L’Italia è Campione d’Europa di football americano

Dal nostro inviato a Malmö. In questo fantastico 2021 dove l’Italia sembra vincere qualsiasi competizione a cui partecipi, non poteva certamente sottrarsi il football americano, e sul prato del Malmö Stadion, porta a casa il titolo europeo compiendo una vera e propria impresa leggendaria.
Se il titolo del 1983 era in qualche modo “atteso” e quello del 1987 era stato sorprendente per la vittoria sulla Germania che tutti davano per strafavorita, quello del 2021 ha avuto un che di epico per come è arrivato, al termine di una partita dominata in tutte le fasi di gioco grazie ad un attacco esplosivo ed una difesa granitica ed insuperabile.

Questa vittoria è la vittoria di un movimento che sta cercando in tutti i modi di tornare ai livelli a cui l’Italia degli anni ’80 e metà ’90 ci aveva abituati, ed il titolo europeo è sicuramente un buon viatico per tornare ad occupare stabilmente i primi posti del ranking europeo. Il quarterback Luke Zahradka è stato nominato MVP dell’incontro, ma si fa davvero fatica a trovare un giocatore azzurro che abbia giocato meno che bene.

È stata una vittoria di squadra che ha letteralmente annichilito la Svezia partendo fortissimo per poi staccare il piede dall’acceleratore solo a partita conclusa. Un game p!an preparato alla perfezione da coach Giuliano ed il suo staff ed eseguito altrettanto perfettamente dai giocatori in campo che non hanno lasciato scampo agli avversari, chele varcare la goal line italiana hanno dovuto aspettare un errore su uno special team d una difesa ormai rilassata nel finale di partita.

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LA CRONACA DELLA PARTITA

L’Italia va a segno sin dal primo drive, iniziato con un grande ritorno di Seck fino a metà campo. Dopo aver rischiato qualcosina su un passaggio laterale, è Mike Gentili che varca la goal line dopo una corsa di 18 yard. La trasformazione di Felli porta gli azzurri avanti 7-0.
La reazione della Svezia è abbastanza timida, e dopo un bel primo down conquistato, la difesa italiana, molto aggressiva, ferma gli svedesi sulle loro 39 e li costringe al punt.
E, a proposito di aggressività, anche l’attacco italiano non è da meno, iniziando il secondo drive in attacco con una bomba di Zahradka per Bouah da 58 yard. È poi lo stesso Bouah a finalizzare un altro passaggio dello Zar per il 13-0 con cui l’Italia sembra annichilire la Svezia. Un inizio sprint per gli azzurri.

Gentili Italia Svezia

La Svezia riparte dalle proprie 14, ma fatica a macinare in attacco. Il quarterback Juhlin chiude un terzo down, ma poi Pastorino e Della Vecchia si tolgono un intercetto l’uno con l’altro sul pass profondo di Juhlin ed è di nuovo punt per la Svezia, che non riesce a muovere il pallone.
L’Italia sembra poter ripartire di slancio, ma Alinovi perde palla sul placcaggio e la difesa svedese recupera l’ovale, rientrando in attacco per la prima volta oltre la propria metà campo. Nulla da fare per i padroni di casa, però. Il loro drive si arena su un quarto e due non convertito sulle 35 offensive dopo che un paio di holding li aveva ricacciati indietro.
Il primo quarto finisce con l’Italia in attacco che converte un terzo e una con una bella traccia interna di Alinovi, che guadagna oltre 20 yard. Gentili e Bouah portano la palla fino alle due yard. Due tentativi di Diaco vengono fermati dalla difesa svedese ma, dopo un delay of game che ricaccia l’Italia sulle sette yard, ed un offside che li riporta sulle tre, i padroni di casa nulla possono contro l’accoppiata Zahradka-Alinovi, che segna un altro touchdown portando il punteggio sul 20-0 dopo la trasformazione di Felli.

