Uno sguardo al 2021: Denver Broncos

Dopo una stagione martoriata da vari infortuni, i Denver Broncos erano pronti per una nuova stagione con un team fatto di ottimi giocatori in quasi tutti i reparti. L’obiettivo principale era quello di non avere l’ennesima stagione negativa. il calendario prometteva bene, e i ritorni dei tanti infortunati avevano portato una nuova speranza

COME DOVEVA ANDARE…

I Denver Broncos hanno fatto molte mosse interessanti nella prima offseason di George Paton come General Manager, dopo le dimissioni di John Elway. Paton è stato incaricato di riportare uno slancio positivo alla squadra e di portare il roster a un punto in cui i playoff non fossero più una ridicola aspettativa. I Denver Broncos sembravano pronti a diventare una potenziale squadra per la Wild Card dei Playoffs 2022. Difensivamente i Broncos sembravano impressionanti. Hanno rifirmato Shelby Harris, un DL che ha sempre superato le sue aspettative contrattuali, e fatto completo double-down sui DB. La safety Justin Simmons è stata rifarmata con contrattino da 60 milioni per assicurarsi il suo talento per i prossimi 4 anni. A Callahan e Kareem Jackson si sono uniti Ronald Darby, con un contratto di tre anni dopo una gran buona stagione con la Washington Football Team nel 2020, e Kyle Fuller, rilasciato dai Bears, che si riunisce con Fangio dopo la mitica stagione del 2018, si è aggiunto anche il talentuoso Patrick Surtain II al Draft. A tutto questo si aggiunge il ritorno di Von Miller dopo l’infortunio dell’anno prima. La difesa c’è e fa paura.

La scelta (a parere di chi vi scrivere, abbastanza discutibile) di non prendere un QB alla 9a assoluta (che fosse Fields o Mac Jones) è stata controbilanciata da un trade il giorno prima del draft, potenzialmente molto favorevole ai Broncos: prendere Teddy Bridgewater dai Panthers. Invece di pagare scelte molto alte ad inizio Free Agency, i Broncos hanno preso Teddy per una sesta scelta, facendo pagare il grosso del contratto ai Panthers e costando alle tasche di Denver poco più di $ 4,4 milioni contro il cap. I Broncos si sono assicurati un QB che non fa tanti errori quanti Drew Lock, e che anzi può metterlo in competizione e dargli voglia e modo di migliorare. Se Drew Lock al suo primo anno di sempre a non dover cambiare Offensive Coordinator svolta, male che va i Broncos hannoi una buona riserva. Se Lock non fosse ancora pronto, hai un QB in Bridgewater che ha dimostrato in passato ai Vikings e ai Saints di essere non solo affidabile, ma che con una buona squadra attorno ti può portare anche lontano. Per quel prezzo, e prendendo pure uno dei migliori prospetti come CB, la scommessa poteva valeva la pena per i Denver Broncos. Con quella difesa, una OL discreta, la presa di Javonte Williams al Draft, i quattro buoni WR (Sutton, Jeudy, Hamler e Patrick) c’erano tutte le caratteristiche per fare bene e per scoprire come la tua QB room si possa comportare con tutto quel talento intorno.

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…E COME È ANDATA

Tolte le prime tre partite con avversarie non proprio da testa di serie (Giants, Jaguars e Jets) con vittorie che hanno però galvanizzato il Colorado, i Broncos sono tornati velocemente con i piedi per terra dopo la partita con i Ravens. Lamar Jackson aveva demolito la difesa che la settimana prima aveva lasciato senza punti sul tabellino i Jets e creato aspettative per la stagione a venire. Dopo quella partita partita i Broncos hanno avuto tutta una serie di partite brutte, a tratti inguardabili, in cui anche le vittorie sembravano sconfitte (come quella contro i Washington Football Team). Le uniche due partite convincenti sono state contro in casa dei Cowboys e contro i Chargers. Entrambe fiaccate dalle corse di Javonte WIlliams e Melvin Gordon. Dalle tre iniziali vittorie consecutive in poi i Broncos andranno 4-10 per il resto della stagione. La difesa ha fatto il suo, tenendo a bada i migliori attacchi della lega finendo come una delle migliori difesa della NFL in Redzone, nonostante la trade a metà stagione di Von Miller ai Rams. La difesa a conti fatti non si è mai spezzata, ma si è piegata moltissimo, regalando tante yards agli avversari. A questo aggiungiamo l’inconsistenza dell’attacco, con momenti in cui ad entrambi i QB, sia Bridgewater che Lock, gli si è chiusa la vena e scambiando avversari per compagni di squadra e chiudendo solo il 38.5% dei primi downs e la frittata per las stagione è stata fatta.
Concludendo, si sono visti molti momenti in cui le potenzialità di questa squadra fossero davvero ad un passo a mostrare efficacemente il loro valore e vincere anche contro squadre potenzialmente più forti di loro (vedasi i Chiefs in Week 18) ma conti alla mano i Broncos non sono mai riusciti a chiudere e vincere quando la partita si è trasformata in un testa a testa (Bengals, Steelers, Browns, Raiders).

