[NFL] Divisional: Walk-off vichingo (New Orleans Saints vs Minnesota Vikings 24-29)

Il Divisional Round della NFC promette due partite molto combattute e avvincenti. Sia Falcons – Eagles che Saints – Vikings mettono di fronte due squadre molto diverse. Falcons e Saints sono le due squadre esperte, abituate a certi palcoscenici e con due fuoriclasse nel ruolo di QB; Vikings ed Eagles sono le due squadre più complete, con un’ottima difesa, un ottimo gioco di corsa, ma con due QB alle prime esperienze di post season. Soprattutto la sfida fra New Orleans e Minnesota sembra aperta a qualunque pronostico. I ragazzi di coach Payton vengono dalla vittoria nel turno di Wild Card contro i Carolina Panthers, durante la quale Drew Brees ha ricordato a tutti perché ben presto sarà nella Hall of Fame.

L’attacco guidato dal QB uscito da Purdue si gioca il titolo di migliore unit con i New England Patriots; la letale combinazione di un gioco di corsa formidabile, guidato da Mark Ingram e dal possibile rookie dell’anno Alvin Kamara, e di un gioco aereo votato al big play, non permette alla difesa di concentrarsi su un solo aspetto provocandone un costante squilibrio. La velocità di Ted Ginn Jr. e la fisicità di Michael Thomas nel ruolo di ricevitori sono il connubio perfetto per scardinare le secondarie, mentre l’agilità di Kamara in uscita dal backfield è un incubo per LB e S. Ma la vera differenza fra questi Saints e quelli degli ultimi anni, è sicuramente nel reparto difensivo. In uno dei draft più prolifici nella storia della franchigia, New Orleans è riuscita a sistemare una unit che nelle ultime stagioni aveva sempre finito tra le peggiori della lega. Gran parte del merito va a Marshon Lattimore, anche lui candidato a rookie dell’anno, che ha risollevato le sorti di una secondaria altrimenti destinata a continuare il trend negativo.

I Vikings contrasteranno l’attacco stellare dei Saints con la migliore difesa della NFL. Minnesota ha chiuso la stagione da prima della classe sia per yard concesse che per punti subiti a partita. Impossibile trovare un punto debole in una difesa infarcita di All-Pro o Pro Bowler a qualsiasi livello, dagli uomini di linea alla secondaria. Qualche dubbio in più rimane sull’efficacia offensiva. Case Keenum, dopo aver rimpiazzato l’infortunato Sam Bradford ad inizio stagione, ha dimostrato di essere a livello. Pur senza numeri impressionanti, è riuscito a guidare i suoi al secondo seed nella NFC conquistando il diritto di essere il titolare anche nei playoff, nonostante i rientri di Bridgewater e Bradford. La vera arma offensiva dei Vikings è, però, il gioco di corsa. Dopo l’infortunio occorso a Dalvin Cook, rookie RB che aveva impressionato nelle prime quattro giornate, Latavius Murray e Jerick McKinnon si sono divisi il lavoro in maniera egregia. Ad aiutare i ragazzi di coach Zimmer ci sarà anche l’entusiasmo del pubblico dello US Bank Stadium, ansioso di tornare a tifare per una partita di playoff.

Pubblicità

Ingram Saints Vikings

Il primo possesso dell’incontro è per i Saints: Brees prova ad innescare subito Ingram e Kamara, ma la difesa di casa è travolgente e costringe gli ospiti al three and out. L’inizio dei Vikings è molto più dinamico. Murray e McKinnon cominciano subito la loro partita con corse decise ed efficaci e Keenum implementa subito la no huddle. La difesa ospite sembra ancora negli spogliatoi e Minnesota ne approfitta per segnare il primo touchdown dell’incontro: a realizzarlo è lo stesso McKinnon con una corsa da 14 yard. Forbath realizza l’extra point del 7-0. La reazione dei Saints non arriva e i padroni di casa allungano. Due penalità per pass interference portano Keenum e compagni nella red zone avversaria dove Rudolph non riesce a catturare l’ovale che sarebbe valso il secondo touchdown di giornata. Zimmer manda in campo Forbath che, dalle 20 yard, centra i pali per il 10-0. L’anemia offensiva ospite persiste con un altro three and out prima, e con il primo turnover di giornata poi. E’ Sendejo a causarlo, con un intercetto spettacolare su un lancio lungo per Ted Ginn. Siamo giunti alla fine del primo quarto e Brees ha lanciato per appena 3 yard, 1 intercetto e 0.0 di QB rating, siglando così il peggior quarto della sua carriera.

