Parola agli insider: New England Patriots – Federico Scalese e Pietro Michelotti

Benvenuti a questa rubrica che abbiamo rispolverato per dare spazio ai tifosi della chat Telegram di Huddle Magazine. Abbiamo scelto di intervistare veri fan di alcune squadre NFL, indipendentemente dal loro livello di competenza, prendendo in considerazione solo la loro passione.

Ci interessa infatti un punto di vista diverso da quello dei tanti analisti del gioco, noi vogliamo la prospettiva del tifoso che soffre ogni maledetta domenica per la sua squadra. Non ci resta che iniziare con gli ospiti di oggi: Federico Scalese e Pietro Michelotti tifosi dei New England Patriots.

Carlo & Giorgio: Benvenuti! Rompete il ghiaccio presentandovi ai nostri lettori e raccontandoci qualcosa di voi in generale, da quanto seguite il football e soprattutto come siete diventati tifosi della vostra squadra del cuore.

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Federico: Ciao! Sono Federico e vivo diviso tra Londra e Oxford, UK, dove mi son trasferito per lavoro (e non) da oltre un anno, in seguito ad un’altra lunga parentesi all’estero in Lussemburgo. Son cresciuto a Milano, ma arrivo orgogliosamente dal Sud di Sicilia e Calabria. Seguo il football NFL dal 2005, quando un amico dell’oratorio mi prestò Madden per la vecchia Xbox. Inizialmente i criteri che usai per la selezione delle franchigie, dalle quali nacquero le prime simpatie, erano soprattutto i colori, i nomi e simboli e fu là che iniziai ad avvicinarmi ai Patriots. Questa iniziale simpatia si trasformò poi in tifo vero e proprio nella stagione 2006, della quale ricordo distintamente l’AFC Divisional vinto contro i Chargers di Tomlinson, visto su Sky con la telecronaca di un (distrutto) Leopizzi, che mi fece definitivamente innamorare di un certo Tom Brady. Considero quella partita il mio battesimo da tifoso Pats e ringrazio spesso e volentieri quel giorno: da là in poi è iniziata una lunghissima passione che continua a crescere stagione dopo stagione, passata dalle dolci-amare stagioni 2007 e 2011, alle indescrivibili gioie recenti.

Pietro: Ciao a tutti! Sono Pietro e vivo e lavoro a Piacenza e sto passando la quarantena tra gli articoli e la chat di Huddle. Il football per me è una vera e propria passione, non avendo nessun amico o famigliare che potesse trasmettermela è stato per me un vero amore a prima vista. Un colpo di fulmine del 2005 quando, da bravo quindicenne con l’ormone impazzito, me ne stavo a casa con la mononucleosi e su Tele+ trasmettevano il Superbowl 39 Pats vs Eagles (quello vero, non il 52 che non c’è mai stato). Visto il risultato sembra ovvio il mio tifo per New England ma in realtà per una decina di minuti sono stato tifoso Eagles lo ammetto… erano stati introdotti da Will Smith e avevano trasmesso delle immagini di Rocky Balboa quindi volevo tifare per loro, ma un giocatore mi ha fatto cambiare idea… Tom Brady? No troppo facile. Al primo possesso di Philly su un terzo e 3 un blitz di Teddy Bruschi mi ha illuminato e da quel momento io sono un tifoso dei Patriots!!! E poi 15 anni di successi fantastici con altri tre SB vinti e tante tante soddisfazioni… grazie Teddy e forza Pats!

Come valutate la Free Agency? Siete rimasti soddisfatti dell’operato del Front Office o avreste preferito delle mosse diverse?

