Il riassunto di Week 12 NCAA

Ormai siamo quasi arrivati alla fine della “regular season” e sebbene questa week 12 non ci abbia riservato troppe sorprese, il ranking e le classifiche delle Conference hanno ancora molto da dire.

Partiamo dalle sorprese e quindi dalla sconfitta di West Virginia per opera di Oklahoma State; i Cowboys si confermano ammazzagrandi e dopo lo scalpo di Boise State e Texas (e quello sfiorato contro Oklahoma) sconfiggono i Mountaineers, costringendo la squadra di Holgorsen a vincere obbligatoriamente la sfida proprio contro i Sooners per sperare di andare al Championship. Rischia tantissimo anche Ohio State contro Maryland ma si slava all’OT per via di una mancata conversione da 2 punti dei Terps; anche per la squadra di Meyer la prossima partita contro Michigan sarà decisiva per le sorti della B1G. Proprio i Wolverines vincono ma non convincono contro Indiana e riescono ad avere la meglio sugli Hoosiers solo grazie al secondo tempo.

week 12 maryland ohio state

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Nella parte alta del ranking vincono Alabama e Clemson su Citadel e Duke mentre Notre Dame mette in mostra quella prova di forza che tutti si aspettavano distruggendo Syracuse nella splendida cornice dello Yankee Stadium.  Vittorie facili anche per Georgia, Oklahoma, LSU, Washington State e UCF rispettivamente contro Umass, Kansas, Rice, Arizona e Cincinnati; per questi ultimi, altra rivelazione di quest’anno, non ci sarà possibilità di disputare il Championship della AAC.

Nella seconda parte del ranking continua il cammino di Florida che vince su Idaho, Penn State su Rutgers, Kentucky vince a fatica contro Middle Tennessee e Washington che supera l’ostacolo Oregon State. Utah con la vittoria su Colorado si assicura il passaggio al PAC 12 Championship con la rivale che verra decisa dalla Apple Cup tra Washington e Washington State. Decisa la sfidante di Clemson per il titolo della ACC e sarà Pitt che grazie alla vittoria su Wake Forest estromette Virginia dalla corsa. 

Per le altre conference bisognerà aspettare venerdì e la partita tra Houston e Memphis per conoscere la sfidante di UCF nella AAC; stessa cosa per la C-USA che vedrà UAB opposta a una tra FIU e Middle Tennessee. Nella MAC saranno Buffalo e NIU le sfidanti mentre nella Mountain West la partita tra Utah State e Boise State deciderà l’avversario di Fresno State. Per finire la Sun Belt che vedrà di fronte una tra Troy e Appalacchian State (che si sfideranno sabato) e una tra Louisiana, Arkansas State e UL Monroe.

2018 NCAA College Football Polls and Rankings for Week 13 ESPN

[NCAA] La rivalità della settimana: Michigan Wolverines at Ohio State Buckeyes

Syracuse vs Notre Dame 3-36

Ecco la prova di forza che ci aspettavamo dagli Irish su una cornice suggestiva come quella dello Yankee Stadium ed un avversario molto difficile come Syracuse. E quando parliamo di prova di forza non è solo per modo di dire poiché gli Irish hanno veramente asfaltato gli Orange in maniera netta e senza appello. Sia difensivamente che offensivamente, la prova dei ragazzi di Kelly è stata pressoché impeccabile e la partita sarebbe potuta finire con un punteggio molto più ampio se i troppi errori in redzone non avessero condizionato appunto l’attacco di “casa”. Ecco se c’è un appunto da fare a questo team è proprio la sterilità nelle ultime 20 yard; troppi three and out, un 4 down sprecato con un intercetto e qualche decisione forse troppo frettolosa. Chiaro che in un ipotetico scontro di playoff questi errori potrebbero costare la partita ma la facilità con cui ND arrivava in redzone lascia bene sperare per il prosieguo di stagione. Gli Orange purtroppo hanno dovuto giocare 3/4 di partita senza il loro faro offensivo Dungey che ha privato la partita di un sicuro protagonista; tuttavia la forza e l’aggressività della difesa degli Irish non avrebbe lasciato scampo neanche al #2. Il suo sostituto DeVito è stato preso di mira per 45 minuti, intercettato due volte e sackato per ben 6 volte a dimostrazione del fatto che nella linea di scrimmage il confronto è stato totalmente impari. Chiaro che questa sconfitta, per netta che fosse, non cambia di una virgola la grande stagione di Syracuse che dopo anni di anonimato si sta facendo un nome all’interno della ACC, grazie al grande lavoro di Dino Babers.

