Football d’altri tempi (Buffalo Bills vs Green Bay Packers 27-17)

Nonostante una seconda frazione di brutto football e costellata di errori, sono praticamente sufficienti due soli quarti ai Buffalo Bills per avere la meglio dei Green Bay Packers, annichiliti con un inequivocabile 27-17 in una partita che ha ridato lustro al football della metà degli anni 90, nella quale le due squadre hanno combinato addirittura 58 corse (7 dei rispettivi QB) a fronte di soli 31 passaggi completati sui 55 tentativi di lancio tentati.

La prima metà di gara, inaugurata da uno dei rarissimi 3&Out della stagione dei padroni di casa, è scivolata via in men che non si dica, infatti, dopo aver forzato i Packers al turnover on downs sulle proprie 39 yards, i Bills sono andati a segno in due drive consecutivi, prima con Dawson Knox al termine di un drive interamente trainato dal running game (3 corse per 36 yard di Singletary ed uno scramble da 20 yard dello stesso Josh Allen valevole della conversione di un importantissimo 3rd&14), poi con la segnatura di Stefon Diggs, sagace nel farsi beffa con una double move del CB Rasoul Douglas, per poi ricevere in maniera chirurgica il perfetto lancio da 26 yard del QB n°17.

I Packers si sono però dimostrati bravissimi nel reagire immediatamente al durissimo “one-two punch” inflittogli dai padroni di casa, riuscendo a condurre un magistrale drive da 12 giocate per 80 yard, trainato dalle 10 portate del duo Jones-Dillon e concluso con la segnatura del rookie Romeo Doubs, la cui funambolica ricezione da 19 yard ha in men che non si dica dimezzato lo svantaggio.

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Nemmeno il tempo di festeggiare ed ecco che tempo zero è arrivata la pronta risposta dei Bills, abili nell’allungare nuovamente nel punteggio con il TD da 7 yard segnato dallo slot receiver Isaiah McKenzie a conclusione di un perfetto drive guidato dalle corse del rookie James Cook e coadiuvati   dalla sciocchezza commessa dal LB Quay Walker, il quale, reo di aver rifilato una spinta gratuita ad un membro della panchina avversaria, non solo ha azzoppato la propria squadra con la conseguente penalità da 15 yard per violenza non necessaria ma si è ulteriormente visto squalificare per tutta la restante parte del match.

Prima dell’intervallo, dopo il 3&Out dei Packers (sack di Rousseau ai danni di Rodgers) e con 53 secondi rimasti sul cronometro, c’è stato ancora il tempo per assistere alla splendida ricezione da 53 yard di un indiavolato Stefon Diggs ed al conseguente field goal trasformato dal Kicker Tyler Bass, il quale ha mandato le squadre negli spogliatoio sul punteggio di 24-7.

La seconda frazione di gioco è stata indubbiamente brutta e costellata da errori da ambo le parti, nella quale, i due orribili intercetti lanciati a stretto giro di posta dal QB Josh Allen, sono stati intervallati da quello di Aaron Rodgers, nella cui occasione un famelico Matt Milano ha pensato di apporre la cosiddetta ciliegina sulla torta in quella che è stata la sua ennesima superba prestazione stagionale.

In questo 2° tempo sonnolento e dominato dai running back (Aaron Jones su tutti, rivelatosi pressochè incontenibile), le uniche 3 segnature portano la firma dei Kicker Tyler Bass e Mason Crosby e del rookie WR Samori Toure, il cui TD da 37 yard ha fissato il punteggio sul definitivo 27-17 per i padroni di casa.

Cioccolatini lanciati a parte, la prova dei due QB non è certamente stata indimenticabile. Se da una parte Rodgers (19/30, 203 yard, 2 TD e 1 intercetto), come è ormai palese, non ha minimamente fiducia tanto dei propri giovani ricevitori quanto della protezione dell’Offensive Line, finendo per affidarsi quasi esclusivamente ai propri RB, dall’altra Josh Allen (13/25, 218 yard, 2 TD, 2 intercetti, 6 corse x 49 yard) ha svolto il più classico dei “compitini”, conducendo sì alcuni drive magistrali ma commettendo due errori da matita rossa, tanto gratuiti ed evitabili, quanto altrettanto potenzialmente sanguinosi.

