Uno sguardo al 2021: Pittsburgh Steelers

Vi proponiamo la review della stagione 2021 delle trentadue squadre NFL: aspettative, risultati, futuro. Oggi tocca ai Pittsburgh Steelers.

COME DOVEVA ANDARE…

Puntare ad un risultato come quello ottenuto nel 2020 considerando la concorrenza nella AFC North era alquanto fuori portata per questi Steelers. Ma le diciassette stagioni senza record negativi fanno di Pittsburgh una garanzia di successo, se così possiamo definirla in termini di regular season. La numero diciotto trova seguito nel 2021, sebbene il tramonto dell’era Roethlisberger sia giunto inesorabile.

La squadra della Pennsylvania si trovava davanti ad un bivio transitorio che avrebbe ricongiunto, in ogni caso, il destino degli Steelers alla rifondazione. Si poteva crollare cadendo morbidi sul materasso del draft, si poteva optare per una sorta di resistenza mediocre, o si poteva semplicemente giocare a football come si è sempre fatto da quelle parti; e gli Steelers hanno deciso di non dimenticarsi del loro passato e delle responsabilità che sono cucite addosso al loro logo.

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…E COME E’ ANDATA

Vista da fuori, è andata bene.

Complici dei risultati fallimentari che hanno sorpreso le aspettative dei Baltimore Ravens, ma soprattutto dei Cleveland Browns, gli Steelers ne hanno approfittato riuscendo a qualificarsi per i playoff. Gli equilibri della Division sono mutati rispetto alla follia del 2020: i Cincinnati Bengals sono diventati la squadra rivelazione dell’anno, mentre i soliti Browns hanno alzato bandiera bianca dopo aver perso del tutto la fiducia in Baker Mayfield. Con i Ravens poco dietro, penalizzati anche da qualche infortunio di troppo, la stagione degli Steelers ha trovato un ritmo sincopato con il quale alla fine il risultato è stato posivito e contro tendenza.

Il 12-4 del 2020 ha del singolare, il 9-7-1 del 2021 rispecchia molto più chiaramente il livello di questa formazione. Vittoria sorprendente contro Buffalo in Week 1, ma la prima settimana conta relativamente perchè equivale al riscaldamento della stagione e se le due squadre si fossero incontrate sette giorni più tardi Pittsburgh avrebbe preso l’imbarcata nove volte su dieci. Poi tre crolli consecutivi contro Raiders, Bengals e Packers prima di inanellare quattro vittorie sofferte contro Broncos, Seahawks, Browns e Bears.

A metà stagione il pareggio contro i Detroit Lions, fino a quel punto del campionato sempre sconfitti, è stato motivo di scherno per gli sballottati Steelers e quel risultato ha demoralizzato non poco l’ambiente. Così un altro paio di sconfitte contro Chargers e Bengals prima dell’alternanza di W-L che ha segnato un 2-2 nel mese di dicembre. A gennaio rimanevano le due sfide divisionali contro Brown e Ravens, entrambe vinte con mestiere dal team di Mike Tomlin che si è così assicurato l’accesso alle eliminatorie!

Wild Card proibitiva contro i Chiefs di Mahomes che difatti ha emesso la pesante sentenza di 42-21 per Kansas City. Passerella finale e ultimo walzer di Big Ben che esce tra la commozione di chi lo ha seguito per un paio di decadi.

COSA HA FUNZIONATO…

Pittsburgh vuol dire running game e gioco incentrato sullee corse. Questo modello rappresenta l’identità degli ultimi anni degli uomini d’acciaio e con la scelta numero 24 al draft del 2021 gli Steelers si sono assicurati un running back in pieno stile Pittsbugrh: Najee Jerome Harris. Harris, pezzo pregiato in arrivo dal college di Alabama, ha corso per 1200 yard tonde tonde, sorreggendo l’attacco e le manovre offensive degli Steelers con 7 touchdown ai quali si aggiungono i 3 in ricezione e le 467 yard guadagnate sui lanci. 1667 yard di scrimmage con 10 TD totali e zero fumble rendono Harris il giocatore più affidabile della sua squadra, centro di gravità e punta di diamante per il futuro.

T.J Watt domina e devasta in difesa facendo il pari di Harris a ruoli alterni. Il fratello prodigio tiene alta la bandiera e le tradizioni della famiglia Watt: record di sack NFL in stagione con 22.5 incursioni andate a segno, 5 fumble forzati e 3 recuperati, 64 tackle dei quali 48 solo e 21 for loss (altro record NFL 2021). Insomma, un moumento.

E come sempre, l’esperienza di Mike Tomlin non tradisce nonostante i palesi limiti del suo organico. Fattore non da poco!

…E COSA NON HA FUNZIONATO

Accade troppo spesso che gli Steelers si debbano affidare ai singoli, anzichè al gruppo. E la scelta non paga i dividendi.

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Le statistiche ci raccontano di Pittsburgh come un team che galleggia nella metà bassa della classifica intorno al ventesimo posto del ranking, sia offensivamente che a livello difensivo. Quindi tutta la mediocrità del caso è emersa e ha trovato conferma nei numeri che, di solito, non sbagliano. Le 3740 yard lanciate da Big Ben sono un numero che farebbe gola a diversi quarterback nel campionato, ma il suo rate è basso per ambire a qualcosa in più rispetto a quello che poi effettivamente è arrivato.

E ADESSO?

Adesso si riparte da Mitchell Trubisky.

Un giocatore demolito nel suo intimo dalle orripilanti prestazioni in maglia Bears, un giocatore che ha deluso le aspettative entrando nel mondo dei professionisti come secondo assoluto della sua classe. Va però considerato che Mike Tomlin non è Matt Nagy, per grande fortuna di Trubisky. Il capo allenatore di Pittsburgh ed il suo assistente Matt Canada avranno parecchio lavoro da fare per rilanciare i destini di un giocatore che non ha saputo emergere e che non ha dimostrato niente che non andasse oltre all’aggrapparsi ad una fortissima difesa che lo ha tenuto in vita.

Chissà se un anno di purgatorio ad osservare la bellezza di Josh Allen da fuori possa aver riacceso la voglia di competitività, prima assopita e poi scomparsa dall’aura di Mitchell. Un nuovo scenaro, interessante, si apre per gli Steelers perchè il braccio di Trubisky ha sempre avuto del gran potenziale e se esiste un luogo dove poterlo esaltare, quello è proprio Pittsburgh.

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Alex Cavatton

@AlexCavatton sport addicted dal 1986. Amministratore di Chicago Bears Italia. Penna di Huddle Magazine dal 2018. Fondatore di 108 baseball su Cutting Edge Radio. Autore dei progetti editoriali: Chicago Sunday, Winners Out, RaptorsMania, Siamo di Sesto San Giovanni, Prima dello snap. Disponibili su Amazon

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