F: Partiamo dall’elefante nella stanza: Brady. Quando si sono intensificate le voci su Tampa Bay, ho iniziato a realizzare per davvero che qualcosa sarebbe successo e un paio di notti ho faticato a prendere sonno, poi e’ andata e, per quanto faccia male, a mente fredda e lasciando da parte le emozioni, penso sia stata la decisione giusta, al momento giusto (forse anzi con un anno di ritardo). Capisco la voglia di Tom di provarci un’altra volta, ma non penso che saremmo stati in grado di costruire un attacco competitivo con il salary cap che abbiamo. Dalla sconfitta alla wild card ho iniziato a pensare che questa off-season sarebbe stata la vera fine del ciclo e il momento in cui guardare avanti e iniziare la transizione verso il futuro. IMO provare un ultimo re-load per riprovarci subito sarebbe stato probabilmente inutile in quanto mancavano troppi tasselli e spazio salariale, e inoltre avrebbe avuto effetti deleteri nel lungo periodo. Una volta che questa situazione è stata quindi finalmente chiusa, la direzione della free agency è stata quasi obbligata e le mosse son state quelle che più o meno mi aspettavo: nessun nome rilevante aggiunto e anzi alcuni giocatori importanti lasciati andare. Penso che ora servisse innanzitutto iniziare a gestire in qualche modo il cap e al solito cercare qualche perla tra gli scarti delle altre squadre e il draft, per iniziare una fase nuova. Una mossa come aver preso un WR come Marqise Lee ad esempio non mi è dispiaciuta: il costo e il rischio sono quasi nulli e il potenziale guadagno buono, dovesse tornare ad essere sano.
Son contento anche che siano rimasti i gemelli McCourty, Slater e che sia tornato Hoyer, tutti veterani dello spogliatoio che conoscono l’organizzazione e il sistema e possono fare da guida e leader per i nuovi in questa fase. Ci sta anche il franchise tag su Thuney, che ritengo tra le migliori guardie della lega, pero’ dopo il draft e tutti gli OL scelti tra 5° e 7° giro, ho la sensazione che servirà soprattutto per guadagnarci qualcosa da una trade.
Tra le partenze, mi mancheranno tantissimo Gost, Van Noy, Roberts, Collins, giocatori che hanno incarnato l’essere Patrioti in questi anni. Ma anche per loro vale il discorso fatto sopra, non siamo più in win-mode e loro si son meritati contratti grossi altrove, che qua non avrebbero potuto avere. Sarà strano anche vedere Gronk di nuovo in campo e non con noi, ma onestamente non mi ha toccato troppo la cosa e, per come l’ho vista, alla fine abbiamo solo ottenuto una scelta in più dal nulla.
In sintesi finale, era una Free Agency temuta da tempo, ma che ora che è arrivata ho accettato ed “embraced” e che mi lascia curioso verso un futuro sicuramente incerto, ma non per questo meno emozionante!

P: Questo è proprio il tasto dolente. Inutile inventare scuse la perdita di Brady è insanabile, un giocatore come lui lo trovi una volta nella vita, in aggiunta gli addii di giocatori fondamentali come Van Noy, Collins, Roberts, Gostkowski, Harmon… ricostruzione totale? Così sembrerebbe, ma uso il condizionale perché abbiamo mantenuto quasi al completo il reparto migliore dello scorso anno, la secondaria di difesa. Dichiararsi soddisfatti da questa free agency è davvero dura, ma resta il fatto di dover far fronte a un cap space minimo e al valore di giocatori fantastici che meritano grandi contratti. Non ci resta che avere fiducia nel nostro Front Office e nel coach.

Si è concluso da poco il draft più incredibile della storia per il suo svolgimento, questa modalità virtuale è riuscita lo stesso ad emozionarvi? In termini di scelte invece quali squadre pensiate si siano mosse meglio e quali peggio?

