Huddle’n Music: Tim, Faith Hill e il miracolo della Music City

Tutti gli appassionati di football che si sono avvicinati al mondo della NFL negli anni novanta (oltre ovviamente a quelli, ahimè più in là con gli anni, che lo hanno fatto negli anni ’80) si ricordano bene dove fossero e cosa stessero facendo (ovviamente, stavano guardando la NFL in televisione) la sera di sabato 8 gennaio del 2000. In quel weekend iniziava il momento più bello dell’anno per un appassionato di football NFL: i Playoff. Il match di apertura delle 12:30 ET (18:30 in Italia) dell’AFC  Wild Card vedeva in campo i Tennessee Titans e i Buffalo Bills all’Adelphia Coliseum di Nashville, oggi noto come Nissan Stadium.

Il 1999 è  un anno importante per i Titans, che festeggiano 40 anni di esistenza, dei quali 30 nella NFL, nonché il cambio di nome da Oilers (ritirato dalla Lega l’anno prima) a Titans, tre anni dopo il trasferimento della franchigia da Houston a Nashville.

I Titans concludono il campionato con un record di 13-3 ma sono costretti a giocare il match di Wild Card dall’eccellente annata dei Jacksonville Jaguars che chiudono la regular season con 14 vinte e due perse e il titolo di campioni della AFC Central (il riallineamento delle due Conference da 3 a 4 Division arriverà solo nel 2002). I Titans di Coach Jeff Fisher sono guidati in attacco dal Pro Bowl RB Eddie George mentre la difesa è ancorata dal neoeletto NFL Defensive Rookie of the Year, il DE Jeavon Kearse da Florida.

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I Bills dal canto loro sono al capolinea di un’epoca. Chiudono la regular season 11-5 al secondo posto nell’AFC East in quello che sarà l’ultimo campionato a Buffalo del DE  Bruce Smith, del WR Andre Reed e del RB Thurman Thomas, gli ultimi 3 giocatori rimasti in squadra dall’era dei 4 Super Bowl consecutivi. Buffalo si presenta a Nashville nel bel mezzo di una classica QB controversy, poiché l’Head Coach Wade Phillips ha deciso di far partire come QB titolare Rob Johnson al posto di Doug Flutie che ha vinto 10 delle 15 partite di regular giocate. Johnson, acquistato nel 1998 in una trade era partito male (1-3) per poi infortunarsi e Flutie lo aveva sostituito egregiamente portando i Bills alle wild card per due stagioni consecutive. Phillips cambierà successivamente molte volte la sua versione dei fatti sulla decisione di far giocare Johnson, arrivando ad accusare Ralph Wilson, il proprietario della franchigia, di averlo obbligato a effettuare il cambio in regia.

C’è molta attesa tra i tifosi per questo incontro. Buffalo arriva al match con la miglior difesa della Lega per yard concesse mentre le 13 vittorie in stagione dei Titans costituiscono un record NFL per squadre ammesse al turno di Wild Card. E poi, ovviamente, a pesare come un macigno c’è un precedente storico indimenticabile con Buffalo che nel turno divisionale del 2003 rimonta da un parziale di 3-35 per vincere 41-38 in OT contro Houston, il più grande comeback nella storia della NFL. Per i tifosi degli Oilers/Titans una macchia indelebile, nota da allora come “the choke“.

I 66mila dell’Adelphia assistono a un match tirato, dove i due QB non combinano molto, con Johnson che completa meno della metà dei suoi passaggi mentre il QB di Tennessee, Steve “Air” McNair lancia per sole 76 yard e il calcolo finale delle yard offensive vede Buffalo prevalere per 219 a 194. La difesa di Tennessee arriva sei volte a mettere le mani su Johnson con “The Freak” Kearse autore di 2 sack e 2 fumble forzati, mentre la difesa di Buffalo, guidata dai 2,5 sack di Bruce Smith mette a segno un intercetto con Antoine Winfield. Un FG di Al Del Greco con 1:53 da giocare nel match porta Tennessee avanti 15-13 ma Johnson architetta un drive efficace che permette a Steve christie di calciare un FG da 41 yard per il vantaggio, 16-15, con 20 secondi sul cronometro.

titans bills

Ciò che accade dopo il FG, signori, è storia del football. Lo schema, denominato Home Run Throwback, è stato sviluppato dal Coordinatore degli Special Teams Alan Lowry, che lo ha visto eseguire con successo nel 1982, durante il suo periodo nello staff dei Dallas Cowboys, dagli special teams della Southern Methodist University contro Texas Tech.

