Uno sguardo al 2022: New York Giants

Nei quattro anni di gestione tra Pat Shurmur e Joe Judge, equamente suddivisi, i Giants sono tornati al punto di partenza, trasformando il 3-13 del 2017 nel 4-13 del 2021. Motivo per cui la scorsa estate si è completata una nuova rivoluzione, nel tentativo di risollevare la franchigia di New York.

COME DOVEVA ANDARE…

Dopo tre anni di gestione, Dave Gettleman è stato sollevato dall’incarico di General Manager e sostituito con Joe Schoen, assistente nel ruolo negli scintillanti Bills degli ultimi anni. E non è stato l’unico innesto importante in arrivo da Buffalo: Brian Daboll ha preso il posto di Judge nel ruolo di head coach. Le aspettative legate al roster, però, non erano granché: a rinforzare un gruppo con tante mancanze è arrivato qualche backup, dal quarterback Tyrod Taylor al runningback Matt Breida, e qualche innesto importante per ricostruire l’offensive line. I migliori innesti sono giunti dal Draft: il defensive end Kayvon Thibodeaux e il tackle offensivo Evan Neal promettevano una spinta importante nel processo di rinascita dei rispettivi reparti, anche se le attese erano rivolte a un futuro meno prossimo.

… E COME È ANDATA

Anche le più rosee aspettative sono state superate, in quella che si è trasformata nella miglior stagione dei Giants dell’ultimo decennio. A un sorprendente avvio con sei vittorie nelle prime sette partite giocate ha fatto seguito una fase di flessione, con appena un successo nelle successive sei sfide. New York, però, ha vinto con merito il decisivo scontro diretto giocato a Washington e ha poi consolidato la qualificazione ai playoff con la roboante vittoria contro i Colts. In post-season, poi, la vera impresa è arrivata contro i Vikings nel Wild Card Game, prima della pronosticabile sconfitta nel Divisional contro gli Eagles, prima forza di NFC in regular season.

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COSA HA FUNZIONATO…

Come valutare la stagione di Daniel Jones? Sostanzialmente in positivo: una buona percentuale al lancio (67.2%), un eccellente numero di intercetti concessi (5) e un apporto su corsa da 708 rushing yard, con 7 touchdown e appena 1 fumble perso, sono la dimostrazione di una gestione del pallone convincente e assai più saggia rispetto alle stagioni precedenti. Qualche dubbio sul suo rendimento, comunque, permane. È esente da critiche Saquon Barkley, superato nella corsa al Most Improved Player of the Year solo dallo straordinario Geno Smith. Barkley ha collezionato la bellezza di 1.312 rushing yard, più della metà nel fantastico totale di 2.519, che ha portato i Giants al quarto posto in NFL. Inoltre, ha aggiunto 10 dei 21 rushing touchdown di squadra, anche in questo caso il quarto totale nella Lega.

La produzione su corsa è stata aiutata dalla buona crescita dell’offensive line, favorita dall’innesto di Neal nel primo giro del Draft, anche se il rookie ha concesso ben 36 pressure e 7 sack, complice anche qualche problema fisico. I Giants si augurano che la sua parabola di crescita possa in futuro assomigliare a quella di Andrew Thomas, strepitoso protagonista nella stagione appena trascorsa dopo le tante difficoltà vissute in uscita dal college. Nessuno tra wide receiver e tight-end ha brillato a New York, confermando la deludente stagione 2021. Meritano di essere segnalate, però, le inaspettate statistiche di Richie James e di Isaiah Hodgins, che in coppia hanno totalizzato 920 yard e 8 touchdown. Quest’ultimo, in particolare, si è guadagnato un contratto per la prossima stagione grazie a 105 receiving yard decisive, con un touchdown, nel Wild Card Game contro i Vikings.

La difesa dei Giants ha agito meglio contro i quarterback avversari, cui ha concesso 3.638 passing yard e 21 touchdown pass, rispetto a quanto ha fatto contro le corse. Il reparto ha comunque forzato ben 20 fumble, dei quali 13 recuperati e uno riportato in touchdown. Ottimi sono anche il totale dei tackle (1.215), dei quali 73 for loss, e dei sack (41). A tal proposito si segnalano l’ottima annata della safety Julian Love, che ha chiuso con 124 tackle, 1 sack, 6 tackle for loss, 5 pass deflected, 2 intercetti e 1 fumble recuperato, e dell’incontenibile Dexter Lawrence, salito a quota 68 tackle, 7.5 sack, 7 tackle for loss, 3 pass deflected e 2 fumble forzati. Restando in linea difensiva hanno convinto anche l’ottimo rookie Thibodeaux, autore di 4 sack, 6 tackle for loss e 5 pass deflected, e Leonard Williams, 2.5 sack e 5 tackle for loss in dodici partite giocate. Strepitoso è il rendimento di Azeez Ojulari, 5.5 sack e 3 tackle for loss in sette partite, e importante è la conferma di Adoree’ Jackson, che ha concesso 29 ricezioni in 54 target totali in regular season, prima di limitare Justin Jefferson ad appena 47 yard nella partita di playoff contro Minnesota.

