B vs M : Bird – Burrow vs Magic – Mahomes

Ci sono dei precisi momenti che cambiano le nostre vite per sempre

Ci sono dei precisi momenti che cambiano le nostre vite per sempre.

Nel 1984 vidi in televisione le finali NBA tra Boston Celtics e Los Angeles Lakers e capii che quello era lo sport che volevo praticare e il merito fu principalmente del confronto tra due campioni immensi come Larry Bird e Magic Johnson, che, per la prima volta, si affrontarono direttamente per la conquista del titolo tra i professionisti.

Sono passati quasi 40 anni da allora e nonostante sui parquet abbia visto giocare molti altri campioni, l’apice della sfida nella palla a spicchi per me resta il loro:  Bird contro Magic.

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Le grandi rivalità tra squadre, o meglio ancora tra due campioni, sono il sale di ogni competizione e la manna dal cielo non solo per i giornalisti, ma anche per noi tifosi.

Fu proprio grazie al basket USA che ho conosciuto il mondo NFL; in televisione trasmettevano dei programmi di sport americani, per cui, nell’attesa di vedere le sintesi delle partite NBA, iniziai a guardare gli spezzoni di football americano che trovavo molto affascinante per la sua notevole componente tattica e da allora me ne innamorai.

Il draft del 2017 mi regalò il giocatore che a tutti gli effetti mi sembrò l’erede di Magic Johnson: Patrick Mahomes, ma la cosa straordinaria fu che non era un giocatore NBA ma NFL. So che può sembrare un paragone azzardato, ma chiunque lo abbia ammirato in campo sa di cosa sto parlando.

Dovetti aspettare quasi un anno per vederlo giocare, ma da quando diventò titolare ogni partita fu l’occasione per osservare alcune delle sue magie: il passaggio di sinistro, quello senza guardare, quello in salto, il side arm sling, ecc….

Ogni volta ti chiedi come abbia fatto, cosa sia successo, da dove sia passata quella palla e aspetti il replay per restare ancora più esterrefatto del numero di prestigio che è uscito dalle mani di quel mago, esattamente come capitava quando il pallone da basket passava per le mani del numero 32 con la casacca gialloviola.

Mahomes ha conquistato il suo primo anello con la vittoria nel Super Bowl LIV del 2019, ma, nonostante la NFL fosse piena di quarterback formidabili come Brady, Rodgers, ecc…, nessun giovane pari ruolo mi ha mai dato la sensazione di poter competere con il suo talento. Anche se non lo sapevo ancora, non avrei dovuto aspettare molto per veder realizzato il mio auspicio di vedergli contrapposto un altrettanto fenomenale giovane QB: al draft 2020, con la pick numero 1, i Cincinnati Bengals scelsero Joe Burrow, un ragazzo dell’Ohio che fin da subito ha dimostrato carisma e mentalità vincente.

Ecco il mio Larry Bird!

Nonostante Burrow sia arrivato tra i professionisti 3 anni dopo il quarterback dei Chiefs, è un solo anno più giovane di Mahomes, ma ha la mentalità di un veterano, adora lavorare duro, curare i dettagli e soprattutto riesce a elevare il gioco di tutti i suoi compagni, esattamente come fece fin da subito Bird con i Celtics degli anni 80.

Quando la palla decisiva era nelle mani del numero 33 in maglia biancoverde tu sapevi che lui avrebbe trovato un modo per vincere la partita, non sapevi quale, ma lo avrebbe fatto, non necessariamente con un suo canestro, magari con un assist o una palla rubata, ma di sicuro nella giocata decisiva ci sarebbe stato il suo zampino.

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Questa è la medesima sensazione che abbiamo noi tifosi Bengals quando si arriva nel quarto quarto delle partite con il risultato in bilico: Burrow inventerà qualcosa per portare a casa la vittoria, ma soprattutto la farà sembrare come la cosa più naturale e facile possibile.

Quante ore ho trascorso sui campi di basket a cercare di rifare le cose che faceva Larry Bird; in televisione sembravano semplicissime, ma poi quando dovevi ripeterle ti accorgevi della loro estrema difficoltà; per esempio lui dava un effetto al pallone, nei passaggi schiacciati a terra, che gli faceva cambiare direzione non appena toccava il parquet per finire perfettamente nelle mani del suo compagno e tu quella cosa proprio non riuscivi a farla, soprattutto non con la sua naturalezza.

Nella mia carriera cestistica Larry Bird è stato il mio riferimento. Magic Johnson faceva cose che sembravano inarrivabili e a volte troppo fini a loro stesse per i miei gusti; Michael Jordan in seguito faceva dei numeri che non erano ripetibili da nessun altro che non avesse le sue capacità atletiche e pertanto non ci provavo nemmeno; quel ragazzone bianco dell’Indiana invece incarnava la tipologia di pallacanestro che amavo, apparentemente essenziale e semplice, ma in realtà unica e difficilissima, in cui la durezza mentale e l’intelligenza cestistica erano l’essenza stessa del gioco.

Negli anni il football americano ha acquistato sempre più spazio nel mio cuore, al punto da seguirlo costantemente, ma, colpa anche del tifo per una franchigia disgraziata come i Bengals, solo in pochi momenti mi ha regalato quei picchi di esaltazione che mi aveva regalato il basket e questo anche per la mancanza di una rivalità che mi avesse completamente conquistato. Certo il Super Bowl XIX con lo scontro Dan Marino – Joe Montana, restava nella mia testa il dualismo più significativo di quello sport, ma non avevo ancora abbastanza consapevolezza di questo gioco per poterlo vivere appieno, oltre alla difficoltà non trascurabile di reperire in Italia informazioni in merito, impresa sicuramente più facile con il basket NBA.

Dal 2020 ho finalmente trovato la rivalità che tanto aspettavo anche in NFL: Joe Burrow vs Patrick Mahomes, due giocatori completamente diversi nello stile ma ugualmente efficaci, due giovani campioni che rispetto e ammiro.

Le quattro sfide, che finora li hanno visti contrapposti, si sono tutte chiuse con un margine di soli 3 punti e il record per ora dice 3 vittorie per Burrow e 1 per Mahomes, comprensive di un Championship a testa. L’unica certezza è che chiunque voglia aggiudicarsi la corona della AFC sa che dovrà fare i conti con loro.

Come la NBA ogni anno aspettava trepidante le due partite l’anno tra Magic e Bird sperando poi di ritrovarli alle Finals a fine anno, la NFL può godersi la fortuna di avere Mahomes e Burrow nella stessa Conference e poter programmare la loro sfida in regular season, pressoché annuale, nelle date più ambite per massimizzare gli ascolti. Quest’anno quella partita si svolgerà il 31 dicembre e per noi europei sarà l’occasione per festeggiare il veglione di fine anno non con i classici fuochi d’artificio, ma con le traiettorie disegnate dai loro splendidi passaggi, sperando che possano deliziarci ancora a lungo con il loro talento, perché le sane rivalità come queste non possono che far amare ancora di più questo sport, regalandoci ricordi epici che resteranno scolpiti indelebilmente nella nostra memoria.

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Giorgio Prunotto

Appassionato da 30 anni di football americano e dei Cincinnati Bengals, stregato dal design del loro casco, dalle magie di Boomer Esiason e dalla Ickey Shuffle.

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