Ad aumentare l’aura della giocata va ricordato che il kick returner titolare, Derrick Mason e il suo vice, Anthony Dorsett non sono disponibili per quell’azione. Per questo motivo l’uomo demandato a raccogliere il lateral pass è il WR Isaac Byrd, supportato da Kevin Dyson come seconda opzione. Trovare chi potesse invece lanciare il passaggio laterale previsto dallo schema era stato più semplice poiché l’OC dei titans, Les Steckel (Head Coach nel 1983 della peggior squadra di sempre dei miei Vikings, ndr), aveva già da tempo scoperto in allenamento che il Pro Bowl TE Frank Wycheck era molto bravo a lanciare la palla anche a grandi distanze. Durante la stagione Wycheck aveva già lanciato un TD da 61 yard contro i Falcons usando uno schema di option pass ed era quindi il membro del kickoff return più indicato a lanciare la palla.

Il kickoff team dei Bills, per via dei numerosi infortuni avvenuti durante la partita era stato rinforzato da molti titolari della difesa, con poca esperienza negli special team.

Buffalo decide di calciare profondo ma l’allenatore degli Special Team, Bruce DeHaven cambia la chiamata optando per un pooch kick, un calcio più corto e più alto impiegato di solito per dare minori opportunità di ritorno agli avversari. I Titans avevano sempre provato in allenamento l’Home Run Throwback in situazioni di kickoff regolare o contro uno squib kick (un calcio basso e corto, che solitamente rimbalza prima di essere raccolto dal ritornatore) e sono obbligati dalla decisione dei Bills a improvvisare l’esecuzione dello schema, fattore che contribuisce in maniera decisiva al successo della chiamata.

Il calcio alto e corto è ricoperto dal RB Lorenzo Neal che passa la palla a Wycheck dietro di lui, quasi scontrandosi con il TE. Questo movimento causa l’errore fondamentale commesso dai Bills che inseguono Wycheck sul lato destro del campo, abbandonando le posizioni di copertura del calcio previste.

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Come da schema, Wycheck lancia la palla lateralmente dall’altro lato del campo dove si trova Dyson. Ricevuta la palla, il fulcro dell’azione cambia completamente lato del campo, con l’intero Special Team dei Bills fuori posizione eccetto il Kicker. A Dyson non rimane che involarsi per 75 yard e segnare il TD che garantisce la vittoria di Tennessee per 22-16.

titans

La chiamata di Mike Keith, storica voce radiofonica dei Titans riassume tutto il pathos di una giocata più unica che rara: Aspettando il kickoff  Keith si domanda profeticamente “Do the Titans have a miracle left in them in what has been a magical season to this point?” e poi aggiunge “If they do, they need it now,” Quando Dyson riceve il passaggio laterale di Wycheck e parte indisturbato verso la end zone, inizia a elencare le yard attraversate dal portatore di palla mentre la seconda voce radiofonica, Pat Ryan, grida “He’s got something. He’s got something! He’s got it!

Five, end zone! Touchdown Titans!,” annuncia Keith. “There are no flags on the field! It’s a miracle! Tennessee has pulled a miracle, a miracle for the Titans!” E da allora, questa azione che tutti conosciamo viene soprannominata dalla stampa e dai tifosi come il Music City Miracle. La stagione magica di Tennessee si conclude il 30 gennaio 2000 al Georgia Dome, dove i Titans sono sconfitti dai Rams all’ultima azione della partita, con un giocaore di Tennessee placcato a una yard dal TD della vittoria. Manco a farlo apposta, quel giocaore è Kevin Dyson.

