Il preview di week 14 NCAA 2021 – Finali di Conference

Ci siamo. Questa stagione di College Football NCAA sembra iniziata ieri e invece la regular season termina questo weekend. Il menu è meno ricco del solito in termini di numero di partite, ma tutte le partite di questa settimana sono fondamentali: è la settimana delle 10 finali di conference nel sistema FBS.

Per i neofiti o appassionati che non comprendono il tortuoso meccanismo dei titoli nel college football, è opportuno un mini-recap: Le finali che si giocano questa settimana sono le finali delle dieci diverse conference nel College Football, mentre i playoff per il titolo nazionale (semi-finali e finale) passano per la selezione di un comitato che metterà di fronte quelle che ritiene essere le quattro squadre migliori della nazione, a prescindere dalla conference in cui si trovano.

SE DEVE ESSERE UNA…

La finale della SEC conference è sempre circolettata in rosso dall’inizio della stagione. La regina delle conferences propone una finale di cartello imperdibile e su cui di fatto saranno puntati tutti gli occhi del paese (e anche degli appassionati e scout di NFL in chiave draft).

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Sabato 4 dicembre, alle ore 22:00 italiane va infatti in scena la finale di SEC tra #1 Georgia e #3 Alabama, partita che si giocherà sul campo neutro di Atlanta, al Mercedes-Benz Stadium, casa degli Atlanta Falcons nella NFL.

Questa partita ha implicazioni su molteplici fronti, e si preannuncia come la partita più importante di tutta la regular season (con la possibile eccezione di Ohio State @ Michigan in Week 13). I Bulldogs sono ranked al numero 1 dal comitato di selezione dei playoff. La squadra di Kirby Smart è imbattuta (12-0), ha distrutto tutti gli avversari che si è trovata di fronte grazie a una forza difensiva impressionante. La difensive line, guidata, tra gli altri, dai linebackers Channing Tindall e Nakobe Dean (29 e 25 tackles, 4,5 e 5 sacks), non ha mai concesso più di 17 punti in questa stagione. Solo gli schemi offensivi di Josh Heupel a Tennessee hanno causato qualche grattacapo, ma in una partita comunque stradominata dai Bulldogs per 41-17. In incontri contro avversari ranked la difesa di Georgia non ha lasciato scampo a nessuno, concedendo solo 3 punti a #3 (all’epoca) Clemson, 0 punti a #8 Arkansas, 10 punti a #18 Auburn, 13 punti a #11 Kentucky. In Week 13, i Bulldogs hanno dominato il proprio rivalry game contro Georgia Tech per 45-0. Anche l’attacco gira discretamente: Nella posizione di QB si sono alternati Stetson Bennett e JT Daniels, ma dopo l’infortunio di quest ultimo il coaching staff ha proseguito con Bennett con buoni risultati (119/183, 1,985 yards, 21 TD e 5 intercetti). Georgia è chiaramente favorita ma dovrà reggere bene la pressione: I Bulldogs per la prima volta in tanti anni sono stra-favoriti per la vittoria del titolo nazionale, conquistato per l’ultima volta nel 1980. Vedremo se la difesa impenetrabile dei Bulldogs saprà tenere testa anche ad Alabama.

Da parte loro, I Crimson Tide sono ranked al numero #3 e hanno perso una sola partita contro Texas A&M (41-38), non proprio una corazzata quest’anno. Se è vero che una vittoria è pur sempre una vittoria, le ultime prestazioni della squadra di Nick Saban hanno messo in serissimo dubbio le chance di playoff senza una vittoria nel conference game. L’attacco guidato dal QB Bryce Young è parso spesso in difficoltà, complice anche una protezione spesso discutibile da parte dell’offensive line (come nell’ultima partita contro Auburn). A tratti, i Crimson Tide sono sembrati la stessa corazzata dell’anno scorso, soprattutto in casa nelle vittorie nette contro Miami e Ole Miss. Spesso pero’, soprattutto lontano da Tuscaloosa, Alabama ha patito parecchio per portare a casa la vittoria: in week 3 la squadra di Nick Saban ha battuto 31-29 Florida con i Gators che hanno fallito una 2-pt che li avrebbe portati al pareggio, in week 6 è arrivata la batosta contro Texas A&M (41-38), e nelle ultime tre uscite di rilievo i Crimson Tide hanno avuto la meglio su LSU (20-14), #21 Arkansas (42-35) e soprattutto hanno avuto bisogno di ben quattro overtime per avere la meglio su una rimaneggiata Auburn, priva di Bo Nix e con il qb di riserva, TJ Finley, che ha giocato con una gamba infortunata (partita finita 22-20). Allo stesso tempo si puo’ dire che la forza dei Tide è proprio quella di trovare sempre un modo per vincere la partite, anche quelle brutte e tignose, e le vittorie sono sempre delle vittorie. Va ricordato che il comitato di selezione dei playoff dovrebbe giudicare pero’ anche le prestazioni e non solo i risultati. Brice Young è tra i favoriti e per l’Heisman, e una vittoria a sorpresa in questo conference game potrebbe confermarlo come frontrunner e soprattutto potrebbe dare una svolta alla stagione di Alabama in chiave playoff.

