XFL: review di week 1

Parte nel migliore dei modi la prima stagione XFL dell’era Dany Garcia-Dwayne Johnson, con tre partite risolte al fotofinish e il regolamento a farla subito da protagonista in positivo.

Arlington Renegades vs Vegas Vipers 22-20

Partita dai due volti tra Renegades e Vipers. Il primo tempo vede la netta supremazia della squadra del Nevada che al primo possesso va in touchdown con un passaggio di 5 yard di Luis Perez per Jeff Badet al termine di un drive gestito con sicurezza dal QB dei Vipers. La replica dei Renegades si ferma a 19 yard dalla end zone avversaria, quando sul 4° e 6 si devono accontentare del fied goal che Taylor Russolino trasforma da 30 yard.

Seguono due possessi a testa che non vanno oltre il calcio di allontanamento, poi Perez conduce un drive basato quasi esclusivamente sui passaggi che termina con un altro TD pass per Badet, questa volta per 39 yard. Il tentativo di trasformazione da 2 punti va a buon fine grazie alla ricezione di Brandon Dillon e si va sul 14-3. Da qui alla fine del primo tempo, dopo un paio di drive improduttivi, i Vipers riconquistano il possesso grazie ad un intercetto del LB C.J. Avery, ma arrivati sulle 39 di Arlington vanno al tentativo di field goal che Bailey Giffen fallisce da 49 yard.

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Il primo possesso del terzo quarto é dei texani, che arrivano fino alle 31 dei Vipers, ma sul 4° e 3 il QB Drew Plitt, in seguito ad un intervento di Maximilian Roberts perde la palla, che ritorna a Vegas. Per i Vipers sembra la strada verso il trionfo, ma Perez, dalle proprie 27 yard tenta un passaggio per il solito Badet ma viene intercettato da Tomasi Laulile che, arrivato in velocità dalle retrovie, corre indisturbato in end zone. L’ovale torna in possesso di Vegas ma, al primo gioco, il RB John Lovett, a seguito di un intervento di Jamal Carter, commette fumble che lo stesso Carter ricopre. Nel possesso conseguente i Renegades sulle 13 di Vegas si devono accontentare del FG di Russolino, che porta Arlington a -2 dai Vipers. Vegas accusa il colpo e nel drive successivo deve cedere il possesso sulle proprie 33 yard per un turnover on down e i Renegades, grazie ad un altro field goal di Russolino da 25 yard si portano per la prima volta in vantaggio per 15-14.

Inizia l’ultimo periodo e Perez, dalle proprie 2 yard, tenta un passaggio per Martavious Bryant, ma si fa intercettare da DeVante Bausby che ritorna l’intercetto in TD. La trasformazione da un punto porta il punteggio sul 22-14. Il finale é ancora ricco di emozioni perché Perez, riavutosi dal terzo periodo terribile, conduce un bel drive a suon di passaggi per concludere con un pass in end zone per Cinque Sweeting. Il tentativo di conversione da due punti fallisce e Rod Woodson tenta la carta del “quarto e 15” per mantenere il possesso, ma il passaggio cade incompleto e la partita si chiude.

Una buona partita di esordio per la XFL, davanti a poco più di dodicimila spettatori, con parecchi colpi di scena causati anche da qualche errore a cui i fans della NFL non sono abituati. Nell’insieme, però si é trattato di una partita piacevole in cui si é rivelato decisivo il terzo periodo in cui l’offense di Vegas ha subito ben tre turnover che hanno permesso alla difesa dei texani di ribaltare il risultato.

I Vipers hanno pagato in qualche modo il fatto di aver trascurato il gioco a terra che forse, sul 12-3 avrebbe permesso di controllare la partita giocando col cronometro e limitando i rischi. Invece il primo intercetto, in cui é stato bravissimo Laulile, é anche figlio di un tentativo di passaggio a quel punto diventato prevedibile. L’offense dei Renegades, viceversa, non ha brillato per produttività, ma se non altro ha commesso pochi errori.

In conclusione, due squadre che hanno entrambe grandi margini di miglioramento e per le quali il giudizio é rimandato alle prossime occasioni.

Houston Roughnecks vs Orlando Guardians 33-12

I Roughnecks ricominciano da dove avevano dovuto interrompere nel 2020 causa Covid. La franchigia di Houston, imbattuta tre anni fa, continua nella sua striscia vincente liquidando gli Orlando Guardians ricchi di talento ma afflitti da una OL risultata in questa occasione abbastanza rivedibile.

La partita comincia bene per i Guardians che al primo possesso vanno in touchdown con un passaggio di 27 yard di Paxton Lynch per il TE Cody Latimer, decisione confermata dopo l’instant replay chiesto perché era sembrato che il passaggio fosse stato intercettato. Dopo due drives senza esito, Houston raggiunge il pareggio grazie a un pass di 13 yard di Brandon Silvers per Jontre Kirklin. I Guardians falliscono un FG da 40 yard e nel possesso seguente sale in cattedra Silvers che guida il suo attacco alla conquista di due touchdowns, il primo con un gran passaggio di 46 yard per Deontay Burnett e il secondo grazie a un run di 27 yard del RB Max Borghi, a cui si aggiunge un field goal di 33 yard segnato da Hunter Duplessis, mentre l’offense dei Guardians non riesce a muovere la palla e Paxton Lynch, poco protetto dalla propria linea, viene atterrato per due volte.