F: Premetto che a causa un’intensa giornata lavorativa venerdì, ho potuto recuperare il primo round solo la sera dopo e quindi con la differita ho dovuto rinunciare a parte dell’emozione, in quanto avevo già letto di tutte le scelte. Comunque, sarà l’astinenza da sport e il bisogno di aggrapparsi a qualsiasi evento che ci rassicuri con una parvenza di normalità in questo periodo, pero’ devo dire che questa modalità in videochiamata, per quanto strana, mi e’ piaciuta proprio! La possibilità di un inconveniente dietro l’angolo e il buttare un occhio dentro le room di allenatori, GM e giocatori mi ha divertito e incuriosito molto. Dalla casa stile di Kingsbury allo yacht di Jerry Jones allo scantinato di Taylor, si e’ visto di tutto! Aiuta poi il fatto che nel secondo round ci sia poi stato uno dei momenti più belli della televisione recente (ma forse anche storici) con l’inquadratura della room di Belichick e il cane là seduto davanti al computer quasi a fare la scelta. Ho pianto dal ridere per una buona ora, con la mia ragazza affianco che non capiva bene cosa stesse succedendo, e anche adesso non son sicuro di avere recuperato del tutto.
In termini di squadre, i vincitori e sconfitti secondo me sono stati:
Vincitori – Cowboys e Ravens, menzione d’onore Dolphins.
I Cowboys avevano poche need ma ben chiare e in qualche modo si son trovati alcuni tra i prospetti migliori, al momento giusto. Aver pescato CeeDee Lamb alla 17 da affiancare a Cooper è un colpaccio. I Ravens non si son fatti mancare niente e hanno aggiunto Queen e un altro paio di giovani quotati in difesa, più un paio di velocisti per l’attacco. Già facevano paura l’anno scorso, auguri per l’anno prossimo. Infine menzionerei anche i Dolphins, perché tra FA e draft stanno costruendo davvero bene e Tua alla 5 é a prescindere una vittoria. Per i prossimi anni la division sarà tosta tosta.
Sconfitti: Packers e Bears.
Metto i Packers perche’ tutte le mosse che han fatto son quasi da squadra in ricostruzione, piuttosto da una che era ad una partita dal Super Bowl e con solo qualche giocatore da affiancare a Rodgers. Posso anche far passare la mossa Love, ma non aver preso nessun WR al secondo giro con la profondità che c’era ancora nel ruolo, mi e’ sembrata davvero solo un modo per fare arrabbiare il buon Aaron. Mi sembra quasi che stiano quasi rinunciando consapevolmente ad una finestra da titolo immediata che a me sembra abbiano ancora aperta.
Infine non posso non mettere i Bears qua, perché l’aver preso il decimo (!!!) TE a roster al secondo giro, per quanto forte possa essere, non mi sembrava proprio un bisogno di quelli impellenti. Boh!?!

P: Il draft è stato davvero bello per me, vedere i giocatori, i coach e i GM nelle rispettive case e con le famiglie ha portato un po’ di emozione e divertimento a un format altrimenti abbastanza piatto. La squadra che secondo me si è mossa meglio sono sicuramente i Baltimore Ravens che hanno sistemato perfettamente i pochi ruoli scoperti che avevano e sono, almeno sulla carta, il team migliore della AFC. Il premio dei peggiori invece lo assegno ai Packers non solo perché hanno scelto un QB con Rodgers ancora in forma, ma soprattutto per aver completamente ignorato i ricevitori dei quali avevano un gran bisogno.

Venendo alle pick effettuate dalla vostra squadra potete darci una tua valutazione delle vostre chiamate? Ci sono delle scelte che avreste fatto diversamente se foste stati il GM?

