[NFL] Week 17: Sei di fila (Green Bay Packers vs Detroit Lions 31-24)

L’ultimo SNF della stagione è dei Packers che espugnano il Ford Field e conquistano la NFC North a spese degli stessi Lions.

Dopo un primo tempo equilibrato è Green Bay a prendere il controllo dell’incontro guidata da uno strepitoso Rodgers che chiude la partita con 300 yard su passaggio e 4 TD. Detroit perde partita, division ma non la possibilità di giocarsi il wild card in trasferta, contro i Seahawks, la prossima settimana.

Packers e Lions scendono in campo consapevoli di essere già qualificate ai playoff, vista la sconfitta dei Redskins, ma con in palio titolo divisionale e conseguente possibilità di giocarsi il wild card tra le mura amiche.

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Il primo quarto passa quasi inosservato fino alla bella ricezione di Tate in chiusura di periodo, che porta i Lions dentro la redzone avversaria, vanificata nel gioco successivo, da  una pass interference dello stesso WR #15 che costringe i padroni di casa ad un FG da 39 yard.

Wide right e si resta sullo 0-0.

Scampato il pericolo entra in campo anche l’attacco di Green Bay che arriva facilmente  in redzone con le ricezioni di Cook e Rodgers e trova i primi sette punti con la catch di Ripkowski, sempre più importante nella offense dei Packers.

La risposta di Detroit non si fa attendere e potrebbe essere sintetizzata con le due Z, quelle di Zach Zenner, secondo anno, undrafted da South Dakota State, che dopo la sorprendente prova con Dallas, riprende il discorso lasciato negli spogliatoi dell’AT&T center (zero portate per lui nel secondo tempo di Dallas!!!) mettendo a segno un TD e tante buone giocate che, unite alla capacità di andare sul profondo di Stafford, permettono a Detroit di andare avanti 14-7 con 23 secondi da giocare nel secondo quarto.

Zach Zenner Lions

Il poco tempo rimasto è sufficiente ad Aaron Rodgers per trovare Allison con un passaggio da 40 yard e consentire a Crosby di scendere sul gridiron per infilare il calcio da 53 yard del 14-10 con cui si chiude la prima frazione.

Il primo possesso del terzo quarto è dei Packers che, dopo il 7-0 in apertura di inizio partita, tornano a condurre grazie ad un bel drive orchestrato da Rodgers e chiuso dal TD di Adams per il 17-14. Detroit non trova la replica immediata mentre una serie incredibile di giocate del solito QB #12, elusivo come non si vedeva da tempo, inclusa quella che porta al TD di Allison (8,3 sec dalla snap al lancio) regalano il doppio vantaggio agli ospiti.

Nel possesso successivo Detroit, nonostante la bella ricezione di Marvin Jones, si deve accontentare di 3 punti mentre i Packers costruiscono l’ennesimo infinito drive che si chiude con fade di Adams per il 31-17 che mette la parola fine alla sfida.

A nulla serve l’hail mary di Stafford per Boldin, che arriva con 13 secondi sul cronometro, se non per aggiornare statistiche personali ed il risultato finale.

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Sesta vittoria consecutiva per Green Bay che dopo l’inizio shock è riuscita a rimettere in piedi la stagione ed ora entra nei playoff come una delle squadre più calde della lega. Rodgers ha chiuso la RS con 40 TD pass (solo 7 intercetti), primo Packer a finire al primo posto della classifica di specialità dal 2003 (Favre) e mai così bene dai 45 del 2011, anno in cui GB chiuse 15-1 ma fu sconfitta nel divisional dagli stessi Giants che rappresenteranno il primo ostacolo di questa post season per il team del Wisconsin.

Numeri a parte le ultime 6 settimane di RS ci hanno restituito un Rodgers fantascientifico, in fiducia totale e capace di “estendere i giochi” grazie ad una mobilità ritrovata. Jordie Nelson, la crescita esponenziale di Adams, il commitee, Ripkowski-Montgomery, che ha risolto parzialmente i problemi nel back field offensivo, sono solo alcuni dei motivi, insieme a Rodgers, che possono spiegare la rinascita di una squadra che però, per fare strada nei playoff, dovrà trovare una continuità difensiva indispensabile per proseguire il cammino a questo punto della stagione.

Aaron Ripkowski Packers

Detroit non riesce a conquistare il titolo divisionale, che manca ormai dal preistorico 1993, ma, grazie ad una stagione caratterizzata da un’infinità di come back, torna ai playoff. Dopo una buona serie di prestazione che hanno contrassegnato la parte centrale della stagione i Lions entrano nella post season con una striscia aperta di 3 L e con la consapevolezza di aver sprecato la possibilità di giocare in casa almeno il primo incontro.

La offense manca di un RB affidabile e di un vero WR #1, quello per intenderci che era Calvin Johnson Jr fino allo scorso anno. L’esplosione di Zenner è arrivata nel momento più opportuno e ha dato un po’ di respiro al gioco di corsa ma resta comunque un incognita in chiave po, contro una difesa come quella dei Seahawks.

Con Seattle, ancor prima di mettere punti, sarà indispensabile giocare una grande partita difensiva, che non può prescindere dal limitare Wilson. Sarà importante quindi il lavoro della DL, che dovrà essere brava nel contain, e la capacità di mantenere la concentrazione anche durante i broken play che spesso diventano, per Seattle, big play.

Oggettivamente un accoppiamento complicato per Detroit che, per riuscire nell’impresa, dovrà ritrovare il coraggio che ha contraddistinto tante rimonte ed ha permesso ai Lions di arrivare giocarsi questa sfida.

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Andrea Ghezzi

Padre di Mattia e Lorenzo, Marito di Silvia, Fratello di Zoe (Franci ti voglio bene). Scrivo (poco) e parlo (tantissimo) di Football, anche italiano. Direttore di The Cutting Edge credo solo a tre cose: #mattanza #badaun e #bomboloni.

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