Dall’altra parte, ad inizio secondo quarto, Keenum approfitta dell’intercetto del suo rivale per allungare ancora: questa volta è Latavius Murray a concludere il drive con il touchdown del 17-0. Non siamo neanche a metà ma la partita sembra già ipotecata. Soprattutto quando, sul drive successivo e dopo che i Saints sembravano aver trovato un minimo di ritmo, Anthony Barr intercetta Brees per la seconda volta, all’interno della red zone. Determinante una deviazione di Griffen sulla linea di scrimmage. Va tutto storto a New Orleans che sbaglia anche un field goal da 58 yard con Will Lutz. Dall’altra parte Forbath non è da meno con l’errore dalle 49 yard che mette la parola fine al primo tempo.

Al rientro dagli spogliatoi, finalmente, i Saints abbozzano una reazione. Sono Brees e Michael Thomas a guidare la carica ospite. Il ricevitore, fino ad allora completamente annullato da Rhodes, guadagna 46 delle 80 yard del drive compresa la ricezione da 14 yard che vale il primo touchdown dell’incontro per gli ospiti. Lutz realizza l’extra point che accorcia le distanze sul 17-7. La partita si riapre definitivamente su un errore marchiano di Case Keenum. Il QB dei Vikings va nel panico sotto la pressione della linea difensiva ospite e prova un lancio insensato verso Diggs; Williams lo legge e intercetta l’ovale in territorio avversario.

Thielen Saints Vikings

Brees non si fa pregare e, ad inizio quarto periodo, accorcia ulteriormente. E’ ancora Michael Thomas a siglare il secondo touchdown di giornata che porta i Saints a soli 3 punti di distanza. Keenum cerca di rimediare all’errore sul drive successivo portando i suoi in raggio da field goal e permettendo a Forbath di riallungare sul 20-14. Dopo il totale dominio del primo tempo, adesso la partita è un susseguirsi di emozioni continuo. Mancano solo sei minuti alla fine e ogni marcatura potrebbe essere quella decisiva. Sono gli ospiti ad aprire le danze, prendendo il primo vantaggio dell’incontro. Kamara riceve uno screen pass di Brees e lo porta fino alla end zone. Lutz realizza l’extra point del 21-20.

Minnesota non si arrende e torna in campo decisa a conquistare almeno il field goal del sorpasso. Ad un minuto e mezzo dalla fine Forbath fa esplodere lo stadio con una bomba da 53 yard che vale record di franchigia e soprattutto il 23-21. Finita? Macché! Brees conferma la sua fama di “clutch QB” con un drive magistrale che permette a Will Lutz di calciare il controsorpasso ad appena 25 secondi dalla fine. A questo punto il match sembra davvero finito, per tutti, tranne che per i Vikings. Minnesota torna in campo e compie un vero e proprio miracolo: senza timeout e con pochissimo tempo a disposizione, Keenum cerca lanci lunghi e verso le linee laterali per permettere ai suoi di ricevere ed uscire dal campo per fermare il cronometro. I Saints lo sanno e riescono a contenere i primi tentativi. Poi, però, a 10 secondi dal fischio finale, Keenum riesce a trovare Diggs, il quale compie un’incredibile ricezione in salto e riesce anche ad evitare il placcaggio di Williams rimanendo in campo di qualche centimetro. La strada verso la end zone è spianata e Diggs segna il touchdown della vittoria da 61 yard con il cronometro già sullo 00:00. Allo US Bank Stadium esplode il delirio per una vittoria tanto sofferta quanto incredibile e qualcuno parla già di “Minnesota Miracle”.

Finisce dunque 29-24 per i Vikings una partita bellissima con ben quattro cambi di vantaggio negli ultimi 3 minuti. A New Orleans non riesce una rimonta che sarebbe stata pazzesca e adesso dovrà fare i conti con gli strascichi psicologici che una sconfitta del genere si porta dietro. Per i Vikings è grande festa e ora che il Super Bowl di “casa” – si giocherà allo US Bank Stadium – è ancora più vicino, il morale è alle stelle.

Per raggiungere il Super Bowl ed essere la prima squadra nella storia NFL a giocare la finale nel proprio stadio, Minnesota dovrà vedersela con gli Eagles, a Philadelphia. Non sarà certo una partita facile, ma con questa difesa e l’inerzia fornita da questo miracolo, tutto è possibile.

Pubblicità

Gli higlight dell’incontro

[clear] [ad id=”29269″]
Merchandising Merchandising

Articoli collegati

Un Commento

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.