Il review di week 10 USFL

Con le ultime quattro partite si chiude la prima regular season della USFL. Adesso il pensiero è per le due semifinali che si disputeranno nel prossimo weekend: Stars vs Generals e Breakers vs Stallions.

New Jersey Generals vs Philadelphia Stars 26-23

Generals e Stars chiudono la regular season con un’anticipazione di quella che sabato prossimo sarà la partita che assegnerà il titolo della Northern Division e il conseguente accesso al Championship.

Come era prevedibile, le due squadre si sono affrontate a viso aperto, senza ricorrere a tattiche, ma privilegiando il gioco spettacolare, complici le due difese che si sono limitate al minimo sindacale, senza affondare i colpi per evitare infortuni gratuiti. Le due squadre hanno confermato le loro attitudini offensive, con gli Stars sempre decisamente orientati al gioco aereo e i Generals, più versatili, che hanno diviso equamente le giocate tra corse e passaggi. Se è mancato l’agonismo spinto che non mancherà di sicuro nella replica di sabato prossimo, non sono mancate giocate rischiose per la ricerca del “Big play”.

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I Generals partono subito forte e vanno a segno nei primi due drive offensivi, prima con una corsa pressochè indisturbata di 61 yard di Tre Williams, poi con un passaggio di Luis Perez di 16 yard per Alonzo Moore. Tra le due segnature di New Jersey, Philadelphia mette a segno solo un FG di Luis Aguilar da 38 Yds. Nel secondo periodo la marcia dei Generals, che era sembrata inarrestabile, si ferma, e gli Stars ne approfittano per costruire un bel drive che Case Cookus conclude con un TD pass di 3 yard per Jordan Suell.

Nel terzo periodo assistiamo al sorpasso di Philadelphia con Chris Rowland che riceve un passaggio laterale di Cookus e corre in end zone per 21 yard. I Generals però si scuotono e operano subito il controsorpasso con Darius Victor che riceve un passaggio corto di Luis Perez e corre le 5 yard restanti per entrare in end zone. Sul 20-17, dopo un three & out degli Stars, New Jersey va ancora in end zone con un passaggio di Perez ancora per Alonzo Moore portando il vantaggio a nove punti. Prima della fine Bart Andrus, dopo il TD di Marc Colburn che riporta gli Stars a -3, tenta il tutto per tutto e fa giocare un “quarto e 12” per mantenere il possesso. Conquistato il primo down grazie ad una penalità, deve però arrendersi ad un intercetto dello specialista Shalom Louani che chiude la partita.

L’impressione generale, sia pure in un incontro poco più che amichevole, è che i Generals, quando sono determinati, siano difficili da fermare, ma i play-off sono tutta un’altra storia.

Tampa Bay Bandits vs Birmingham Stallions 18-21

Classica partita di fine stagione con gli Stallions che partono pigri e i Bandits che, nonostante la voglia di fare, non riescono a produrre granchè.

Bisogna aspettare la metà del secondo periodo per vedere finalmente un touch down quando, al termine di un drive lunghissimo, Alex McGough passa a Marlon Williams per 15 yard. Rotto il ghiaccio, gli Stallions vanno ancora in end zone, questa volta con McGough, che corre per 17 yard. Si va al riposo con gli Stallions in vantaggio 14-0 e i Bandits che sembrano rassegnati. Inizia la ripresa e McGough si fa intercettare da Anthony Butler nella zona di centrocampo, ma l’offense di Tampa continua a latitare e dopo quattro tentativi infruttuosi restituisce il possesso agli Stallions. Poi, improvvisamente, dopo un punt di Birmingham, si accende Jordan Ta’Amu e prima serve Hasise Dubois con un passaggio di 11 yard, poi fa il big play servendo in profondità Derrick Dillon che riceve sulle 40 degli Stallions e poi si invola verso la end zone per un TD da 75 yard. Fallita la trasformazione da due punti, Tampa opta per un “quarto e 12” nel tentativo di conservare il possesso, ma Ta’Amu viene placcato per una perdita di 15 yard da DeMarquis Gates. Sembra finita, ma Birmingham è costretta al punt: calcia Waldman e Rashard Davis raccoglie e ritorna in TD con una corsa di 75 yard.  Conversione da 2 fallita e siamo 14-12. Stimolati dall’avvicinarsi degli avversari, gli Stallions schiacciano di nuovo l’acceleratore e con cinque azioni vanno ancora in TD con una corsa di C.J.Marable. Reazione orgogliosa di Ta’Amu che conduce finalmente un drive come sa e riesce a mandare in meta DeQuan Hampton. A -3 dal pareggio si tenta la conversione da tre punti che però fallisce.

