Uno sguardo al 2022: Arizona Cardinals

Nell’anno in cui gli Arizona Cardinals dovevano continuare il percorso di crescita delle ultime stagioni e confermare la qualificazione ai Playoff, la realtà ha spazzato via le aspettative e sono arrivate solo quattro vittorie. Il futuro, ora, sa di una parola: ricostruzione. 

COME DOVEVA ANDARE…

A settembre i Cardinals iniziavano la regular season con l’obiettivo – non certamente facile ma realistico – di conquistare un posto ai Playoff, magari vincendo la NFC West. Kyler Murray era fresco di un maxi rinnovo firmato a luglio da 230 milioni di dollari (di cui 160 garantiti), e si apprestava a partire da qb titolare per il quarto anno consecutivo.  In attacco era arrivato via trade Hollywood Brown, con il compito di sostituire prima e poi affiancare la grande stella della squadra, DeAndre Hopkins, sospeso per le sei partite iniziali a causa di un controllo antidoping positivo. Il rinnovo fino al 2027 di coach Kingsbury e del general manager Steve Keim sottolineava infine la fiducia della società nei due alla guida della squadra.

…E COME È ANDATA

Dopo le prime quattro partite in linea con le aspettative (due vittorie con Raiders e Carolina e altrettante sconfitte contro Chiefs e Rams), i Cardinals hanno affrontato avversarie in corsa per i Playoff della NFC, uscendo sempre perdenti. Il record prima del bye (4-8) faceva già capire che l’obiettivo di raggiungere la post season era ormai un ricordo lontano.  Nel mese di dicembre e nel nuovo anno non sono arrivate vittorie, e l’otto gennaio Arizona ha chiuso la stagione regolare con il peggior record da quattro anni a questa parte, finendo con un 4-13 che varrà la terza scelta assoluta del prossimo Draft. 

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COSA HA FUNZIONATO…

In una stagione da quattro vittorie è difficile trovare degli elementi positivi da poter conservare per il futuro.

Sicuramente, uno dei migliori giocatori in maglia Cardinals di quest’anno è stato l’ormai ex defensive end J.J. Watt, che arrivato alle 34 primavere ha deciso di chiudere con il football giocato dopo 12 stagioni in NFL e tre premi di Difensore dell’anno. Nonostante il pessimo record e la mancanza di successi, fino all’ultima partita Watt ha continuato a mettere in campo l’impegno e la dedizione che gli hanno permesso di tenere una carriera da Hall of Fame, e nelle 16 partite giocate ha messo a segno 12.5 sack (ottavo nella lega) e 30 solo tackle.

Budda Baker si conferma ancora una volta tra le migliori safety della lega, meritando la convocazione per il suo quinto Pro Bowl e il premio di Most Valuable Player assegnato dal sito ufficiale degli Arizona Cardinals. 

In attacco, Hollywood Brown, già compagno di Kyler Murray a Oklahoma, ha mostrato da subito affinità con il suo ex e nuovo quarterback, e ha finito la stagione con tre td e come migliore della squadra per numero di ricezioni. Anche Zach Ertz ha avuto un impatto importante sull’attacco di Arizona, segnando quattro td nelle dieci partite giocate. Alla seconda stagione ai Cardinals, James Conner è riuscito a trovare continuità rispetto ai problemi fisici del passato e ha chiuso con 782 running yards e 8 touchdown (sette su corsa e uno su ricezione). 

…E COSA NON HA FUNZIONATO

Le cose che non hanno funzionato nel 2022 dei Cardinals sono invece parecchie. 

La prima è proprio il giocatore che indossa il numero 1: Kyler Murray. Fresco del rinnovo di aprile a cifre vicine a quelle dei migliori quarterback, Murray doveva far vedere un ulteriore passo in avanti nella sua quarta stagione di NFL, entrando finalmente nell’elite della lega e guidando i suoi ai Playoff per il secondo anno consecutivo. 

Spoiler: non è andata esattamente così. Per certi versi, nonostante le statistiche più che sufficienti, Murray ha mostrato qualche peggioramento rispetto alla scorsa stagione, e soprattutto è sembrata mancargli quella fame di vincere e quella leadership che rappresentano due intangible fondamentali per i migliori giocatori della lega. A dicembre, nella partita contro i Patriots è poi arrivato un infortunio parecchio importante – rottura del legamento crociato anteriore – che lo ha costretto a finire anzitempo la stagione, e che potrebbe anche obbligarlo a rimanere sulla sideline nelle prime partite del 2023. 

Complici la sospensione che lo ha tenuto fuori nei primi impegni dell’anno, l’età che forse inizia ad avanzare e le generali difficoltà di tutta la squadra, DeAndre Hopkins ha giocato la sua peggior stagione di football degli ultimi anni. L’ex Clemson ha chiuso con 717 yards in nove partite giocate e soli tre touchdown, il numero più basso dalla sua stagione da rookie. Diversi insider pensano che la sua esperienza ad Arizona possa dirsi conclusa, e non saremmo troppo sorpresi se dovesse venire scambiato durante il Draft. 

Alcune grandi responsabilità per la debacle del 2022 sono però da attribuire alla coppia alla guida della squadra, ovvero gli ormai ex head coach Kliff Kingsbury e il general manager Steve Keim. Fresco del rinnovo fino al 2027, a Kingsbury era affidato il ruolo di continuare il processo di crescita della sua gestione e confermare la qualificazione ai Playoff. Il giovane capo allenatore ha però completamente fallito nel suo ruolo, mostrandosi inefficiente sia nella gestione dello spogliatoio sia per quanto riguarda il ruolo più prettamente tecnico (gli X’s & O’s). 

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Allo stesso modo, anche Keim non è riuscito a rafforzare in offseason la squadra del 2021, che anzi ha mostrato di peccare di qualità. In particolare ha colpito la gestione degli ultimi Draft, in cui i Cards hanno sempre fallito nel doppio ruolo di scegliere prima e poi far crescere i giovani prospetti.

E ADESSO?

La ricostruzione degli Arizona Cardinals è affidata a un coaching staff completamente rinnovato. Il nuovo head coach sarà Jonathan Gannon, che dopo due stagioni da defensive coordinator agli Eagles svolgerà per la prima volta il compito di capo allenatore. Verrà affiancato da due giovani assistenti: Drew Petzing, ex Brown e Vikings, sarà l’offensive coordinator della squadra, mentre Nick Rallis sostituirà Vance Joseph come coordinatore difensivo.

Il coaching staff è totalmente privo di esperienza, e quindi sarà normale aspettarsi degli errori al primo anno. Gannon sembra però molto adatto al suo ruolo: lo spogliatoio degli Eagles ha sempre apprezzato la sua abilità di leader e comunicatore. Doti che mancavano a Kingsbury, ma che rappresentano una caratteristica fondamentale per ogni buon head coach della NFL. 

Al Draft i Cards avranno la terza scelta assoluta, e si trovano in una posizione di vantaggio. Da una parte, potrebbero accordarsi per un trade down con una squadra che vuole selezionare un qb. Altrimenti potrebbero scegliere il miglior giocatore disponibile a quella posizione: Will Anderson Jr., edge di Alabama su cui costruire il futuro front seven di Arizona.

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Carlo Giustozzi

Nato nelle Marche nel 2003, nel tempo libero cerco di unire la passione per lo sport e quella per la scrittura, con la speranza di farlo per vivere, un giorno. Parlo di parecchie cose, soprattutto pallacanestro, football americano e ciclismo.

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