Steve Wilks è il nuovo head coach (ad interim) dei Carolina Panthers.

Con un movimento onestamente aspettato, ma sempre sorprendente quando avviene in un momento così precoce della stagione, i Carolina Panthers hanno deciso di cacciare l’head coach Matt Rhule per far accomodare sulla sideline l’ormai ex defensive passing game coach del team Steve Wilks.

Wilks non è un nome nuovo in questo ruolo dato che ha già ricoperto il ruolo di capo allenatore agli Arizona Cardinals prima di essere cacciato dopo un solo anno ed un record 3-13 per lasciar posto a Kliff Kingsbury.

I gradi per raggiungere queste vette il nuovo allenatore di Carolina le aveva costruite proprio con la casacca dei Panthers addosso in qualità di defensive coordinator sotto la guida di coach Ron Rivera. Tuttavia ai Cardinals qualcosa è andato male ed appena pochi mesi fa Wilks non si era tirato indietro da seguire Brian Flores nel suo esposto per discriminazione razziale contro la NFL.

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A livello NFL da qualche tempo sempre più ex coach secondari di colore hanno espresso più di qualche perplessità in merito alle loro possibilità di diventare head coach e questo basso livello di opportunità si rivela essere determinate da parte loro nell’accettare incarichi “disperati” come quella di traghettare una squadra come i Carolina Panthers, il cui record attuale è 1-4, al termine della stagione giocandosi parte della propria credibilità con un team che non senti tue. Insomma: o questa opportunità la si coglie al volo o quanto vi sono altri profili rischi di essere in secondo-terzo-quarto piano.

Questa domanda è stata posta a Wilks nei giorni scorsi e questi ha riferito di come nella sua testa non gli sia mai assolutamente balenata la possibilità di rifiutare tale opportunità. E’ tuttavia sotto gli occhi di tutti la differenza di trattamento ricevuto da Matt Rhule a Carolina e quella ricevuta da Steve Wilks in quel di Arizona. A Rhule è stato fatto un contratto faraonico nonostante la totale inesperienza nella NFL a parte un piccolo camera come OL coach ai Giants e nonostante obbrobri di incontri ha tenuto botta fino ad un tristissimo 11-27 in quasi tre anni, mentre Wilks era stato licenziato dopo pochissimo tempo e senza seconde possibilità. Parliamo ovviamente di due squadre diverse e due gestioni differenti, tuttavia rimbalza all’occhio tale dato.

L’opportunità in quel dei Panthers per Wilks però è importantissima perché sicuramente il proprietario David Tepper sarà rimasto scottato dal contrattone fatto firmare all’ex Baylor e dunque è probabile che per i prossimi anni possa rivedere la voce investimento in ottica head coach.

Dopo tutto questo discorso dobbiamo però tornare sul lato campo riferendo che la scelta di Wilks pare essere assolutamente quella corretta per Carolina. Non è totalmente inesperto in questo ruolo anche se il suo pregresso è relativo. Fa della leadership la sua forza ed in questo momento ai Panthers è quanto di più necessario possibile. E’ un personaggio molto comunicativo ed ha una grandissima visione del gioco del football americano nella sua totalità. I suoi ex giocatori del reparto difensivo hanno riferito che l’ambiente di familiarità che questi riesce a creare con i suoi ragazzi è uno dei suoi lati più importanti e forti.

Vedremo se Wilks saprà ricreare queste condizioni anche ora nella sua nuova avventura e recuperare una stagione che per Carolina sembra ormai disperata. Tanto della sua carriera e delle sue possibilità da capo allenatore oggi ed in futuro, passano da questa esperienza.

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Eugenio Casadei

Appassionato di calcio (Bologna) e trekking, segue il football assiduamente dal momento in cui vide giocare Peyton Manning con la maglia orange di Denver, divenire tifoso Broncos una naturale conseguenza. Scrive la rubrica settimanale "Indiscrezioni di mercato NFL" in offseason e la "Top Ten" in regular season con grande divertimento e passione.

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