Il primo tempo si chiude con Houston in vantaggio per 21-6, poi, nel terzo periodo, con l’attacco che continua a soffrire, la difesa di Orlando prova a dare una svolta alla partita quando Matt Elam intercetta un passaggio di Silvers inteso per Kirklin e riconsegna il football al suo attacco. Il regalo di Elam però non produce utili perché l’offense esce subito di scena per un “three & out” dopo che Lynch ha subito un altro sack. Il terzo periodo si consuma senza segnature da parte delle due squadre, ma la difesa Guardians prova ancora a cambiare le sorti dell’incontro quando il DB Marcus Murphy intercetta ancora un passaggio di Silvers. Neanche questa volta però Orlando riesce a muovere la catena perché Lynch si fa subito intercettare a sua volta dal LB Tavante Beckett.

Dopo un punt a testa, entrati nel quarto periodo, i Roughnecks allungano grazie a un field goal di Duplessis da 33 yard e vanno sul 24-6, ma nel successivo possesso, il QB Quinten Dormady, che é subentrato a Lynch, guida un lungo drive che conclude con un passaggio ad Andrew Jamiel che riceve e porta l’ovale in end zone per un TD da 51 yard. Il tentativo per 3 punti addizionali non va a buon fine. Non é finita, perché Houston dopo aver calciato un punt, rientra in possesso dell’ovale per un fumble del ritornatore Eli Rogers e nel drive conseguente copre le 13 yard rimaste con due corse, la seconda delle quali del QB Cole McDonald in end zone. Prima della chiusura Houston segna ancora con Duplessis per il 33-12 dopo aver effettuato un altro intercetto.

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E’ stata la partita meno incerta del week-end, che i Roughnecks hanno vinto in virtù di una superiorità manifestatasi sin dall’inizio, nonostante l’iniziale svantaggio e nonostante le statistiche vedano prestazioni simili in termini di territorio guadagnato. La differenza l’ha fatta la maggior capacità di conquistare i primi down, 18 a 12 e di concludere i rispettivi drives con successo.

Lynch prima, e Dormady poi, hanno invece pagato duramente per la scarsa protezione della loro OL che non émai riuscita ad arginare i blitz della difesa texana, come testimoniano i sette sack e gli otto tackle for loss subiti.

San Antonio Brahmas vs St Louis Battlehawks 15-18

Bell’esordio dell’Alamodrome alla XFL con quasi 25000 spettatori entusiasti per una partita che ha dispensato emozioni e un finale degno di un thriller.

La partita inizia con gli attacchi un po’ timidi per merito di due buone difese, soprattutto quella Brahmas che colpisce per la grande reattività. La prima segnatura arriva solo alla fine del quarto quando Parker Romo mette a segno un feld goal da 43 yard per il vantaggio Brahmas. Il pareggio di St Louis arriva nel secondo quarto, dopo che il QB dei Brahmas Jack Coan, viene atterrato e perde l’ovale che viene ricoperto dal LB Travis Feeney. Il drive offensivo parte dalle 29 di San Antonio ma si conclude solo con un field goal da 32 yard di Donald Hageman. Dopo un paio di possessi improduttivi, San Antonio ha un’altra opportunità per segnare, ma il calcio di Romo da 34 yard é impreciso e si va al riposo sul 3-3.

Il secondo tempo comincia con un buon drive dei gialloneri di casa che Coan conduce fino alle 11 dei Battlehawks dove però deve accontentarsi di un field goal di Romo che stavota da 29 yard non fallisce. Con la difesa Brahmas che imperversa, St Louis colleziona punt e si arriva all’ultimo periodo con San Antonio che finalmente corona la superiorità dimostrata sul campo e segna un TD con un passaggio di 6 yard di Coan per Fred Brown. I Falchi replicano con un tentativo di field goal che Hagaman fallisce da 42 yard e nel possesso successivo i Brahmas mettono a segno un altro FG con Romo portandosi sul 15-3.

La partita, mancano meno di tre minuti al termine, sembra finita, anche perché St Louis finora non ha dato grandi segni di vita. E invece A.J. McCarron si decide finalmente a dimostrare che la sua fama e i suoi trascorsi in NFL non sono vani e imbastisce un gran drive in cui copre 71 yard in otto giochi, l’ultimo dei quali é un passaggio di 18 yard per il WR Hakeem Butler. Poi tenta e realizza il gioco addizionale da tre punti con un passaggio in end zone per Austin Prohel.

