Il riassunto della terza settimana di Bowl NCAA 2022

Con la stagione che volge al termine, eccoci giunti all’ultimo recap della bowl season. È stata una settimana densa di grandi partite e upset, con stellari New Years’s bowl tra tante conferme e qualche sorpresa (riassunto prima settimanaseconda settimanasemifinali).

Partiamo proprio dai bowl più importanti, giocati il due gennaio. Nella bellissima atmosfera di Pasadena si è giocato il Rose Bowl tra Penn State e Utah in uno stadio da tutto esaurito (presenti 90mila persone). I campioni della PAC-12 e i Nittany Lions hanno dato battaglia per i primi due quarti, e si è andati all’intervallo sul 14 pari. L’equilibrio è stato spezzato, purtroppo per gli Utes, dall’infortunio del QB Cameron Rising (sostituito da Bryson Barnes), senza il quale la squadra di Kyle Whittingham non è riuscita a mantenere una produzione offensiva degna di questo nome. Anche la difesa negli ultimi due quarti ha lasciato molto a desiderare, e la partita è terminata in favore di Penn State 35-21. Utah meritava probabilmente un finale di stagione diverso, ma la fortuna avversa e la voglia di rivalsa di Sean Clifford (16/22, 279 yards e due TD) ha fatto sì che ad alzare il prestigioso trofeo fosse la squadra di James Franklin.

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Il clamoroso upset del weekend è stato messo a segno dai Green Waves di Tulane nel Cotton bowl contro la powerhouse della PAC-12: i Trojans di USC. La squadra di New Orleans ha avuto la meglio su Caleb Williams (fresco vincitore dell’Heisman trophy) e compagni in una partita terminata in maniera rocambolesca per 46-45. La superiore qualità offensive dei Trojans per lunghi tratti della partita e degli ultimi due quarti sembrava avere indirizzato la partita verso un finale tranquillo. Un ottimo Caleb Williams aveva messo a referto 462 yards e 5TD in una prestazione che ha largamente giustificato la vittoria dell’Heisman, e con 4:30 da giocare nell’ultimo quarto Tulane era sotto di 15 punti (45-30), nonostante una discreta prestazione del QB Michael Pratt (234 yards, 2TD) e soprattutto di Tyjae Spears, il running back, con 205 yards e ben 4TD. Mentre gli spettatori si accingevano a lasciare lo stadio di Arlington dando per finita la partita, i Green Waves riuscivano a mettere a segno il touchdown del 45-37, ridando palla ai Trojans con 4:07 sul cronometro. Il kick off di Tulane è stato sostanzialmente ‘lisciato’ dal returner di USC, Mario Williams, autore di un fumble sulla 1yards line con il pallone che è andato out of bounds, costringendo i Trojans a partire quasi dalla propria endzone. La chiave di volta della partita è stata proprio in questo drive, con USC del tutto incapace di uscire dalla aggressiva pass rush di Tulane, con svariati tentativi di blitz risultati in una safety (tackle di Jenkins) che ha portato Tulane a -6 punti. A completare la rimonta ci hanno pensato Michael Pratt e Alex Bauman nel drive successivo, con il secondo che ha preso un passaggio di Pratt nella endzone in maniera rocambolesca a 9 secondi dalla fine fissando il risultato sul 46-45 dopo la realizzazione dell’extra point (alla fine di un drive complicato dove Tulane ha dovuto giocare due 4th downs), mandando in delirio il nutrito settore della squadra di New Orleans, sicuramente tra le vincitrici di questa stagione.

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L’Orange bowl più orange degli ultimi anni, giocato il 31 dicembre, è stata una partita a senso unico a favore di Tennessee: contro la no-huddle di Josh Heupel la malcapitata Clemson ha potuto fare poco. I Tigers hanno salvato la stagione con la vittoria della ACC, ma per tutto l’anno hanno dato l’idea di una squadra nettamente inferiore rispetto alle big del paese. Il record di 11-2, anche frutto di un calendario piuttosto agevole, è passato a 11-3 dopo questo bowl, perso per 31-14. E dire che Hendon Hooker, QB trascinatore dei Volts in questa stagione, era fuori per infortunio. Ci ha pensato Joe Milton a guidare uno degli attacchi più prolifici ed esplosivi della nazione, mettendo a segno 19 passaggi su 28 per 251 yards e 3 TD. Dalla parte opposta Cade Klubnick si è principalmente notato per aver messo a segno invece due intercetti. L’highlight più curioso è quello del postpartita, con Heupel e Milton che si sono messi a lanciare arance.

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Restando nella SEC, Alabama non ha avuto difficoltà ad avere meglio sui campioni della BIG12, i Bobcats di Kansas State, in uno Sugar bowl agevolmente vinto dai Crimson Tides per 31-14. Il rischio era che la squadra di Nick Saban sottovalutasse questo bowl dopo la cocente delusione dell’esclusione dai playoff. Invece come da pronostico non c’è stata partita, e Brice Young (320 yards, 5TD) e compagni, dopo un inizio non entusiasmante (0-10) hanno preso in mano le redini dell’incontro, complici anche i due intercetti lanciati dal QB di Kansas State, Will Howard. Vittoria dolceamara per i Tides, che speravano di poter competere per il titolo nazionale questa stagione. Non è stato così, ma Saban ha potuto aggiungere una vittoria di prestigio al suo già ricco curriculum.

Il Citrus bowl del 2 gennaio tra LSU e Purdue è invece stato poco più di un’amichevole per i Tigers, in una partita terminata per 63-7 e che ha visto i Boilermakers fare da sparring partner contro uno dei migliori attacchi della SEC. LSU meritava probabilmente un matchup diverso da questo, ma alla fine porta comunque a casa la vittoria di un bowl prestigioso.