Alinovi Italia Svezia

Chi di turnover ferisce, di turnover perisce, ed alla terza corsa consecutiva è Knutsson a perdere il pallone. L’Italia lo recupera con Taddia e torna in attacco sulle 30 offensive. Bonanno manca una ricezione da touchdown per un soffio ma poi chiude un terzo down cruciale sulle 14 da dove Gentili infila la difesa svedese per il secondo touchdown personale.
La Svezia ha finalmente un sussulto con Goransson che guadagna 15 yard con una corsa, ma poi Juhlin fallisce ancora una conversione di quarto down e l’Italia recupera la palla sulle 45 avversarie.
Una ricezione acrobatica di Alinovi porta gli azzurri sulle sei yard, e la Svezia ottiene finalmente uno stop, fermando l’attacco azzurro sulla una yard. Coach Giuliano decide di essere aggressivo fino in fondo giocandosi il quarto down, ed ha ragione: è Simone Alinovi a ricevere in end zone il passaggio di Zahradka con cui l’Italia va al riposo su un clamoroso 34-0.

Nel secondo tempo la Svezia ha un inizio volitivo, chiude bene un paio di down, ma alla fine è sempre la difesa italiana ad avere la meglio, ed è solamente grazie ad un errore di Boni sul ritorno di punt che la Svezia prende palla sulla linea delle tre yard, da dove finalmente Juhlin riesce a togliere lo zero dal tabellone con un passaggio per Wetterberg. La trasformazione da due di Jonsson porta lo score sul 34-8 per l’Italia.
L’attacco italiano riparte dalle proprie 18. La difesa svedese ha evidentemente fatto qualche aggiustamento, ed arriva il primo sack su Zahradka. Zahradka non si scompone e guida il proprio attacco ad una segnatura con Bouah, annullata per un holding. Un’altra bomba in end zone per Bouah viene però intercettata da James, che riporta l’ovale fino alle 42.
La Svezia prende coraggio da questo turnover, Johlin chiude da solo un terzo e dieci, ma un sack di Taddia su Juhlin al quarto down spegne le speranze svedesi di una alquanto probabile rimonta.

Insom Italia Svezia

Si arriva così al quarto periodo con l’Italia saldamente al comando ed in possesso di palla. Tocca agli azzurri cercare la conversione di un quarto down (e undici) dalle 34, ed il passaggio in end zone per Bouah cade incompleto.
La Svezia cerca di ripartire, ma per evitare un sack Juhlin cerca di lanciare un incompleto, con il risultato di provocare un fumble recuperato sulle proprie 15. Praticamente impossibile chiudere il successivo terzo e quaranta, ed i padroni di casa devono andare al punt.
L’Italia riprende palla sulle proprie 34 e, con otto minuti e venti sul cronometro, invece di addormentare la partita, cerca subito il profondo con Zahradka per Alinovi, che viene placcato sulla una yard. Gentili viene fermato sul primo tentativo, ma è il secondo, quello buono, con Diaco che entra in end zone con una corsa sulla sinistra. Che Felli trasforma per il 41-8.
Il titolo sta sfuggendo dalle mani della Svezia, e gli scandinavi ne sono consapevoli. Il quarterback Juhlin, però, è uno degli ultimi ad arrendersi, ed è grazie alle sue iniziative personali che la Svezia arriva nuovamente in red zone. È Matthias Gauthier a ricevere in tuffo un passaggio di Juhlin che, dopo la mancata trasformazione da due, porta a quattordici i punti dei padroni di casa.
L’onside kick svedese non prende di sorpresa l’Italia, che riparte dalle 45 avversarie. Coach Giuliano dà spazio anche ad Hennessey e Malpeli Avalli, senza comunque rinunciare all’aggressività che ha caratterizzato tutto il game plan di giornata. La difesa svedese fa buona guardia e forza l’Italia a provare un field goal, che però non riesce a causa di uno snap non perfetto.
La Svezia torna, dunque, in attacco con un minuto e cinquantasei secondi sul cronometro ed il solito Juhlin determinato a portare altri punti a casa per rendere meno pesante il passivo. La difesa italiana non è dello stesso avviso, però, e riesce a placcare il quarterback due volte dietro la linea, permettendo agli azzurri di inginocchiarsi per far terminare la partita e conquistare il trofeo continentale per la terza volta nella storia di questa competizione.

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Foto di Monica Audoglio

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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