Lo shutout dei campioni (Tampa Bay Buccaneers vs New Orleans Saints 0-9)

I Buccaneers hanno dimostrato, anche nella vincente scorsa stagione, di soffrire particolarmente New Orleans e dopo la sconfitta in Louisiana a inizio novembre, la squadra allenata da Arians ha perso l’imbattibilità casalinga proprio contro i Saints. Le premesse per fare bene c’erano tutte, gli ospiti dovevano fare a meno dei due tackle offensivi titolari e soprattutto del HC Payton in sideline (COVID). Tampa arrivava da un serie di 4 vittorie consecutive, sempre con 30 o più punti segnati e con rientri importanti nel backfield difensivo, martoriato da infortuni ai suoi uomini chiave.

Dopo i primi drive (1 a testa) improduttivi, una ricezione di 40 yard di Callaway avvicinava New Orleans alla red zone, anche se si doveva accontentare di un FG di Maher. Dopo un altro sterile drive del team guidato da Brady i Saints, dopo un altro big play firmato dal duo Hill-Callaway si portavano sul 6-0 con il secondo FG di giornata. Il successivo drive vedeva il primo infortunio decisivo per Tampa (e purtroppo per tutto il resto della stagione) del ricevitore Godwin che la scorsa partita contro Buffalo aveva superato le 1000 yard ricevute in stagione. Prima dell’intervallo i Bucs sbagliano, con Succop, il FG che avrebbe dimezzato il divario. Anche Mike Evans deve abbandonare il campo e la speranza è che non sia un problema serio come il suo collega di reparto Godwin.

Nel secondo tempo la musica non cambia, con New Orleans che fatica parecchio in attacco (a fine match 212 yard di total offense) ma anche Tampa, senza i suoi top player (anche Fournette deve uscire anzitempo) arranca parecchio e Brady, nel tentativo di chiudere il down perde un fumble in posizione di campo favorevole. Dopo un altro FG dei Saints i Buccaneers tentano la rimonta, andando però incontro al secondo turnover con un intercetto di Brady. Il match finisce qui e i campioni in carica devono rimandare la conquista della South division e un “posto al sole” nella griglia degli imminenti playoff.

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La partita è stata tutt’altro che spettacolare con i rispettivi attacchi in costante affanno e le difese sugli scudi con ottime prestazioni individuali (David per i Bucs 11 tackle, 3 TFL e 1 sack e Jordan per i Saints con 2 TFL e 2 sack) e di reparto. Della debolezza offensiva di New Orleans si sapeva, dopo gli infortuni di Winston e Siemian (QB) mentre Tampa ha perso in un solo incontro i 2 migliori ricevitori e Fournette che oltre a guadagni sulle corse si è rivelato un prezioso contributo nei passaggi corti, da sempre utilizzati da Brady in tutta la sua carriera.

I Saints raggiungono il record di 7-7 e le rimanenti avversarie sono tutte con record negativo e quindi si presenta per la franchigia della Louisiana la possibilità concreta di concludere con un record positivo e sperare in una wild card, evenienza lontana anni luce solo qualche settimana fa.

I Buccaneers sembravano ben avviati ad un’ottima posizione per i playoff, ma con questa sconfitta rischiano di avere un percorso molto più difficile che quello pronosticato alla vigilia della partita. La difesa ha giocato secondo i suoi standard, anche se ha dovuto fare a meno dei DB Sherman e Dean e la cosa fa ben sperare i tifosi della baia, ma i pesanti infortuni in attacco a questo punto della stagione mettono in serio pericolo un possibile ritorno al Superbowl della franchigia della Florida. Di Godwin si è già detto che per lui la stagione è già finita, bisognerà vedere la gravità dei problemi fisici di Evans e Fournette (per entrambi legamento del ginocchio)

A questo punto il rientro dalla squalifica (per falsa certificazione vaccino COVID) di Antonio Brown diventa decisivo e anche Miller, Johnson, Darden e Perriman (anche lui assente per COVID) dovranno dare un contributo importante al gioco aereo per supportare il talento di Brady. Anche il backfield difensivo dovrà cercare di recuperare prima possibile gli assenti per non prestare il fianco al gioco aereo avversario (2 big play di Callaway hanno portato 6 punti ai Saints). Anche per Tampa le prossime tre partite non sono impossibili (2 volte contro i Panthers e a New York contro i Jets) ma le possibili assenze potrebbero rivelarsi molto penalizzanti.

La NFL entra nel periodo caldo e decisivo e ogni piccolo fattore può far deragliare il treno dei detentori del Vince Lombardi Trophy e del suo condottiero Tom Brady, pronto ad affrontare l’ennesima battaglia.

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Roberto Abelli

Tifoso Bucs dal 1984 Ex giocatore ed ora coach Appassionato di football NFL e NCAA

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