La vendetta è un piatto che va servito freddo, ma non troppo (Tennessee Titans vs Buffalo Bills 7-41)

Cavalcando l’onda lunga della roboante vittoria portata a casa in week 1 sul campo dei Los Angeles Rams campioni in carica, i Buffalo Bills, trascinati da un Josh Allen in “MVP Mode”, portano a compimento una quanto mai attesa vendetta ai danni dei Tennessee Titans (divenuti da poco un’autentica bestia nera ed usciti vincitori dagli ultimi due incontri con tanto di seed n°1 annesso), letteralmente spazzati via al termine di una partita senza storia, durata poco più di un tempo e terminata con il punteggio di 41-7 in favore dei padroni di casa.  Quella maturata questa notte è stata la 20esima vittoria consecutiva in regular season con un margine di almeno 10 punti nei confronti degli avversari, pareggiando il record precedentemente stabilito dagli storici Chicago Bears di George Halas nelle stagioni 1941-1942.

Il QB Josh Allen, rimasto in campo solamente per 3 quarti prima di passare il testimone al backup Case Keenum, ha raggiunto per la 15esima volta in carriera la soglia delle 300 yard in partita, mettendone a referto 317, completando 26 dei 38 passaggi tentati e trovando la endzone in ben 4 circostanze.  Il n°17 si è dimostrato abilissimo nello stressare la difesa dei Titans su tutti e 3 i livelli del campo, alternando passaggi corti, veloci, in ritmo a vere e proprie bombe a fondo campo, al fine di tenere costantemente sotto scacco i defensive back avversari.  3 di queste segnature portano la firma di uno Stefon Diggs apparso pressochè immarcabile per la seconda partita consecutiva, conclusa con 12 ricezioni per 148 yard.

Sebbene i Titans possano contare su un tandem di safety di livello èlite (Byard-Hooker), non hanno mai dato l’impressione di poter trovare le contromisure adatte ad arginare la perfetta connection instauratasi tra Josh Allen ed il suo n°14, lasciando i tanto talentuosi quanto giovani ed inesperti CB Farley, McCreary e Avery in balia degli eventi. Il 28enne ricevitore ex Minnesota Vikings è il primo giocatore dal lontano 2007 (Steve Smith Sr. – Carolina Panthers) ad aver ricevuto almeno 250 yard e segnato 4 TD nel corso delle prime due uscite stagionali.  Del Fullback Reggie Gillman nel 1° quarto e del linebacker Matt Milano (pick 6 del definitivo 41-7) gli altri due TD.

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Il DCdei Bills Leslie Frazier è stato abilissimo a nel mettere la museruola al temutissimo running game avversario, autentico fiore all’occhiello della squadra, limitando la locomotiva Derrick Henry (autore della segnatura del momentaneo pareggio) alla miseria di 25 yard in 13 portate (1.9 Y/A!!!) e consegnando di conseguenza le redini dell’attacco ospite in mano al QB Ryan Tannehill, il quale, apparso impotente una volta venuto meno il suo più classico “play-action game”, ha terminato la partita con un orribile 32.7 di rating, originato dai numeri impietosi messi in piedi: 11/20 passaggi completati (5.9 Y/A), 117 yard, zero TD e due intercetti: il primo ad opera della safety Jordan Poyer, a caccia di un rinnovo contrattuale che ancora tarda ad arrivare, il secondo, ad opera di Matt Milano e già precedentemente citato, ha posto fine alla sua partita, vendendo sostituito per l’ultimo 4° di gioco dal tanto promettente quanto acerbo rookie Malik Willis.

È davvero raro trovare un team in grado di arginare in maniera così netta e senza soluzione di continuità il running game della squadra di Vrabel, a maggior ragione se una tale impresa è avvenuta senza la presenza di Ed Oliver e Tim Settle, due dei top defensive tackle della squadra.  Jordan Phillips e l’ex di turno DeQuan Jones hanno rivestito un ruolo di primissimo piano nella riuscita del game plan difensivo, “divorando” qualsiasi possibile varco aperto dagli offensive lineamen avversari, facilitando il lavoro della coppia di linebacker Milano-Edmunds, letteralmente spazzati via senza appello in tutti i precedenti 4 match tra queste due squadre. Edmunds, troppo spesso (forse a ragion veduta) criticato dalla propria fanbase, ha finalmente messo in vetrina una prova convincente: 2 TFL, 1 sack ed il pallone deviato mediante il quale è scaturito l’intercetto di Jordan Poyer, portando a compimento le tanto bramate “splash plays” necessarie a giustificare le proprie pretese contrattuali.

Sebbene la pass rush dei Bills non sia riuscita ad intasare il tabellino come nella sfida di week 1 (solamente 2 sack) è ugualmente stata in grado di portare pressione con continuità a Ryan Tannehill, intento non riuscito a quella Titans, merito di una OL, che seppur privata del centro titolare Mitch Morse, infortunatosi proprio all’alba del match, ha disputato un prestazione eccellente in pass protection, togliendo completamente dal match un game changer del calibro di Jeffery Simmons e concedendo il solo sack di Denico Autry e 3 hit, facendo trascorrere una serata tutto sommata tranquilla al proprio QB.  Il running game continua ad essere alquanto rivedibile, rimanendo tuttavia poco più di un contorno nel menù del nuovo OC Ken Dorsey. Unica nota negativa la lunga serie di infortuni che ha caratterizzato il match: Taylor Lewan per i Titans, Mitch Morse, Matt Milano, Jordan Phillips, Micah Hyde e Dane Jackson per i Bills.

Domenica prossima i Bills saranno attesi dall’importantissimo scontro divisionale sul campo dei Miami Dolphins, anch’essi appaiati in testa alla division con un record di 2-0 in seguito alla clamorosa rimonta portata a compimento sul sempre ostico campo dei Baltimore Ravens di Lamar Jackson.

I Tennessee Titans, inaspettatamente fermi a quota zero vittorie dopo le prime due uscite stagionali, ospiteranno, sempre nella giornata di domenica, dei Las Vegas Raiders, anch’essi con la casella delle “W” intonsa, desiderosi di rifarsi immediatamente dopo la sconfitta patita all’overtime ad opera Arizona Cardinals.

A cura di Luca Poglio

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Buffalo Bills Backers Italy

Una sola ed unica penna che scrive, portavoce di una piccola grande famiglia accomunata da una scriteriata passione per i Buffalo Bills.

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