Il punteggio finale e il modo in cui i Bandits hanno rischiato di impattarla potrebbero far pensare ad una partita in equilibrio. In realtà gli Stallions hanno dimostrato di essere in grado di gestirla a loro piacimento: si sono distratti un po’ sedendosi sugli allori del vantaggio, ma quando è stato necessario, hanno dimostrato di poter fare la differenza. Per i Bandits finisce una stagione deludente rispetto alle attese della vigilia anche per il rendimento altalenante di Jordan Ta’Amu, che solo a tratti ha giocato all’altezza delle sue notevoli capacità. A parziale attenuante bisogna dire che troppe volte è stato raggiunto dalle incursioni delle difese avversarie a causa di una linea d’attacco poco protettiva.

Pittsburgh Maulers vs Michigan Panthers 21-33

Vincono i Panthers e lasciano l’ultimo posto, ma anche il Primo pick del prossimo draft ai Maulers. Per entrambe una stagione da dimenticare, in cui poche cose hanno funzionato. (PS: al momento la partita non è ancora disponbile su ESPN Player).

Houston Gamblers vs New Orleans Breakers 20-3

I Breakers hanno già la testa a Canton e i Gamblers, anzi la difesa dei Gamblers a caccia di una vittoria di prestigio, ne approfitta subito con Donald Payne che intercetta un passaggio di Zach Smith e lo riporta in touchdown per 12 yard. L’attacco di New Orleans torna in possesso, ma Smith si fa di nuovo intercettare da Jeremiah Johnson. La palla passa all’offense di Houston che però viene subito fermata dalla difesa Breakers che, come al solito, è molto aggressiva. Si va avanti per un po’ a suon di punt da una parte e dall’altra con le difese che hanno facilmente ragione degli attacchi avversari.

I Breakers, che hanno asciato Kyle Sloter a riposo, alternano in regia Zach Smith e l’ex Panthers Shea Patterson, ma si guardano bene dal mettere la palla in aria, che sarebbe la loro specialità, e vanno regolarmente a battere contro il muro difensivo dei texani. Questi, a loro volta, confermano di avere un attacco alquanto deficitario, specialmente dopo aver perso per infortunio il QB Clayton Thorson e il runner Mark Thompson, ma almeno provano ad avanzare e riescono almeno ad arrivare due volte in raggio da FG con Nick Vogel che trasforma. Sul 13-0 si va al riposo.

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In apertura del terzo periodo New Orleans deve calciare un punt su cui Will Likely commette un muff che viene ricoperto da Sal Cannella. New Orleans quindi conserva il possesso e arriva finalmente nella red zone di Houston dove, su un quarto e undici tenta un FG di Tyler Bartolet che viene bloccato da Chris Odom e riportato da Jeremy Johnson per 75 yard per il TD del 20-0 La reazione di New Orleans produce tre punti per un FG di Bertolet, poi resta un lunghissimo quarto periodo che è una sequenza di “three & out” fino alla fine.

Per Houston una vittoria dell’orgoglio della difesa, che è stata tra le migliori della lega. Peccato che l’attacco non sia mai riuscito a convertire in punti il grande lavoro di giocatori che hanno trovato posto nella “All stars” difensiva, con Donald Payne, Chris Odom e Wil Likely in rappresentanza delle tre linee difensive. C’è il rammarico per le tante partite perse di misura nei secondi finali. Questa però è una squadra che con un paio di buoni innesti nella formazione offensiva può fare ottime cose nella prossima stagione. I Breakers non vanno giudicati per questa partita perchè, semplicemente, non l’hanno veramente giocata.

La classifica finale della regular season USFL

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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