottare per un record vincente, che i giocatori italiani hanno fatto un netto passo in avanti rispetto all’anno scorso e che, come qualcuno magari auspicava, non sono affatto una squadra materasso nella ELF. 

Foto di copertina Petra Kutasu – ELF

T.Shirt e tazze di Huddle Magazine Merchandising

Giovanni Ganci

Sports Editor si direbbe al di la dell'oceano, qui più semplicemente il coordinatore di tutta la baracca. Tifoso accanito dei San Francisco 49ers, amante del college football e al di fuori dello "sferoide prolato"© forza Boston Red Sox.

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