IMPLICAZIONI PLAYOFF: Georgia andrà ai playoff a prescindere dal risultato di questa partita: I Bulldogs sono #1 da inizio anno o quasi e non hanno mai avuto un passaggio a vuoto (12-0). Vincere il conference championship vorrebbe pero’ dire molto per la squadra di Kirby Smart e per i fans. Alabama è sicuramente dentro le prime 4 con una vittoria, mentre una sconfitta potrebbe vedere i Tides fuori: dipenderà dall’entità della sconfitta e da cosa faranno le dirette concorrenti (Michigan, Cincinnati, Oklahoma State). Con due sconfitte è pero’ dura entrare nei playoff, per quanto il committee ha sempre mostrato un occhio di riguardo nei confronti delle squadre della SEC.

LE ALTRE 9 FINALI (PIÙ UNA PARTITA BONUS)

Partiamo in ordine cronologico da venerdi 3 dicembre dove troviamo due finali che non hanno implicazioni di playoff:

FINALE DI CONFERENCE-USA: Western Kentucky Hilltoppers @ UTSA, ora 1 di notte nella notte tra venerdi 3 dicembre e sabato 4 dicembre

I Roadrunners di UTSA sono a lungo stati la favola di questa stagione, spesso menzionati nell’ultimo mese nel trittico delle squadre imbattue insieme a Georgia e Cincinnati, anche se UTSA gioca in una conference spesso bistrattata. La batosta contro North Texas (45-23) ha messo pero’ fine alla ‘perfect season’ di UTSA, che comunque si è levata molte soddisfazioni quest’anno, battendo Illinois (37-30), Memphis (31-28) e UAB (34-31). Questa è anche la prima volta in assoluto che i Roadrunners competono per un titolo di division 1, dunque vedremo se sapranno resistere alla pressione (Western Kentucky è invece stata incoronata come campione di conference per 2 volte, nel 2015 e nel 2016). Va anche notato che UTSA è uno dei programmi più giovani di tutto il sistema di FBS, dato che ha inaugurato il suo programma di football nel 2011. La domanda è se il qb Frank Harris (2,688 yds, 66,5% di passaggi completati) saprà portare UTSA sulla vetta della conference e confermare l’ottimo lavoro svolto sin qui da coach Jeff Traylor.

Western Kentucky ha fatto bene nella propria conference (7-1) dopo un inizio nella out-of-conference abbastanza disastroso con 3 sconfitte su quattro. Va anche detto che di queste sconfitte, molte sono state di misura e contro squadre nettamente più forti: 38-35 vs Army, 33-31 contro Indiana, e un 48-31 contro Michigan State prima della quarta sconfitta di fila proprio contro UTSA per 52-46. Da li in poi sono pero’ arrivate 7 vittorie di file, incluso un blowout contro Marshall (53-21) Lo scontro nella regular season è stato equilibrato, ma gli Hilltoppers sono più abituati agli scontri di alta quota ed a gestire meglio eventi chiave, come dimostrano i due titoli del 2015 e 2016. Il fattore campo gioca contro Kentucky, dato che la partita si giocherà all’ “Alamodrome” di San Antonio in Texas, casa dei Roadrunners e capienza da 70mila posti (anche se la record attendance si attesta sui 50mila). Per i bookmakers, lo spread è quasi pari: Western Kentucky è favorita di solo un punto e mezozo.

