[NFL] Week 4: Casa stregata (Philadelphia Eagles vs Los Angeles Chargers 26-24)

136 yard di pura arroganza fisica. E’ questo il dato che meglio sintetizza la sfida andata in scena domenica tra Phila ed LA in quella che dovrebbe essere la casa dei Chargers.

In uno stadio per oltre metà dai colori mid-night green gli Eagles hanno battuto i padroni di casa per 26-24 e si sono presi la vetta solitaria della NFC East grazie alla buona prestazione di Carson Wentz e ad un Legarrette Blount in versione Marshawn Lynch dei tempi andati, non solo per il look ma soprattutto per i numeri, e che numeri, sul campo.

Phila prende subito il comando delle operazioni grazie ad una grande giocata difensiva nel primo drive d’attacco dei Chargers, forza un fumble, che si trasforma poi nei primi 7 punti della partita (TD Jeffrey) ed un calcio del rookie kicker Justin Elliont, eroe nella vittoria con i Giants, e protagonista di una bella partita anche nel sud della California chiudendo il primo periodo avanti 10-0.

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A metà del secondo quarto si presentano in campo anche i Bolts che con un bombolone di Rivers da 75 yard per Tyler Williams si portano a due calci di distanza.

Dopo lo scambio di FG in chiusura di secondo quarto e l’ennesimo calcio di Elliot con 1:01 sul cronometro del terzo periodo la partita improvvisamente si anima. Austin Ekeler porta a soli due punti di distanza i Bolts con una bellissima corsa che sorprende la difesa di Phila, Blount non si fa pregare e risponde con una run da 65 yard che porta al TD di Stallworth, e che restituisce il +9 agli ospiti. I Chargers non mollano e dopo il Big Play di Allen trovano anche quello del TE Henry che con una magia riceve un terra aria di Rivers in fondo alla endzone trovando anche il millisecondo per strisciare entrambi i piedi “inbound”.

Mancherebbe una vita (6:44 sul cronometro) ma l’incapacità cronica della D neo-angelina di fermare qualsiasi tipo di corsa consente a Blount di chiudere un cruciale terzo down ed agli ospiti di finire “palla in mano”

Blount Eagles Chargers

Preziosissima vittoria per gli Eagles che arrivavano in California con diversi punti di domanda difensivi vista l’assenza, tra gli altri, di Fletcher Cox, e che invece sono stati capaci di prendere subito il comando della partita proprio grazie ad un fumble forzato dalla D ed a reggere poi gli assalti di un Rivers mai domo.

Fondamentale, anche in chiave difensiva, la prestazione di Blount che nascondendo lo sferoide per ampie porzioni della partita, inclusi gli ultimi 6:44 di gara, ha permesso agli Eagles di portarsi a casa una vittoria importantissima e che vista la sconfitta dei Redskins nel MNF vale la 1° posizione in solitaria nella division.

Bene Wentz, 17/31 per 264 yard, che ha trovato nel trio Ertz-Jeffrey-Agholor il supporto necessario, clamoroso Blount, sicuramente favorito da una difesa compiacente, sorprendete il rookie Kicker Elliott dai cui calci è dipeso tanto del pomeriggio sud-californiano e dei recentissimi successi del team di Doug Pedersen.

LA resta winless. Quattro partite, quattro sconfitte, tre di queste per il totale di un TD e la sensazione, sempre più soffocante, di essere all’interno di una di quelle stagioni in cui nulla va come dovrebbe.

LA resta homeless. Quello che era un sospetto e ormai dato di fatto e come si leggeva\sentiva già nelle scorse settimane, oltre alla difficoltà per riempire lo stadio si aggiunge quella di avere la sesazione di giocare sempre in trasferta. Facendo mio un discorso di hoosieers e attualizzandolo al football “il prato e verde, perché non siete mai stati a Boise, e il campo è lungo 120 yard” ma se avete seguito una partita dei Bolts sapete di cosa sto parlando.

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Torando a questioni di campo è preoccupante, oltre che evidente, la difficoltà della difesa di LA nel fermare le corse avversari, come dimostrano le 163,5 yard concesse a partita, valevoli per il 31 posto in graduatoria.

Anche sul fronte offensivo le cose non stanno andando come previsto: Gordon è l’ombra del giocatore che si era visto nel 2016 e Rivers, nonostate la solita leadership, sta facendo fatica a trovare continuità e fludità per la sua offense e le scene di nervosismo viste in sideline nel secondo tempo della sfida contro gli Eagles ne sono la più reale rappresentazione.

In molti stiamo ripetendo che questo team sembra troppo forte per essere in questa condizione e dare troppa enfasi al (non)fattore ambientale rischierebbe di creare alibi pericolosi ad un team che sotto la guida di Lynn, sempre e comunque al primo anno da HC, ha comunque dei limiti evidenti e paga forse la poca personalità di alcuni dei suoi giocatori migliori.

Gli highlight della partita

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Andrea Ghezzi

Padre di Mattia e Lorenzo, Marito di Silvia, Fratello di Zoe (Franci ti voglio bene). Scrivo (poco) e parlo (tantissimo) di Football, anche italiano. Direttore di The Cutting Edge credo solo a tre cose: #mattanza #badaun e #bomboloni.

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