Sean Taylor merita rispetto!

Nella giornata di domenica 17 ottobre 2021 abbiamo assistito ad una cerimonia che aspettavamo da tempo: il ritiro ufficiale della maglia numero 21 dei Washington Football Team in onore del compianto Sean Taylor. Diciamocelo: non è stata assolutamente la cerimonia che la grandissima safety e tutti i tifosi del Football Team, meritavano.

Per capire l’importanza di tale giocatore non solo a livello di franchigia ma a livello di NFL, mi basta ricordare come solo noi di Huddle Magazine, nella nostra dimensione di appassionati scrittori del mondo dello sferoide prolato a stelle e strisce e non solo, lo ricordiamo ogni anno con un bellissimo articolo di Mauro Clementi. Pensate la dimensione di un personaggio del genere sul suolo americano. Indescrivibile.
Mi perdonerà Mauro se mi approprio di una parte del suo racconto per rendere omaggio alla grandezza del giocatore e capire quanto fosse importante per l’universo Washington:

“Il 3 dicembre quattromila persone sono presenti al suo funerale. Tutti i Washington Redskins sono lì, a piangere il loro compagno, quel ragazzo silenzioso che in campo era già un capo. Parlano Roger Goodell, Joe Gibbs, Clinton Portis, LaVar Arrington. La piccola Jackie con una spilla con il numero 21.”

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La grandezza di un ragazzo diventato uomo, leader e fratello di una intera comunità che anno dopo anno ricorda con affetto e rimpianto quello che era e quello che avrebbe potuto essere.
In casa Washington i numeri non vengono ritirati. L’unico e solo era stato il quarterback, defensive back e punter del periodo 1937-52 Sammy Baugh a cui si era aggiunto Bobby Mitchell nel 2020 dopo la decisione di tornare a ritirare i numeri in maniera ufficiale e non più ufficiosamente. Per tutti questi motivi Sean Taylor non meritava assolutamente la squallida cerimonia allestita dalla franchigia della capitale.

Che il tutto sarebbe finito in vacca – passatemi il termine non proprio altolocato – lo si poteva tranquillamente immaginare dalla tristissima foto della famiglia di Taylor “costretta” a posare di fronte al cartello stradale che riportata l’intitolazione “Sean Taylor Road” dedicata alla safety. Tutto molto bello fin qui se non fosse che questo cartello è posizionato proprio di fronte ad una serie di latrine mobili. Uno squallore indescrivibile. Concediamo al management del team l’attenuante che non sono loro a scegliere e ad intitolare le vie, ma francamente per una foto cerimoniale si sarebbe potuta creare una targa ad hoc e scattare la foto in un altro punto della via. Non ci vogliono degli studi particolari a mio parere.

Ancora: nel pre-partita la famiglia Taylor ha raggiunto il FedExField ed al loro interno hanno posato nuovamente per una foto al cui centro troviamo la maglia di gioco della safety con il numero 21 ben in evidenza. Tutto bello anche qui, se non fosse che in mezzo ai vari membri della famiglia, tutti vestiti – ricordiamo gli origini della stessa – alla bene e meglio, compare Dan Snyder, proprietario della franchigia, vestito in felpa con il cappuccio, un orrendo pantalone cachi ed un mocassino. Francamente vedere uomini con tali capacità economiche vestire cosi è difficile, ancora di più se si pensa che in questa situazione Snyder rappresenta una istituzione come sono i Washington Football Team atta a commemorare un grande del passato ed un abbigliamento formale sarebbe stato molto più che adeguato.

Snyder Taylor

E ancora: sulla sideline è presente e recintato un memoriale di Sean Taylor con il suo numero 21 stilizzato con i colori della franchigia, un bellissimo modo di ricordare il giocatore “disegnando” ciò che lo ha sempre accompagnato sull’erba di quel campo in cui stava diventando ed è diventato grande. Questo memoriale poco dopo diventa una zona VIP calpestata da persone tra l’altro vicine alla squadra avversaria tra cui il fratellino di Patrick Mahomes con fidanzata e quella di Travis Kelce.

https://twitter.com/YaAuntieHouse/status/1449954059037851649?s=20

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Justin Mahomes per mancare di rispetto al giocatore ci ha pure ballato sopra registrandoci un TikTok salvo poi scusarci su qualsiasi social possibile tenendo tuttavia a specificare come  non ci sia finito lì sopra per caso ma di come sia stato lo staff dei Football Team a indicargli quella zona come la loro destinata. Peggio che peggio.