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FINALE DI PAC-12: #14 Utah vs #11 Oregon, ore 2 di notte nella notte tra venerdi 3 e sabato 4 dicembre campo neutro: Allegiant Stadium, Las Vegas 

La prima finale delle power 5 di questa settimane è quella della PAC-12, conference che ha ampiamente deluso le aspettative (perlomeno delle squadre più forti, chiedere a USC per maggiori informazioni). #19 Utah e #11 Oregon si affronteranno in un rematch dello scontro di due settimane fa, portato a casa dagli Utes per 38-7 nella prestazione decisamente peggiore della stagione per i Ducks.

E pensare che tre settimane fa Oregon veleggiava alla posizione #3 nel ranking del comitato di selezione dei playoff. Quella posizione era già discutibile all’epoca data la sconfitta contro Stanford, ma la squadra di Mario Cristobal ha vissuto tutto la stagione con il credito residuo frutto della vittoria contro Ohio State in week 2. Quel credito è stato definitivamente esaurito con la seconda sconfitta stagionale, che ha di fatto spento le speranze di Oregon in chiave playoff. Alla squadra del QB Anthony Brown resta comunque la possibilità di portare a casa il prestigioso titolo della PAC-12, sia pure la PAC-12 a scartamento ridotto di quest’anno. Contro i rivali di conference Oregon ha quasi sempre vinto anche se senza mai convincere del tutto, come nella vittoria per 34-31 contro UCLA o nel 26-16 contro Washington.

Per gli Utes la stagione era partita male: la questione Charlie Brewer, arrivato da Baylor per giocare come QB titolare, si è infiammata all’inizio quando Brewer ha deciso di entrare nel transfer portal dopo essere stato panchinato dall’head coach Kyle Whittingham in favore di Cameron Rising a seguita della sconfitta contro San Diego State in week 3. La svoltà è arrivata proprio da là: Dopo questo cambio, Utah (1-2 nelle prime tre partite) le ha vinte tutte a parte la partita contro Oregon State, comprese le vittorie contro USC (42-26), UCLA (44-24) e Oregon (38-7). La South division della PAC-12 non è stata tra le più competitive del College Football quest’anno, e Utah è stata brava a sfruttare la mancanza di concorrenza e la totale debacle degli USC Trojans (freschi di cambio coach, con Lincoln Riley come nuovo head coach da Oklahoma nella bomba di mercato di questa settimana).

Secondo i bookmakers, Utah è leggermente favorita (3 punti). Sarà interessante vedere l’influenza del fattore campo: Si gioca a Las Vegas, nell’Allegiant Stadium che ospita le partita dei Las Vegas Raiders nella NFL. La distanza geografica dovrebbe favorire il pubblio di Utah, ma c’è da tenere conto del grande seguito nazionale di Oregon nell’Ovest degli USA.

PASSIAMO ALLE ALTRE 6 FINALI DI SABATO…

FINALE DI BIG-12: #9 Baylor vs #5 Oklahoma State, Sabato 4 dicembre ore 18:00 italiane, campo neutro AT&T Stadium, Arlington, Texas

Questa partita, oltre a essere una finale, ha anche notevoli implicazioni per i playoff. I Baylor Bears sono reduci da un’ ottima stagione, ma purtroppo per loro la sconfitta contro TCU (30-28) li ha di fatto messi fuori dai playoff. Le due squadre si sono già incontrate a inizio ottobre, quando Oklahoma State ha avuto la meglio per 24-14.

I Bears, allenati da Dave Aranda, hanno stupito oltre le aspettative, complice anche la caduta di Oklahoma e il completo disastro (per usare un eufemismo), di Texas. L’highlight della stagione è stato sicuramente la vittoria contro Oklahoma per 27-14, ma la squadra del QB Gerry Bohanon (2,166 yards, 64% di passaggi comleti, 17 TD e 6 intercetti) è stata tra le più solide di tutto il college football, e la sconfitta contro TCU è un grande rimpianto perchè un risultato diverso avrebbe messo Baylor in corsa per i playoff vincendo il titolo della BIG-12.

