#12 a confronto (Green Bay Packers vs Tampa Bay Buccaneers 14-12)

Quello che doveva essere uno show tra due degli attacchi potenzialmente più efficaci della lega si è trasformato in un match dal punteggio basso e dalle difese in evidenza. La sfida principale era tra due quarterback destinati alla Hall of Fame, Aaron Rodgers per i Packers e Tom Brady per i Buccaneers; l’ultima sfida risaliva alla finale di Conference nel gennaio 2021 con Tampa vincitrice e futura trionfatrice nel Super Bowl contro i Chiefs. Da allora è passata un’intera stagione, ma i due QB e le rispettive squadre sono ancora protagoniste nella NFC e puntano decisamente ai playoff e alla finale.

I Bucs arrivano al match ancora imbattuti ma con assenze importantissime, Godwin e Jones (WR) Smith (OT) Hicks (DT) a cui si aggiunge la squalifica di Evans (WR) dopo la rissa a New Orleans della scorsa domenica. Gli ospiti, che dopo l’esordio negativo contro i Vikings si sono rifatti contro i Bears, devono anch’essi lamentare le assenze dei ricevitori Watkins e Watson.

Il primo drive dei padroni di casa vive sulle corse di Fournette e sulle ricezioni del TE Rudolph (prima partita a Tampa) e Beasley (arrivato in settimana da free agent); come nelle prime due partite l’attacco soffre soprattutto alle porte della red zone e la squadra di Bowles deve accontentarsi di un FG del sempre positivo Succop (3-0). Green Bay muove meglio l’ovale e riesce ad andare in touchdown con il rookie Romeo Dubs su lancio di Rodgers (3-7). Dopo uno sterile possesso dei Bucs (punt) i Packers vanno ancora a segno con Rodgers che trova Lazard in end zone (3-14), mentre Tampa non riesce ad essere efficace complici anche diverse penalità.

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Nel successivo drive della squadra guidata da Matt LaFleur, dopo una splendida ricezione di Cobb per 40 yard, Aaron Jones perde la palla sulle 2 yard, rotola in end zone per un un touchback con Brady & Co. che ripartono dalla linea delle 20 yard. Perriman riceve sulle 40 yard offensive ed arriva sulle 25 yard dove però commette un sanguinosissimo fumble, prontamente ricoperto dalla difesa di Green Bay; i Buccaneers  perdono così un’ottima occasione per incrementare il proprio punteggio alla soglia dell’intervallo.

Al rientro in campo i padroni di casa si ripetono, con un altro fumble del ricevitore Russell Gage a metà campo; dopo altri infruttuosi possessi di entrambi i team la difesa di Tampa (con Logan Ryan) intercetta Rodgers, anche se l’attacco coordinato da Byron Leftwich deve accontentarsi di un altro calcio di Succop, dopo un tentativo di Brady di pescare Perriman direttamente in end zone (6-14). Il terzo quarto si chiude con altri drive improduttivi da parte delle due franchigie. Non inizia meglio l’ultimo quarto, con una serie di possessi alternati che si concludono con punt e che fanno avvicinare allo zero l’orologio del match. Ma in queste occasioni Brady è un maestro, e per l’ennesima volta tenta di costruire il drive della rimonta in extremis, aiutato da Russel Gage che, dopo 4 ricezioni nel drive,  riceve il pallone più importante in end zone, avvicinando i suoi ai Packers (12-14). Diventa d’obbligo il tentativo di trasformazione da 2 punti per impattare la partita (18 secondi allo scadere) ma questa volta l’asse Brady – Gage non funziona e ha la meglio la difesa dei Green Bay Packers che vince il match.