Il Reliaquest bowl giocato a Tampa il 2 gennaio tra Mississippi State e Illinois è terminato 19 a 10 in favore dei Bulldogs. Questa era la prima partita dei Bulldogs dopo la prematura scomparsa dell’head coach Mike Leach, che è stato omaggiato con dei caschi speciali indossati dai giocatori: sugli elmetti è stata raffigurata una bandiera corsara con le iniziali ML in maiuscolo (l’allenatore di Mississippi State era infatti soprannominato il ‘Pirata’). A inizio partita poi la squadra di Starkville ha appositamente realizzato un delay of game per omaggiare Leach in uno dei momenti più emozionanti della stagione.

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La partita si è poi decisa negli ultimi 30 secondi dell’ultimo quarto: Sul 10 pari a 4 secondi dalla fine il kicker Massimo Biscardi ha messo a segno il field goal del 13-10 da 27 yards. Nel drive successivo Illinois ha tentato una serie di passaggi laterali per coprire il campo, arrivando quasi nei pressi delle 30 yards di Mississippi State, prima di realizzare un fumble riportato nella end zone opposta da Marcus Banks.

Nelle altre partite una delle domande più pressanti era chi si sarebbe fatto il bagno di maionese in caso di vittoria nel Duke’s Mayo bowl. La partita (non esattamente spettacolare, va detto) è stata vinta a sorpresa da Maryland per 16 a 12 contro NC State (prestazione opaca di Ben Finley, che ha lanciato due intercetti e messo a segno 0 TD). Tagovailoa non ha a sua volta birllato, ma il TD messo a segno è bastato ai Terrapins per aggiudicarsi il bowl. Mike Locksley, head coach di Maryland, si è così sottoposto alla secchiata di maionese, sia pure indossando un enorme cappello che ha coperto almeno la testa (l’anno scorso Shane Beemer aveva più coraggiosamente indossato solamente un berretto. Comunque resta l’highlight migliore della partita in uno dei bowl più recenti e innovativi dal punto di vista della tradizione.

Tornando a parlare del campo, e in particolare di squadre che non potevano chiudere la stagione diversamente da come hanno fatto, il Music City Bowl tra Iowa e Kentucky è stato vinto dagli Hawkeyes per 21-0. Due dei tre TD sono stati (ovviamente) messi a segno da una delle difese più prolifiche del paese, e che spesso segna più punti dell’attacco, in una combinazione decisamente inusuale.

Altra squadra che inizia il 2023 secondo tradizione è Texas, che in un bowl importante contro Washington si conferma squadra decisamente non da grandi occasioni, perdendo l’Alamo Bowl (giocato peraltro proprio in Texas, a San Antonio) per 27 a 20. Risultato in realtà abbastanza bugiardo perché i Longhorns, complice l’assenza di Bijan Robinson, non sono mai stati in partita. Invece Washington chiude alla grande una stagione decisamente sopra le aspettative: Solida prestazione del QB Mike Penix Jr. con 287 yards, 2TD e 1 intercetto.

Nel Group of 5 un combattuto Arizona Bowl è stato vinto da Wyoming contro Ohio per 30-27. Tornando ai bowl di inizio settimana, i Minnesota Gophers hanno chiuso bene una stagione che ha avuto alti e bassi avendo la meglio su Syracuse per 28 a 20. Nel Cheez-it bowl (altro bowl dove i marketing director meriterebbero un aumento), Florida State ha faticato per avere la meglio su Oklahoma in un incontro terminato 35 a 32. La partita è stata molto equilibrata e le due squadre hanno risposto quasi punto su punto (massimo vantaggio Oklahoma 11 punti sul 14 a 3). Un field goal di Ryan Fitzgerald da 32 yards con 55 secondi sul cronometro ha dato la vittoria ai Seminoles. Poteva mancare la pioggia di Cheez-it per il vincitore? No, non poteva.

L’ultima partita di Dorian Thompson-Robinson (DTR) poteva terminare in maniera migliore: nel Sun Bowl contro Pittsburgh sono stati i Panthers ad avere la meglio per 37-35, dopo essere stati sotto anche per 28 a 14. L’ultimo quarto ha visto una rimonta clamorosa di Nick Patti e compagni, ma UCLA era anche riuscita a mettere a segno il TD del 35-34 a 34 secondi dalla fine. Nel drive successivo però Pitt è riuscita ad arrivare in field goal range mettendo a segno i 3 punti decisivi con il kicker Ben Sauls da 47 yards. Male DTR, 271 yards, 2TD e 3 intercetti, meritava di chiudere la carriera collegiale in modo migliore.

Infine, nel Gator Bowl Notre Dame ha avuto la meglio su South Carolina per 45-38 in una partita molto combattuta. Gli Irish hanno dovuto rimontare dal 24-10 una partita che sembrava indirizzata verso i Gamecocks. Alla fine Buchner, QB di Notre Dame, nonostante in 3 intercetti, ha fatto la differenza con 3 passing TD e 2 rushing TD. E’ stata una partita divertente ma anche piena di errori con un totale di 5 turnover (3 per Notre Dame, 2 per South Carolina). Non è bastato Spencer Rattler, autore di una prestazione in chiaroscuro con 246 yards, 2TD e un intercetto. Gli Irish hanno così finito in crescendo una stagione iniziata in maniera disastrosa (0-3) e forse gettano qualche base più solida per consentire a Marcus Freeman di iniziare in maniera diversa la prossima stagione.

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