La squadra di Mike Gundy (che a Scusate il College Football chiamiamo il “Gundone”) è se possibile ancora di più una sorpresa. Sulla carta, questa finale avrebbe dovuto essere Oklahoma-Texas secondo i pronostici di inizio stagione, invece il collasso delle grandi ha messo Oklahoma State e il suo attacco di fronte alla possiblità di competere per il titolo e finanche andare a giocarsi un posto nei playoff, a seconda di cosa faranno le altre squadre. I Cowboys hanno un record di 11-1, unica sconfitta (di misura) contro Iowa State per 24-21 ma tante vittorie importanti e convincenti: Baylor, Texas e soprattutto Oklahoma nel rivalry game della scorsa settimana, terminato per 37-33. L’attacco guidato dal QB Spencer Sanders è la forza di questa squadra (da menzionare anche le corse del RB Jaylen Warren con 1,134 yards), complice la mentalità offensiva di Gundy, ma anche la difesa ha fatto bene, per esempio concedendo zero punti nel blowout contro Texas Tech. Per i bookmakers Oklahoma State è favorita di 5,5 punti. Si gioca sul campo neutro di Arligton, nell’ AT &T stadium che di solita ospita le partite casalinghe dei Dallas Cowboys nella NFL.

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IMPLICAZIONI PLAYOFF: Baylor ha due sconfitte ed è quindi fuori dal novero delle candidate a finire tra le prime 4. Oklahoma State è fuori con una sconfitta, e ha una chance con una vittoria, a seconda di cosa fanno Alabama, Michigan e Cincinnati nei rispettivi conference championships. Secondo il predictor di ESPN, lo scenario migliore per i Cowboys prevede vincere il conference game e le vittorie di Georgia, Houston e Iowa nelle altre partite. Con solo due di quest risultati su 3, si viene a creare l’incognita Notre Dame, che non gioca finali perchè non è affiliata con nessuna conference, ma il comitato potrebbe tenere conto del fatto che gli Irish hanno una sola sconfitta e diverse vittorie importanti. Dunque i Cowboys hanno una chance ma servono aiuti significativi da altri campi.

FINALE DI MID-AMERICAN CONFERENCE (MAC): Kent State vs Northern Illinois, sabato 4 dicembre ore 18 italiane, campo neutro (Ford Field, Detroit)

Allo stesso orario per gli appassionati del college football dell’America profonda, il menu prevede la finale della MAC nel group of 5. Il confronto con Baylor-Oklahoma State è francamente impari anche per un appassionato del group of 5 come il sottoscritto, per cui spendiamo meno parole su questa partita.

I Golden Flashes di Kent State sono stati protagonisti di una stagione altalenante (7-5 ma 6-2 in conference play) e tanto è bastato alla squadra di Sean Lewis per assicurarsi la vittoria della division East della MAC, grazie anche alla vittoria contro i rivali di Miami (Ohio) per 48-47 la settimana scorsa, frutto di una mancata 2 points conversion. Da parte sua, la Northern Illinois di Thomas Hammock è stata protagonista di una stagione più costante anche nell’out of conference (8-4, 6-2 in conference), inclusa una notevole vittoria contro Georgia Tech per 22-21 e sopratutto la vittoria della division West della conference. Nella regular season, Kent State ha vinto per 52-47 in un high scoring game, motivo per cui i Golden Flashes partono leggermente favoriti (3 punti). Si gioca sul campo neutro di Detroit, al Ford Field, casa dei Detroit Lions nella NFL.

FINALE DI MOUNTAIN WEST: Utah State @ #19 San Diego State, ore 21:00 italiane

San Diego State arriva al conference championship della Mountain West dopo una stagione quasi perfetta (11-1), solamente i ragazzi terribili di Fresno State hanno messo ko gli Aztecs per 30-20 (i Bulldogs hanno battuto UCLA e giocato alla pari con Oregon). La squadra di Brady Hoke ha fatto un percorso quasi netto nella conference (7-1) riuscendo a finire proprio davanti a Fresno State che ha pagato caro i due upset contro Hawaìi e Boise State.

