La NFC South resta aperta (New Orleans Saints vs Tampa Bay Buccaneers 23-13)

Nella penultima giornata della stagione NFL a Tampa i Buccaneers avevano a disposizione la prima occasione per vincere la Division e così accedere ai playoff, mentre i Saints con una vittoria avevano a loro volta la possibilità di mantenere vive le speranze di poter vincere la NFC South. I padroni di casa arrivavano alla sfida divisionale con una striscia aperta di 4 vittorie e con le prestazioni dell’attacco coordinato da Canales in netto miglioramento; la difesa doveva però lamentare le importanti assenze di Barrett (OLB) e di Davis (CB). New Orleans reduce dalla sconfitta contro i Rams non poteva contare su Miller (RB) e Johnson (CB) fuori per infortunio.

Gli ospiti partono in attacco e conducono un drive lungo (73 yard in poco meno di 8 minuti) con Carr che alterna le corse di Kamara e Williams alle ricezioni di Olave ma soprattutto del TE Johnson che riceve da Carr anche il lancio in end zone per il primo touchdown (7-0). Seguono 2 drive (1 a testa) con il classico “3 and out” dove gli attacchi possono poco contro le opposte difese. Il successivo possesso di Tampa, costellato da penalità di entrambi i team, vede Mayfield portare i suoi nel territorio difensivo dei Saints ma il lungo lancio del QB per Palmer viene intercettato da Taylor sulle proprie 2 yard che rida l’ovale alla propria offense con il secondo quarto iniziato da poco.

Altri 2 drive improduttivi avvicinano il cronometro al two-minute warning prima dell’intervallo, ma New Orleans si dimostra più efficace in attacco rispetto alla squadra di coach Bowles e muove molto meglio il pallone: Carr trova Hill con un lancio di una ventina di yard per il touchdown che porta il punteggio sul 14-0. Mayfield continua a vivere un pomeriggio difficile anche per merito della pass rush della difesa ospite che mette molta pressione al QB avversario. Nell’ultimo possesso della prima frazione di gioco i Saints riescono ad arrotondare lo score con un preciso calcio del kicker Grupe dalle 45 yard (17-0).

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Nel terzo quarto continua la sofferenza offensiva dei Bucs che non riescono a trovare delle valide soluzioni in attacco, anche se la difesa fa quel che può ben contenendo la offense guidata da Carr; ma il nuovo possesso di Tampa viene vanificato da un sanguinoso fumble del RB White dopo una corsa che lo aveva portato a ridosso della red zone avversaria; Davis (LB) è lesto a recuperare il pallone e riportarlo fino a metà campo. Da qui Carr, grazie anche una ingenua penalità di Nelson (OLB), riesce a portare i suoi in piena red zone da dove ancora Grupe trova il FG del 20-0. Il terzo quarto termina con i padroni di casa ancora a digiuno di punti e la situazione diventa ancora più critica quando Mayfield lancia su Moore ma viene intercettato da Abrams a metà campo.

La difesa, nonostante le assenze e il pesante deficit di punteggio, rida la palla al proprio attacco che, con meno di 8 minuti rimanenti sul cronometro, riesce finalmente a segnare un touchdown con il lancio di Mayfield su Palmer (20-7) dopo 2 fondamentali ricezioni di Evans e Godwin. Nel successivo drive i Saints cercano di consumare più tempo possibile e si “accontentano” di un altro calcio di Grupe (23-7). Nel primo gioco del possesso successivo Mayfield cerca il big play con un lancio di 54 yard su Palmer che però commette un fumble che mette fine alle residue speranze di rimonta dei Buccaneers anche se, con meno di 2 minuti disponibili, Tampa rende meno pesante il passivo con una ricezione di Godwin su lancio lungo di Mayfield (23-13 dopo la fallita trasformazione da 2 punti) Agli ospiti è sufficiente recuperare l’onside kick dello special team di casa per portare l’orologio a zero ed aggiudicarsi così il match.