Negli States girano molte battute sull’esiguità della tifoseria dei Titans, specie dopo il trasferimento a Nashville e soprattutto dopo che esattamente vent’anni fa Houston ha ottenuto di nuovo una franchigia NFL. In realtà la fan base dei Titani è abbastanza numerosa ed eterogenea visto che annovera tra i suoi fan anche un insospettabile come il cantante inglese Ed Sheeran che ha passato un anno della sua vita a Nashville (2013).

Ma da un punto di vista musicale nessuno rappresenta la tifoseria di Nashville meglio di una delle più potenti power couples del mondo della musica a stelle e strisce: i cantanti country Tim McGraw e Faith Hill, sposati dal 1999 e residenti appunto a Nashville insieme ai loro tre figli.

Samuel Timothy “Tim” McGraw  è il figlio dell’ex giocatore di baseball professionista (lanciatore di rilievo) Tug McGraw  e della cameriera di origine italiana Elizabeth Ann D’Agostino. Nel 1990 incide i primi singoli e il primo album, Tim McGraw, è uscito nell’aprile 1993. Con il secondo album, Not a Moment Too Soon (1994), Mc Graw trova il definitivo successo: l’album viene certificato sei volte disco di platino. Il successo continua con i successivi album, che vendono tantissimo (80 milioni di album venduti in carriera) e che lo consacrano come star del country. Molti dei suoi album hanno debuttato al numero uno delle classifiche e molti dei suoi singoli hanno raggiunto la vetta della classifica Hot Country Songs. Tra i suoi brani più celebri ricordiamo Don’t Take the Girl (1994), I Like It, I Love It (1995), e My Little Girl (2006).

Infine, come non ricordare McGraw per la sua parte nel film sulla vita dell’OT Michael Oher dal titolo The Blind Side dove il cantante ha interpretato il ruolo di Sean Tuohy, marito di Sandra Bullock.

Faith Hill, nome d’arte di Audrey Faith Perry McGraw, è tra gli artisti country di maggior successo, avendo venduto più di 40 milioni di album in tutto il mondo. Nominata miglior Adult Contemporary Artist del decennio 2000, in carriera ha vinto cinque Grammy Award, 15 Academy of Country Music Awards, sei American Music Awards e molti altri premi.

Le sue canzoni più famose sono This Kiss (1998),  Breathe (1999),  There You’ll Be (2001) e Speak to a Girl (2017).

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faith hill

La bella Faith ha fatto sognare gli appassionati di football con l’indimenticata Waiting All Day for Sunday Night, apertura del Sunday Night Football su NBC dal 2007 al 2013, mentre un remake dello stesso McGraw della sua hit I like It, I love It ha accompagnato per un periodo di tempo il segmento di highlights del weekend in onda durante l’intervallo del Monday Night Football.

I due coniugi duettano spesso nei rispettivi album sfornando classici hit country come It’s Your Love (1997), Just to Hear You Say That You Love Me (1998), Angry All the Time (2001) e Keep Your Eyes on Me (2017).

Il loro tour Soul2Soul II del 2006 è diventato uno dei tour country con il più alto incasso di tutti i tempi, circa 140 milioni di dollari.

La coppia è presente regolarmente alle partite casalinghe e alle attività di tailgating dei Titans, con McGraw che ha ammesso di provare tristezza ogni volta che il campionato NFL finisce. A dimostrazione del forte legame con la squadra del Tennessee, McGraw è la voce narrante dello Year in Review della stagione 2019 dei Titans per la NFL Films ed ha aperto insieme al RB Eddie George il secondo giorno del Draft NFL 2019 che si è tenuto, appunto, a Nashville.

E allora non ce ne voglia Tim se per la canzone della settimana ho scelto un video del 2012 di Faith Hill che interpreta Waiting All Day for Sunday Night , versione gridiron del classico I Hate Myself for Loving You di Joan Jett & The Blackhearts. Enjoy!!

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Francesco Porciello

Co-host di Purple Valhalla, il podcast italiano dei Minnesota Vikings e tifoso di tutte le squadre (college e pro) della terra dei 10,000 laghi. Da quasi quarant'anni a soffrire in attesa dell'anello... Skol!!!

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