Nella Mountain division la lotta per il primo posto è stata più combattuta, ed è stata un discorso a tre tra Utah State, Air Force e Boise State, con Utah che alla fine l’ha spuntata grazie allo scontro diretto su Air Force, battuta per 49-45. Il record di 6-2 in conference è quindi bastato per accedere al conference game, dove gli Aggies dovranno pero’ giocare in trasferta dato che San Diego State ha il record migliore. Lo spread è 6 punti in favore degli Aztecs, uno spread importante probabilmente dovuto al fatto di essere ranked e anche al fatto di giocare in casa.

FINALE DI SUN BELT: Appalachian State @ #24 Louisiana, ore 21:30 italiane

La Sun Belt propone sempre delle partite molto diverenti e votate all’attacco (tanto da essere spesso ribattezzata ‘fun belt’ dai media americani). I Mountaineers di App State non sono andati male (10-2, 7-1 in conference) ma hanno perso proprio contro Louisiana nella regular season (41-13) e contro Miami nella out of conference (25-23). Per loro fortuna hanno pero’ battuto Coastal Carolina per 30-27: Gli Chantecleers, dopo una stagione e mezza da imbattuti, hanno sembrato finire la benzina nelle ultime uscite e nonostante un ottimo record (10-2) la sconfitta contro Georgia State (42-40) ha messo Grayson McCall e compagni fuori dalla lotta per il titolo della division East.

I Ragin’ Cajuns di Louisiana, ranked al numero 24, sono rimasti imbattuti in conference ed hanno finito con un record di 11-1. Dalla sconfitta contro i Longhorns in week 1 sono arrivate 10 vittorie di fila che sono risultate nell’accesso al conference championship. Le ottime stagioni di Billy Napier con i Ragin’ Cajuns sono anche risultate nel suo approdo sulla panchina dei Florida Gators nella SEC. Vedremo se Louisiana sarà distratta da questo fatto o se Napier sarà in grado di mantenere la concentrazione e farla mantenere anche alla sua squadra, in quella che sarà comunque la sua ultima partita casalinga (Napier si trasferirà in Florida nei giorni immediatamente successivi, resta da vedere chi siederà sulla panchina dei Ragin’ Cajuns nel bowl game). Forse proprio per questo motivo, i bookmakers prevedono un’opening line molto ravvicinata, con uno spread di tre punti in favore di App State.

FINALE DI AMERICAN ATHLETIC CONFERENCE: #21 Houston @ #4 Cincinnati, ore 22:00 italiane

C’è da fare i complimenti a chi ha deciso di mettere la seconda partita per importanza del weekend in contemporanea con Georgia-Alabama. Se avete la possibilità del doppio schermo questa partita è un must.

#4 Cincinnati si gioca la concreta possiblità di entrare nei playoff: Sarebbe la prima squadra fuori dalle power 5 ad ottenere questo risultato. È argomento di dibattito se sia sufficiente la vittoria per accedere ai playoff, ma sicuramente Cincinnati è in un’ottima posizione. L’ultima volta che i Bearcats hanno perso una partita di regular season era il 2019, e la partita era proprio il conference championship della AAC contro Memphis, perso 29-25 in una stagione terminata 11-3 nella stagione inaugurale dell’head coach Luke Fickell. Stiamo parlando di esattamente due anni fa. Da li in poi i Bearcats hanno vinto 19 parite di fila di regular season (record 11-0 quest’anno), incluso un conference title contro Tulsa 27-24. Soprattutto hanno tenuto per buona parte testa a Georgia nel bowl game perso per 24-21 nel new year’s bowl del 2021 e hanno battuto tutti quest’anno, compresa un’impressionante vittoria contro i Fighting Irish di Notre Dame (24-13), all’epoca ranked al #9 e ora ranked al #6.

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L’attacco guidato dal QB Desmond Ridder, dal WR Alec Pierce e dal RB Jerome Ford ha messo a segno numeri impressionanti (3mila passing yards, 2mila e cento rushing yards), ma ha spesso avuto bisogno della difesa per tenere a bada squadre che sembravano battibili ma che hanno causato qualche grattacapo (27-20 contro Navy, 28-20 contro Tulsa) allo stesso tempo i Bearcats hanno annichilito importanti rivali di conference (56-21 contro UCF, 48-14 contro SMU) grazie anche alle brillanti play call di Luke Fichell, che si è dimostrato maestro nel gestire situazioni complicate. Proprio per questo, se ne parla praticamente per qualsiasi panchina libera, fatto che potrebbe distrarre i Bearcats.

