Coach Talks ep. 1 – Roberto Rotelli

Inizia oggi qui sulle nostre pagine una nuova rubrica in collaborazione con la Italian Football League, il Campionato di Prima Divisione di football americano in Italia; ogni settimana avremo infatti un’intervista con uno degli Head Coach delle squadre della IFL, e questa settimana per iniziare col piede giusto abbiamo con noi Roberto Rotelli, storico HC dei Dolphins Ancona, che questa settimana affronteranno i Panthers Parma, nel Game Of The Week della terza settimana di campionato IFL.

  • Come vede questa stagione in IFL, cosa può dirci della sua squadra e chi sono per lei i favoriti al titolo?

Mi aspetto una stagione combattuta e molto dura, come abbiamo visto spesso nelle ultime stagioni; se perdi una partita, sei dietro alla squadra che ti ha sconfitto e quindi devi cercare di far più risultati possibili senza lasciare “punti” indietro.
Noi come ogni anno abbiamo l’obiettivo di migliorare rispetto all’anno precedente, di fare un passo in più e quindi inutile negare che il passo in più di quest’anno sarebbe arrivare in finale, ed è quello a cui puntiamo, sperando che i risultati in stagione ci diano ragione; abbiamo lavorato e stiamo lavorando per quell’obiettivo, ma come dico sempre, anche se non dovessero arrivare i risultati, le stagioni non sono comunque da buttare e ci aiutano a crescere e migliorare anno dopo anno, abbiamo un sacco di giovani che stanno crescendo anche grazie alle esperienze in IFL. Anche quest’anno ci presentiamo con un roster di 58 persone, con molti volti “nuovi” e dovranno essere loro quelli su cui puntare per il futuro.

Se penso ai favoriti, non posso non citare i Panthers che anche quest’anno possono permettersi ben 4 import, che li aiuteranno sicuramente in Europa ma che potranno variare anche in campionato e quindi li vedo come una squadra molto forte che non ha perso elementi di spicco e con anzi un Alinovi che dopo l’anno scorso un po’ sottotono per gli infortuni è tornato a pieno regime. Vedo un po’ meno favoriti i Guelfi, soprattutto per l’addio di Gerbino, che fa perdere loro un po’ di quella imprevedibilità che li aveva caratterizzati negli ultimi anni, perché prevedevi si che corressero ma con molte armi a disposizione e quindi difficile da contrastare; hanno perso qualcosa in linea d’attacco con Adduci che è andato in Austria ma ritrovano un Dalle Piagge in piena forma, e soprattutto qualche ottimo arrivo da Seamen come Insom e Rinaldi e rimangono così una squadra temibile.
Non sottovaluterei nemmeno gli Skorpions perché in ogni caso erano una squadra che già è stata competitiva lo scorso anno e si è poi rinforzata sicuramente con qualche elemento di spicco, come l’ex NFL Griffin e suo fratello.

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  • Che novità le piacerebbe vedere a livello regolamentare in IFL?

Non è una novità a livello regolamentare perchè, usando le regole NCAA, siamo abbastanza precursori per quanto riguarda il regolamento, ed anzi sono felice delle decisioni volte a migliorare la sicurezza dei giocatori; mi piacerebbe però che, come spesso accade in NCAA DIV III, i side judge si cambino di sideline fra primo e secondo tempo, perché secondo me eviterebbe un sacco di tensioni e aiuterebbe anche in quelle piccole indecisioni ed i piccoli errori che potrebbero arrivare: siamo umani e come sbaglio io da head coach può sbagliare un arbitro, però secondo me questa piccola accortezza aiuterebbe molto.

  • Passiamo un attimo al campo: secondo lei sono sufficienti i tempi che avete a disposizione per preparare una stagione?

Si, penso che di tempo ce ne sia abbastanza in preseason per lavorare atleticamente con i ragazzi e per preparare il campionato; noi abbiamo cercato di fare circa 25/28 allenamenti prima dell’inizio del campionato, quindi direi che i tempi ci sono. Non abbiamo ovviamente i tempi di un college o di un High School, con loro che si allenano ad esempio su diverse fasce orarie, ma cerchiamo comunque di mantenere i nostri tre allenamenti settimanali che ci permettono di prepararci per raggiungere i nostri obiettivi.

  • Lei è ormai un veterano anche a livello di coaching staff nel panorama italiano; cosa pensa del percorso intrapreso dalla Federazione?

Non mi permetto di giudicare il permesso della Federazione perchè trovo giusto fare in modo di attirare più sponsor possibili, e ben vengano se questi sponsor arrivano dall’estero come lo scorso anno e ben venga il fatto che vogliono avere l’Italian Bowl giocato negli Stati Uniti come nel 2023 e come sarà l’anno prossimo; ben vengano questi benefattori che ad esempio hanno già giocato in Italia e che sanno che il nostro football è non emergente, ma in rampa di lancio, sta iniziando a muovere i primi passi, con ragazzi americani sempre più di buon livello che magari poi trovano spazio anche in altre franchigie nei campionati europei o addirittura nei coaching staff in USA a livelli che vanno dalle high school fino alla NFL.

Non ci scordiamo poi che dal 2028 la Flag entrerà alle Olimpiadi con la NFL che spingerà direttamente per quell’evento, quindi aspettiamoci uno spettacolo assoluto a livello atletico, quindi anche il nostro percorso dovrà prevedere questo.
Noi l’anno scorso avevamo già il passaporto pronto e invece siamo dovuti rimanere ad Ancona, quindi speriamo di usarlo il prossimo anno, anche se per ora il pensiero è solo per questo campionato, tutto ancora da giocare.

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Luca Belli

Nonostante la giovane età, tifoso "Die Hard" dei Green Bay Packers. Cresciuto nel momento d'oro di Favre e Rodgers. Abituato a vincere poco con la fede calcistica, essendo tifoso della Fiorentina, ha trovato nei Packs la sua svolta. Aspetta con ansia il secondo anello personale. Go Packs Go!

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