Sono stati comunicati i nomi dei 18 finalisti per l’elezione nella Hall of Fame.
Tre candidati sono alla prima nomina: Alan Faneca, Brett Favre e Terrell Owens. A loro si aggiungono dodici giocatori cosiddetti di “era moderna”, due candidati “senior”, Ken Stabler e Dick Stanfel, oltre che Edward de Bartolo Jr., proprietario dei 49ers tra il 1977 ed il 2000.
Per entrare nel lotto dei finalisti un giocatore/coach deve essersi ritirato da almeno cinque anni mentre non ci sono limitazioni per Presidenti e Dirigenti. Chiunque può indicare una preferenza scrivendo una lettera o una mail alla Hall of Fame tenendo presente i criteri di eleggibilità. Più volte l’anno viene stilata una classifica che viene posta all’attenzione del Board.
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Ogni anno, il giorno prima del Super Bowl, il Board composto da quarantasei persone esprime il proprio gradimento per ogni singolo candidato e quelli che superano l’80% dei voti favorevoli vengono eletti nella Hall of Fame. Trentadue persone (di solito giornalisti) sono dell’area di riferimento di ogni squadra NFL, uno è il rappresentante della Pro Football Writers Association e tredici sono nominati indipendentemente dalla loro residenza geografica (anche in questo caso giornalisti/scrittori).
Il minimo di “indotti” nella Hall of Fame è quattro, il massimo è sette. Nel caso non si raggiunga il numero minimo verranno presi i candidati con la percentuale di voti più alta, invece verranno esclusi quelli con la percentuale più bassa se il numero dei teorici prescelti è superiore a sette.
Ecco i candidati per il 2016.
Edward de Bartolo: proprietario dei 49ers dal 1977, è stato artefice delle loro imprese più gloriose. Con roster sempre competitivi e di talento ha portato la franchigia a dieci Championship e, soprattutto, cinque successi al Super Bowl, oltre alla miglior percentuale di vittorie sia negli anni ’80 che negli anni ’90. Lascia San Francisco nel 2000.
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Proviamo anche noi ad eleggere i candidati alla Hall of Fame, esprimi fino a quattro preferenze e il giorno del Super Bowl proclameremo gli eletti di Huddle Magazine!
Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.