Dal canto suo, La Houston di Dana Holgorsen è partita come un diesel, pertendo in week 1 contro Texas Tech (38-21) per poi fare 11 vittorie di fila. In particolare, l’attacco di Houston e lo special team dei Cougars hanno messo a dura prova tutti gli avversari di conference, con il QB Clayton Tune che chiude la stagione con 3,000 passing yards, 26 TD e 8 intercetti (frutto del play call molto aggressivo di Houston, 3269 receiving yards). Nella seconda parte della stagione, le vittorie contro SMU (44-37) e Memphis (31-13) hanno messo i Cougars in un’ottima posizione, nonostante ci sia stato bisogna dell’overtime contro i Pirates di East Carolina (31-24). Cincinnati è favorita di 10 punti e mezzo, ma ci sarà da fare molta attenzione.

IMPLICAZIONI PLAYOFF: Lo scenario da incubo per Cincinnati consiste in una vittoria contro Houston congiuntamente a una vittoria di Alabama contro Georgia, di Michigan contro Iowa e di Oklahoma State contro Baylor. Il comitato potrebbe togliere Cincinnati in favore dei Cowboys se la strength of schedule è la principale considerazione. Sarebbe una follia ma il comitato ha sempre visto quasi con fastidio le squadre del group of 5. Ad ogni modo, il playoff predictor di ESPN, basato su algoritmi non si sa quanto accurati dato che si tratta di pura preferenza personale da parte di un comitato, nello scenario da incubo prevede: 1-Michigan (98%), 2-Alabama (97%) 3-Georgia (97%) 4-Cincinnati (67%) 5-Oklahoma State (27%) 6-Notre Dame (15%). Sarebbe una decisione sensata, speriamo che il comitato sia giudizioso tanto quanto gli algoritmi di ESPN.

FINALE DI BIG-TEN: #2 Michigan vs #13 Iowa, ore 2 di notte nella notte tra domenica e lunedì, campo neutro (Lucas Oil Stadium, Indianapolis)

L’ultima partita con implicazioni di playoff di week 14 è la finale di Big Ten tra #2 Michigan e #13 Iowa. I Wolverines sono reduci dall’impresa della scorsa settimana, quando hanno sconfitto #2 Ohio State ad Ann Arbor per 42-27, regalando alla squadra di Jim Harbaugh una vittoria fondamentale nella corsa al titolo della Big Ten e (soprattutto) nella corsa ai playoff, dato che il selection committee ha fatto balzare Michigan alla posizione numero 2 del ranking, dietro a Georgia. Cade McNamara e compagni hanno fatto benissmo nella East division della Big 10, francamente la più competitiva quest’anno, con buona pace dei tifosi della SEC. L’unica sconfitta della stagione è arrivata contro i rivali di Michigan State a East Lansing (37-23) grazie a una giornata di grazia di Kenneth Walker III. La vittoria decisamente convincente contro i Buckeyes è pero’ bastata a redimere questa macchia, complice il ruolino di marcia pressochè perfetto fuori e dentro la conference (11-1). Per Harbaugh è la prima possibilità di giocarsi un titolo che a Michigan manca da tanto, e dunque i Wolverines dovranno essere bravi a gestire la pressione in questo finale di stagione.

#13 Iowa non ha fatto del bel gioco la sua cifra. Con un paragone calcistico si potrebbe dire che la filosofia degli Hawkeyes si basa sul concetto estremo di ‘catenaccio e contropiedè, nel senso che la difesa spesso segna più punti dell’attacco. Il risultato è che Iowa è sempre protagonista di partite poco spettacolari, bloccate ed estremamente rognose. Gli Hawkeyes hanno terminato la regular season con un record di 10-2. Se la difesa è in palla la squadra di Kirk Ferentz puo’ battere chiunque, compresi i Wolverines. L’attacco guidato dal QB Spencer Petras è tra i peggiori di tutto il college football: l’attacco di Iowa è 110mo (su 130) per passing yards totali, solamente 178 in media (Sam Hartman a Wake Forest di media fa il doppio in una singola partita). Leggermente meglio il rushing game (108mo) con 121 yards. La difesa in compenso è micidiale e ha messo a segno anche quattro TD (3 pick six, un fumble return), ha causato 22 intercetti in totale (primi nel sistema FBS). Michigan dovrà quindi fare molta attenzione nel passing game. Lo spread è di 11 punti in favore dei Wolverines.

