Profondo Roster 2021: Dallas Cowboys

Grazie alle loro sette vittorie (a fronte di due sole sconfitte), i Dallas Cowboys guardano dall’alto il resto dei team di una NFC East che ben difficilmente sfuggirà agli uomini con la stella sul casco. Le prossime tre partite, contro Chiefs, Raiders e Saints, diranno invece qualcosa di più sulle effettive velleità dei texani di agguantare il loro primo Super Bowl dall’ormai lontano 1995.

OFFENSE

Non credo sia una mancanza di rispetto nei confronti degli altri giocatori affermare che la stagione 2020 dei Cowboys sia virtualmente terminata con il grave infortunio subito da Dak Prescott al quinto turno.  In questo 2021 il prodotto da Mississippi State è tornato sul ponte di comando e l’attacco dei Cowboys è primo in NFL per yard guadagnate e per punti segnati. Dopo nove partite Prescott sta disputando la sua migliore stagione per percentuale di completi, oltre il 70% per la prima in carriera, e QB rating, con il 110,8 (undici punti in più rispetto alle due campagne precedenti), inoltre, salvo imprevisti, supererà agevolmente il record di 30 td pass messi a segno nel 2019.

Vero, il buon Dak può contare su un gruppo di bersagli di prim’ordine, a partire da quel Cee Dee Lamb che appena al secondo anno di NFL è il leader dei Cowboys per ricezioni (47), yard (726), yard per catch (15,4) e touchdown (6). Leggermente al di sotto di Lamb c’è Amari Cooper, già a quota 44 ricezioni per 583 yards e 5 mete.

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Una delle sorprese della stagione è invece la conferma delle qualità come ricevitore del tight end Dalton Schultz che con 38 catch alla notevole media di 11,5 yard, sta dimostrando che l’ottimo 2020 non è stata un’anomalia; non male per un atleta che fino a due anni fa era considerato soprattutto un bloccatore. A Prescott non manca l’aiuto neppure dai runner, con Elliott e Pollard che le loro 3, 4 ricezioni a partita le assicurano sempre. E finora ai Cowboys è mancato il terzo componente del trio delle meraviglie a livello di receiver, con Michael Gallup che si è infortunato subito al primo turno ed è rientrato solo domenica nella trionfale gara contro Atlanta. Al suo posto ha giocato in modo decisamente convincente quel Cedrick Wilson che in nove giornate ha già catturato più palloni dell’intera stagione 2020. Purtroppo per Wilson, il rientro di Gallup lo riporterà a scaldare per lo più la panchina (l’ex Boise State è infatti passato dai 50 snap della gara contro Denver ad un’unica apparizione in attacco contro Atlanta).

Fra i bersagli di Prescott c’è anche il rientrante tight end Blake Jarwin, reduce da una stagione interamente passata ai box per la rottura del legamento crociato del ginocchio destro nella prima gara del 2020, che ha contribuito con altre 10 ricezioni, ma che è nuovamente fuori per un problema all’anca. Noah Brown e Malik Turner sono terminali utilizzati davvero col contagocce anche se quest’ultimo è già andato a segno due volte quest’anno.

E il problema delle difese che devono affrontare i Cowboys è che i pericoli non sono certamente finiti qui. I due runner Ezekiel Elliott e Tony Pollard formano una coppia di livello assoluto. Elliott è stato il leading rusher della NFL nel 2016 e nel 2018, poi ha vissuto un 2020 da dimenticare, complici una linea offensiva non certo impermeabile e parecchi problemi di fumble, ma nella stagione corrente sta rispondendo alla grande a chi lo voleva già sul viale del tramonto grazie ad un bottino di 663 yards, media 4,7, e 7 touchdown. Tony Pollard è invece una riserva di lusso, che negli anni ha dimostrato di non essere solo un ottimo bersaglio fuori dal backfield ma anche un runner elusivo in grado di fornire un importante complemento all’attacco di coach Kellen Moore. Le statistiche di Pollard sono davvero impressionanti, visto che la media a portata è di 5,4 yard e che lo stesso runner ex Memphis ha ricevuto 23 dei 25 palloni lanciati nella sua direzione, cioè il 92%.

