Il review di week 6 USFL

In week 6 USFL, che prevedeva tre pronostici chiusi su quattro, abbiamo assistito a due delle partite più emozionanti della stagione. Per chi come me ricorda la prima USFL, è un ritorno molto promettente.

Philadelphia Stars vs Tampa Bay Bandits 35-28

Partenza morbida degli Stars subito costretti al punt, ma il primo possesso dei Bandits si risolve in un turnover perchè Jordan Ta’Amu si fa intercettare da Amani Dennis e consegna il football agli Stars in posizione favorevole.
Partito dalle 19 di Tampa, in tre giochi Case Cookus manda in end zone il TE Bug Howard con un pass di 6 yard.
A cavallo tra il primo e il secondo periodo si succede un’alternanza di possessi che non vanno oltre il punt finchè Ta’Amu non riesce a completare il TD pass di 13 yard per John Franklin appostato in end zone. Nei due minuti e mezzo che mancano alla fine del tempo, le due squadre riescono ad andare in TD. Succede che sul punt di Luis Aguilar, Rannell Hall commetta un fumble nella ricezione del punt. La palla viene ricoperta sulle 17 yard di Tampa da Kalhill Lewis. Bastano due portate di Mark Colburn per segnare il TD del vantaggio Stars.
Manca solo un minuto nel corso del quale Jordan Ta’Amu fa vedere a tutti di che pasta è fatto e conduce un drive di 65 yard fino al pass per il suo TE Cheyenne O’Greedy che riceve sulle 21 e corre in end zone per il pareggio. 14-14 e finisce il primo tempo.
Il primo drive dei Bandits si risolve in un punt che dà l’ovale agli Stars sulla linea di metà campo.
Cookus gestisce il possesso con un buon mix di corse affidate a Mark Colburn e Darnell Holland e di passaggi, l’ultimo dei quali serve ancora Bug Howard oltre la linea di meta.
Il successivo possesso dei Bandits si conclude con un turnover per un fumble di B.J.Emmons. Questa volta, nonostante partano dalle 37 di Tampa, gli Stars non vanno oltre il punt, ma costringono i Bandits ad un “Three & out” e nel possesso successivo segnano ancora con Mark Colburn che corre indisturbato per 33 yard. 24-14 e si cambia campo.
Il quarto periodo è un concentrato di emozioni: cominciano i Bandits che con un drive gestito al meglio da un ottimo Ta’Amu, accorciano le distanze con un TD pass di 1 yard ancora di O’Greedy.
Philadelphia affida la replica al solito infermabile Colburn, che conclude con un run di 44 yard un drive imperniato quasi esclusivamente sulle sue portate.
Tampa non molla e un Ta’Amu in giornata di grazia gestisce un drive pressochè perfetto che conclude con un pass che manda in touchdown De’Quan Hampton.
Qui, sul 35-28 i Bandits tentano la carta del “quarto e dodici”, la regola che costituisce l’alternativa all’on side kick per mantenere il possesso. Per effetto di un off side difensivo, il 4 e 12 diventa un 4 e 7, ma il passaggio inteso per Jojn Franklin cade incompleto.
A due minuti dalla fine i Bandits hanno l’ultima opportunità di raggiungere il pareggio, ma il tentativo estremo di TaAmu per O’Greedy sul 4 e 5 dalle 15 degli Stars cade incompleto.

Per emozioni, se non per la qualità del gioco, che è stata comunque molto apprezzabile, la partita più bella della stagione.
Vince Philadelphia, che è stata sempre in vantaggio, ma tutte le volte che ha allungato, si è vista riavvicinare dai Bandits mai domi e guidati dal miglior Jordan Ta’Amu della stagione.
Il QB di Tampa esce sconfitto nonostante 27 completi su 40 per 333 yard e 4 (Quattro) TD pass cui vanno aggiunte le 61 yard corse personalmente in nove portate.
Esce sconfitto perchè, a sorpresa, la squadra più pass oriented della lega, confeziona un partitone basato sulle corse di Mark Colburn, che porta l’ovale per 140 yard e 3 TD in 14 portate, mettendo un po’ in ombra la pur buona partita di Case Cookus. Il QB guadagna solo 73 yard con 11 completi su 20, ma manda due volte in end zone il suo TE Bug Howard, protagonista come il suo collega in capo avverso, Cheyenne O’Greedy, a sua volta autore di due TD.
In questo festival degli attacchi diventa inevitabile individuare nelle due difese i reparti deboli di entrambe le squadre, ma è lecito chiedersi, come sempre, dove finiscono i meriti dell’attacco e iniziano i demeriti delle difese.
Quella che ne è venuta fuori è stata una partita che non è finita neanche quando sembrava destinata all’archivio. Il mio MVP per una volta è dalla parte perdente: Jordan Ta’Amu!

