Folle spareggio playoff (Carolina Panthers vs Tampa Bay Buccaneers 24-30)

La partita di domenica sera a Tampa vedeva di fronte i Buccaneers e i Panthers in una sfida decisiva per la conquista della South Division della NFC e di conseguenza di un posto negli imminenti playoff della NFL; essendo spareggio era prevedibile che il match fosse combattuto ed avvincente ma la realtà ha superato di gran lunga ogni possibile previsione.

Prima dell’incontro, in programma l’introduzione nel Ring of Honor dei Buccaneers di Coach Bruce Arians, a capo della franchigia della Florida dal 2019 al 2021 e capace di portare il secondo titolo NFL a Tampa e l’affetto dei tifosi era palpabile durante la cerimonia.

Carolina (record 6-9) arrivava a Tampa (record 7-8) con la voglia di contendere la testa della Division ai campioni uscenti, forti di 3 vittorie nelle ultime 4 uscite e vittoriosi del primo scontro diretto a Charlotte con il punteggio di 21-3; sia i padroni di casa che gli ospiti devono rinunciare ad una pedina importante del loro backfield difensivo, Horn per i Panthers e Davis per i Buccaneers.

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Pronti via e i Panthers si divorano il campo in poco più di 3 minuti con Darnold che suggella un drive perfetto con il lancio in touchdown su Tremble (0-7). Il primo possesso di Tampa riassume tutti i problemi della squadra di Bowles, penalità per il tackle Donovan Smith e fumble di Godwin dopo una bella ricezione con guadagno consistente; ma anche Carolina fa estremamente fatica e il primo quarto si conclude dopo una serie di punt per entrambi i team. La seconda frazione si apre con un tentativo fallito di FG da parte dei Bucs, quando ormai tutto sanno che il kicker Succop dalle 50 yard è tutt’altro che efficace; ripartendo da metà campo Darnold ritorna efficace e pesca Moore per il provvisorio 0-14. Dopo un drive sterile a testa, ecco la prima fiammata sull’asse Brady-Evans: lancio lungo (63 yard!!) e touchdown per la stella di Tampa che quest’anno sembra essere stata dimenticata da The GOAT (7-14). Carolina commette un sanguinoso fumble a ridosso della propria red zone, con Devin White lesto a recuperare il pallone, anche se l’attacco non ne approfitta troppo e Succop mette il calcio del 10-14, punteggio con cui si chiude il primo tempo.

Dopo il primo drive dei Bucs concluso con l’ennesimo punt di Camarda, Darnold, nel tentativo di allungare se non chiudere la partita, si fa intercettare da Sean Murphy-Bunting; pur partendo dalle proprie 2 yard, Brady guida i suoi in un drive lungo (7 minuti per 90 yard!) che però non porta a nulla, visto che il calcio di Succop viene bloccato e si resta sul 10-14 ma non per molto, visto che Darnold, appena iniziato il quarto quarto, lancia il suo terzo touchdown per Smith (10-21). Il duo Brady/Evans però non ne vuole sapere di abdicare e combinano ancora per un touchdown (57 yard!!) per il 16-21, dopo la trasformazione fallita da 2 punti (lancio su Godwin); dopo uno sterile drive dei Panthers torna in cattedra Brady che completa 7 lanci su 7 tentativi, l’ultimo dei quali a trovare ancora Big Mike Evans (30 yard): 24-21 dopo la ricezione di Godwin per la trasformazione da 2 punti. Con poco più di 2 minuti al termine, Darnold compie un altro sanguinosissimo errore: su sack di Nelson perde il pallone che viene ricoperto da Vita Vea sulle 6 yard di Carolina; è lo stesso Brady che, con una QB sneak, varca la end zone, con il punteggio che diventa 30-21 visto che il calcio addizionale di Succop viene fallito.

Partita conclusa? Niente affatto! Con poco più di 1 minuto alla fine i Panthers calciano un FG che li riavvicinano nel punteggio (30-24) e tentano, senza successo, un onside kick per avere un altro possesso in attacco; Tampa non riesce a prendere il primo down e sul punt rischia grosso, con un quasi fumble di Camarda che però è abile a liberarsi della palla che calcia fin sulle 8 yard di Carolina; gli ultimi tentativi della franchigia del North Carolina terminano con il cronometro che va a zero.

Partita dai molti volti con le squadre che non hanno avuto continuità ed hanno generato fasi alterne e punteggio altalenante fino alla conclusione.

I Panthers hanno avuto il merito di crederci sempre e hanno sfiorato i playoff (non dimentichiamo che dopo le prime 9 partite il record era 2 vinte e 7 perse); il cambio di Head Coach (Wilks al posto di Rhule) ha ben funzionato, soprattutto come motivazioni, visto anche le partenze di Anderson e McCaffrey. Darnold (23/37, 341 yard, 3 TD e 1 int) ha ben figurato soprattutto nella prima parte del match dove è stato ben supportato da Moore (6 ricezioni per 117 yard e 1 TD) e Smith (4 per 70 e 1 TD) anche se il tanto temuto gioco sul terreno dei Panthers non è stato così efficace come nelle ultime uscite: il duo Foreman-Hubbard ha totalizzato sole 47 yard in 16 portate.  In difesa il LB Luvu ha recitato il ruolo da protagonista, con 13 tackle totali, 3 TFL e 1 sack, ottimamente affiancato da Thompson e Chinn (12 tackle a testa); anche Gross-Matos ha detto la sua con 4 tackle, 1 TFL e 1 sack e un calcio bloccato!

