Ben Roethlisberger, a football story

La vita di Benjamin Todd Roethlisberger sr, al secolo “Big Ben” si può paragonare ad un qualunque film americano. Inizio difficile, duro lavoro e sacrificio, talento fuori dal comune e consacrazione nell’ambito lavorativo o sportivo.

Nato sotto il segno dei pesci, il 2 marzo 1983 a Lima, Ohio, lo stato natale del football, Ben fin da subito deve affrontare il brutto della vita. Assiste assieme alla sorella minore Carlee, allo sgretolarsi della sua famiglia. Dopo il divorzio dei genitori, i due fratelli vivono con la mamma, mentre il padre si rifà una vita con un’altra donna. A soli 8 anni arriva la prima tragedia. A causa di un incidente d’auto la madre perde la vita. I due bambini si ritrovano nuovamente con la valigia in mano, destinazione casa paterna divisa con la nuova moglie di Kenneth Todd Roethisberger, Brenda.

Inizia il periodo delle scuole superiori e Ben si diletta nel basket ma soprattutto nel football, dove ricopre il ruolo di quarterback. Da questo momento in poi il ragazzo sarà una poesia di gare, record infranti e glorie da scrivere sui libri di storia di questo sport. È il 1999 quando Big Ben porta per la prima volta in finale del campionato nazionale di football la sua Findlay high school.
Viene notato da diverse università e Ben per comodità sceglierà la Miami University. I Redhawks hanno giusto un loro distaccamento in Ohio, vicino a casa di Benjamin.
Subito in campo come qb1, sceglie il numero 7 in onore del suo mito John Elway. Tre anni dopo questa scelta la maglia di Ben “the seven” verrà ritirata dai dirigenti dell’università. Sarà la prima e unica volta che accadrà alla Miami University in 34 anni di storia. I numeri di Big Ben lasciano strabiliati. Alla sua prima gara da starter batte il record del college lanciando 399 yds. Il suo anno da freshman finirà con 3105 yds lanciate e 25 touchdown pass. Ognuno dei 3 anni di college sarà un crescendo. Nel 2003 lancerà 3238 yds e l’anno dopo dopo essersi dichiarato eleggibile per il draft 2004, verrà appunto ritirata la sua maglia.
Brucia sempre le tappe Roethlisberger e al draft dopo soli 3 anni di college viene scelto come 11° assoluto dai Pittsburgh Steelers. Ad agosto firma il contratto che lo terrà legato in Pennsylvania per le successive 6 stagioni.

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La prima stagione Ben partirà da starter alla week 3 dopo gli infortuni dei suoi qb1 e qb2 (fortuna sua o meglio, fortuna per gli Steelers). Quell’anno non perderà neanche una gara di regular season finendo con un prepotente record di 14-1. Prima presenza ai Championship game e OROY in tasca. Nella sua seconda stagione era difficile fare meglio, ma lui riuscirà a portare Pittsburgh fino alla fine, fino al Super Bowl XL di Detroit contro Seattle. 21-10 Steelers e la storia è scritta. Sarà il quarteback più giovane a ricevere l’anello di campione del mondo (23 anni).
Due anni più tardi inizia a Pittsburgh l’era di Mike Tomlin e subito i due si trovano a meraviglia. Grazie alle anche alle mani di Santonio Holmes, arrivato dal draft 2006, Ben riuscirà a bissare il successo nel Super Bowl XLIII. Questa volta gli avversari saranno gli Arizona Cardinals e la partita sarà ben più complicata. Ricordano tutti i 2 drive di fine primo tempo dove un ragazzino di 25 anni, che giocava come un veterano, fece scorrere il tempo in maniera magistrale. 122 yard guadagnate, 7 palloni out e 8 completi, alla fine dei primi due quarti Pittsburgh conduceva 10-0.
Nel 2011 Ben trova la pace fuori dal campo, cosa molto importante per lui e la società. Sposa a luglio Ashley Harlan dalla quale avrà 3 figli, Ben jr nel 2012, una bambina Baylee nel 2014 e Bodie nel 2016. Nel 2012 ritornerà nella sua vecchia università per laurearsi in scienze dell’educazione. Tra alti e bassi in NFL con gli Steelers, per Ben nel 2015 arriva il contratto che lo legherà agli Steelers a vita. Altri 5 anni insieme a Tomlin e alla “Terrible Towel” e il record di yard passate della franchigia. Con le sue 18 stagioni tutte con i colori giallonero addosso, Big Ben è uno dei quarteback con più stagioni con la stessa franchigia. A Pittsburgh ormai non c’è grigliata senza la famosa “Big Ben’s BBQ sauce”.

Nel raccontare la vita e la carriera di Ben Roethlisberger non possiamo dimenticare le quanto gli è accaduto fuori dal campo da gioco tra incidenti motoristici e accuse di stupro.
Il 12 luglio 2006 è coinvolto in un grave incidente motociclistico in Pittsburgh, Ben viene portato in ospedale per essere operato d’urgenza alla testa per delle ossa rotte. Le ricostruzioni dicono che il quarterback non indossava il casco e lui stesso nei giorni successivi si scuserà per questa leggerezza.
Nel luglio del 2009 viene accusato di aver assaltato sessualmente una cameriera di un hotel in Nevada, Roethlisberger si è sempre dichiarato estraneo a questa accusa. Dopo due anni di schermaglie legali è stato trovato un accordo tra le parti di cui non si conoscono i dettagli.
Nel 2010 è la polizia di una cittadina della Georgia a investigare Roethlisberger per aver assaltato sessualmente una studentessa. Il caso è complicato, la vittima è andata in ospedale e il giocatore dichiara di non aver mai consumato il rapporto. Dopo un mese di indagini il Procuratore Distrettuale chiude il caso per non poter provare la colpevolezza di Roethlisberger oltre ogni ragionevole dubbio. La dirigenza degli Steelers è furiosa con il proprio giocatore, molti sponsor chiudono i loro contratti e la NFL lo sospende per le prime sei giornate della stagione 2010.

Il 6 volte probowler, con 8 titoli di division, 165 vittorie e 418 touchdown pass, proprio in questa settimana ha comunicato che svuoterà il suo armadietto, pieno zeppo di fotografie, ricordi, gioie e vittorie. Un giocatore di football come Benjamin Roethlisberger, che detiene tra l’altro il record di presenze in postseason, 23, va oltre il tifo per una squadra di NFL. Va oltre le sfide del passato, la division e le varie rivalità. Ci vorrebbero ore e libri per raccontare la storia ormai divenuta leggenda del numero 7 dei Pittsburgh Steelers.

Noi con estrema umiltà abbiamo cercato di farvi entrare nel mondo Big Ben, per cercare di far capire ai più la grandezza di questo quarterback. Siamo sicuri che con l’avvento di questi giovani e talentuosi quarterback il divertimento e le emozioni saranno assicurate, ma senza Ben, quarteback veterano di un’altra generazione, siamo tutti un po’ più poveri.

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Giorgio Bianchini

Ideatore de “Le storie della NFL” e amministratore di Tutto Football NFL, ritengo che il football sia talmente bello da dover andare aldilà dell’appartenenza ad una franchigia. Papà fiero di un giovane wide receiver, con il quale vivo e mi nutro di football americano.

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