NFL Preview 2022: Carolina Panthers

Dopo una stagione altamente deludente intorno ai Panthers aleggia un manto ombroso di incertezza. Tante sono le domande che imperversano la mente dei tifosi nero-blu-argento e le risposte ricevute in questi ultimi mesi sono ben poche. Non si vede un chiaro progetto, uno schema, un percorso che indichi la direzione in cui i Panthers stanno andando. Possiamo ancora dire che i Panthers sono in rebuild? Oppure la rebuild è finita e ora si sta puntando a…cosa? Le mosse del Front Office sono ambigue; a volte geniali, a volte sembrano improvvisate. Dagli uffici filtra fiducia e ottimismo, ma era così anche l’anno scorso e sappiamo come è finita, quindi i dubbi sono più che legittimi.
Ricordiamo brevemente come è finita la scorsa stagione dei Panthers, un 5-11 bulimico, brutto e abbastanza inaspettato che non ha reso giustizia a un roster giovane e di talento ma guidato da un coaching staff che i fan avrebbero volentieri messo alla porta ancora prima che la season finisse.  Season che ha visto un attacco claudicante, senza idee, appeso a CMC finché non si è infortunato (di nuovo) e che nella disperazione ha rivisto ancora Cam Newton in campo dopo anche un infortunio accorso a Darnold, senza però che avvenisse alcun miracolo. Insomma: delusioni, malumore e musi lunghi.
Contrariamente ai tifosi Tepper ha deciso di dare un’altra, e molto probabilmente ultima, chance a Rhule, affiancandogli al posto del silurato Joe Brady l’OC di esperienza Ben McAdoo con il quale, insieme al GM Scott Fitterer, si è iniziato a lavorare per portare a Charlotte nuove forze per aumentare il tasso tecnico della franchigia.

La free agency non ha portato nomi da prima pagina, ma solo qualche doverosa riconferma, come DJ Moore, rinnovato per altri quattro anni, e qualche innesto d’esperienza come le linee Bradley Bozeman e Austin Corbett, il RB ex Titans D’Onta Foreman per l’attacco, mentre in difesa arrivano, tra i nomi noti, il DE Matt Ioannidis, il LB Cory Littleton e la S Xavier Woods. Interessante anche il colpo Jhonny Hekker, tra i migliori punter della Lega. La vera bomba che doveva scuotere entrambe le Carolina dalle fondamenta doveva essere Deshaun Watson, tra i desideri dichiarati di Tepper e a lungo corteggiato, ma dopo trattative, incontri e telefonate il miliardario di Pittsburgh ha mollato il colpo, forse per le alte pretese economiche del talentuoso QB o forse per le grane legali in cui è coinvolto. Con questo colpo rimasto in canna si arriva al draft, non erano pochi gli analisti che affiancavano alla franchigia di Charlotte la prima pick tra i QB della classe 2022, sembrava fosse Kenny Pickett il predestinato, e invece la scelta è ricaduta su Ikem Ekwonu, talentuoso OT da NC State nato e cresciuto in North Carolina, che rimane nella sua hometown anche tra i professionisti. Scelta assennata questa se si pensa che, con un colpo da maestro, Fitterer riesce ad accaparrarsi tramite trade Matt Corral, QB da Ole Miss, considerato nel novero dei talenti più promettenti della classe.

Dal punto di vista degli addii, non rivedremo purtroppo all’ombra del Bank of America Stadium Stephon Gilmore, CB superstar ex Patriots, lasciato andare contando sul rientro di Jaycee Horn ma soprattutto Haason Reddick, uno dei leader difensivi dello scorso, che lascia con una dote di 11 sacks, per accasarsi a Philadelphia: possiamo essere abbastanza certi che verrà rimpianto.
Tirando la riga la somma degli elementi ha il segno positivo, una off season accorta, studiata, che ha cercato di puntellare dove servisse più che cercare una rivoluzione o un big name fine a se stesso, con un unico grande asterisco: il QB, ma quando già sembrava di doversi pascere nell’autocommiserazione di continuare con Darnold o sperare di aver trovato in Corral il coniglio dal cilindro ecco che, come il colpo di scena finale di un film che sembrava finito in tragedia, Fitterer porta a casa a prezzo stracciato Baker Mayfield da Cleveland, aprendo nuovi scenari. Un colpo, bisogna darne atto, eccezionale sia dal punto di vista costo-beneficio, perché per una quinta pick condizionale ci si è garantiti un QB che ha sempre garantito più di 4000 yard l’anno (cosa che non si vede più ai Panthers da anni), ma anche dal punto visto costo-maleficio: se andasse male la perdita sarebbe assolutamente assorbibile. Se ci si aggiunge anche il fatto che i Browns pagheranno una parte del suo stipendio, possiamo concludere che siamo probabilmente davanti alla “steal” dell’anno.
Mayfield ha tutto il potenziale per poter far bene, o per lo meno meglio di Darnold, e già sarebbe grasso che cola. Ora è tutto nelle mani di Rhule, gli alibi per lui sono a zero. Il Front Office ha fatto il suo, il roster è certamente all’altezza per un miglioramento rispetto alla scorsa stagione; quindi se i Panthers falliscono la prima testa che salta sarà la sua.

