Sulle ali di Hurts (Philadelphia Eagles vs Carolina Panthers 21-18)

Carolina ospitava una Philadelphia un po’ ondivaga fino a questo punto. I Panthers, invece, venivano da una brutta sconfitta contro Dallas. La partita è stata dominata da Carolina, soprattutto difensivamente, riuscendo bene a controllare l’andamento della gara. Grazie a ciò, la squadra di casa è stata in grado di portare la partita su un comodo vantaggio, ovvero 6 a 15. Da qui, è partita la rimonta degli Eagles, coadiuvata da una difesa che ha giocato una partita eccellente, costringendo Darnold a tre intercetti, limitandolo benissimo per tutta la gara. Hurts ha mostrato i muscoli quando ce n’era più bisogno e grazie ai suoi due touchdown su corsa, la rimonta è stata completata, con il sorpasso. Decisivo sul finale, l’intercetto di Nelson su Darnold che ha, di fatto, chiuso la partita sul punteggio di 21 a 18. Vittoria fondamentale per gli Eagles che dimostrano di non mollare mai e di avere gli attributi giusti. Pessima sconfitta per i Panthers, che sono crollati, si sono sciolti proprio quando la partita stava entrando nel vivo.

IL COMMENTO

I Philadelphia Eagles sono riusciti in una grandissima rimonta sul finale, ma va ricordato il perché sia stato possibile rimanere in gara: la difesa ha tenuto in piedi tutta la squadra. Senza una pressione costante su Darnold la partita se ne sarebbe andata subito a donne di facili costumi. Partiamo quindi l’analisi proprio dalla difesa degli Eagles: cosa dire, una partita davvero eccellente con la piccola nota di demerito per aver lasciato troppo spazio sulle corse ai Panthers. Comprensibile quando il tuo attacco non riesce a girare nemmeno pregando. La linea difensiva ha giocato una partita fondamentale guidata dalle prestazioni sorprendenti di Javon Hargrave che ha iniziato la stagione a dei livelli assurdi e non sembra abbia voglia di fermarsi. La costante penetrazione interna sua e di Cox ha messo in seria difficoltà Darnold, tra l’altro minacciato anche dalla presenza degli edge rusher Sweat e Burnett che hanno portato sei pressioni a testa, comunque niente male.

Anche i linebacker sono stati in grado di tenere a bada l’attacco dei Panthers, con una partita attenta e solida, nonostante il grande minutaggio speso in campo. Nelle secondarie, ancora una volta, brilla la stella di Darius Slay che ha dominato il confronto diretto con Moore limitandolo tantissimo e riuscendo a intercettare Darnold due volte. Non solo questo, la sua presenza è fondamentale per tutta la difesa, perché dà la fiducia necessaria a tutto il reparto, che non brilla proprio per individualità. Slay sta tornando ai suoi massimi picchi messi in mostra con la maglia dei Lions ed è uno dei cornerback che sta giocando meglio in questo inizio di stagione. Un plauso va la defensive coordiantor di Philadelphia, Jonathan Gannon, che è stato in grado di imbrigliare l’attacco dei Panthers grazie a una difesa trasformista che non ha dato mai punti di riferimento a Darnold, mettendolo in difficoltà per tutta la gara.

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L’attacco è stato negativo per la maggior parte della partita: davvero farraginoso e senza un filo conduttore, è stato messo in difficoltà dalla linea dei Panthers, specialmente sulle corse, dove gli Eagles sono stati annullati praticamente. La linea d’attacco non ha di certo brillato, solo Dillard è stato in grado di proteggere adeguatamente Hurts. Lo stesso Quarterback ex Alabama è stato contenuto dalla difesa, subendo due sack lanciando un intercetto. Non solo, pochissimi lanci lunghi, una tipologia di lancio che era stata proficua fin qui per l’attacco di Philadelphia. Il punt bloccato ha cambiato l’inerzia della partita, con Hurts e tutto l’attacco che si è svegliato e ha messo in piedi quei due drive necessari per rimontare sul finale. Il fatto di non rinunciare e di voler comunque vincere, nonostante una partita pessima, dimostra grandi doti di leadership per Hurts, a cui, sicuramente, non mancano gli attributi. DeVonta Smith sta diventando facilmente il primo ricevitore della squadra e nonostante i dubbi sul fisico, sta dimostrando di avere delle doti di route running eccellenti, con cui liberarsi da chiunque, anche in NFL. I tight end non hanno passato una buona giornata direi, il drop di Goedert a touchdown fatto è un po’ il riassunto della partita. Gli Eagles si preparano ad accogliere Tampa Bay di Brady che ha decimato Miami con una prova offensiva eccellente e che non da la sensazione di volersi fermare.

