Il Riassunto di Week 5 NCAA 2021

Dopo una week 5 NCAA che ha visto cadere ben 4 squadre nella top 10 del ranking AP, possiamo riassumere quanto visto questa settimana nei seguenti punti (per conference):

  • SEC: stiamo tutti aspettando Georgia-Alabama
  • B1G: Iowa, Michigan e Penn State fanno sul serio
  • G5: Cincinnati passa l’esame di maturità
  • ACC: Clemson atterra, Wake Forest decolla, Miami affonda, FSU riemerge
  • BigXII: caos
  • Pac-12: non cambia mai

Ripercorriamo, dunque, conference per conference quanto accaduto.

Due dei match “rankati” del weekend si giocavano in SEC: nel primo dei due Georgia ha letteralmente massacrato Arkansas sulle trincee: 37-0 il punteggio grazie a 273-dico-273 rushing yard quasi equamente distribuite tra James Cook, Zamir White, Kenny McIntosh e Kendall Milton, il che dimostra che, correndo dietro a quella linea, più o meno chiunque abbia due gambe riuscirebbe a produrre qualcosa. La difesa dei Bulldogs, poi, ha fatto il resto, asfissiando il povero KJ Jefferson – 8/13 per 65 yard e 4 sack subiti – e annullando sul nascere ogni tentativo di corsa degli Hogs.

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Alabama ha più o meno fatto la stessa cosa contro Ole Miss. Ci eravamo tutti preparati a fuoco e fiamme da parte dell’attacco dei Rebels – dopo l’intervista pre gara di Lane Kiffin da Lane Kiffin – ma purtroppo non avevamo fatto i conti con la difesa dei Rebels, che seppur maturata dall’anno scorso, non è riuscita ad opporre alcun tipo di resistenza alle corse di Brian Robinson, fermato praticamente solo dall’endzone. Giornata in ufficio per Bryce Young, che si è per larghi tratti “seduto” a gustarsi i pop corn che Lane Kiffin gli aveva intimato di prepararsi, lasciando semplicemente agire il suo running game. Quando chiamato in causa ha sempre risposto presente, con grande calma, precisione chirurgica e buone scelte. Matt Corral, dall’altro lato, è stato autore di una buona prova: semplicemente gli altri erano più forti.

https://twitter.com/SEConCBS/status/1444414893944311808?s=20

Tutti aspettiamo Georgia-Alabama, quindi: #2 contro #1 del ranking. Va detto che, se da un lato Alabama ha mostrato delle leggerissime debolezze in queste 5 gare, Georgia ancora non lo ha fatto, e per questo il fatto che i Bulldogs siano alla #2 e i Tide alla #1 potrebbe generare delle polemiche.

In attesa di un nuovo scontro con Kirby Smart, Nick Saban ha portato a 24-0 il suo record contro gli “ex assistenti” e con tutta probabilità diverrà 25-0 la prossima settimana, visto che gli Aggies di Jimbo Fisher sembrano tutto meno che la corazzata che ci era stata dipinta in estate. Cadono di nuovo, dunque, questa volta in casa contro quel marpione di Mike Leach: 26-22 grazie a 408 yard su 59 (!) tentativi del QB Will Rodgers. Il vero Mike Leach è tornato. MSU è una mina vagante, capace di perdere contro Memphis e di distruggere NC State, poi di perdere con LSU in casa e andare a guadagnare 438 yard al Kyle Field. Lunga vita al pirata!

Altra squadra che stecca è Florida, sconfitta in trasferta dagli Wildcats di Kentucky, terza e ultima squadra ancora imbattuta nella SEC. L’attacco pilotato da Will Levis, ma spinto dal motore di Chris Rodriguez e Wan’Dale Robinson ha messo sotto torchio i Gators, anche se è poi stata la difesa – e soprattutto la special team – a vincere la gara, limitando Emory Jones e i suoi ad un 4-13 nei terzi down e allo 0-1 nel quarto down decisivo.

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Vincono South Carolina, 23-14 casalingo su Troy, e Tennessee che ne segna 62 (!) in trasferta sul campo di Missouri.