IMPLICAZIONI PLAYOFF: Michigan è sicuramente dentro con una vittoria. In caso di sconfitta è probabilmente fuori dalle prime 4, soprattutto in caso di vittorie di Alabama, Cincinnati e Oklahoma State. I Wolverines hanno una chance di rimanere nei playoff anche perdendo, ma servono in quel caso le sconfitte di Cincinnati e Oklahoma State in contemporanea (se perde una sola di queste due, Notre Dame appare come una candidata più solida per l’ultimo spot)

FINAL DI ATLANTIC COAST CONFERENCE: #15 Pittsburgh vs #16 Wake Forest, ore 2 di notte nella notte tra domenica e lunedì, campo neutro (Bank of America Stadium, Charlotte)

L’ultimo championship game è l’atto di chiusura della conference che quest’anno ha deluso maggiormente, quella ACC che avrebbe dovuto avere in Clemson e North Carolina due serie candidate al titolo di campione nazionale, invece le due big non sono arrivate nemmeno al conference championship.

Ci è arrivata a sorpresa la Wake Forest del QB Sam Hartman, che guida una micidiale passing offense di una squadra totalmente votata all’attacco dall’head coach Dave Clawson. I Demon Deacons sono rimasti sotto i 40 punti solo nella sconfitta contro Clemson (48-27). Nella sconfitta contro North Carolina hanno segnato 55 punti, e ne hanno messo a segno 70 nella vittoria contro Army. L’attacco è all’altezza dei migliori del paese, ma la difesa è facoltativa. Questo risulta spesso in partite divertenti ma abbastanza sconclusionate, come il 70-56 contro Army. La spettacolarità è al tempo stesso forza e debolezza di questa squadra.

#16 Pitt è stata una delle poche sorprese positive della ACC: nonostante un passaggio a vuoto contro Miami (38-34) e un clamoroso upset contro Western Michigan per 44-41, I Panthers hanno chiuso con un record di 10-2. Kenny Pickett è tra i QB in odore di Heisman, al quinto anno di college ha veramente trovato una maturità e una costanza di gioco impressionante. La squadra dell’head coach Pat Narduzzi appare dunque più solida, soprattutto rispetto alla difesa di Wake Forest, ed è favorita seppur di poco (lo spread è di 3 punti in favore di Pitt). Nota interessante: nei Panthers gioca anche un italiano, Habbakuk Baldonado, nato a Roma e defensive linebacker di Pitt, quest’anno titolare a autore di ben 8 sacks.

Infine, vale giusto la pena citare che alle 5 di mattina di domenica si giocherà la partita USC @ California, incontro di regular season di PAC-12, che era stato precedentemente rinviato per il covid outbreak a Cal. Le due squadre (soprattutto USC) hanno molto deluso e hanno un record di 4-7 e non sono bowl eligible, ma almeno è un’opportunità per i senior di CAL di avere il loro senior dai di fronte ai (probabilmente pochi) tifosi.

UPSET ALERT

Le finali di conference sono tutte o molto combattute sulla carta oppure hanno uno spread altissimo, difficile pronostricare upset in maniera diretta. C’è da fare tanta attenzione pero’ ai due eventuali upset che potrebbero avere tante implicazioni nei playoff: Iowa su Michigan e Houston su Cincinnati per le motivazioni che abbiamo visto nei paragrafi precedenti. Occhio agli Hawkeyes e ai Cougars, che potrebbero gettare nel caos la selezione dei playoff (che si terrà eccezionalmente di domenica).

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2 Commenti

  1. Grazie Davide, sempre utilissimi i tuoi spunti per orientarsi tra le decine ( fino a settimana scorsa almeno) partite settimanali.
    Peccato che a questo giro la partita di cartello non sia visibile con il player espn.

    1. Grazie a te! Mi fa piacere che questa guida sia utile. Speriamo che in Italia qualcuno si decida presto ad accaparrare i diritti almeno per le partite di cartello

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