[W12] Miami Dolphins vs Buffalo Bills

nflMiami Dolphins – Buffalo Bills 14-31

È difficile individuare un modo semplice e rapido per spiegare questa partita, un titolo che la descriva rapidamente. Dal lato dei padroni di casa bisognerebbe parlare della gran voglia di vincere che hanno messo in campo i Bills, rinvigoriti dall’entusiasmo del nuovo head coach Perry Fewell che ha così ottenuto la sua prima vittoria. Dal lato ospite bisognerebbe puntare il dito sull’ennesimo suicidio dei Dolphins, che avevano iniziato l’ultimo quarto sopra 14-7 per subire poi, nel pallone più completo, un clamoroso parziale di 24-0. E allora, spazio alla cronaca.
L’inizio della partita sembra subito favorevole ai Dolphins. E non solo per la temperatura sorprendentemente mite (10 gradi a fine novembre non sono proprio nella norma di Buffalo) ma anche perchè il primo drive dei Bills è un tristissimo 3/out con solo 3 yard guadagnate mentre, appena presa palla, Ricky Williams inizia a macinare yards: 5 corse e 32 yards per arrivare sulle 3 yards. Ma sul primo tentativo per il touchdown la sideline di Miami cerca il colpo creativo e chiama il passaggio dalla wildcat e Williams sotto pressione lancia una mozzarella corta che, intesa per Haynos, finisce invece nelle mani di Chris Draft.
L’intercetto scuote i Bills, che iniziano a produrre. Fitzpatrick cerca e trova i suoi WR e Fred Jackson inizia quella che sarà per lui una giornata produttiva (15 corse, 73 yards, 2 TD); dopo 7 minuti di un buon drive Buffalo si deve fermare sulle 26 yards, ma Lindell calcia troppo a destra ed il punteggio rimane bloccato.
Sono così i Dolphins a segnare per primi, al termine del drive seguente ed all’inizio del secondo quarto: 66 yards in poco meno di 5 minuti, con – come al solito –  molto Ricky Williams e qualche buono sprazzo di Henne. È infatti suo il passaggio decisivo, con una ricezione molto bella di Brian Hartline nel fondo della end zone. Buffalo pare scossa, il drive successivo finisce subito, ma anche Miami di seguito combina poco. Così i Bills pareggiano: un drive discreto viene illuminato dall’ultima azione con l’attacco tutto sbilanciato da un lato e Fitzpatrick che corre direttamente 31 yard in end zone quasi tutto solo. È forse questo il punto di svolta per i Bills, in cui iniziano ad essere veramente convinti di poter vincere; i Dolphins, per contro, stanno iniziando ad appannarsi dopo il buon avvio. Riprendono palla  a 5 minuti e mezzo dal riposo ma non ottengono nulla, riescono ad intercettare Fitzpatrick con Yeremiah Bell ma di nuovo l’attacco non produce nulla, la linea inizia a soffrire e Chad Henne sotto pressione inizia ad essere impreciso, senza peraltro poter contare su alcun aiuto dai suoi ricevitori.
Il riposo, però, sembra far bene agli ospiti. Il primo drive è buono, condotto sugli schemi classici dei Dolphins, alternando le corse di Williams ed Hilliard a qualche stoccata di Henne. Una corsetta di 1 yards dalla wildcat di Ricky Williams lo chiude dopo 9 minuti, 16 giochi e 83 yards, e porta Miami sopra 14-7. Da questo momento i Dolphins spariscono quasi completamente dal campo: per loro la partita diventa un lento calvario; per i Buffalo Bills, invece, si trasforma in una marcia inarrestabile verso la vittoria.
Il pareggio arriva dopo 3 giochi dall’inizio dell’ultimo quarto, ed arriva grazie a Fred Jackson che chiude un ottimo drive, senza particolari acuti ma giocato in modo vario, solido e senza sbavature. I Dolphins non riescono a rispondere, il playcalling insiste su Henne trascurando le corse e il risultato è un punt quasi immediato. Buffalo riprende a spingere, arriva fino alle 37 yards di Miami ma un colpo di coda della difesa aqua-arancio porta due sack consecutivi che costringono i padroni di casa al punt. Miami si trova però a ripartire dalle proprie 2 yard e non ottiene nulla, così ai Bills in posizione ottima bastano tre giochi e un passaggino per provare il field goal: Ryan Lindell ha l’occasione per riscattare l’errore di prima e da 56 yards centra i pali portando Buffalo sopra nel punteggio.
I Dolphins ripartono, Henne trova Fasano per 18 yards ma poi, sotto pressione, non riesce ad arrivare ad Hartline sul profondo ed il passaggio corto è preda di Drayton Florence per il primo intercetto delle giornata. Ryan Fitzpatrick sembra non chiedere altro: al primo gioco cerca e trova Terrell Owens che si invola 51 yards verso il touchdown del 24-14. Lo stadio esplode, mancano 3 minuti alla fine e i Bills sono sopra di 10 punti contro gli storici rivali del sud.
Miami riprende palla, ma a Henne la rimonta stavolta non riesce; un po’ lo aiutano i suoi che continuano a droppare, un po’ si aiuta da solo quando lancia un passaggiaccio verso Bess che viene prima deviato dalla linea e poi intercettato da Donte Whitner che lo riporta indietro per 28 yards. Manca 1 minuto e mezzo, ci sarebbe il tempo di inginocchiarsi e finirla lì secondo i canoni sportivi americani, ma nelle rivalità divisionali non si fanno prigionieri: 3 corse di Fred Jackson davanti ad una difesa ormai negli spogliatoi ed i Bills sono di nuovo in end zone per il 31-14 finale. C’è giusto il tempo per un ultimo disperato tentativo dei Dolphins che porta solo il terzo intercetto di Chad Henne su un passaggio ancora deviato e catturato dalla linea dei Bills.
A Buffalo è festa: il cambio di head coach da Jauron a Fewell ha sicuramente avuto effetti, e l’intensità  della squadra vista in questa occasione è stata encomiabile. Rimane da capire quanto abbia influito anche il cambio di qb da Trent Edwards al non travolgente ma comunque buono Ryan Fizpatrick visto contro i Dolphins (17/26, 246 yards, 1 TD, 1 int, 92.8 di rating). Ora c’è tempo per studiare bene la situazione; una riconferma di Fewell anche per il futuro potrebbe non essere fuori discussione, ma servirà un finale di stagione in crescendo, e non sempre ci saranno avversari così remissivi come i Dolphins visti ad Orchard Park.
Proprio i Dolphins, invece, hanno disfato in una sola partita quanto di buono avevano costruito nelle ultime 7. Dopo lo 0-3 iniziale erano riusciti a rimontare ed arrivare a pareggiare il record e avevano avuto 10 giorni per preparare il gameplan per la trasferta a Buffalo – che invece hanno finito con lo sbagliare completamente. Con il crollo dei Jets una vittoria contro i Bills poteva significare giocarsi domenica a Miami contro i Patriots un pezzetto di division; invece è finito tutto nel cestino, e il ritorno al caldo della Florida si presenta pieno di domande a cui coach Sparano dovrà rispondere al più presto.
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Mauro Rizzotto

Più vecchio di quello che sembra, continua a sentirsi più giovane di quello che è. Fra una partita della sua Juve e una dei suoi Miami Dolphins sceglie la seconda. Fra una partita dei Dolphins e la famiglia... sceglie sempre la seconda. Vabbè, quasi sempre. Sennò il tempo per scrivere su Huddle dove lo trova?

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