Vanderbilt trionfa nel “Game of The Century” contro UCONN, la sfida tra due dei peggiori programmi della FBS, per la quale erano disponibili biglietti alla folle cifra di 1 presidente spirato. 1. È stata comunque una sfida entusiasmante, conclusasi con il FG del 30-28 finale ad 1 minuto dal termine, dopo la rimonta degli Huskies.

E infine c’è Auburn. Che ha vinto una bellissima partita di football giocata nel bellissimo ambiente che regala sempre il Tiger Stadium il sabato sera. Partenza più decisa di LSU grazie al solito inarrestabile Keyshon Boutte – autore di un’altra prova solida condita da un TD-catch fantastico – che ha costretto Bryan Harsin a rivedere un po’ il suo gameplan e a togliere dal campo Bo Nix giocandosi molto presto la carta TJ Finley, ex di giornata. Dopo un paio di drive il coach ha però richiamato in sideline anche il suo QB transfer ed ha inserito la reincarnazione di Johnny Football sotto le spoglie di Bo Nix, che in situazione di gioco rotto ha dato il suo meglio con alcune giocate da Heisman. La leggenda di Bo Nix non è ancora morta. 24-19 Auburn il finale, ad LSU stavolta non è bastata la “notte della Death Valley” per intimorire un avversario che sembrava posseduto da un spirito divino.

Per la BigTen è giusto aprire con la ritrovata Ohio State, che ha sconfitto 52-13 Rutgers con una prova eccellente di CJ Stroud – 17/23 per 330 yard 5 TD 0 INT – e una buona prova difensiva – finalmente.

Ma la notizia nella conference è che ci sono almeno 3 sfidanti, se non 4, molto agguerrite e ottimamente attrezzate, specialmente in difesa.

La difesa di Iowa nell’anticipo del venerdì è entrata nella testa di Taulia Tagovailoa facendolo lanciare 6 intercetti, che hanno aiutato l’attacco – apparso più lucido del solito, grazie anche alla scarsa opposizione avversaria – a segnare i 51 punti con cui gli Hawkeys si sono sbarazzati di Maryland.

La Michigan di Jim Harbaugh ha ottimamente figurato a Madison contro i Badgers di Wisconsin, ai quali ha dato probabilmente il colpo di grazia. 38 a 17 il finale, questa volta con molto più passing game e con un ottimo Cade McNamara.

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La terza grande difesa di cui avevamo parlato in apertura è quella di Penn State, assieme a quella di Georgia la migliore della nazione, dati alla mano. I Lions hanno concesso 0 punti ad Indiana e, come sempre, si sono limitati a segnare “quanto basta”, con un play calling però molto variegato e decisamente divertente da vedere. Brent Pry e Mike Yurchich sono una delle migliori coppie di coordinatori nella nazione, e i risultati stanno arrivando.

La quarta “sfidante” potrebbe essere Michigan State, che pur soffrendo è ancora imbattuta, avendo superato 48-31 Western Kentucky.

Vince Nebraska, con l’attacco di Scott Frost che una volta ogni tanto sembra davvero essere quello della UCF del 2017: 56-7 il risultato ai danni di Northwestern.

Infine vincono anche Illinois – contro Charlotte – e Minnesota, che ha battuto Purdue 20-13 grazie al touchdown decisivo ad inizio terzo quarto di Treyson Potts.

Terzo punto: Cincinnati. Wow. Togliersi il cappello per quello che Luke Fickell è riuscito a costruire con questi Bearcats, usciti vittoriosi e a tratti dominanti da South Bend, 24-13 contro la molto più celebre, molto più rinomata e ovviamente molto più ricca Notre Dame. Straordinario Desmond Ridder e straordinaria come sempre la prova difensiva. Pazzesca prova di Alec Pierce, il big target dei Bearcats che ha perforato più volte la secondaria degli Irish. Ora per Cincy il calendario è tutto in discesa, dovrà solo evitare cali di concentrazione e poi sperare nella clemenza dei commissari. Sarà il 2021 il primo anno di una squadra “group of 5” ai Playoff? Staremo a vedere.

Tra le altre G5 segnaliamo la vittoria di BYU su Utah State, che consente ai Cougars di proseguire la propria stagione da imbattuti, la vittoria di Nevada sul blue turf di Boise State, che proietta così i Wolf Pack come favoriti della conference, e il grande upset di Hawai’i ai danni di Fresno State.