La linea offensiva è stata per anni un fiore all’occhiello del team con la stella sul casco e ad oggi, pur non avendo i “numeri” degli anni passati, rimane un reparto decisamente solido. I due assoluti fuoriclasse del gruppo sono la guardia destra Zack Martin ed il tackle di sinistra Tyron Smith. Il problema è che quest’ultimo non gioca una stagione intera dal 2015, è reduce da un 2020 in cui ha disputato solo 2 gare, e in questo 2021, dopo essere partito molto bene, è stato bloccato dopo 7 gare da un problema alla caviglia. Durante la sua assenza, Terence Steele è stato utilizzato come tackle a sinistra, con risultati alterni (molto male contro Denver, benino contro Atlanta), mentre l’altro tackle è La’el Collins, che ha saltato completamente la stagione 2020 per un problema all’anca e due settimane fa è rientrato dopo la sospensione di 5 turni per uso di sostanze proibite, ma sta assicurando davvero un buon rendimento. Guardia a sinistra è invece Connor Williams che dopo una prima metà di stagione sicuramente apprezzabile ha faticato sia con Denver (come tutto l’attacco Cowboys in realtà) che contro i Falcons e inoltre ha il discutibile record NFL di 13 penalità in attacco.

Un problema per la linea dei texani è stato il modesto rendimento, soprattutto nella protezione a Prescott, del centro al secondo anno Tyler Biadasz che però dopo un primo mese terribile è sembrato andare via via migliorando. Altro atleta utilizzato spesso in linea è quel Connor McGovern che fin qui ha giocato sia guardia che tackle con buoni risultati, ma che è stato utilizzato da coach Moore pure come tight end e persino fullback nella formazione cosiddetta Hulk, che prevede 7 offensive linemen in campo (insieme a McGovern davanti al runner è schierato anche Collins)

difensivi Trevon Diggs Cowboys

DEFENSE

Dopo un 2020 da dimenticare, contraddistinto da una montagna di punti subiti (473 per la precisione, il numero più alto dell’intera storia dei Cowboys), sotto il nuovo coordinator Dan Quinn la difesa di Dallas è a metà del gruppo per yard concesse, non male per un reparto che ha perso dopo la prima giornata il suo miglior pass rusher, cioè DeMarcus Lawrence, che si è rotto il piede in allenamento e che non entrerà prima di dicembre.

Non solo, ma al settimo turno ha dovuto alzare bandiera bianca anche un altro valido edge rusher come Randy Gregory, che in questo 2021 sembra finalmente aver messo sui giusti binari una carriera costellata da troppi problemi dentro e fuori dal campo. In attesa del rientro dei due titolari, uno dei posti di edge rusher titolare è dell’ex Jets Tarell Basham che si è disimpegnato bene sulla corsa mentre a livello di pass rush è stato decisamente discontinuo (il solo sack e i due hit messo a segno finora sono lì a dimostrarlo). Dalla parte opposta della linea nell’ultima gara è stato schierato Dorance Armstrong, rientrato due settimane prima da una lunga assenza per un guaio alla caviglia. Contro Atlanta, Armstrong, che nelle annate passate era noto per disputare grandi training camp per poi non riuscire a ripetersi in regular season, ha giocato una gran gara (1 sack e 2 hit) e la sua presenza sarà preziosa visti i problemi della coppia Lawrence-Gregory. Nella rotazione degli edge rusher è presente anche il rookie Chaunceuy Gholston che però finora è riuscito a mettere a segno un sack e poco più.

All’interno i Cowboys schierano un giocatore onestamente discreto come Carlos Watkins ed il rookie Osi Odighizuwa, che si sta rivelando un ottimo atleta sulla pass rush, essendo già arrivato a 3 sack, 4 hit e 17 hurries, mentre sulla corsa deve ancora abituarsi alla fisicità della NFL. Titolare nella prima fase del campionato era invece stato Brent Urban che però è ora in IR per un problema al tricipite.