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OFFENSE

Fare peggio dello scorso anno è quasi impossibile. L’attacco Panthers ha concluso ventottesimo nella NFL lo scorso anno, distinguendosi particolarmente per inconsistenza e incostanza un po’ su tutti i livelli. Tolta la sfortuna che perseguita CMC, condannato a guardare le partite dalla sideline per gran parte della stagione, non ha funzionato quasi nulla. Darnold inizia bene ma poi le lacune sono uscite preponderanti, e anche per lui un infortunio che ha riaperto le porte a Newton, ma senza sorbire effetto. Dopo Bridgewater, Darnold è la seconda scommessa persa da Tepper, un uomo che, si è capito, piace scommettere e a cui piacciono le storie di redenzione ma per il momento nessuna delle storie iniziate da lui ha avuto lieto fine. A differenza di Teddy a Darnold viene concessa una seconda occasione ma decisamente con più concorrenza. Già perché alla fine la differenza, a parte qualche innesto boost in linea d’attacco (graditissimo), tra l’anno scorso e quest’anno è l’abbondanza, anzi forse sovrabbondanza, di Quarterback. Quattro QB si giocano in primis la permanenza, poi la depth chart e non è facile, per almeno tre di questi, stabilire una gerarchia certa fin da subito. Rhule e il suo nuovo braccio destro offensivo McAdoo avranno molti video da analizzare e notti in bianco da fare per capirlo, e in fretta. Vediamo Mayfield in leggero vantaggio su Darnold sulle qualità singole ma Darnold conosce già i suoi compagni, ha già un timing costruito con Corral subito pronto, con l’entusiasmo giovanile a fare quello che gode tra i due litiganti. McAdoo che arriva senza tappeti rossi srotolati a terra, una scelta che ha fatto aggrottare le sopracciglia a tanti esperti e tifosi. Doveroso dargli il tempo per lavorare e di lavoro ce n’è da fare, in primis sicuramente migliorare la Red Zone offense, che vede i Panthers tra i peggiori NFL negli ultimi due anni oltre che migliorare a livello globale. Il personale per fare bene c’è ed è indubbio; la linea è migliorata, McCaffrey si dice completamente ripreso dagli infortuni, DJ Moore e Robbie Anderson sono un duo WR d’elite, tanti OC farebbero carte false per un personale del genere, quindi ci si aspetta molto.

DEFENSE

La difesa dei Panthers è stata la consolazione dello scorso anno, andando al di là delle aspettative e chiudendo quarta overall della Lega. Phil Snow ha fatto davvero un ottimo lavoro riuscendo a trarre il meglio da un gruppo relativamente giovane ma agguerrito e con grande voglia di fare. Snow ha lavorato molto sulla pass rush rendendo la vita difficile a molti QB con una pressione asfissiante, solo la coppia Burns – Reddick insieme ha portato 20 sack, ma anche la secondaria ha lavorato molto bene, soprattutto Donte Jackson ha dimostrato una crescita importante. Di contraltare la run defense ha evidenziato molti buchi, e in questo senso forse ancora si sente ancora la mancanza di un MLB che possa prendere l’eredità di Luke Kuechly, cosa in cui a nessuno è ancora riuscito nemmeno lontanamente, e abbiamo ragionevoli dubbi che non riesca nemmeno a Cory Littleton. Guardando sempre al domani, viene difficile pensare tenere la stessa efficacia difensiva senza Haason Reddick, questa lacuna non è ancora stata colmata e, a meno di una rivelazione improbabile tra i rookie, sarà Brian Burns a doversi mettere sulle spalle la responsabilità di portare abbastanza sacks. Ioannidis e Woods sono veterani esperti e faranno il loro ma non vediamo l’ora di rivedere in campo Horn, che insieme a Jackson metteranno insieme un duo cornerback spettacolare: non sarà facile per i ricevitori avversari, questo senza dimenticare altri playmaker come Thompson e Jeremy Chinn. C’è modo di pensare che, nonostante un Reddick in meno, la difesa farà ancora parlare di sé.

COACHING STAFF

La grande novità è sicuramente l’arrivo di Ben McAdoo, accolto con scetticismo generale dalla fan base. Il suo CV in effetti non splende di luce propria: un anello vinto come TE Coach ai Packers, e come HC solo due stagioni ai Giants di cui una eliminazione alla Wild Card 2016 e poi un 2-10 prima di essere silurato. Uno standing davvero poco invitante, ci si chiede cosa abbia spinto Rhule e Tepper a portarlo a Charlotte ma è giusto dargli la sua chance. Vedremo; le armi per fare bene ci sono tutte, e rispetto al giovane Joe Brady, ha dalla sua molti più anni di esperienza. In difesa riconfermato Snow e guai a chi lo tocca, sta lavorando bene e ha tutta la fiducia dell’ambiente, quanto mai ovvio che debba andare avanti.

Rhule invece vive già con lo spettro del licenziamento, Tepper gli ha dato un’ultima chance e se fallisce, come in tanti pensano, il nome più accreditato (e clamoroso) sarebbe quello di Sean Payton. L’augurio è che questa pressione lo spinga a migliorare le sue performance, fino a qui molto deludenti, fino a qui nascoste da attenuanti che ora però non ha più. Tutto questo senza la minima fiducia dei tifosi, un rapporto perso già a metà stagione scorsa, tifosi che reputano Rhule non pronto NFL, incompetente e anche vigliacco, visti il buon numero di sottoposti silurati e le continue giustificazioni a cui incredibilmente ha creduto solo Tepper. Per lui è tutto in salita, il campo sarà, come giusto che sia, artefice del suo destino.

Record previsto: 7-10

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I nostri voti

Offense
Defense
Coaching staff

Fosse solo una questione di roster, i Panthers potrebbero legittimamente giocarsi il secondo posto nella NFC South e una Wild Card, ma i dubbi sul coaching staff per forza portano a un abbassarsi delle aspettative. Il calendario non è proibitivo però, quindi volendo essere ottimisti possiamo pensare di portare a casa un record migliore dell’anno scorso, ma una wild card sarebbe un miracolo.

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Alessandro Calabrese

Appassionato di Football Americano e tifoso dei Carolina Panthers dal 2006. Ex giocatore, da 3 anni Coach in II Divisione FIDAF

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