E ancora, ancora: all’intervallo della partita, nel mezzo dell’ennesima prova incolore del team, la famiglia, insieme al runningback Clinton Portis, viene “riesumata” e portata al centro del campo dove gli viene consegnata una targa di piccolissime dimensioni per poi farli mestamente uscire dal campo. Il tutto per meno di un minuto, senza un annuncio o dichiarazione. Niente. Solo lo speaker dello stadio ad annunciare chi questi siano altrimenti si sarebbe proprio passati nell’anonimato totale.

In conclusione un vero e proprio abominio quello perpetrato dal management di Washington nei confronti di un loro “eroe” e della propria comunità. Difficile anche pensare che questa cerimonia sia stata organizzata in più di due/tre giorni, praticamente gli stessi dal momento in cui è stato annunciato che sarebbe avvenuto il ritiro della maglia con tanto di cerimonia.
E’ infatti molto curioso che l’annuncio di questo evento sia arrivato poche ore dopo rispetto alle fuoriuscite giornalistiche verso le figure di Bruce Allen, ex presidente del team, e Jon Gruden. La sensazione di molti è che la cerimonia sia stata un escamotage di una proprietà alla frutta ed intenta a distogliere l’attenzione da altro nascondendo per l’ennesima volta la polvere sotto il tappeto. Davvero brutto utilizzare Sean Taylor con queste motivazioni.
Questa pulce era già saltata nell’orecchio di qualcuno tanto che quelli di 1067theFan avevano contatto qualche giorno prima proprio il fratello della compianta safety, che attualmente gioca a Rice, in cui questi dichiarava che aveva saputo della volontà di Washington di ritirare il numero appena qualche giorno prima.

Tuttavia a difendere il team è sceso in piazza l’opinionista della ESPN ed ex giocatore NFL Ryan Clark che ha riferito di come lui fosse già a conoscenza della volontà del ritiro della maglia del giocatore da qualche tempo.

Non possiamo sapere dove si trovi la verità, ma permane un alone di mistero e finto perbenismo intorno a questa faccenda. A smontare il caso ci ha provato Jason Wright, attuale presidente dei Washington Football Team, asserendo che la scelta di annunciare la cerimonia con pochi giorni di preavviso sia stata fatta per concentrare nel migliore dei modi il messaggio e l’eredità lasciata da Taylor. Si è altresì scusato del fatto che la franchigia non abbia capito quanto questo evento fosse importante per i propri tifosi e l’universo Washington non dando l’opportunità a molte persone di potersi organizzare per tempo per raggiungere il FedExField per poter rendere omaggio alla propria bandiera.
Praticamente ha ammesso candidamente di ignorare la storia di questo eroe locale e di non conoscere minimamente l’importanza di Sean Taylor per il mondo WTF nonostante nel comunicato abbia definito “linfa vitale di questo franchise” i propri tifosi.

 Torno a citare Mauro:

“I Redskins non ritirano le maglie, ma la sua numero 21 non è più stata assegnata. Il suo armadietto è stato sigillato, e ancora oggi la sua maglia è conservata nello spogliatoio della squadra.”

Ora invece li ritirano, ma mancano di rispetto a quelli che hanno reso grande questa maglia. Dovrebbero recarsi nello spogliatoio, ammirare quella numero 21 e capire quanto importante sia stato questo uomo per il loro universo e non solo. Se questo è il modo di ritirare un numero, che poi è un omaggio alla grandezza di un atleta, per favore non fatelo più. Abbiate rispetto per i tifosi e soprattutto per Sean Taylor. Lui rimarrà nei cuori dei tifosi per sempre, altri – a voi capire chi – molto meno.

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Eugenio Casadei

Appassionato di calcio (Bologna) e trekking, segue il football assiduamente dal momento in cui vide giocare Peyton Manning con la maglia orange di Denver, divenire tifoso Broncos una naturale conseguenza. Scrive la rubrica settimanale "Indiscrezioni di mercato NFL" in offseason e la "Top Ten" in regular season con grande divertimento e passione.

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