Pubblicità

Birmingham Stallions vs Michigan Panthers 33-17

Si parte con i Panthers in possesso, che arrivano fino alle 40 di Birmingham ma devono accontentarsi di un difficile calcio di Cole Murphy che centra i pali da 56 yard.
La replica degli Stallions è una lunga sequela di tentativi che si fermano sulle 14 di Michigan: FG di Brandon Aubrey da 22 yatds e pareggio.
I primi punti pesanti arrivano in pieno secondo periodo quando gli Stallions, partiti dalle 31 di Michigan per effetto di un buon ritorno del punt e di una penalizzazione di 15 yard per violenza non necessaria, in due giochi vanno in TD grazie ad Osirus Mitchell che riceve da J’Marr Smith e poi corre in end zone.
Michigan, dopo uno scambio di possessi senza esito, ricambia costruendo un drive vincente in cui Shea Patteson si affida alle ricezioni di Lance Lenoir e alle yard conquistate con le corse di Reggie Corbin per poi portare l’ovale nella end zone avversara con un run di una yard.
Il pareggio dura poco perchè DeMarquis Gates forza un fumble di Lenoir e riconquista il possesso sulle 15 dei Panthers. Nonostante l’ottima posizione di partenza Birmingham, dopo due incompleti di Smith si accontenta di trasformare un quarto e sette con un FG di Aubrey.
Il terzo periodo si consuma tutto in due lunghi drive, che si concludono con un touchdown per parte: passano prima gli Stallions con un TD pass di 6 yard di Smith per Tony Brooks-James al termine di un lungo drive in cui si mette in luce Bo Scarbrough, massiccio RB da Alabama, portato a roster la scorsa settimana.
Patterson risponde con una lunga serie di azioni in cui si affida in buona parte al lavoro pesante di Corbin oltre che alle ricezioni di Joe Walker e Devin Ross, quest’ultimo autore del TD ricevendo un pass di 14 yard.
Con il punteggio sul 19-17 per Birmingham ci prepariamo ad un quarto periodo combattuto fino all’ultimo secondo, e invece Birmingham, sostituito Smith con Alex McGough in regia, cambia marcia e, come nelle partite precedenti, prende il predominio nel finale.
Segna un primo TD con un run di 28 yard di Scarbrough, che è il protagonista di quasi tutte le azioni degli Stallions, poi riconquista il possesso grazie ad un intercetto di Jonathan Newsome sulla linea delle 50 yard e completa l’opera con una corsa di McGough per una yard a coronamento di un turno di possesso improntato al ball control contro il quale Michigan non può far nulla.

Questa partita ha dato due importanti conferme: la prima è che gli Stallions possono non essere la squadra più spettacolare della lega, ma sanno sicuramente cosa si deve fare per vincere le partite e nelle battute finali di tutte le loro precedenti partite hanno dato dimostrazione di grande efficienza, e di quel tanto che basta di cinismo, che è quello che manca regolarmente ai Panthers, che sono molto migliorati nel corso della stagione, tengono bene il campo contro tutti, lottano con orgoglio, ma sono come quei pugili volenterosi e coraggiosi che combattono fino alla fine ma non hanno il “colpo da KO”.
L’uomo partita è stato Bo Scarbrough che dopo l’esordio timido della scorsa settimana, si è esibito in una prestazione da mattatore con 105 yard in 16 portate e un TD, ma determinante è stata la difesa, che ha provocato il break del quarto periodo con l’intercetto di Newson, ed ha avuto anche oggi in DeMarquis Gates un assoluto protagonista, con un sack e un fumble forzato su Lance Lenoir.
I Panthers hanno tenuto il campo per tre quarti della partita alternando corse e passaggi. Reggie Corbin ha corso un po’ meno yard che nelle due precedenti partite, ma ha comunque contribuito alla causa con 71 yard.
Bene anche Shea Patterson che migliora di partita in partita dopo le prime uscite abbastanza imbarazzanti. Questa volta ha fatto quasi il 69% dei completi per 209 yard rilanciando il passing game come valida alternativa alle corse.
Peccato per il black-out del quarto periodo, al quale ha però contribuito in modo determonnte la difesa di Birmingham.
Nonostante siano amcora 1-4, i Panthers sembrano in grado di chiudere la stagione con qualche soddisfazione in più