… E COSA NON HA FUNZIONATO

Torniamo a Jones. I Giants sono la squadra che ha concesso meno intercetti di tutte nella Lega (6), ma anche tra quelle che hanno prodotto meno passing yard (3.431) e meno touchdown pass (17) in NFL. Il prodotto di Duke in questo senso non si è esaltato (3.205 yard e 15 touchdown pass) e, tra le squadre che hanno mantenuto un solo quarterback titolare per tutta la stagione, New York è stata la peggiore. Jones ha poi giocato una strepitosa partita d’esordio nei playoff contro i Vikings – 24/35 per 301 yard e 2 TD pass, con 78 rushing yard – e una estremamente deludente nel Divisional contro gli Eagles – 15/27 per 135 yard e 1 INT con 24 rushing yard. Nonostante ciò, però, Jones ha guadagnato un oneroso rinnovo di contratto e ha firmato un quadriennale da 160 milioni di dollari. Tutto ha funzionato a dovere nel backfield e, proprio per questo, i Giants non hanno esitato a porre il franchise tag su Barkley, non appena è stata risolta la questione relativa al quarterback.

Anche il parco ricevitori non è esente da riflessioni: nessuno ha superato le 724 yard di Darius Slayton, autore di 46 ricezioni su 71 target e di appena 2 touchdown, e non è certo che New York conceda un nuovo contratto a lui e/o all’altro free agent Sterling Shepard, fuori per infortunio per quasi tutta la stagione. A proposito di problemi fisici, non ha brillato il rookie Wan’Dale Robinson, fermatosi a 227 yard e un touchdown dopo la scelta al secondo giro nello scorso Draft. La pessima stagione di Kenny Golladay, ancora lontanissimo dai livelli di Detroit, ha portato a un taglio immediato dei Giants in questo avvio di free agency. Urgono rinforzi importanti tra i wide receiver, dunque, e al fianco di Daniel Bellinger tra i tight-end: le sue 268 yard lo eleggono quinto miglior ricevitore di squadra, ma lo tengono fuori dalla top 35 nel ruolo in NFL. In linea offensiva, infine, si attende la crescita di Neal e sono auspicabili le conferme di Nick Gates e Jon Feliciano, per continuare il processo di crescita.

Tra i numeri della difesa, a preoccupare sono soprattutto le 2.451 rushing yard concesse, con 16 touchdown su corsa festeggiati dagli avversari. Altrettanto insoddisfacenti sono i soli 6 intercetti, il numero minimo nella scorsa stagione NFL, al pari dei Raiders. Nessuno ha superato i due a testa di Love e Dane Belton, lasciando ai fumble l’incombenza di ribaltare l’inerzia delle partite. Se la linea difensiva non ha praticamente lasciato sbavature, qualche problema in più è sorto tra i linebacker: Jaylon Smith ha ammassato 88 tackle, ma appena 3 for loss e 1 sack, senza turnover forzati, ma peggio hanno fatto Tae Crowder e il rookie Micah McFadden che, nonostante siano stati impiegati l’uno per 13 partite e l’altro per tutte e 17, non hanno mai davvero inciso. Passando alla secondaria, rispetto a Jackson tra i cornerback e a Love tra le safety sono stati più deludenti i compagni di reparto Fabian Moreau e Xavier McKinney: l’uno ha concesso ben 47 ricezioni su 75 target, mentre l’altro ha vissuto ancora tanti problemi fisici, che ne hanno limitato l’utilizzo e la produzione.

E ADESSO?

Confermatissimi Schoen e Daboll, vincitore del meritato premio di Head Coach of the Year, per i Giants si avvicina finalmente un’offseason votata alle conferme e non spinta verso una nuova rivoluzione. Le più attese sono già arrivate e, come anticipato, sia Jones che Barkley saranno ancora a New York almeno per la prossima stagione. Ancora tanto, però, può succedere in estate e grande attenzione andrà posta agli sviluppi relativi ai ricevitori: con James, Shepard e Slayton sul mercato, la dirigenza avrà sul banco tantissime opportunità da analizzare. Spostandoci in difesa, poi, attenzione al futuro di Love e Moreau, tra i pezzi più pregiati della secondaria in blu. Si riparte, comunque, dal primo record in positivo dal 2016 e dalla prima vittoria ai playoff dal Super Bowl del 2011: in casa Giants si respira già tutta un’altra aria.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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