Uno sguardo al 2021: New York Giants

Nella peggior Division in NFL nel 2020, in cui Washington è volata ai playoff pur con un record in negativo, i Giants si sono piazzati al secondo posto, a una sola vittoria dalla più incredibile qualificazione in post-season della loro storia.

COME DOVEVA ANDARE…

Per tornare in vetta alla disastrata Division, dove mancano addirittura dal 2011, e per riportare un record positivo in città, non pervenuto dal 2016, anno dell’ultimo viaggio ai playoff, i Giants sono intervenuti con prepotenza nella scorsa offseason. A New York è approdato un potenziale playmaker per reparto: Kenny Golladay in attacco e Adoree’ Jackson in difesa, cui aggiungere due importanti scelte al Draft, il wide receiver Kadarius Toney e il linebacker Azeez Ojulari. Il tutto, unito al grande ritorno di Saquon Barkley. Il “fattore J”, composto da coach Joe Judge e dal quarterback Daniel Jones, insomma, aveva tra le mani un roster ben congegnato e con aspirazioni importanti.

…E COME È ANDATA

Malissimo. Il passo indietro dei Giants, rispetto all’onesto 6-10 a una vittoria dal miracolo del 2020, è stato evidente e pesante. Dopo tre sconfitte consecutive per iniziare la regular season, una piccola scossa di speranza ha portato a quattro vittorie nelle successive otto partite, salvo poi perdere le ultime sei uscite stagionali. Il fragoroso 4-13 finale ha lasciato una volta di più con l’amaro in bocca, in particolare nel confronto con le restanti forze della NFC East: Cowboys (12-5) ed Eagles (9-7) sono volati ai playoff, mentre il Football Team (7-10), pur falcidiato dagli infortuni, ha fatto il possibile. Nelle ultime cinque stagioni i Giants hanno vinto la miseria di 22 partite e la necessità di un profondo cambiamento si è fatta ancor più evidente.

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COSA HA FUNZIONATO…

Non è immediato trovare lati positivi nella controversa stagione dei Giants, pur densa di infortuni. I numeri di Jones, da analizzare su un campione di undici partite, sono stati deludenti al lancio: 232/361 (64%) per 2.428 yard (249.3 a partita) con 10 touchdown pass, 7 intercetti e ben 22 sack subiti. Il quarterback ha però aggiunto un solido contributo su corsa: 298 rushing yard in 62 portate (4.8 di media). Barkley? Golladay? Engram? Nessuno tra i nomi più blasonati nel reparto merita di finire tra i migliori. Piuttosto, vale la pena di citare un Devontae Booker da 593 yard su corsa – le stesse di Barkley – in 145 portate (4.1 di media) oppure le 420 yard del rookie Toney in 39 ricezioni, su 57 target. Il talento da Florida si è superato nella clamorosa prestazione contro i Cowboys: 10 ricezioni per 189 yard, nuovo record di franchigia per un esordiente. Poi, però, un infortunio lo ha fermato. La linea offensiva, una volta di più, non ha convinto. Se non altro, è migliorato parecchio il rendimento di Andrew Thomas, che in 800 snap giocati da left tackle ha concesso appena 2 sack alle difese avversarie.

In difesa la situazione è stata leggermente più rosea. I Giants non spiccano in alcuna statistica in particolare, ma si sono mantenuti nella media NFL sotto molti aspetti. I quarterback avversari non hanno avuto vita facile: 3.839 le passing yard concesse con il 65.8% al lancio, con 27 touchdown pass e 15 intercetti. Per quanto riguarda il front seven, il dato più piacevole è quello relativo ai 38 sack. Partendo dalla secondaria, Xavier McKinney è riuscito a mettere in mostra il proprio valore dopo una sfortunata stagione da rookie: 35 ricezioni concesse in 47 target, con 93 tackle, 10 pass deflected e ben 5 intercetti. Anche il nuovo arrivato Jackson si è fatto valere, subendo appena 34 ricezioni in 61 target, con 8 pass deflected. Il variegato front seven, invece, festeggia gli 8 sack e 8 tackle for loss di un Ojulari in rampa di lancio, ma anche la solidità di Dexter Lawrence e Leonard Williams in linea. Quest’ultimo ha meritato la conferma con 6.5 sack, 5 tackle for loss e ben 81 tackle, numero non indifferente per un defensive end. Peccato per l’infortunio di Blake Martinez: per lui 23 tackle in poco più di due partite.