New Orleans Breakers vs Pittsburgh Maulers 26-16

Il primo tempo si consuma, dopo un punt a testa, in un lungo possesso dei Breakers che risalgono il campo per più di 90 yard per chiudere con una corsa breve di Anthony Jones, protagonista di gran parte delle azioni, con una quarantina di yard.
Il secondo periodo è un alternarsi di possessi improduttivi con i Maulers che si oppongono strenuamente a tutti i tentativi offensivi dei Breakers ma, una volta conquistato il possesso, risultano del tutto inoffensivi. Anzi, poco prima del riposo Vad Lee si fa intercettare da Ike Brown e New Orleans può mettere a segno il FG che Tyler Bertolet realizza facilmente da 22 yard.
All’inizio el terzo periodo arriva la prima segnarura per Pittsburgh: Madre London, che sembra tornato l’uomo che l’anno scorso incantò i tifosi dei Cologne Centurions, porta la palla fino alle 22 di NO dove, sul quarto e due, Kirby Wilson decide di calciare un punt sul quale il ritornatore, commette un fumble che restituisce la palla a Pittsburgh. Due portate di Garrett Groshek riportano i Maulers sulle 19 di New Orleans e questa volta Ramiz Ahmed è incaricato di calciare il FG da 37 yard e realizza.
Sul 10- 3 i Breakers si scuotono e, senza mai mettere la palla in aria, strano per un team fortemente pass-oriented come loro, vanno a segnare un altro touchdown con una corsa breve di Jordan Ellis che divide con Anthony Jones le cinquanta yard complessivamente guadagnate.
A cavallo tra il terzo e il quarto periodo Vad Lee e l’attacco dei Maulers, constatato che gli è rimasto poco da perdere, confezionano un bel drive a base di passaggi per Isiah Hennie e Mikey Daniel e corse di Groshek, che si interrompe a due yard dal traguardo quando Lee viene intercettato ancora da Ike Brown che ritorna per 98 yard per segnare il TD che porta i Breakers fuori portata: 23- 3.
Mancano però ancora dieci minuti e Lee, in modalità “perso per perso ci provo ancora”, e approfittando di un po’ di rilassamento della difesa Breakers, costruisce due bei drives il primo per mandare in meta prima l’eroe della partita contro i Gamblers, Bailey Gaither con un pass di 22 yard, il secondo per portare lui stesso il football in end zone e Pittsburgh a 7 punti dal pareggio.
Nei cinque minuti che restano, Sloter gioca con l’orologio affidandosi ancora alle corse del duo Ellis-Jones per chiudere la partita con un FG da 38 yard che per l’infallibile Bertolet è un gioco da ragazzi piazzare in mezzo ai pali.

I Breakers consolidano la seconda posizione nella South Division in una partita dalle due facce. I Maulers subiscono la quinta sconfitta nonostante la reazione orgogliosa del secondo tempo dopo un primo tempo sono rimasti in gioco solo per merito della difesa, che ha limitato i danni ma con l’attacco pressochè inesistente.
Partita anomala dei Breakers che, contrariamente alla loro attitudine al gioco aereo, questa volta hanno privilegiato le corse che sono risultate 40 contro 23 tentativi di pass, cioè poco meno del 65%  Protagonisti assoluti sono stati Anthony Jones con 102 e Jordan Ellis con 47 yard e un TD a testa.
Per la seconda volta l’offense di Pittsburgh cambia nel secondo tempo come il dott Jeckill: sembra quasi che a partita aperta siano timorosi di sbagliare, poi a partita compromessa, si liberano delle paure: questa volta, purtroppo per loro, i due TD del quarto periodo non sono bastati a ribaltare il risultato, ma hanno confermato che, se rischiano, possono vincere qualche partita in più.
Le due difese hanno fatto il loro dovere: per New Orleans si è rivisto il David Bellamy delle prime prtite, ma il protagonista assoluto è stato Ike Brown con i due intercetti uno dei quali ritornato per 97 yars in TD.
Bene anche la difesa di Pittsburgh che, nel primo tempo ha impedito ai Breakers di dilagare. Il risultato finale permette ai Breakers di consolidare il secondo posto nella division in attesa di giocare i tre confronti divisionali da una posizione di vantaggio. Per i Maulers, nonostante il record 1- 5, non è ancora tutto perduto se continuano a combattere come hanno dimostrato di saper fare.