Carolina è stata in grado di controllare la gara per la maggior parte del tempo grazie alla propria difesa, capace di rallentare l’attacco degli Eagles per quasi tutta la partita, specialmente sulle corse, praticamente annullate. Haason Reddick e Burns sono stati in rado di portare una pressione necessaria nella tasca avversaria e Derrick Brown ha giocato forse la sua migliore partita da inizio stagione, portando pressione dall’interno molto bene. I linebacker hanno fatto un’ottima partita, riuscendo a portare i tackle necessari e riuscendo a coprire benissimo anche in coverage, senza lasciare troppe yard sul campo. I cornerback, che sono stati rinforzati bene in off season e con scambi (Gilmore tornerà in campo tra poco), non hanno fatto una brutta partita, anzi, si sono un po’ sciolti, come tutta la squadra, nel quarto quarto, dove la squadra è uscita proprio di testa. Comunque, non ci sono molti lati negativi per la difesa, che ha fatto il suo e più del suo per aiutare l’attacco, ma alla fine non è bastato.

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Per quanto riguarda l’attacco, la linea è stata disastrosa a dir poco, con Darnold che si è ritrovato più volte la pressione dritta in faccia. Vero è che la linea difensiva degli Eagles è di assoluto livello, ma non puoi lasciare tutta quella pressione, dopo è difficilissimo far circolare l’attacco. Parliamo di Sam Darnold: nelle prime tre vittorie stagionali della squadra, l’ex Jets era sembrato un giocatore trasformato, in grado di controllare bene questo attacco, dando palloni a tutte le armi a disposizione e usando benissimo le sue gambe, soprattutto per segnare touchdown. A Dallas, ha sbattuto contro il muro di una difesa giovane e ben organizzata, guidata da quello che ad oggi è il defensive player of the year, ovvero Trevon Diggs. Forse Sam si è portato un po’ di quella partita dentro di sé e, contro una grande linea difensiva e un ottimo cornerback come Slay, ha fatto gli stessi errori, giocando forse anche peggio. I tre intercetti sono troppi, ma non è solo quello: i primi due sono sbagliate letture, non riuscendo proprio a vedere il difensore, mentre l’ultimo arriva nel momento critico della partita, praticamente togliendo ogni speranza alla contro rimonta. C’è poco da fare quando non si segna più per molto tempo, non puoi pretendere che la difesa tenga fino all’infinito.

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Cosa dire oltre di questa partita: beh è vero che Carolina ha bisogno che McCaffrey torni il prima possibile, perché il ragazzo è un’arma offensiva a tutto tondo di cui non si può fare a meno. Chuba Hubbard, però, ha fatto veramente bene correndo per 101 yard e portandosi sulle spalle molto dell’attacco. La linea offensiva va, per forza, rifondata e rinforzata nelle prossime stagioni, altrimenti non si va da nessuna parte. Carolina si appresta ad affrontare dei Vikings con vento nelle vele, dopo la buona vittoria contro Detroit.

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Emiliano Guadagnoli

Sono un grande appassionato di football Nfl, seguo questo fantastico sport dal 2012. Sedotto e abbandonato da Kaepernick, tifo i San Francisco 49ers. Scrivo anche sui prospetti con la rubrica "La strada verso il Draft"

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