Il sogno di Jared Bernhardt

“Why not me?”. “Perchè non io?”.

Jared Bernhardt è un ragazzo deciso, determinato nel raggiungere gli obiettivi che fin da bambino si era prefissato. Destinato ad una carriera professionistica nel lacrosse, seguendo le orme dei due fratelli maggiori, già campioni del mondo in maglia a stelle e strisce nel 2018, e nel solco di una carriera universitaria da primo della classe a Maryland, con tanto di titolo nazionale nell’anno da freshmen e Tewaaraton Awards nel 2021, il corrispettivo dell’Heisman Trophy per il Lacrosse. Nel 2019 però, il papà Jim, ex assistant coach di football americano di Bill O’Brian prima a Penn State e poi agli Houston Texans dal 2014 al 2017, scompare prematuramente. In quelle settimane di dolore Jared comincia a coltivare giorno dopo giorno un’idea, quella di cambiare i propri piani per associare ancora quel cognome al mondo Nfl, dopo che il padre si ritirò per stare più vicino alla propria famiglia. Così, approfittando dell’anno di eleggibilità in più guadagnato per la pandemia da Covid-19, Jared decide di ripartire da zero, trasferendosi a Ferris State, nella Division II, per giocare quarterback, ruolo che non ricopriva dal lontano 2016, quando era una star nel liceo di Lake Brantley in Florida. In maglia Bulldogs, gioca una stagione stellare, guidandoli al primo titolo nazionale della loro storia con una cavalcata trionfale da imbattuti, grazie agli 11 Td pass e 1.322 yard su passaggio (con oltre il 70% di completati) e 26 Td su corsa con 1.421 yards guadagnate in soli 159 tentativi. E i tre touchdown su corsa nella vittoriosa finale contro Valdosta State. Questi numeri gli sono valsi l’invito per il Pro Day Nfl di Maryland e la convinzione che anche un solo anno giocato potesse bastare a convincere gli scout Nfl. “Non esiste nessuna formula segreta”, ma tanto lavoro e sacrificio, un talento naturale e una mentalità vincente che non trovi scritta in nessun libro e puoi portare su ogni campo da gioco.

Da quel convincente workout nella sua università comincia la seconda parte della storia. Jared si dichiara eleggibile per il draft 2022 dove, senza grosse sorprese, non viene selezionato. Come centinaia di undrafted free agent, aspetta la sua occasione. La vita, è una questione di opportunità, di sliding doors, trovarsi davanti la porta giusta è anche questione di fortuna. Bernhardt è un quarterback, ma viene valutato dagli addetti ai lavori Nfl come ricevitore/ritornatore, ancora una volta deve stravolgere i suoi piani e ripartire da capo. Siamo in maggio, la stagione Nfl è ormai alle porte e soli tre mesi potrebbero scoraggiare chiunque, ma non Jared, soprattutto se la chiamata arriva dagli Atlanta Falcons, franchigia in piena ricostruzione offensiva che ha perso in pochi anni Matt Ryan e le sue tre Wr superstar, con Julio Jones e Mohamed Sanu in crisi di identità e Calvin Ridley sospeso per un anno. Davanti l’occasione della vita, Jared non ha esitato, risultando il leader offensivo della squadra della Georgia nella pre-season, mettendo in mostra una connessione importante con il rookie quarterback Desmond Rider, superando, all’alba della nuova stagione, il primo taglio ufficiale ed entrando nel roster ufficiale da 53 come sesto ricevitore nella depth chart, dopo la prima scelta Drake London, Olamide Zaccheuas, Bryan Edwards, Khadarel Hodge e Damiere Byrd.

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Questa domenica, alle 19 italiane, presso il Mercedes-Benz Stadium di Atlanta contro i New Orleans Saints, potrebbe cominciare la terza parte di questa avventura. Quella che potrebbe portarlo alla ribalta della scena in una nazione che ama eleggere sempre nuovi eroi. “Dal punto in cui è partito, in un lasso di tempo breve ha raggiunto risultati importanti”, afferma l’allenatore dei Wr dei Falcons TJ Yates. “Ha la capacità di capire e applicare immediatamente i nostri dettami tattici facendo esattamente quello che gli chiediamo di fare. Se guardi al suo background e al suo pedigree, era impossibile non darli una chance”. La sensazione è che il finale sia ancora tutto da scrivere.

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