I Saints dovevano vincere per tenere vive le speranze di vincere la Division e così è stato; sono apparsi da subito più organizzati e motivati. Carr (24/32 per 197 yard, 2 TD e zero intercetti con 1 sack subito) ha ben orchestrato un attacco non esplosivo ma che ha ben concretizzato le occasioni disponibili. Il rushing game è stato condiviso da Williams (58 yard in 19 portate) e Kamara (10 corse per 45 yard) rendendo meno prevedibile l’offense coordinata da Pete Carmichael. Nel gioco aereo il ruolo da protagonista è stato ricoperto dal TE Johnson (8 ricezioni, 90 yard e 1 TD) con Olave (26 yard) e Hill che da giocatore “ibrido” (QB/TE) ha totalizzato 2 ricezioni per 30 yard e 1 TD. L’attacco nel suo complesso ha guadagnato ben 20 primi down (7 più di Tampa) con il 44% sui terzi down (8/18) ma è stata la difesa il reparto che ha dato la vittoria alla franchigia della Louisiana con 4 turnover (2 intercetti e 2 fumble recuperati) Werner (9 tackle) è stato il miglior placcatore dei suoi, ben supportato da Mathieu e Abram (5 a testa) Nel complesso anche 5 TFL, 2 sack e 3 QBHit per il reparto guidato da coach Joe Woods.

I Buccaneers hanno forse giocato il match più deludente della stagione, soprattutto arrivando da 4 vittorie consecutive e senza mai essere in partita contro gli storici rivali di New Orleans. Mayfield (22/33, 309 yard, 2 TD e 2 intercetti con 2 sack subiti) ha avuto una giornata difficile, per poca protezione della linea ma anche per grandi demeriti propri che hanno vanificato le buone posizioni di campo avute a disposizione. White ha faticato nel gioco di corsa (11 corse per 42 yard) commettendo un sanguinoso fumble in un momento fondamentale e non dando il solito contributo nel gioco aereo. Statistiche alla mano il miglior ricevitore è stato Palmer (84 yard con 4 ricezioni e 1 TD) anche il rookie ha commesso il secondo fumble che ha messo il sigillo sulla sconfitta dei Tampa. Godwin (3 ricezioni, 81 yard e 1 TD) e Evans (70 yard in 3 ricezioni) sono rimasti sui loro standard di eccellenza. Sull’attacco di Canales pesano enormemente i 4 turnover commessi e la statistica dei primi down (2/8 25%!) La difesa ha cercato di limitare i danni ma alla lunga ha dovuto alzare bandiera bianca contro Carr & Co. David continua a primeggiare nei tackle (11) ma la pass rush sviluppata è stata veramente poca cosa (1 sack senza alcun QBHit) Il reparto non ha saputo creare nessun big play e nessun turnover, due elementi importanti nella recente striscia di 4 match vinti.

New Orleans ha vinto e rimanda all’ultima giornata stagionale il verdetto sulla vincitrice della NFC South Division, rimanendo in ballottaggio proprio con i Buccaneers. Il team in tutta l’annata ha vissuto alti e bassi come evidenziato dal proprio record (8-8) anche se il roster a disposizione di coach Dennis Allen ha degli ottimi giocatori, sia in attacco che in difesa. La prossima e fondamentale partita vedrà i Saints ospitare i rivali di Division Atlanta Falcons (7-9) ormai quasi del tutto fuori dai giochi per la postseason, ma New Orleans oltre a dover vincere dovrà anche aspettare il risultato del match che vedrà Tampa volare a Charlotte per affrontare i Panthers.

I Buccaneers (8-8) hanno il destino nelle proprie mani: vincendo contro i derelitti Panthers (2-14) si aggiudicherebbero la NFC South conquistando il seed  #4 nella griglia dei playoff. Ma la sconfitta subita da New Orleans potrebbe aver spento l’entusiasmo e la fiducia nei propri mezzi che a fatica sono stati acquisiti nelle ultime 4 partite vinte; a questo punto la partita in North Carolina potrebbe diventare più difficile del previsto, non tanto a livello tecnico ma soprattutto a livello nervoso e caratteriale. La squadra di Bowles dovrà dimostrare nell’ultima e fondamentale sfida di essere più simile al team che ha vinto 4 match consecutivi piuttosto che alla compagine che ha subito passivamente i Saints in casa. La regular season è ai titoli di coda e la NFC South Division deve trovare ancora il proprio vincitore e il duello a distanza Saints-Buccaneers sarà uno dei motivi principali per prestare la massima attenzione a quello che succederà in week 18 della NFL!

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Roberto Abelli

Tifoso Bucs dal 1984 Ex giocatore ed ora coach Appassionato di football NFL e NCAA

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