Sotto di 3 e con un minuto e 17 secondi da giocare, Becht, per conservare il possesso, ordina il tentativo del “quarto e quindici” che McCarron realizza brillantemente con un passaggio di 22 yard ancora per Prohel e poi, complice un penalty da 15 yard per un colpo ritardato sul passatore, arriva fino alle 38 dei Brahmas e quindi in area da field goal, ma da lì, conquistato un altro primo down a suon di completi, mette la ciliegina sulla torta servendo ancora Austin Prohel in end zone per il 18-15 che lascia impietrito il pubblico di casa.

Vince St Louis, quindi, grazie al mestiere del suo QB e al talento di un ricevitore, Austin Prohel, che diventa l’eroe della serata, ma anche a tre minuti di deconcentrazione di una difesa che per 57 minuti era stata perfetta. Le statistiche dicono che San Antonio ha conquistato 24 first down contro gli 11 di Saint Louis, la sua difesa ha messo a segno cinque sack e otto tackle for loss, ma ha perso per non aver concretizzato con touchdown la superiorità territoriale e per aver concesso troppo spazio ai passaggi nel medio di McCarron nei minuti finali.

Sentiremo comunque ancora parlare di questi Brahmas, anche perché sono sospinti da un pubblico appassionato e affamato di football.

DC Defenders vs Seattle Sea Dragons 22-18

I Sea Dragons partono subito forte e coprono 71 yard per chiudere con un passaggio di 6 yard di Ben Dinucci per Josh Gordon. Washington non va oltre un “three & out” e nel possesso seguente Seattle arriva fino alla red zone dei capitolini ma deve accontentarsi del field goal che Dominik Eberle calcia in mezzo ai pali  da 36 yard. Sul 9-0 per i Dragoni si cambia campo e inizia un nuovo possesso dei Defenders che questa volta, grazie ad una buona miscela di passaggi e di portate del RB Abrahm Smith, arrivano fino alla end zone avversaria con una QB sneak di Jordan Ta’Amu. Il tentativo di conversione da due punti, un passaggio per Lucky Jackson ha successo e si va sul 9-8. Da qui alla fine del secondo periodo gli attacchi non riescono a produrre granché e, a parte un tentativo di field goal di Seattle che Eberle fallisce da 40 yard, non succede nulla di rilevante.

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Alla ripresa delle ostilità, dopo un altro three & out di Washington, Dinucci guida un altro bel drive alternando le corse di Brenden Knox a passaggi distribuiti a diversi ricevitori per poi dare a Knox l’hand-off per correre le ultime 11 yard per il touchdown. E’ lo stesso Dinucci a correre le 10 yard per realizzare la conversione da tre punti che porta Seattle sul 18-8. I Defenders incappano in un altro three & out e sembrano alle corde, ma Dinucci prima subisce un sack, poi dalle proprie 12 yard tenta un passaggio per Kelvin McKnight che viene intercettato e riportato in TD da Michael Joseph. La trasformazione da due punti porta i Defenders a -2 sul 16-18 e la partita che sembrava chiusa si riapre.

All’inizio del quarto periodo l’episodio chiave della partita. Ben Dinucci, dalle proprie 19 tenta di servire il WR Blake Jackson, ma viene intercettato ancora da Michael Joseph che riporta il football fino alle 14 di Seattle. Entra in campo il secondo QB D’Eriq King al posto di Ta’Amu e con due corse va in TD per il 22-18. Ci sono ancora dodici minuti da giocare, ma Seattle é subito costretta al punt. I Defenders tornano in possesso e iniziano un drive quasi esclusivamente “terrestre” per consumare tempo. Dopo cinque minuti, dalle 25 di Seattle, Ta’Amu tenta un passaggio per il TE Ethan Wolf ma viene intercettato da Bryce Thompson; il possesso a Dinucci che però non riesce a superare la linea di metà campo. Negli ultimi due minuti Seattle riconquista il possesso e Dinucci tenta di ribaltare il punteggio ma, arrivato sulla linea di una yard dalla end zone commette un fumble forzato e ricoverato dal LB Jamal Brooks che mette fine alla partita.

I Sea Dragons escono sconfitti in una partita che a lungo hanno dimostrato di poter vincere. I numeri parlano di 20 primi downs a 12 e di 351 yard guadagnate contro le 177 dei Defenders, ma anche qui é stata decisiva la prestazione della difesa dei Defenders che ha segnato un TD, fatto due intercetti e provocato il fumble determinante nell’azione che avrebbe dovuto dare la vittoria a Seattle. Sugli scudi Michael Joseph, autore dei due intercetti, ma anche Jamal Brooks per il fumble forzato a Ben Dinucci, un sack e un tfl. Tra i Dragoni buona la partita di Ben Dinucci con un 65% di completi e 282 yard purtroppo sporcata dai due intercetti e dal fumble risultati poi decisivi.

Non sono bastate le ottime performances del veterano Josh Gordon 6 ricezioni su 9 target per 75yard e 1 TD e di Jahcour Pearson 12 ricezioni su 14 per 95 yard.

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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