COSA HA FUNZIONATO…

Il duo Gordon-Williams: L’idea iniziale di essere una squadra che giocasse un football vecchio stile, fatto di difesa e corse è stato mantenuta dal questo duo. Se Gordon fosse stato in salute per l’intera stagione, avrebbe superato le 1.000 yard e avuto oltre 10 touchdown. Gordon è stato che ha mostrato una nuova esplosività dopo la stagione 2020 non proprio eccellente, mentre Williams ha mostrato tutti perché è stato preso ad inizio secondo giro, con 1218 yard totali e sette touchdown, meritandosi il nome di “Trattorino” dalla fanbase italiana. Il ragazzo ha ancora da migliorare, mostrando ancora grosse inefficienze nelle scelte dei varchi creati dalla OL, ma il talento è innegabile.

Patrick Surtain II: la nona scelta assoluta del Draft 2021, sebbene criticata da chi volesse un QB, non ha assolutamente deluso le aspettative. È stato il secondo della squadra per intercetti (4) e ha guidato la squadra per numero di passaggi deviati (14). Non ci fosse stato Micah Parsons ad avere tutti i riflettori puntati contro, Surtain poteva meritare anche lui il DROY. Per qualsiasi allenatore che verrà a Denver, sarà bello sapere che avranno un giovane Shoutdown Corner.

Tim Patrick: Se mi avessero detto nel 2017 che un Undrafted, tagliato più volte e messo nella practice squad dei Broncos avesse nel 2021 guidato i Broncos per yard per partita (45,9), per yard per ricezione (13,8) e yard per target (8,6), non gli avrei mai creduto. Ma sto ragazzone ha avuto una bellissima Breakout season conclusasi con un meritatissimo contratto per i prossimi 3 anni a 10 milioni per anno. Il ragazzo ha lavorato duro, ha lavorato bene.

…E COSA NON HA FUNZIONATO

Teddy Bridgewater: Dire che lui sia la più grande delusione di questa annata potrebbe essere troppo severo, ma a conti fatti quella di Paton è stata la scommessa sbagliata. Dopo lo scambio con i Carolina Panthers, in tanti hanno pensato che sarebbe stata la mossa di quarterback giusta per aiutare i Broncos a raggiungere i playoff. Bridgewater ha aiutato l’attacco a essere più efficiente, ma non abbastanza aggressivo. Sebbene questa sia la sua principale caratteristica come quarterback, Denver alla fine è stata una delle peggiori squadre della NFL come performance dei QB, e Bridgewater e il suo stile di gioco possono essere incolpati. Questo non significa che sia un cattivo quarterback. Significa solo che non era il quarterback giusto per riportare Denver alla post-stagione.

Il coaching staff: Da dove iniziare… Probabilmente dalla mancanza di Leadership e idee. Come ha detto lo stesso Fangio a metà stagione: dobbiamo allenare meglio. Prendiamo lo special team, che è costato ai Broncos più di una partita, e qualche probabile scomunica da parte dei tifosi Italiani. L’attacco invece ha coniato un nuovo verbo in Colorado: Lo Shurmuring, Shurmoreggiare – l’arte iniziare molto lentamente la partita, cercando poi di recuperare i punti di svantaggio, sbagliando però tutto il possibile in fase di preparazione e strategia.
Situazione da 3&Goal? Perché non chiamare come schema una back-corner fade verso il WR più minuto e piccolo della squadra marcato a vista da uno dei CB più grossi degli avversari? Geniale no?
Fangio, per quanto abbia fatto discretamente alla fine da un punto di vista difensivo, dal punto di vista di Leadership e gestione della partita è sembrato impreparato e confuso. Un 11enne su Madden avrebbe probabilmente chiamato i Timeout e i Challenge meglio di lui.

E ADESSO?

Tabula Rasa. Fangio è stato licenziato, con lui Shurmur e McMahon. L’arrivo di Hackett da Green Bay (finalmente il primo HC dal background offensivo dai tempi di Kubiak) e con lui Russell Wilson dopo la strabiliante trade con i Seattle Seahakws ha portato vigore ed energia ad una fanbase stanca di essere alla fin fine la peggiore squadra dell’AFC West, o quella col peggior QB dei quattro. Ora quantomeno i Broncos hanno il loro franchise qb per i prossimi anni e possono focalizzarsi sull’avere quantomeno un record positivo e arrivare ai Playoffs. E se dobbiamo perdere, almeno facciamolo con un attacco divertente da guardare.

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Emanuele Sortino

Doctor in Material Science and Engineering at University of Colorado Boulder. Titolo preso solo col scusa di avere una copertura per la sua smania di football. SKO Buffs e GO Broncos!

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