[NFL] Week 14: Il coraggio di rischiare (Baltimore Ravens vs Miami Dolphins 28-13)

Al SunLife Stadium di Miami va in scena uno dei match più attesi di week 14: i Dolphins accolgono i Baltimore Ravens in un decisivo scontro per i playoff. Gli ospiti, privati in settimana del cinque volte Pro Bowler Haloti Ngata e reduci dalla cocente sconfitta contro i Chargers, sembrano completamente spaesati, ma, a partire dal secondo quarto, un Joe Flacco in formato MVP si carica la squadra sulle spalle conducendola ad una fondamentale vittoria per 28 a 13.

mike wallace dolphinsCome accennato, il primo quarto per i Ravens è come se non esistesse. I primi tre attacchi si concludono rapidamente in altrettanti three and out, mentre i Dolphins approfittano dell’assenza di Ngata in linea difensiva per correre nel mezzo e Ryan Tannehill (22/33 per 227 yard, 1 TD), col suo gioco sicuro nel medio-corto, aiuta a muovere la catena. I Ravens, inoltre, sono oltremodo fallosi e commettono ben quattro penalità pre-snap. L’insieme di questi fattori spiana la strada ai padroni di casa, che segnano 10 punti nel primo periodo: 3 con un calcio di Caleb Sturgis e 6+1 con un touchdown di Brian Hartline su passaggio di Tannehill. Il secondo quarto sembra iniziare come il primo per i Ravens e prende una brutta piega quando Flacco (25/33 per 269 yard, 2 TD, 1 INT), in red zone, lancia una pallaccia che viene intercettata da R.J. Stanford. Miami avrebbe l’opportunità di allungare, ma la difesa in maglia viola mette in campo tutta l’aggressività di cui dispone, specialmente grazie ad un Elvis Dumervil indemoniato che piazza un sack decisivo per arrestare il drive avversario.

È il turning point della gara. Flacco, costretto a partire dalle sue 3 yard, costruisce un drive magistrale: la prima azione è una sua corsa personale di 15 yard con cui toglie le castagne dal fuoco ai suoi, poi attiva il suo braccio bionico e fa 6 su 7 al lancio, aiutato anche dalle ottime prese dei ricevitori, ed, infine manda facile in touchdown il focoso Steve Smith per il 7 a 10. La ripresa è un monologo di Baltimore. Flacco è il direttore d’orchestra, chirurgico al passaggio, e sceglie come suo primo violino Kamar Aiken, il quale ringrazia facendo registrare i suoi career high in prese e yard guadagnate, coronando il tutto con il touchdown di 13 yard che vale il sorpasso sul 14 a 10. Fondamentale in questo drive un quarto &1 convertito da Flacco stesso con una QB sneak sulle proprie 35, segno del coraggio dei Ravens e della voglia di coach John Harbaugh di vincere a tutti i costi questa partita.

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Miami non fa che tre punti con Sturgis prima di soccombere sotto i colpi di Baltimore. Le corse trovano spazi maggiori e Justin Forsett, non al meglio per un fastidio al ginocchio, può comunque gioire scattando in end zone per il suo touchdown di giornata, l’ottavo in stagione, che porta i Ravens sul 21 a 13. Il resto dell’ultimo periodo è un dominio della difesa Ravens, che piazza sack su sack, mentre l’attacco si affida ai suoi running back che guadagnano, solo in questa frazione di gioco, ben 107 yard. Gli ultimi punti della gara sono di Flacco, che si lancia dietro al suo centro per la QB sneak con cui fissa il punteggio sul 28 a 13.

marlon brown ravensI Ravens (8-5) colgono una vittoria importantissima, che permette loro di ritornare in controllo del proprio destino nella corsa ai playoff.  Ciò che colpisce è la grinta che i giocatori hanno messo in campo, superando le difficoltà derivanti da una stagione tutt’altro che facile dal punto di vista mediatico. Hanno dimostrato di avere grande carattere e la consapevolezza di giocare per una delle organizzazioni migliori del panorama NFL. Grande merito va a coach Harbaugh, capace di motivare la sua squadra a dovere, di tenerla unita e compatta guidandola oltre le nubi più nere e gestendo al meglio il suo gruppo, facendo rendere al meglio quei ragazzi come Aiken, Timmy Jernigan o Philip Supernaw, i quali sono chiamati a sostituire giocatori apparentemente non rimpiazzabili.

Per i Dolphins (7-6) la corsa alla post season si complica non poco, ma i giochi sono ancora aperti. La partenza incoraggiante è stata oscurata da una cattiva gestione della gara. Bloccate le corse, coach Joe Philbin non ha fatto nessun aggiustamento e, colpa ancora maggiore, non ha preparato un game plan efficace che potesse colpire i Ravens nel loro punto debole. Appena una settima fa, i Chargers avevano strapazzato il secondario di Baltimore e, avendo a disposizione il braccio di Tannehill e la velocità di Mike Wallace (3 ricezioni per 39 yard) e Jarvis Landry (6 ricezioni per 65 yard) appare veramente un peccato grave non aver cercato di attaccare i Ravens sul profondo.

Settimana prossima i Ravens cercheranno di mettere una grossa ipoteca sui playoff ospitando a Baltimore i Jacksonville Jaguars, mentre i Dolphins sono attesi ad un proibitivo scontro in quel di Foxborough contro gli scatenati Patriots.

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Gabriele Balzarotti

Appassionato di USA e sport americani fin dall'adolescenza, le leggendarie imprese di Ray Lewis hanno reso la mia anima black and purple. Mente dietro alla "Strada verso il Draft", fucina di schede sui giovani talenti che arrivano in NFL, e conduttore di Podcast verso il Draft.

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