Per quanto riguarda Tampa si è assistito, ancora una volta, a prestazioni eccellenti alternate a vuoti inspiegabili in attacco ed errori di ogni tipo; oggi gli errori di Succop (1/3 ai FG e 1 punto addizionale bloccato) potevano essere decisivi. Brady, nonostante le critiche e le prestazioni non sempre all’altezza, contro i Panthers ha fatto il “BRADY” con statistiche invidiabili (34/45, 432 yard e 3 TD) e ha dimostrato che, nonostante l’età, gli avversari devono ancora temerlo. Finalmente, e forse per la prima volta in stagione, si è rivisto il potenziale dell’asse Brady / Mike Evans con il forte ricevitore #13 che ha totalizzato 10 ricezioni per 207 yard e 3 TD; non si spiega come, soprattutto nella parte centrale della stagione, il WR ex Texas A&M fosse stato dimenticato da Brady e dalle chiamate offensive di Leftwich; con l’odierna prestazione “monstre” Evans ha raggiunto (e superato abbondantemente) la soglia delle 1000 yard ricevute in stagione, per la nona stagione sulle nove giocate in NFL. Anche Godwin (9 ricezioni per 120 yard) ha dato il suo prezioso contributo; il gioco di corse ha dimostrato ancora una volta la sua pochezza con 50 yard su 21 portate divise tra Fournette e White che insieme hanno anche ricevuto un totale di 45 yard.

L’attacco continua a fare estrema fatica, nonostante le 478 yard totali (411 su passaggio e 67 su corsa); l’inefficacia sui terzi down permane (4 su 15 – 26.7%) così come il rendimento in red zone (1/3) . Il reparto difensivo non ha vissuto di prestazioni individuali particolari, dimostrando però un’unità di gioco e di voglia difficilmente eguagliabili, anche se da citare rimane il duo di LB centrali David e White (15 tackle totali) e il sack di Nelson che ha provocato il fumble di Darnold e portato al touchdown decisivo di Brady.

Carolina meritava forse di più, sia in partita (soprattutto per i primi 3 quarti) che in stagione dove ha dato il meglio di sé dopo aver esonerato coach Rhule e scambiato McCaffrey (RB che continua a far vedere il suo valore a San Francisco) e Anderson (WR).

Nella diciottesima e ultima giornata della NFL i Panthers (6-10) faranno visita ai Saints (7-9) inaspettati vincitori sui lanciatissimi Eagles, seppur rimaneggiati già in vista dei playoff; non ci sono traguardi particolari ma la squadra di Charlotte non vorrà certamente chiudere con una sconfitta una stagione che, nonostante tutto, li ha visti sfiorare il titolo divisionale e la postseason, e sicuramente il team allenato da Wilks non merita l’ultimo posto della division.

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I Buccaneers (8-8) concluderanno la stagione regolare ad Atlanta (6-10) e cercheranno di raggiungere un record non negativo, pur avendo raggiunto i playoff e la vittoria della South Division per il secondo anno consecutivo; ma le questioni aperte nella baia della Florida sono tante, a partire da un attacco che vive sulle fiammate dei suoi campioni (Brady, Evans, Godwin, Fournette) ma che sembra incapace di mantenere una prestazione costante per tutto il match, complici anche chiamate a dir poco “non convincenti” del coaching staff e del OC Byron Leftwich e dalle prestazioni di una linea di attacco spesso in difficoltà sia nel gioco di corse che nella protezione di Brady sui lanci.

Forti dubbi anche sulla leadership e sulle capacità di Todd Bowles nelle vesti di head coach, a maggior ragione nella giornata in cui Arians è entrato nel Ring of Honor dei Bucs, dopo tre stagioni in cui BA si è ritagliato un posto nel cuore dei tifosi di Tampa, grazie al trionfo nel Superbowl vinto in casa. E’ indubbio che il roster sia ben fornito di qualità tecnica ma spesso sembra che non ci sia coordinamento tra le diverse stelle, soprattutto in attacco; l’altro problema è che le molte partenze (Marpet, Cappa e Brown in attacco, Pierre-Paul e Suh in difese) non sono mai state sostituite da elementi altrettanto validi. Ora, e al più presto, bisognerà capitalizzare sulle residue energie fisiche e di carattere per affrontare al meglio la post season, con il possibile match contro i Dallas Cowboys al Raymond James Stadium.

Prima bisogna onorare l’ultima partita contro i Falcons, con un occhio anche a preservare i giocatori chiave, in vista playoff; potrebbe essere un’occasione per dare visibilità e valutare alcuni giocatori “misteriosi”, uno su tutti Kyle Trask, scelto al secondo giro nel 2021, per capire se potrà essere una soluzione a medio-lungo termine al posto di Brady (se e quando si ritirerà…)

Per ora a Tampa si godono la vittoria, la conquista della division e l’approdo ai playoff; 2 anni fa i Bucs arrivarono alla post season da “outsider” e conquistarono il Vince Lombardi Trophy, l’anno scorso arrivarono da favoriti e persero contro i futuri campioni dei Rams, ora arrivano con un record ed un gioco poco convincenti, ma potrebbero dire la loro anche contro squadre più attrezzate sulla carta…

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Roberto Abelli

Tifoso Bucs dal 1984 Ex giocatore ed ora coach Appassionato di football NFL e NCAA

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