Nella ACC prosegue la sua corsa Wake Forest, che sopravvive grazie ad un field goal allo scadere e supera così 37-34 Louisville. North Carolina batte Duke, Florida State trova prima W della stagione – levandosi un grosso peso – superando a fatica Syracuse 33-30, mentre vince ancora NC State grazie ad un 34-27 su Louisiana Tech.

https://twitter.com/DemonDeacons/status/1444394557043458050?s=20

Cade ancora Miami, che non realizza il field goal allo scadere che le avrebbe dato la vittoria tanto necessaria a coach Manny Diaz per potersi tenere stretta la panchina dei ‘Canes. Invece Virginia esce dall’Hard Rock Stadium con un 30-28 che per il coaching staff degli Hurricanes se non sarà il capolinea sarà verosimilmente la penultima fermata subito precedente.

E poi c’è Clemson, che porta a casa la W ma con una fatica che la squadra di Dabo Swinney non è abituata a fare, perlomeno in ACC. 19-13 il finale contro Boston College, con gli Eagles orfani di Phil Jurkovec che hanno sciupato la chance della vittoria a causa di un cattivo snap sul finale.

Solita tonnara nella BigXII con Iowa State che trova la vittoria – facile – su Kansas, Texas Tech che batte in trasferta la favorita West Virginia e soprattutto il grande Mike Gundy che prosegue nella sua striscia di vittorie battendo in casa l’imbattuta Baylor. I Cowboys sono ora dei candidati sempre più forti alla conference, dopo aver trovato una grande solidità difensiva e alcuni playmaker offensivi in grado di sostituire i Chuba Hubbard e Tylan Wallace dell’anno scorso.

Texas torna a fare capolino nel ranking, dopo essere stata portata sulle spalle del proprio RB fuoriclasse Bijan Robinson nella vittoria per 32-27 su TCU: 216 yard su 35 portate e 2 TD di pregevole fattura. In questa stagione avara di forti candidati all’Heisman Trophy, il giovane RB dei Longhorns potrebbe riuscire ad inserirsi come outsider.

Oklahoma riesce a vincere ancora una volta di “corto muso”, un 37-31 in casa di Kansas State non esente da polemiche per un paio di decisioni arbitrali controverse. L’attacco, per guardare il lato positivo, ha funzionato: 22/25 lo score quasi immacolato di Spencer Rattler. In difesa invece ancora grandi problemi: i Sooners non sono praticamente mai riusciti a fermare Deuce Vaughn, autore di 104 yard su 10 ricezioni oltre alle 51 yard corse. Di buono c’è che ancora una volta, pur senza brillare, OU si porta a casa la W.

La Pac-12 è sempre la Pac-12, si diceva. E gli arbitri della Pac-12 sono una specie davvero rara. Sono gli unici che si comportano come Robin Hood, e che se devono dare un aiutino lo danno alle “piccole”. E così hanno deciso di infilare un tronco tra le ruote di Oregon – che ci ha messo del suo, sia chiaro – nella corsa ai Playoff. La pass interference chiamata sull’ultima giocata della partita ha senza dubbio avuto un grosso peso, ma se i Ducks si sono trovati all’ultimo minuto a doversi difendere nella propria redzone per evitare un overtime devono incolpare principalmente loro stessi. Ottima, comunque, la prova di Stanford, che si porta a casa un grandissimo upset che dà sicuramente un altro colore alla propria stagione finora mediocre.

L’altro upset di giornata in Pac-12 è quello di UCLA, che cade in casa contro Arizona State 42-23. Niente da fare per DTR e compagni che faticano troppo a concretizzare in attacco e lasciano voragini imperdonabili in difesa.

USC batte Colorado 37-14 con il ritorno in grande stile di Kedon Slovis, e anche Washington State porta a casa una W da questa week 5 avendo superato 21-6 Cal.

A chiudere Oregon State: i Beavers salgono 4-1 (come i cugini Ducks) dopo aver superato 27-24 Washington. Tutto – o quasi – merito di B.J. Taylor, RB da 533 yard nelle prime 5 partite, di cui 269 nelle ultime 2. Il degno erede di Jermar Jefferson.

E con questo è tutto per questa week 5. A risentirci alla prossima.

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