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F: Questo draft è stato “Belichickiano” all’estremo, quasi a volerlo fare apposta per esagerare. Però, dopo un iniziale, gigantesco “UH? E chi sono questi?”, alla fine i need che avevamo sono stati in gran parte tutti coperti e spendendo un po’ di tempo per provare a conoscere meglio i giocatori scelti, si capisce anche un po’ la logica dietro al perché loro piuttosto che altri. Comunque, proviamo ad andare per ordine e giochiamo un po’ dando anche degli inutilissimi voti:
1° giorno (Voto A): per come si è evoluto il primo giro, penso il trade down sia stata una mossa giustissima: i giocatori di cui avevamo piu’ bisogno sarebbero stati ancora tranquillamente disponibili ai giri successivi e visto il talento ancora a disposizione, c’era solo da guadagnarci con una scelta in piu’ tra secondo e terzo.
2° giorno (Voto B+): a livello di posizione, abbiamo coperto i maggiori need che avevamo: Safety, Edge e TE. Il dubbio principale per me è che abbiamo pescato di certo non tra i nomi più risonanti che erano rimasti liberi. Come detto sopra però, analizzandole un po’ più in fondo non sono nemmeno scelte troppo assurde e bisogna anche fidarsi di BB. L’emblema della serata è la nostra prima scelta, Kyle Dugger. Un prospetto in uscita da Division II, atleticamente forte, versatile e che puo’ far bene con gli special team. Una scelta affascinante e che può dare linfa nuova e profondità al reparto, ma che con la 37 ha anche un elevato rischio di essere un reach. Quello che un po’ mi preoccupa è anche che la nostra storia recente di DB scelti al secondo giro è da mani nei capelli e la prestazione di Richards nel SB perso contro gli Eagles ancora mi tormenta negli incubi; speriamo però che qua si sia pescato per davvero un diamante grezzo.
Per quanto riguarda gli Edge/OLB son piuttosto contento invece: mi aspettavo che avremmo preso più in alto qualcuno dei nomi di maggior calibro, come Epenesa, Baun o Gross-Matos, ma le due pick  di Uche e Jennings mi intrigano. Da quel che ho letto, si tratta di due giocatori rapidi, versatili e che sanno essere efficaci sia in pass rush che in secondaria. BB inoltre sui LB di solito sbaglia poco e sa trovare il modo di farli rendere al massimo,sono davvero curioso di vedere che impatto avranno questi due ragazzi nella nostra difesa.
Infine, i due TE. Sicuramente era una delle posizioni di maggior bisogno, non mi aspettavo però che ne avremmo presi due di seguito e una delle due scelte magari l’avrei usata per un WR. Comunque, l’ultima volta che abbiamo fatto delle scelte del genere fu nel 2010 con Gronk e Hernandez, ovviamente l’idea di anche solo avvicinarsi a qualcosa di simile è un sogno irrealizzabile, ma l’idea penso sia più o meno la stessa, con due giocatori complementari tra loro e capaci di bloccare. Vedremo, in ogni caso dovrebbe essere un miglioramento nel reparto rispetto alla scorsa stagione.
3° giorno (voto B-): parlare con cognizione di causa del terzo giorno onestamente è complicato, in quanto dal 5° giro in su quasi sempre si parla di sconosciuti e son quasi sempre tutte scommesse. Giustissima però la scelta del Kicker, che va a coprire un ruolo dove non solo l’anno scorso erano stati un disastro dietro l’altro, ma anche dove letteralmente non c’era più nessuno dopo i saluti a Gostkowski. Gost stesso era stato scelto in una posizione simile, speriamo il successo sia lo stesso!
Per il resto, abbiamo principalmente rinforzato la linea offensiva con ben tre scelte tra C, G e OT. Penso siano state mosse giuste, in quanto vanno a coprire i bisogni di una linea dove sì abbiamo i titolari, ma ci servono come il pane delle alternative giovani e valide visto storia di infortuni (Andrews) o possibili trade (Thuney); però ecco, magari una scelta su un WR o anche un QB me la sarei giocata tra 6° e 7° giro. Evidentemente il coaching staff è molto più convinto di noi su Stidham e sul processo di inserimento e crescita di ricevitori come Sanu, Harry e Meyers, quindi han preferito pensare ad altro.
Come voto finale, darei una B al nostro draft. Resta qualche perplessità sull’essere andati su nomi un po’ “di nicchia” piuttosto che su quelli più popolari, però le necessità che avevamo son state tutte coperte e mi fido di quel che il nostro coaching staff ha in mente.

P: Devo dire che il nostro draft non mi ha sorpreso troppo. Analizzando le prime scelte ci siamo mossi bene: un DB molto fisico e molto versatile a fare da ciliegina sul nostro reparto più forte, due LB per sopperire alle perdite in free agency, 2 TE dei quali c’era veramente bisogno e un kicker che spero possa dare sicurezza ed evitare i continui cambi in quel ruolo (Gost ci mancherai). Con le ultime pick abbiamo selezionato 2 OL per sopperire a un eventuale addio di Thuney e un C come backup di Andrews. Mi è piaciuta la scelta di non draftare un QB dato che, tolti Burrow, Tua e Herbert, non c’erano secondo me giocatori che fossero più pronti di Stidham e anche il reparto WR non sarà sicuramente il migliore della lega, ma è comunque completo.

Chi pensate sarà il rookie fra quelli da voi selezionati e/o il giovane già nel vostro roster che avrà il maggior impatto in termini di presenze e miglioramento di reperto?

F: Penso che l’impatto maggiore lo avremo gioco-forza da alcuni giovani al secondo anno, piuttosto che da quelli arrivati con questo draft. La risposta più semplice (e non per questo sbagliata) a chi avrà il maggiore impatto sarebbe Stidham, che si troverà catapultato nel ruolo di QB titolare dopo una prima stagione a prendere appunti dietro a Brady; però vado con un altro nome e dico N’Keal Harry. L’anno scorso è stata una stagione complicata per lui, con un infortunio prima di inizio stagione che ha rallentato il percorso di apprendimento e di inserimento nell’attacco di McDaniels, però a tratti ha fatto vedere ottime cose e quest’anno spero davvero che possa esplodere. A reparto non è che ci sia questa grande competizione (eufemismo) e un ricevitore con il fisico come il suo ci serve come il pane per dare un minimo di credibilità al gioco aereo. Penso che da Harry possa passare parte dei successi di Stidham: se i due troveranno una sintonia, allora ci sarà da divertirsi.