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Ancora del gruppo di tackle fanno parte Justin Hamilton, e un altro rookie, Quinton Bohanna, che però finora ha faticato. Insomma, il gruppo di interior linemen non avrà grandi numeri ma almeno non ha un rendimento assolutamente insufficiente come nel 2020 e, per i Cowboys, è anche arrivata la buona notizia del rientro, contro Atlanta, di Tristen Hill fuori da quasi un anno per la ottura del legamento crociato del ginocchio.

I linebacker titolari sono Leighton Vander Esch e il fortissimo rookie Micah Parsons. Dopo due anni contrassegnati dagli infortuni, Vander Esch sembra finalmente essersi pienamente ristabilito, e pur essendo lontano dai livelli del 2018, la sua stagione da rookie, sta offendo un buon contributo soprattutto nel gioco di corsa. Parsons è invece in lizza per il premio di defensive rookie of the year. Schierato un po’ dappertutto da coach Quinn, l’ex Penn State è il leader nei sack con 7, ed è secondo fra i difensori con 44 tackle. Le sue grandi prestazioni hanno permesso ai Cowboys di tagliare l’ex Pro Bowl Jaylon Smith che sembra purtroppo essere già arrivato a fine carriera. Il terzo linebacker utilizzato con una certa continuità è Keanu Neal, già alle dipendenze di Quinn ad Atlanta. Neal spesso sostituisce Vander Esch in copertura, dove è sicuramente efficace, ma paga pesantemente dazio nel running game.

Se si guarda al gruppo dei defensive backs, la cosa che salta subito all’occhio sono naturalmente gli 8 intercetti messi a segno da Trevon Diggs che guida con ampio vantaggio la graduatoria dei picks in NFL (alle sue spalle Byard e Jackson ne hanno 5) ma anche l’altro cornerback titolare, Anthony Brown ha contribuito “pizzicando” i QB avversari altre 3 volte. Il rovescio della medaglia è dato dal fatto che quando i Cowboys permettono una ricezione, non raramente è per un lungo guadagno. Sia Diggs che Brown, infatti, hanno concesso poco più del 56% di ricezioni con però una media per catch di 18 yard il primo, di 20 il secondo. Una annata sicuramente buona la sta vivendo anche lo slot corner Jourdan Lewis che pure partecipa all’abbuffata di intercetti con due.

L’ex Minnesota e Detroit Jayron Kearse è la miglior safety in questo 2021 un po’ in tutti i fondamentali, mentre i Cowboys non sono riusciti a trovare una free safety con assicurasse un buon rendimento. Sia Malik Hoker che un altro ex Falcon, Demontae Kazee, non hanno convinto il coaching staff dei Cowboys che infatti contro Atlanta ha provato in quel ruolo Donovan Wilson ma onestamente le cose non sono migliorate di tanto.  

LA SORPRESA

Che fosse forte non c’erano dubbi, ma che potesse avere un tal impatto sulla NFL in pochi potevano prevederlo. Schierato un po’ in tutte le posizioni, Micah Parsons sta dimostrando di valere quel dodicesimo pick assoluto nel draft che i Cowboys gli hanno “regalato”. Sulla corsa c’è ancora da limare qualcosa ma il futuro del rookie appare assolutamente luminoso.

LA DELUSIONE

Contro Atlanta, un team per altro che ha una pass rush quasi inesistente, ha giocato la miglior gara della sua breve carriera ma, soprattutto fino a metà ottobre, il centro Biadasz è stato il punto debole di un’ottima linea offensiva. Le ultime gare sono state un attimo incoraggianti, ma se l’ex Wisconsin non riuscirà ad effettuare il salto di qualità, il posto al centro della linea nel 2022 sarà tutt’altro che assicurato.

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