…E COSA NON HA FUNZIONATO

Sul retro della lavagna, invece, c’è spazio per tanti nomi. Quando si è trattato di sostituire Jones, non sono stati all’altezza né Mike Glennon, 790 passing yard con il 54% al lancio, 4 touchdown pass e 10 intercetti in sei catastrofiche partite, né Jake Fromm, 45% al lancio e 3.5 passing yard di media a giocata, con un solo touchdown pass in tre partite. Al netto degli innumerevoli problemi della linea offensiva, Barkley ha deluso: 593 rushing yard in 162 portate, 3.7 di media, e la miseria di due touchdown. In tutto, le yard su corsa sono state appena 1.688 con il minor numero di rushing touchdown nel 2021 in NFL (8). Non è andata granché meglio al passing game, anzi New York ha chiuso al penultimo posto per yard (3.463), al terz’ultimo per touchdown pass (15) e al secondo per intercetti (20). Praticamente tutto il parco ricevitori ha deluso, a partire da Golladay: 521 receiving yard e nessun touchdown in appena 37 ricezioni su 76 target. Nessun altro ha superato quota 500 yard e, se Sterling Shepard ha giocato poco per infortunio, non hanno scusanti Engram e un disastroso Darius Slayton, che ha ricevuto meno della metà dei lanci (26) di cui è stato target (58).

La difesa, pur in una stagione dignitosa, si deve assumere diverse responsabilità. In particolare, i Giants hanno sofferto contro le corse avversarie e hanno subito 2.193 rushing yard e 15 touchdown, ma provocando appena tre fumble. Scarso il numero dei tackle totali (1.117), preoccupante il dato sui primi down concessi: 216 su ricezione, 126 su corsa su un totale di 1.137 giocate from scrimmage. Alcuni interpreti, poi, hanno deluso: Tae Crowder ha ammassato 130 tackle, ma appena 3 hanno provocato una perdita, senza sack. Anche Logan Ryan non ha brillato: 117 tackle, soltanto 2 for loss, con 8 pass deflected, ma senza alcun intercetto a referto. Nessun sack e due tackle for loss per Reggie Ragland, mentre James Bradberry, che pure ha collezionato ben 17 pass deflected e 4 intercetti, è stato targettato parecchio dai quarterback avversari (92) e ha concesso ben 60 ricezioni.

E ADESSO?

La ricostruzione ha attraversato altri punti di non ritorno: Joe Schoen ha presto il posto di Dave Gettleman nel ruolo di general manager, mentre Brian Daboll ha sostituito Judge come head coach. Entrambi provengono dai Bills, dove hanno contribuito ai grandi successi di questi ultimi anni rispettivamente da assistant general manager e offensive coordinator. Daboll è alla prima esperienza da head coach e, a completare il suo staff, sono arrivati Mike Kafka, ex quarterback coach dei Chiefs di Patrick Mahomes, e Don Martindale, ex defensive coordinator dei Ravens. Una rivoluzione pressoché totale a New York, che ora attende un’offseason in cui inserire i tasselli mancanti a roster, in particolare con le scelte numero 5 e 7 – via Bears – al prossimo Draft. In particolare, però, a dover alzare l’asticella sono gli uomini già oggi a roster: occhi puntati su Jones, che si gioca la conferma in ottica futura, Barkley e Golladay in particolare, ma un passo avanti sarà necessario da parte di tutti per tornare a sognare il palcoscenico dei playoff.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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