[Divisional] San Diego Chargers vs Pittsburgh Steelers

nflSan Diego Chargers – Pittsburgh Steelers 24-35

14 minuti e 43 secondi contro 17 secondi.
Esistono una serie di regole implicite, convenzioni nel mondo del football che, una volta scavalcate, definiscono l’impresa di una squadra. Se dopo aver subito un terzo quarto dai tempi di possesso come descritti sopra i Chargers avessero vinto il Divisional a casa degli Steelers, staremmo parlando di impresa.

Iniziamo invece proprio da questo incredibile quarto di gioco la nostra descrizione della notte dell’Heinz Field.
Ha appena finito di nevicare, le squadre tornano dagli spogliatoi sul 14 a 10 per Pittsburgh, nello sventolìo delle terrible towel nel gelido inverno nordamericano. La palla è dei padroni di casa, che avevano perso il coin toss iniziale. Appena finisce il ritorno di kick off, Big Ben ed i suoi iniziano a giocare come se fosse già l’ultimo parziale ed il risultato fosse a loro favorevole con uno scarto minimo.
steelersPrimo down, palla a Willie Parker e gaudagno di qualche yard. Secondo down, ancora palla al runningback col 39, piccolo guadagno. Terzo down, passaggio medio-corto, primo down. E così via.
La metodicità della squadra di Mike Tomlin è da invidia, soprattutto per i Chargers che, con la loro dubbia difesa sui passaggi, non riescono proprio a fermare le ricezioni di Santonio Holmes e di Heath Miller, che traggono il massimo del vantaggio dalla formazione bunch chiamata dal loro offensive coordinator, e svolta da Roethlisberger in maniera fluida ed apparentemente facile.
L’ultima ricezione del tight end è da Touchdown. Sono passati 8 minuti dall’inizio della seconda metà partita. La palla torna a San Diego finalmente, anche se per poco. Darrenn Sproles è clamoroso nel suo ritorno di calcio da 63 yarde, dando speranza ai suoi, e anche qualcosa in più.
Ma sul primo down di San Diego incombe la manona di un difensore di Pittsburgh, che alza la traiettoria che finisce tra le mani altrettanto grandi di Larry Foote, che così restituisce palla all’attacco dei campioni della AFC North.
L’attacco stavolta non ingrana però, e arriva il punt. Ma non erano solo 17 i secondi di possesso per i Chargers? Sì, perchè il pallone, in una parabola resa inverosimile dal clima, finisce sul casco di un giocatore dello special team di Norv Turner, decretando il secondo turnover in pochi minuti. Pittsburgh palla in mano sulle 20 avversarie. Finisce il quarto con la statistica che introduce questo articolo, e con gli Steelers ad una yarda dal TD.
Che, grazie alla volontà della squadra ospitata, non viene segnato, nemmeno al quarto tentativo. L’iniezione di fiducia viene resa inefficente da Lamar Woodley, uno dei leader della difesa milgiore della NFL, che segna un sack sul suo scoreboard e non fa avanzare gli avversari nemmeno di qualche pollice. La penalità di Eric Weddle (ancora lui dopo il pasticcio sul punt raccontato in precedenza) per pass interference consente il TD di Gary Russell poco dopo, che chiude la partita.
Philip Rivers e i suoi hanno un che di eroico quando reagiscono con un grande drive che si conclude in End Zone pochissimi minuti dopo, dimostrando le qualità del loro QB oltre alla voglia di fare bene contro un avversario impossibile. Le distanze sono accorciate sul 28 a 17, ma Parker non ha finito lo show e mette assieme un paio di grossi guadagni e conclude la contesa con il touchdown su corsa del 35 a 17, a cui succederà la segnatura di Sproles, ancora fantastico, che renderà meno amara e imbarazzante una sconfitta sacrosanta.
E pensare che per i Chargers meglio non poteva cominciare: sul drive iniziale, in appena due minuti, battono la difesa degli Steelers, con un passaggio lungo di Rivers per Vincent Jackson, mentre ancora nevicava leggermente. Santonio Holmes, con un ritorno su kickoff rimetteva le cose a posto, prima che il primo TD di Parker facesse finire, a pochi secondi dal termine, la prima frazione sul 14 a 10 da cui abbiamo iniziato il racconto di questo AFC Divisional Playoff.
La stagione di San Diego giunge al termine così, e per quanto il risultato rispetti le previsioni della vigilia, riusciamo a giustificare i sorrisi di Turner e dei suoi sulla sideline, scorti poco prima del fischio finale degli arbitri. Sanno di essere una squadra piena di talento e di aver dovuto fare a meno di Shawne Merriman per tutta la stagione.
Talento che è distribuito su tutti i lati del campo. La prova di domenica di Sproles, con Ladainian Tomlinson indisponibile, è grandiosa, anche considerando che doveva correre, ritornare i calci, ricevere. In attacco Vincent Jackson è un ottimo giocatore, e Antonio Gates ha ancora dimostrato di essere un tight end capace di correre tracce semiprofonde con regolarità. In difesa l’entusiasmo cala: abbiamo avuto la fortuna di vedere la difesa aerea dei Chargers a Londra ed era molto molto sospetta. Ma di sicuro ai Chargers non fa difetto il carattere, e si sono imposti su Manning e i Colts nel primo turno e fermati solamente a partita inoltrata da una squadra che è attualmente inavvicinabile per loro.
Pittsburgh, dal canto suo, al posto che sorridere ride di gusto. La prova di domenica, per quanto abbastanza appannata nei primi 20-25 minuti, ha trasmesso un senso di sicurezza allo spettatore che solo le grandi compagini danno. E’ bastato centrare il gioco giusto, i passaggi in formazione bunch con i tre ricevitori allineati sul lato forte, per avere la meglio, in modo schematico e non soggetto ad errori, di un avversario che in un modo o nell’altro era da prime 8 della lega.
Willie Parker è l’MVP della partita, ma i meriti li ha anche un Roethlisberger preciso, i receiver già citati come Miller e Holmes ed una difesa inattaccabile. Paradossalmente gli unici dubbi vengono proprio da questo reparto: 24 punti concessi sono molti considerando che farne 25 contro Baltimore è un’utopia. Joe Flacco ha dimostrato di saper trovare il passaggio giusto al momento giusto, e presumibilmente, dopo aver lasciato qualche ricezione di troppo ai Chargers questa settimana, Tomlin deciderà per una pass rush continua contro i Ravens.
Gli special team hanno concesso anche loro qualcosa. Insomma, stiamo parlando di una difesa stratosferica ma che forse, per la prima volta in stagione, ha lasciato intravedere qualche spiraglio ai suoi futuri avversari.
Rimane l’Heinz Field, gli asciugamani gialli che sventolano ed il freddo del nordest a questi Steelers, che per quanto ci riguarda dovrebbero partecipare, tra tre settimane, ad un altro SuperBowl. Quale sarà la leggenda AFC che racconteremo l’anno prossimo? Quella del rookie quarterback che conquista una vittoria impensabile o quella di una delle migliori difesa della storia?
In ogni caso, sempre di impresa si tratterà.

Pubblicità
Merchandising Merchandising

Dario Michielini

Segue il football dagli anni 90, da quando era alle elementari. Poi ne ha scritto e parlato su molti mezzi. Non lo direste mai! "La vita è la brutta copia di una bella partita di football"

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.