Entrambe le squadre, come detto, non hanno brillato in attacco pur mettendo in luce reparti difensivi (Green Bay nel primo tempo e Tampa nel secondo) capaci di contenere efficacemente le giocate degli avversari. Per gli ospiti Rodgers (27 su 35, 255 yard, 2 TD e 1 intercetto) soprattutto nel primo tempo ha trovato i suoi ricevitori, su tutti Doubs (8 ricezioni, 73 yard e 1 TD) e Lazard (4 ric, 45 yard e 1 TD). Le corse non sono state molto produttive, con la coppia Jones e Dillon a totalizzare 68 yard in 24 portate. Sul versante difensivo Clark (2 sack, 2 tackle for loss) ha recitato il ruolo di protagonista, ben coadiuvato dal pacchetto dei linebacker con in evidenza Campbell (14 tackle totali) e Savage e Reed autori dei recuperi dei 2 fumble dei Bucs.

Per i Buccaneers la partita non si preannunciava facile, sia per il valore dell’avversario sia per le troppe assenze in attacco, e così è stato. Come nelle prime due uscite stagionali l’offense ha faticato oltremodo, soprattutto sulle corse dove Fournette (12 corse per 65 yard) ha provato a fare del suo meglio ma senza grandi risultati, anche qui merito della difesa ma anche demerito della linea d’attacco rabberciata. Meglio il gioco aereo con Brady (31 su 42, 271 yard e 1 TD) che ha trovato un valido aiuto in Russel Gage (12 ricezioni, 87 yard e 1 TD) anche se autore di un fumble; il nuovo arrivato Beasley non ha potuto incidere più di tanto e il reparto TE ancora non è all’altezza, con la coppia Brate-Rudolph autrice di 6 ricezioni per 64 yard, dove tutti sanno benissimo quanto Brady si appoggi a tale ruolo per il suo gioco. In difesa i linebacker White e David non hanno particolarmente brillato, limitandosi al minimo “compitino” e non incidendo mai nel match, a differenza di settimana scorsa contro i Saints. Mike Edwards è stato ancora uno dei migliori dei suoi, con 13 tackle totali e 1 TFL; l’unico sack di giornata, con Barrett ben contenuto dalla linea di Green Bay, è arrivato dal rookie Logan Hall che, vista l’assenza di Hicks, deve immediatamente entrare nei meccanismi difensivi e recitare un ruolo da protagonista.

Per il prosieguo della stagione è auspicabile che gli infortunati rientrino prima possibile, la difesa sta ampiamente facendo il suo compito (9 punti di media subiti dopo 3 partite) ma l’attacco deve produrre di più, in termini di yard e punti (soprattutto in red zone). La linea d’attacco sta già facendo miracoli viste le assenze, anche se i Packers hanno totalizzato 3 sack ai danni di Brady e il rientro di Donovan Smith diventa fondamentale per alzare il livello di gioco e fare giocare il 45enne QB con più tranquillità nella tasca. Evans nel prossimo turno rientrerà, ma almeno uno tra Jones e Godwin (meglio se quest’ultimo) dovrà rientrare rafforzando il reparto ricevitori, tenuto in piedi da Gage e Perriman ma chiaramente non all’altezza di una squadra con le ambizioni di Tampa; anche Rudolph e Brate (TE) dovranno cercare di migliorare.

Settimana prossima nella baia della Florida arriveranno i Chiefs (2-1 come i Bucs) con quasi 30 punti di media realizzati nelle prime 3 partite, anche se reduci dalla sconfitta contro i Colts, finora probabilmente la squadra più deludente della NFL. Per i Packers (2-1) dopo due sfide di North Division (Vikings e Bears) e una in NFC arriva il primo confronto con un team della AFC con i Patriots che arriveranno in Wisconsin per vendere cara la pelle, nonostante un avvio di stagione abbastanza deludente.

La NFL non permette distrazioni e le squadre con il potenziale per ambire al Vince Lombardi Trophy devono da subito sistemare i punti deboli ed evitare infortuni per arrivare da protagonisti ai playoff!!

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Roberto Abelli

Tifoso Bucs dal 1984 Ex giocatore ed ora coach Appassionato di football NFL e NCAA

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