Per Notre Dame invece il lavoro non è ancora finito ma anzi è appena iniziato; battere infatti USC è solo un punto di partenza per quello che si spera possa essere il traguardo dei playoff dopo il valzer dei Championship, dato che ricordiamo che gli Irish, essendo una Indipendent, non disputa nessuna finale di conference e in un certo senso sono svantaggiati quando viene stilato il ranking finale. L’ultima volta che da imbattuta ND affrontò USC poi arrivò fino alla finale nazionale nel 2012 e almeno la cabala fa ben sperare da questo punto di vista. Rispetto a quell’anno gli Irish vincevano ma non convincevano tanto mentre USC partì addirittura come prima del ranking ed arrivò allo scontro con un record di 7-4. Per I Trojans non è cambiato più di tanto quest’anno visti i tanti problemi del team di Helton mentre ND si è dimostrato un team molto più solido, più completo e che ha lasciato veramente pochi dubbi. Anche qui però occhio a non sottovalutare gli avversari perchè abbiamo visto che sebbene non abbiano più speranze di conquistare la Pac 12 South, i Trojans hanno ancora un altro obiettivo da raggiungere e cioè quello del Bowl dato il record di 5-6; ecco perché Kelly e i suoi ragazzi non devono farsi schiacciare dal peso della perfect season, considerare questa partita alla stregua di tutte le altre e giocare come hanno fatto finora senza pensare troppo a quello che potrebbe succedere dopo.

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West Virginia vs Oklahoma State 41-45

Alla fine i Mountaineers hanno perso. La sfida contro i Cowboys era infatti una delle più insidiose e capitava nel periodo peggiore ed Holgorsen ha pagato forse la troppa presunzione o comunque la troppa sicurezza.

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West Virginia era infatti in controllo per lunghi tratti della partita ma ha poi subìto il ritorno di Oklahoma State che non ha fatto altro che aspettare per colpire nel momento di maggiore vulnerabilità. Il team di Gundy si conferma vera ammazzagrandi e dopo aver fatto lo scherzetto a Boise State e Texas, e aver sfiorato la vittoria contro i “cugini” Sooners, è riuscito a rovinare la vita ai Mountaineers. Senza i troppi alti e bassi e la poca continuità vista quest’anno staremo parlando probabilmente di un programma in lotta per la BIG XII senza dubbio ma forse anche per qualcosa di più grande. 

Proprio la lotta per la conquista della conference adesso si fa ancora più interessante poiché assisteremo allo scontro finale tra Oklahoma e appunto WV. Chi vince tra le due è sicura del posto in finale mentre chi perde deve sperare nella sconfitta di Texas che andrà a fare visita a Kansas. Incredibilmente è ancora in lotta anche Iowa State poiché se WV e Texas perdono e i Cyclones le vincono entrambe (perché mancano 2 partite ancora ad Iowa State) la squadra di Matt Campbell si assicurerebbe la disputa del Championship, mandando probabilmente in frantumi i totalizzatori dei bookmakers. Venerdi notte sapremo con certezza i destini di queste squadre e solo chi vince è ormai sicura di un posto al sole. Chi vivrà, vedrà.

HEISMAN_WATCH

Continua senza sosta la corsa all’Heisman Trophy con Tagovailoa che sembra ormai in dirittura. Il QB di Alabama è stato protagonista della vittoria su Citadel con 340 yard, 3 TD pass e 1 TD su corsa. Anche Kyler Murray però non si vuole fermare e grazie ai 3 TD su corsa e i 2 su passaggio guida i Sooners alla vittoria su Kansas.

Tagovailoa citadel

Prestazione da record per il terzo della classifica Gardner Minshew che stabilisce il record dell’ateneo con 7 TD pass; con questa super partita Wazzu si è assicurata la W su Arizona. Will Grier, nonostante la sconfitta con i Cowboy, ha messo in fila numeri buoni chiudendo con 364, 2 TD pass e uno personale su corsa mentre chiude la top 5 Jonathan Taylor, che nella vittoria di Wisconsin su Purdue è autore di una prestazione da incorniciare condita da 321 yard e 3 TD su corsa.

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Francesco Fele

Ho 29 anni e sono appassionato di sport Usa da 5 anni, seguo sopratutto il football (tifosissimo delle cheesehead) e l'NBA.

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