P: Non essendo esperto di football NCAA quello che ho potuto vedere dei giocatori scelti quest’anno sono solo qualche video e qualche highlights quindi non posso sbilanciarmi più di tanto. Sembra molto interessante il LB Josh Uche, ma pensare che possa fare meglio di Van Noy o Collins mi sembra eccessivo. Dei nostri giovani a roster mi aspetto il salto di qualità da N’Keal Harry che è senza dubbio il giocatore che può davvero migliorare il reparto ricevitori e da Chase Winovich che nella sua stagione da rookie mi è sembrato un giocatore molto interessante.

Analizzando il vostro roster quali sono i punti di forza e quali i punti di debolezza? Anche se è molto presto per sbilanciarsi, potete farci una previsione di record e piazzamento per il prossimo anno?

F: Il maggior punto di forza di questa squadra resta secondo me la secondaria. Il reparto e’ tra i migliori della lega e super profondo in tutti i ruoli, con il DPOY e una buona combinazione di veterani e giovani. Come punto debole, il punto di domanda su QB e parco ricevitori è troppo grande per non considerare il gioco aereo come tale. Saremo soprattutto un attacco run-first, ma un credibile gioco di passaggio serve nella NFL di oggi. Dalla crescita dei vari Stidham, Harry, Meyers e l’impatto dei i due nuovi TE, dipenderanno molte delle nostre fortune l’anno prossimo e per quelli a venire.
Come previsione, l’anno prossimo sara’ il primo dopo 20 in cui non saremo piu’ i favoriti per la vittoria della division. Penso che i Bills partano con un bel vantaggio, ma anche i Dolphins dopo questa FA e draft sono lì sul punto di diventare da playoff entro 2 anni. Inoltre, la schedule è tremenda con l’accoppiamento con la NFC West e AFC West. Non mi aspetto grandi cose ma va benissimo così, lo vedo come il primo anno di una nuova fase. Sarei già molto contento con un record di 7-9 o 8-8 e il secondo posto della division dietro i Bills, magari giocandosela fino alla fine anche per un posto ai playoff. Per chiudere, so che puo’ suonare assurdo, ma dopo 15 anni (per me) in cui ogni volta l’aspettativa costante è stata sempre e solo quella di vincere tutto e ogni singola sconfitta era dolorosa più del dovuto e vissuta malissimo, da tifoso sono eccitato per una stagione che sarà diversa, sicuramente difficile e piena di ostacoli e delusioni, ma combattuta ogni domenica e dove vittoria e sconfitta avranno un sapore nuovo!

P: I nostri punti di forza sono due: la migliore secondaria di difesa guidata dal DPOY Stephon Gilmore e il nostro coach Bill Belichick. A questi due punti fermi dobbiamo aggrapparci per affrontare la prossima stagione piena di dubbi e di incertezze. Mi sembra follia aspettarsi da Stidham una stagione migliore di quella appena giocata da sua altezza reale Tom Brady. A conti fatti mi aspetto un anno di transizione verso la stagione 2021 (quando avemo un cap space che dovrebbe essere sui 90 milioni) e spero in record positivo di 9-7. Anche perché da quando seguo questa fantastica squadra non abbiamo mai chiuso una stagione in negativo… sono molto curioso di vedere come le altre squadre in AFC East reagiranno alla pressione di avere finalmente una possibilità concreta di vincere e non mi sento di escluderci dai playoff. Sarà sicuramente una bellissima stagione molto combattuta fino all’ultimo e da assaporare fino in fondo. Go Pats!!

Vi ringraziamo per il tempo che ci avete concesso e per l’approfondimento che ci avete regalato sulla vostra squadra del cuore, mi raccomando continuate in chat a regalarci spunti di riflessione da chi vede le cose dal punto di vista dell’insider.

Intervista a cura di Giorgio Prunotto e Carlo Giustozzi

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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