Occorre notare come circa il 50% delle yard lanciate dal n°17 sono state catturate da Stefon Diggs, la cui “battaglia” con il fortissimo CB Jaire Alexander, iniziata già nel tunnel alla vigilia dell’ingresso in campo, è proseguita sul terreno di gioco per tutta la durata del match a suon di gesti, provocazioni e balletti vari.

Il gioco via terra delle due squadre si è dimostrato estremamente efficace, con i Bills che hanno accumulato almeno 100 rushing yard (153 per l’esattezza) in altrettante gare stagionali (unica squadra dell’intera lega, sebbene i numeri siano inflazionati dalle distruttive corse dello stesso Allen) ed i Packers che hanno indubbiamente fatto vedere i sorci verdi alla difesa dei Bills, perforata a ripetizione dal duo Jones-Dillon, i quali hanno ammassato la bellezza di 220 total yard (197 corse e 23 ricevute) sulle 411 totali della squadra.

Merita una menzione d’onore il giovane RB dei padroni casa James Cook, scarsamente utilizzato e mai convincente in questo suo primo scampolo di carriera NFL ma autore di una partita propositiva ed indubbiamente promettente, conclusa con 35 rushing yard in 5 portate (7.0 Y/A) ed una ricezione valevole di 41 yard, sebbene maturata contro la 27esima rushing defense dell’intera lega, ulteriormente privata nel corso del match della coppia di LB titolari, essendo stato Walker squalificato e Campbell costretto ad uscire a causa di un infortunio.

Con i sack messi a referto da Tim Settle prima e Greg Rousseau poi, i Buffalo Bills si confermano come una delle 3 squadre, Broncos e Cowboys le altre due, ad aver atterrato per almeno 2 volte il QB avversario in tutte e 7 le partite sin qui disputate.

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La linea offensiva dei Packers, imbottita di giovani, con un David Bakhtiari acciaccato e priva anche di Elgton Jenkins, ha faticato parecchio nel contenere la pressione dei pass rusher dei Bills, a  maggior ragione se proveniente dall’interno, merito di un Ed Oliver apparso nuovamente al 100% dopo l’infortunio che lo aveva rallentato in queste prime settimane di Regular Season.

Dall’altra sponda della barricata, la linea dei Bills, seppure priva dell’infortunato Spencer Brown, ha disputato tutto sommato una buona partita, nella quale non ha concesso nemmeno un sack alla temibile coppia Brown-Gary e si è dimostrata estremamente concreta nell’aprire varchi per il running game, favorita da una superba performance del tackle David Quessenberry, il quale ha sostituito egregiamente l’infortunato Brown ed ha dato quel quid in più in run blocking, complice il suo passato in una run heavy offense come quella dei Titans. 

I Buffalo Bills mantengono così l’imbattibilità nelle partite post bye week dall’avvento di Sean McDermott in panchina e si confermano, forti di un record di 6-1, saldamente in testa tanto alla Conference quanto alla AFC East, complice il contemporaneo scivolone dei New York Jets, sconfitti sul proprio terreno di gioco per 22-17 dai New England Patriots, rapaci nell’approfittare dei 3 sanguinosi intercetti lanciati dal QB Zach Wilson. Saranno proprio i Jets i prossimi avversari di Josh Allen & compagni, attesi domenica prossima alle 19.00 sul manto verde del MetLife Stadium.

Il rovescio della medaglia sono invece dei Green Bay Packers che, non solo non riescono a sfatare il tabù dell’Highmark Stadium, uscendo sconfitti per la 7° volta in altrettante sfide ma finiscono per sprofondare nei bassifondi della NFC con un record di sole 3 vittorie a fronte di addirittura 5 sconfitte, assistendo attoniti al proseguo della fuga solitaria dei Minnesota Vikings, usciti vincitori per 34-26 nel match casalingo contro gli Arizona Cardinals. Domenica prossima la truppa di Aaron Rodgers sarà attesa dai Lions (1-6) in quel di Detroit, in quella che ha il sapore di un’ultima inappellabile chiamata.

A cura di Luca Poglio

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Buffalo Bills Backers Italy

Una sola ed unica penna che scrive, portavoce di una piccola grande famiglia accomunata da una scriteriata passione per i Buffalo Bills.

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