New Jersey Generals vs Houston Gamblers 26- 25

Si parte con il football in mano a Houston e subito Clayton Thorson lancia un TD pass di 48 yard per Teo Redding che segue un altro passaggio per Isaiah Zuber per 29 yard.
Replica immediata dei Generals con DeAndre Johnson che ancia in TD Kaevonta Turpin dalle 19 yard.
All’inizio del secondo periodo Thorson si fa intercettare da DeVante Bausby ma Houston non paga dazio e costringe i Generals al punt. Poi dopo un punt dei Gamblers vanno in vantaggio i Gamblers per un TD pass di Luis Perez, subentrato a Johnson, ancora per Turpin.
Prima di andare al riposo c’è il tempo per vedere Thorson passare per il TD di Thompson che riceve in end zone. PAT sbagliato da Nick Vogel e punteggio di 14- 13.
I Gamblers sono caricati a mille e riconquistano immediatamente il possesso perchè Chris Odom placca Perez e gli forza un fumble che il DT Tomasi Laulile ricopre sulle 12 di New Jersey.
Thorson capitalizza subito passando ancora a Thompson per la sua seconda ricezione in end zone. Il tentativo di trasformazione da due punti fallisce e si va al riposo sul 19- 14 per Houston.
Il terzo periodo è occupato per due terzi da un drive dei Generals che sul quarto e 5 tentano un FG che Austin Jones si fa bloccare da Chris Odom. La palla è ricoperta da Donald Payne che però commette fumble a sua volta ricoperto da Woody Brandon dei Generals sulle 47 di Houston consegnando ai Generals un primo down insperato.
Ne consegue la prosecuzione del possesso che si conclude con una corsa breve in TD di Trey Williams, e siamo già nel quarto periodo. Il PAT da 2 fallisce e si va sul 20-19 Generals.
Palla ai Gamblers che falliscono un tentativo di FG da47 yard con Nick Vogel, ma la difesa rimette le cose a posto quando ancora Chris Odom atterra Perez provocando un fumble che Tomasi Laulile ricopre e riporta in TD per una sessantina di yard. Anche stavolta il PTA da 2 non va a buon fine e si resta con Houston avanti per 25- 20.
Nei cinque minuti che restano, a suon di corse i Generals, dopo aver convertito due quarti down, arrivano a due yard dalla meta per un “first & goal” e dopo che la difesa di Houston ha fermato i primi tre assalti, con due secondi rimasti, Perez riesce a scalare la collina umana e a prtare il football in end zone per il 26- 25 finale.

A questo punto è lecito chiedersi: cosa devono fare i Gamblers per vincere una partita?
Contro i Generals hanno giocato la loro miglior partita, soprattutto in difesa, dove hanno contrastato in tutti i modi l’attacco di New Jersey. Come in altre partite precedenti hanno forse peccato di ingenuità in qualche occasione, come quando nel riportare il field goal bloccato hanno perso la palla per un fumble concedendo di fatto il first down ai Generals. Pesano anche le due trasformazioni mancate, ma non sipuò non tener conto, nell’economia della partita, della capacità dei Generals di conquistare primi down nelle situazioni più complicate. Contro Houston i Generals hanno convertito ben quattro quarti down, compreso il FG bloccato e il TD finale di Perez arrivato a due secondi dalla fine. E questo è certamente un segnale di quanto i Generals siano bravi a vincere le partite, quasi quanto i Gamblers sono bravi a perderle.
Classifiche alla mano, sembrava una partita senza storia, ma il football ci ha insegnato che nessuno parte battuto e gli “underdogs” questa volta sono andati vicinissimi a ribaltare il pronostico, e non avrebbero rubato niente.
In quella che è diventata la partita più bella della stagione, tre nomi hanno meritato la mention: dalla parte dei Generals Luis Perez con il suo 18 su 24 per 159 yard 1 TD pass e il TD della vittoria ottenuto scalando la montagna costituita dagli uomini delle due linee, ma anche Kaevonta Turpin con le sue 106 yard e due TD guadagnati con 10 ricezioni sulle 11 di cui era il target. Prestazione da incorniciare per l’ex ricevitore dei Wroclaw Panthers della ELF 2021.

Dalla parte dei Gamblers spicca su tutti Chris Odom con due sacks e due fumbles forzati, oltre al FG bloccato che avrebbe meritato miglior sorte. Un autentico incubo per il backfield dei Generals.
A questi vorrei però aggiungere Clayton Thorson. Il QB di Houston finora era sembrato poco incisivo: nelle prime cinque partite aveva totalizzato un mediocre 62 su 118 per 746 yard 7 TD pass e 6 intercetti. In questa partita ha fatto un ottimo 15 su 19 per 171 yard 3 TD e 1 intercetto. Una gran bella performance.

usfl classifica week 6

Pubblicità
Merchandising Merchandising

Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

Articoli collegati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.